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Autore: LindaWinchesterCullen    21/11/2010    3 recensioni
Una gravidanza inaspettata, discorsi volutamente evitati per non soffrire e una paura folle di perdersi.
Edward e Bella sono una giovanissima coppia affiatata, ma come tutte le coppie normali, sono ogni giorno alle prese con le gioie e i problemi delle loro vite.
DAL SESTO CAPITOLO:
Tornai a sdraiarmi stringendo le ginocchia al petto per qualche minuto, fino a quando le braccia di Edward mi avvolsero costringendomi a sedere sulle sue gambe. Cercai di appoggiare la testa sul suo petto ma lui prese il mio viso fra le mani. “Stammi a sentire Bella. Non mi interessa minimamente di quello che penseranno Charlie, mio padre o chiunque altro su questa terra! Perché io ti amo, capito?” Disse serio. Non aspettò una mia risposta e continuò “Non capisco tutta questa paura, non abbiamo quindici anni, siamo adulti e ti avrei sposata comunque incinta o no. ” Sbottò.
Spalancai gli occhi. Avevo forse capito male?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 2











 


“Edward mi stai ascoltando?” sentii la voce di Jasper che pronunciava il mio nome, ma mi resi conto di non aver sentito una parola di quello che mi ha detto.
“Scusa, ero sovrappensiero …” Pensavo a Bella e al suo strano comportamento. Da qualche giorno è distante e malinconica, ero convito che fosse stress dovuto allo studio, ma vedevo il suo tentativo di nascondere la cosa. Non era mai stata una buona bugiarda ed io la conoscevo meglio di chiunque altro per sapere che qualcosa non andava.
”Qualcosa non va?” mi chiese con aria preoccupata “No, scusa pensavo a delle cose” Jasper era come un fratello per me, ma non mi andava di raccontargli cose che riguardassero Isabella “E’ solo che sono un po’ stanco di stare chiuso in quest’ ufficio”

“Devi ammettere che questo è un gran bell’ufficio però” Come dargli torto, il mio ufficio era al quarantasettesimo piano in uno degli studi legali più importanti e potenti di New York “Già …”

“E poi tua madre ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda l’arredamento” Mia madre si occupava d’arredamento da tutta la sua vita e sono sicuro che abbia arredato questo ufficio pensando che un giorno ci avrei lavorato io, era così fiera di me e aveva sempre appoggiato le mie scelte, sapeva che volevo fare l’avvocato e non il medico come voleva mio padre. Mio padre non mi aveva mai imposto di seguire le sue orme ma sono sicuro che quando ho lasciato l’università di medicina per passare a quella di giurisprudenza e trasferirmi a New York con Bella ci sia rimasto male, non ha protestato ma il giorno che gli ho riferito i miei cambiamenti di programmi ho colto della delusione nel suo sguardo.

“Stasera venite a cena tu e Bella vero?”sorrisi “perché ridi?” mi chiese Jasper con aria perplessa. Era strano il fatto che dimenticassi che il mio migliore amico fosse anche il fidanzato di mia sorella, forse perché mi trovavo davanti ad una persona molto riservata che non parlava quasi mai della sua vita privata, naturalmente il fatto che fossi il fratello della sua ragazza non aiutava per niente io stesso non avrei gradito sentire determinate cose su mia sorella che, anche se ormai aveva ventidue anni vedevo ancora come la mia sorellina.

“Ridevo perché stamattina io e Bella parlavamo proprio del fatto che Alice non fa altro che ricordarci questa cena.”

-“Ci tiene molto e una vita che non passiamo una serata in vostra compagnia e poi verranno anche Emmet e Rosalie” Cosa?
“Emmet e Rosalie sono in città?” Jasper mi guardò come se stesse guardando un idiota “Arrivano questo pomeriggio, perché non lo sapevi?” Emmet era mio fratello maggiore ed era diventato tenente in una base militare a Los Angeles, si era trasferito con sua moglie e suo figlio da ormai due anni.

Come mai io non sapevo che sarebbe venuto a trovarci?

“Non lo sapevo…” mormorai passandomi una mano fra i capelli.

“Strano perché ti ho mandato un messaggio tre e quattro giorni fa sulla segreteria telefonica, forse Bella l’ha ascoltato e si è dimenticata di avvertirti…” Già era una cosa molto probabile perché in questi giorni era continuamente sovrappensiero.

“Credo che sia cosi, deve esserselo dimenticato.”

“Come sta? E' da un po’che non la vedo.”

“Sta bene, è impegnata per via degli esami” lo informai. “Capisco il giornalismo non è una strada facile da intraprendere, ma lei è una ragazza in gamba e sono sicuro che se la caverà.”

Annuii alle sue parole. Avevo sempre creduto in lei io, così come l’ho amata dalla prima volta che i nostri sguardi si son incontrati al penultimo anno di liceo. Si era trasferita a Forks quando la madre si era risposata e lei essendo vissuta sempre con la madre, visto che i suoi genitori si ero lasciati quando lei era molto piccola sentiva di dover legare con il padre e si era trasferita lasciando la sua vita, per ricominciare con suo padre. Non le era mai pesato il fatto che avesse lasciato il suo vecchio liceo quasi alla fine, anzi si era impegnata nello studio per essere alla pari con gli altri. Era una ragazza speciale e ogni mattina svegliarmi con lei fra le braccia mi faceva benedire il fatto che mi amasse come io amavo lei.










RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO LA MIA STORIA, SONO MOLTO CONTENTA DEI SUGGERIMENTI CHE HO RICEVUTO! SPERO CHE CONTINUERETE A LEGGERE QUESTA STORIA, PERCHE' A ME PIACE MOLTO E VORREI IMPARARE A TRASMETTERE ATTRAVERSO LA SCRITTURA OGNI TIPO DI SENTIMENTO. VI PREGO NON ABBANDONATEMI XD

   
 
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