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Autore: Catarjina    19/11/2010    5 recensioni
Slash, Axl, Steven, Izzy e Duff. Ecco la band di ventenni più amata dal pubblico. Eppure dietro i loro bei visi da rockstar si nasconde un mondo di droga, alcool, donne, soldi e problemi. E quando il loro manager decide di aiutarli e di spedirli ognuno in un angolo del mondo diverso per ristabilirsi e ripulire la loro immagine, per i quattro è una tragedia. Non si sono mai separati, non sono mai stati lontani dalle loro dosi di coca, non hanno mai rinunciato alla loro fama da super rockstar. Ma quello potrebbe essere l'inizio di una nuova vita, senza perforza significare la fine di quella vecchia. Forse l'amore più ridare un senso alle loro vite ormai vuote da troppo tempo..
Certo, le cose si fanno un filo più complicate quando i quattro vengono "costretti" a tornare al liceo...Cosa succederà?
C'è chi dipende dall'amore, chi dipende dai soldi, chi dipende dal successo. Lui dipende, e neanche sempre, in realtà, da una costosa polvere bianca che lo rende euforico per un paio d'ore. C'è poi qualche differenza, tra l'amore e la cocaina? La droga ti fotterà anche il cervello, ma l'amore ti fotte il cuore.
E Axl ha più bisogno del cuore, per fare rock, che del cervello. Il cervello è saggio, è ragionevole. Il cervello ti spinge a fare la cosa giusta. è il cuore che ti regala quelle emozioni con cui poi puoi scrivere una canzone.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze: nel prossimo capitolo troverete gli aggiornamenti su Slash, nel prossimo ancore sarà la volta di Matt, e infine di Duff, poi riprenderà il giro. Per adesso mi focalizzo su Axl perché non riesco a star dietro a tutti xD Bacio
Ps. Grazie mille per i commenti!!!! Davvero non me li aspettavo, sono commossa!!!!!!! :((( Spero di non deludervi!
PoisoN

I wanna kiss you but
your lips are venomous poison.

Axl è sulla metropolitana, ed ha un'espressione così palesemente furibonda che tutti gli stanno a distanza.
Indossa un paio di enormi occhiali da sole, ha i capelli rossi raccolti sotto un cappello e il viso sprofondato nel bavero della giacca di pelle.
Le cuffie dell'ipod trasmettono a palla la nuova versione demo di un riff di Slash che gli è subito piaciuto, ma che ancora deve ben valutare.
Non appena ha capito come cazzo funzionava quel tesserino elettronico ed è riuscito a superare quegli stramaledetti tornelli ha ovviamente preso la metropolitana che si dirigeva nella direzione sbagliata, ed ha dovuto cambiare.
Ora è incazzato e in ritardo.
Inoltre il fantastico senso dell'umorismo di quello stronzo di Robert ha pensato che sarebbe stato divertente spedirlo a Milano, in Italia, paese che mai nella vita aveva cagato e di cui non sa neanche una parola.
L'ultima settimana è stata una full-immersion in quella lingua complicatissima, con tutti i suoi verbi, articoli, pronomi, congiunzioni e compagnia. E l'insegnante era pure un maschio.
Finalmente le porte scorrevoli si aprono alla sua fermata, e Axl fa per uscire.
Una ragazza, però, nell'impeto di uscire di corsa, quasi lo butta per terra.
-Scusami, sono in ritardo!- urla, prima di sparire su per le scale.
Axl rimane interdetto. Ma vaffanculo! Metà dei suoi libri sono sul pavimento, ora, e quella stronza non si è neanche fermata a leccargli il culo.
"Direi, sei irriconoscibile!" si risponde dopo qualche istante raccattando le sue cose con aria ancora più indisponente e buttandole alla rinfusa nella borsa nera.
Esce nell'aria fredda e pungente con il solito passo molle da padrone del mondo, fregandosene delle lancette dell'orologio che si avvicinano sempre più inesorabili ai dieci minuti di ritardo.
"Sai cosa me ne frega. Se mi rimandano a casa sono solo felice"
Axl si sta addirittura allenando a pensare in italiano.
Ed eccolo, finalmente, il profilo della scuola che si staglia imponente sul cielo grigio chiaro cosparso di nuvoloni neri.
La fitta allo stomaco che prova lo secca: non dovrebbe fregargliene assolutamente niente, invece si accorge che non è così. è un riflesso incondizionato: la scuola lo spaventa, lo inquieta, lo rende guardingo e sospettoso. Infatti avverte quasi il bisogno di voltarsi a controllare che nessuno gli stia appiccicando un foglio con su scritto "sono un frocio di merda" sulla schiena.
Apre la porta con un gesto stizzoso e si dirige verso la cattedra del bidello:-Devo andare nella mia classe, 5S.- dice -Sono Axl Rose.- aggiunge poi, per sicurezza.
Con un gesto studiato si toglie capello e occhiali, lasciando che i lunghi capelli rossi gli cadano a ciocche davanti al viso.
L'uomo sembra ragionevolmente impressionato:-Oh, certo! La stavamo aspettando.- quasi balbetta, mentre lo accompagna alla porta della sua classe -Sono certo che si troverà benissimo.- poi si ferma, con una mano sulla maniglia.
Axl lo guarda. "Perchè non apre questa dannata porta?!"
-Potrei...Potrei chiederle un favore? Potrebbe farmi un autografo, per favore? Sa, se non è un problema...-
Axl sorride:-Oh, no! Certo.- tira fuori una penna e un foglio dalla borsa, e gli fa l'agognato autografo.
L'uomo ha l'aria entusiasta, e questo rende Axl leggermente più disponibile ad affrontare quell'assurda giornata.
L'uomo apre la porta, e, con aria da cerimonia, lo annuncia:-Salve, prof. C'è qui il nuovo alunno, Axl Rose.-
Il rosso può sentire i ragazzi che trattengono il fiato per qualche istante, prima di scoppiare in un brusio eccitato.
-Silenzio!- ordina una voce imperiosa che rimette immediatamente il ragazzo a disagio -Lo faccia pure entrare.-
Axl entra, e si ferma di fianco alla cattedra, con aria impassibile e menefreghista. Non darà a quella megera bionda la soddisfazione di vederlo in difficoltà.
La prof è bionda, truccatissima, e sembra davvero un travestito. Mentre lo squadra sul suo viso compare un sorrisetto di soddisfazione:-Parli italiano?- domanda.
-Si.- risponde Axl, monocorde.
-Perfetto. Dobbiamo trovare un posto dove puoi sederti...- guarda la classe con aria indagatrice, scandagliando i pochi posti liberi.
-Qui è libero!- strillano un paio di ragazze, sovreccitate.
-No, vai a sederti lì, vicino a Caterina, che lei è brava e almeno ti può dare una mano.-
Gli indica un posto a metà classe, dove una bella ragazza bruna sta ascoltando di nascosto l'ipod con una sola cuffia.
-Ma qui c'è Camilla.- protesta lei, lasciando Axl di stucco. Quella ragazzina insignificante lo sta...rifiutando?!
-Camilla può sedersi di fianco a Emma.- ribatte la prof, senza accettare un no -Siediti, Axl.-
Axl si siede, fulminando Caterina con lo sguardo, ma approfittandone per farle un bell'esame completo.
è davvero bella, formosa, con i capelli ricci scuri che gli ricordano quelli di Erin, e un bel viso. Indossa una gonna di jeans, una maglietta nera a collo alto che evidenzia le curve e una giacca di pelle marrone. Improvvisamente Axl la riconosce: è quella che l'ha urtato in metro!
Certo che ha proprio un bel caratterino...
Con un sospiro e un gesto un po' scocciato Caterina spinge il suo libro a metà tra il suo banco e quello di Axl, in modo che possa leggere anche lui.
Il rosso ridacchia, prima di strappare un pezzo di carta da un quaderno e di scarabocchiarci sopra una frase, per poi farlo scivolare verso la ragazza: Grazie.
Lei accenna un sorriso, mentre Axl la abbaglia con un grande e perfetto sorrisone, prima di voltarsi a guardare le altre ragazze. Ce ne sono un paio niente male, come quella esile ed elegante con i capelli castani che lo guarda con aria assatanata, o quella alta con i capelli neri che lo sta fissando da dieci minuti, o anche quella con i capelli rossi a caschetto. Ma sono tutte così...insignificanti.
Sono la sua vicina di banco lo attrae.
Axl aspetta con ansia il suono della campanella dell'intervallo. è sicuro che Caterina sarà ben contenta di fargli da guida, nonostante la sua prima reazione diffidente.
  
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