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Autore: echelon1985    22/11/2010    8 recensioni
Una specie di carta moschicida per amori sbagliati, ecco cosa era.
Questo era quello che si ripeteva Quinn mentre percorreva la strada che da casa sua lo portava a scuola.
Era come se ogni volta che gli piacesse qualcuno si accedesse un'enorme insegna luminosa che diceva "epic fail"
[...]
"Padget, tu lavorerai con Allman"
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bullet for My Valentine, The Used
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell’autore: Allora girls, mi scuso umilmente per l’assenza, ma sono senza internet da

Angolino dell’autore: Allora girls, mi scuso umilmente per l’assenza, ma sono senza internet da
settimane, e non so quando si risolverà il problema. Posto questo capitolo approfittando delle connessione universitaria, ma vi avverto  che non so quando potrò postare la prossima volta.
Per ragioni di tempo (e del personale della biblioteca che mi sta minacciando di morte xD
non posso rispondere alle vostre recensioni questo capitolo. Ma le leggo eh!
E vi amo sempre!





Secrets, silences and scares




Padge aveva messo in moto la macchina, e si era immesso nella strada principale,
alla ricerca di un posto tranquillo dove potessero stare insieme.
La scelta era caduta su uno dei parcheggi vuoti, situati nella zona industriale.
Il moro l'aveva baciato ancora, non appena l'auto si era fermata, mentre contemporaneamente le sue mani si facevano strada sotto la felpa, per toccarlo
e toglierla, allo stesso momento.
La maglietta al di sotto aveva avuto lo stesso destino, esponendo il petto chiarissimo
di Quinn.
Il biondino aveva chiuso gli occhi quando le mani dell'altro erano finite nei suoi pantaloni.
Appena qualche minuto dopo Quinn era completamente nudo.
Padge si era sporto verso l'altro sedile per toccare ogni parte del corpo di Quinn con
le sue labbra, guadagnandosi una serie di piacevolissimi gemiti.
Si era spostato solo per prendersi il piacere di guardarlo, bellissimo ed eccitato.


"Voglio fare l'amore"

Quinn era rimasto fermo a guardarlo, col respiro ancora affannato, sorridendo un perplesso per quella situazione.
Non era cambiato molto dall'ultima volta che avevano provato.. beh.. a farlo
in macchina.

"A meno che la tua macchina non sia cresciuta durante la notte ci abbiamo già
 provato, ricordi?"
"Troverò un modo"

Il biondino aveva annuito, con forza, più che prenderlo in giro che per vera
convinzionere, ridacchiando soltanto dello sguardo concentrato dell'altro.
Sembrava più alle prese con un problema di algebra che con una macchina.
Osservava l'abitacolo come se dovesse espandersi da un momento
all'altro, o come se i seggiolini dovessero improvvisamente trasformarsi
in un letto a due piazze.
Padge era rimasto in silenzio per un , finché non aveva puntato gli occhi
su Quinn

"Il sedile di dietro"
"Eh?"
"Si, non abbiamo provato. Spostiamo i sedili tutti in avanti e ci mettiamo dietro"
"Tutto qua? Questa è l'idea geniale?"
"Che hai da protestare? Proviamo e basta. Saliamo dietro""
"Genio, come faccio a uscire? Sono nudo"

Padge aveva inclinato la testa alla parola nudo, facendo scivolare pigramente gli occhi
su tutta la figura dell'altro, facendo dei leggeri e bassi versi di assenso

"Si, e sei anche bellissimo"
"E tu sei troppo vestito"
"Passa in mezzo ai sedili e va dietro, esco io"
"Si signore"

Padge l'aveva osservato scavalcare i sedili anteriori e sedersi in quello dietro.
Aveva tirato entrambi i sedili più avanti possibile, ed aveva acceso il riscaldamento in modo che l'altro non avesse freddo, sfilandosi la felpa perché fosse più facile
spogliarsi dopo.
Poi era sceso dall'auto, risalendo accanto a Quinn.
Il biondino aveva rabbrividito all'improvvisa aria fredda, ma gli aveva sorriso, aspettando che salisse, aiutandolo immediatamente ad eliminare la maglietta ed i jeans.
Quinn aveva sospirato contento, mentre l'aria di nuovo calda gli faceva leggermente arrossare le guance.
Pochi minuti dopo Padge era completamente nudo, come lui.
Quinn si era seduto sopra di lui a gambe aperte, chinandosi perché l'altro lo baciasse.
Le mani del moro gli avevano accarezzato la schiena, prima con i polpastrelli freddi e
poi con le unghia, lasciandogli leggeri segni rossi.
Il biondino aveva mugolato piano, succhiando la pelle del collo di Padge, provocando
nell'altro gli stessi identici suoni.
Era stato Quinn a fare praticamente tutto, prendendo l'erezione del moro tra le
sue mani e guidandola dentro di .
Spettava a lui occuparsi di Padge in quel momento.
Padge aveva inclinato la testa all'indietro ed aveva trascinato l'altro il più vicino
possibile, mentre Quinn iniziava a muoversi sopra di lui.
Il biondino aveva deciso il ritmo, muovendosi in avanti e indietro, rendendo
subito veloci i suoi movimenti.
Avevano entrambi serrato gli occhi, come trascinati in un altro posto.
Le bocchette soffiavano fuori aria calda, che in contrasto con il freddo esterno si
condensava velocemente appannando i finestrini della macchina.


Quando entrambi si erano avvicinati alla fine Quinn aveva cambiato il ritmo, muovendo
i fianchi più lentamente ed a fondo, in senso circolare.
Il moro gli aveva stretto le mani sulla pelle chiara, senza riuscire nemmeno a muoversi,
mentre i gemiti gli uscivano dalla bocca più forti del solito.
Non gli ci era voluto molto, Padge era venuto dentro il biondino, così tanto forte
da farlo urlare.
Quinn aveva chiuso gli occhi a quel suono, senza riuscire più a trattenersi.
Erano rimasti entrambi ad occhi chiusi per un tempo che non avrebbero saputo quantificare, solo poggiati l'uno all'altro.
Era stato il biondino a riscuotersi per primo, aprendo gli occhi per guardare il
suo ragazzo rilassato sotto di .
Si era lasciato scivolare un 'ti amo' direttamente sulle labbra dell'altro, mentre
ridacchiava, e Padge aveva sorriso a quel suono, ancora ad occhi chiusi

"Che ridi?"
"Non ti ho mai sentito..urlare così"
"Beh stasera eri.. molto ispirato.."
"Anche tu"

Il moro aveva aperto gli occhi e l'aveva osservato in silenzio, godendosi gli ultimi
attimi di tepore, coi corpi ancora caldi, prima che entrambi si decidessero a
riverstirsi.
Padge aveva rimesso a posto i sedili, poi entrambi erano tornati avanti, restando
ancora un vicini, poggiati pigramente l’uno all’altro in quella calma che segue
l’esplosione del piacere.
Quinn però era saltato improvvisamente, facendo sobbalzare l'altro dalla sorpresa.
Il moro si era voltato verso di lui, con gli occhi un spalancati

"Che diavolo c'è?"
"Bert"
"Oh sono lusingato che pensi a lui in questo momento"
"Imbecille! Bert e Matt!"
"Meglio ancora"
"Fanculo.. possiamo chiamare Matt?"
"Vuoi vedere com'è andata?"
"No, voglio prenderlo in giro! E poi farò lo stesso con Bert"
"Che stronzo"

Padge aveva detto l'ultima frase mentre già recuperava il cellulare ridacchiando.
Il telefono era squillato un paio di volte prima che la voce di Matt riempisse
l'abitacolo.
Il tono volutamente scontroso e antipatico di chi sa già cosa l’aspetta.

"Hey amico, disturbo?"
"Che diavolo volete?"
"Sono solo"
"Sento quell'idiota di Quinn ridacchiare in sottofondo, mi hai messo in vivavoce"

Quinn aveva alzato le spalle, e Padge gli aveva dato uno scappellotto sulla nuca, per la
solita poca discrezione dimostrata.
Il biondino comunque l’aveva ignorato, tanto oramai era stato scoperto, iniziando a
bombardare l’altro di un’ infinità di domande, senza lasciare nemmeno lo spazio tra l’una
e l’altra perché il ragazzo potesse rispondere.
Non che Matt avesse intenzione di farlo, in ogni caso.


"Non vi dico un accidenti"
"Andiamo, non essere cattivo, vogliamo solo sapere com'è andata"
"E' andata bene, ed è tutto quello che dirò"
"Crudele"
"E la vostra seratina in famiglia? Avete già prenotato la chiesa?"
"No, aspettiamo te e Bert e facciamo un matrimonio a quattro"
"Sto per riattaccare"

I due ragazzi in macchina avevano riso, mentre Matt li salutava falsamente
burbero.
Nessuno dei due se ne era preoccupato, tanto Matt avrebbe raccontato tutto
a Padge, e Bert l'avrebbe raccontato a Quinn.
E poi si sarebbero scambiati le versioni per avere un quadro completo.




Matt aveva chiuso il telefono scuotendo leggermente la testa.
Tutti sapevano che prima o poi avrebbe raccontato quello che era successo.
Voleva solo tenerli un sulle spine.
Aveva osservato l'apparecchio per un , poi senza pensare aveva fatto
partire la chiamata.
La voce di Bert gli era arrivata già divertita, con una stupida inflessione supponente
che aveva fatto sbuffare Matt
Non era la serata giusta per le telefonate, a quanto pareva.

"Wow ci siamo appena lasciati. Proprio non riesci a stare senza di me eh?"
"Ok, addio"

Matt aveva sentito la strana risata di Bert riempire improvvisamente l'apparecchio
come uno scoppio, e si era sforzato di non ridere anche lui.
La risata di Bert gli faceva uno strano effetto, all’altezza dello stomaco.
Come le montagne russe.
Era esattamente come tutto ciò che riguardava Bert, inaspettata.


"Perché hai chiamato?"
"Per informarti che il tuo miglior amico è un idiota.. ed anche il mio"
"Sai che scoop, ci sarà un motivo se stanno insieme"
"Beh in effetti.. Ok.. ci.. ci vediamo a scuola"
"Hey Matt, avevi chiamato solo per questo?"
"Io.. ecco in realtà non lo so nemmeno io perché l'ho fatto"
"Beh in ogni caso mi fa piacere.. e già che ci sei.."
"Cosa?"
"Beh forse non sei pronto per il sesso vero, ma quello telefonico.."

Matt era rimasto in silenzio, scioccato per un attimo dalle parole dell'altro.
Non aveva potuto impedire che le immagini di Bert gli si parassero davanti
agli occhi.
Non esattamente caste.
Bert aveva riso dall'altro capo del telefono, interrompendo il silenzio.
Restava sempre sorpreso di quanto potesse essere ingenuo l'altro ragazzo

"Oh Cristo Matt, respira. Stavo scherzando"
"Sei un idiota"
"Tu sei adorabile"
"E' meglio se me ne vado a dormire"
"Sono quasi sicuro che mi sognerai adesso.. nudo magari"
"Vuoi proprio chiudere la serata con un vaffanculo?"
"Prenotati per il secondo appuntamento"
"Credevo di averlo fatto"
"Non ufficialmente"

Matt aveva sorriso, scuotendo la testa, mentre pensava al guaio in cui si stava
andando a cacciare con tutta quella storia con Bert.
Quel ragazzo era un gran casino, Matt ne era consapevole.


"Vuoi uscire ancora con me?"
"Quando?"
"Domani"
"Ci sto. Ma stavolta è il tuo turno"
"Turno di che?"
"Di decidere il programma"
"Oh.."
"Pensaci su. Buonanotte Matt"
"Notte"

Quando aveva chiuso il telefono sorrideva ancora.




Il mattino dopo per fortuna non c'era scuola, il bello del sabato.
Nonostante tutto Matt non era riuscito a dormire a lungo, si era buttato
sotto la doccia restandoci per un , riflettendo su che cosa avrebbe potuto
escogitare per il suo secondo appuntamento.
Ad essere onesti non gli era venuto in mente granchè, ma d'altronde non
era mai riuscito a pensare davvero senza una sigaretta.
Si era asciugato alla meno peggio e si era vestito, recuperando il cellulare e
le sigarette e scendendo in garage.
Si era concesso la prima sigaretta della giornata, sforzandosi di farsi venire
in mente una qualche idea decente.
Alla fine aveva deciso di chiamare Padge, tanto prima o poi avrebbe dovuto
sorbirsi il suo terzo grado, ed era meglio farlo subito.
Tanto più che era davvero presto, e l'avrebbe svegliato, così gliel'avrebbe
fatta pagare almeno in parte per quello che l'aspettava.
La voce assonnata dell'amico l'aveva fatto ridere immediatamente
La giornata andava già meglio.

"Matt.. è sabato"
"Lo so"
"Che cazzo vuoi?"
"Beh prima di tutto svegliarti, e poi voglio che tu venga qui, immediatamente"
"Perché?"
"Poche domande, se non vieni adesso non saprai mai niente del mio
 appuntamento con Bert"
"Mi vesto e arrivo"
"Padge, porta Quinn"
"Perché?"
"Perché non ho intenzione di ripetere il racconto due volte, e perché mi serve
 una mano"
"Per cosa?"
"Vi aspetto"


Quaranta minuti dopo i due ragazzi erano arrivati, portando con loro la colazione.
Sicuramente un pensiero di Quinn, Padge non era così gentile.
Avevano avuto almeno la decenza di farlo mangiare qualcosa prima di iniziare
con le domande a raffica.

"Ok, prima iniziamo e prima finiamo, che volete sapere"
"Che avete fatto?"
"Siamo andati a cena"
"Carino, e classico. Com'è stato?"
"Beh all'inizio ero un stranito, ma è passata abbastanza velocemente.
 Ci siamo divertiti"
"C'è stato.. movimento?"
"Del tipo?"
"Avete scopato?"
"Oh signore, eravamo in un ristorante"
"Era un no?"
"No, non abbiamo fatto niente.. solo.. qualche bacio"
"Tu come ti senti adesso?"
"Non ne ho una cazzo di idea. Credo di essere.. contento e spaventato allo
 stesso tempo, ammesso che abbia un senso"
"Bhe è abbastanza normale. come siete rimasti?"
"Ci vediamo stasera"
"Wow, due appuntamenti in due giorni. Suona serio"
"Tutto qui quello che volete sapere?"
"Beh se ci fosse stato del sesso le domande sarebbero state più dettagliate ed
 interessanti.. ma ci rifaremo quando lo farete.."
"Già.. credo.. Io.. non sono sicuro.."

L'incertezza nella voce di Matt aveva fatto scattare una specie di campanello di allarme nella testa del biondino.
Matt gli piaceva, gli era sempre piaciuto, ma Bert era la sua famiglia, doveva assicurarsi che le cose fossero giuste
Era rimasto comunque in silenzio, aspettando che Matt aggiungesse altro.

"Adesso il problema è..che Bert ha detto che spetta a me decidere il programma
 questa volta. E mi chiedevo se potessi darmi una mano, sai, a trovare qualcosa
 che non sia troppo banale, e che possa piacergli"

Lo sguardo di Matt si era rivolto a Quinn, ed il biondino l'aveva ricambiato, inizialmente
come perso in chissà quali strani pensieri.
C'era qualcosa di serio in quello sguardo che aveva zittito perfino Matt.
Padge aveva deciso che non era il caso di immischiarsi nella conversazione che sarebbe
sicuramente arrivata.
Conosceva quello sguardo negli occhi di Quinn

"Aspetta, che vuoi dire che non sei sicuro? Tu vuoi.. vuoi fare l'amore con lui, prima
 o poi, no?"
"Lo voglio Quinn.. davvero. E' solo che.. è come se fossi diviso in due. Il mio
 corpo lo vuole, ma quando penso.. a tutta questa faccenda del sesso con
 un altro ragazzo nella mia testa partono mille vocine che mi dicono 'ma che
 cazzo stai pensando?' "

Quinn ancora una volta era rimasto in silenzio, per cercare di formulare esattamente
i pensieri che aveva in testa.

"Lascia che ti faccia una domanda"
"Ok"
"Bert.. lui ti piace? O stai solo.. sperimentando?"
"Sperimentando?"
"Si, sai.. della serie che ci esci per un paio di volte e poi ti tiri indietro"
"Hai paura che gli faccia male?"
"Sto solo controllando.. è il mio miglior amico"
"Lui mi piace.. solo che.. non so bene cosa voglia dire questo. Non so dirti
 come andrà.. se andremo avanti, ma vale la pena tentare, no?
 Bert è a conoscenza di tutti i miei dubbi, e pensa che ne valga la pena.
 Non voglio fargli male"
"Cosa ti frena? Voglio dire.. che c'è qualcosa lo sai.. lo senti, o almeno dovresti.
 Perché se non è così.. forse non dovresti uscire con lui"

Matt aveva annuito, sorridendo appena della preoccupazione di Quinn.
Non aveva riflettuto sul fatto che comunque era il suo miglior amico, e che
il biondino si sarebbe assicurato di proteggerlo.
Lo capiva, era giusto così.
Ed aveva deciso di essere il più onesto possibile, così come lo era stato con Bert

"Certo che lo sento, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Questo è un enorme
 cambiamento per me, e non l'avrei neanche preso in considerazione se non sentissi
 che c'è qualcosa, ma non posso assicurarti a priori che Bert sarà la mia strada"
"Immagino di no"
"Lui mi piace, mi fa ridere e.. mi piace passare il tempo con lui e mi fa sentire
 a mio agio, come se potessi dirgli tutto quello che mi passa per la testa"

Quinn aveva percepito la sincerità nella voce di Matt, ed anche la paura.
Nessuno sa a priori come finiranno le cose in una storia, gli interessava
solo assicurarsi che sotto quei dubbi, più che normali, ci fosse un vero interesse
per il suo amico.
Le risposte di Matt erano bastate a tranquillizzarlo, insieme al modo in cui
parlava di Bert.

"Ok, organizziamo questo secondo appuntamento"
"Grazie Quinn"

Il biondino aveva annuito con un sorriso, pensando a qualcosa che sarebbe potuta
essere di aiuto al ragazzo che aspettava leggermente nervoso davanti a .

"Il cinema"
"Che?"
"Portalo al cinema"
"Che fantasia piccolo, Matt voleva qualcosa di originale"
"Sta zitto! Al cinema vicino al parco per tutto questo mese danno i film vecchi, c'è il
 primo Dracula, quello in bianco e nero. Bert lo adora, sa praticamente tutte le
 battute a memoria. Penso che gli piacerebbe vederlo sullo schermo di un cinema"
"Mi piace! E' personale.."
"Già.. Ma questo non basta"
"Cioè?"
"E' il secondo appuntamento, deve durare di più, serve qualcosa per il post
 cinema"
"Tipo?"

Quinn era rimasto fermo a pensare, per farsi venire un'altra idea, ma i suoi
pensieri erano stati interrotti da Padge, che aveva parlato dopo molto tempo
in cui era rimasto semplicemente ad ascoltare, facendo semplicemente
vagare i suoi occhi dall'uno all'altro.
Era assurdo il modo in cui gli scaldava il cuore vedere Quinn e Matt, il suo
ragazzo ed il suo miglior amico.
Per un attimo aveva pensato a Jay, ed al fatto che una cosa del genere
non sarebbe potuta accadere con lui.
Quando aveva parlato gli occhi dei due ragazzi si erano rivolti a lui, ma mentre
quelli di Matt si aprivano leggermente più del normale, quelli di Quinn si
limitavano semplicemente ad osservarlo perplesso.

"West Jordan!"
"Eh?"
"West Jordan!"
"Padge non serve che me lo ripeti, non assume un significato solo perché
 lo dici due volte"
"Hai ragione dolcezza, è un posto dove io e Matt andavamo sempre da
 piccoli, in campeggio"
"Vuoi che lo porti in campeggio? Ok, Bert non è certo un tipo pretenzioso
 ma mi pare esagerato"
"No.. là vicino c'è una fonte termale, un fiumiciattolo naturale che però contiene
 l'acqua che scende dalle terme. E' caldo"
"Che figata"
"E' all'interno, in mezzo alla boscaglia, è un inquietante arrivarci ma una volta
 là è fantastico"
"Bhe è anche in tema, dopo aver visto Dracula un bel giro in un posto inquieante.
 Bert lo adorerà. Che ne dici Matt?"
"Beh sembra bello.. ma.."
"Ma?"
"Dovremo essere.. ecco.. mezzi nudi.."
"Matt sei grande e grosso, non avrai mica paura che Bert ti violenti?"

Quinn aveva ridacchiato per la faccia disgustata di Matt, ma era assolutamente
consapevole quale fosse la ragione della perplessità del ragazzo.
Probabilmente avere Bert intorno era una specie di tentazione, nonostante tutte
le incertezze di Matt.
Il biondino ne era quasi contento, perché comunque quella era la dimostrazione
che Matt lo desiderava.
Le paure sarebbero passate.

"A Bert piacerà, ne sono sicuro"

Matt aveva annuito, non conosceva Bert come il biondino, ma anche lui era
più che sicuro che sarebbe stata una serata perfetta per lui.
E poi che cavolo, erano adulti e responsabili, potevano farsi un bagno insieme
senza che succedesse chissà che cosa.
Poteva controllarsi, entrambi potevano.

"Penso che seguirò i vostri consigli"
"Bene, questo è risolto"
"Andiamo in casa, ho finito le birre qua in garage. I miei non ci sono"

Quinn aveva seguito i due ragazzi per una scaletta di metallo in un angolo del garage,
che permetteva di entrare in casa senza uscire all'esterno.
La casa di Matt era enorme, con tutti i pavimenti di marmo scuro e stanze
grande e piene
di mobili di acciaio e lucidi.

"Cazzo, la tua casa è fantastica"
"Grazie. Ma quella di Padge è meglio"

Quinn era rimasto per un attimo interdetto a quell'affermazione, pensava a quanto
poco conoscesse della vita di Padge, della sua famiglia.
Avrebbe voluto conoscere di più, ma non osava chiedere, non perché Padge
non gliel'avrebbe detto, ma perché gli erano tornati alla mente gli occhi del
suo ragazzo la sera prima, quando aveva detto che non sapeva cosa voleva
dire essere amato in modo incondizionato.
Non osava chiedere, perché desiderava soltanto che lui stesse bene, che fosse
sereno, almeno quando stava con lui.
Matt e Padge si erano spostati in cucina, mentre Quinn si spostava per andare
al bagno, che il padrone di casa gli aveva indicato.
Non appena erano rimasti soli Matt ne aveva approfittato per dire a Padge quello
che gli frullava per la testa da un bel .

"Ho intenzione di parlare con Jay oggi pomeriggio"

Il viso di Padge aveva cambiato espressione, corrucciandosi in una smorfia
preoccupata.
Non era ammirevole maturo ma avrebbe voluto dimenticarsi di quella
cosa e non pensarci mai più.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per evitare quella situazione.
E Matt non aveva potuto fare a meno di notarlo.

"Stai nascondendo la testa sotto la sabbia, prima o poi dovrai affrontare
 questa cosa"
"Lo so.. ma.. se fosse vero cambierebbe tutto"
"Ascolta, se davvero Jay prova qualcosa per te è probabile che sia così
 da anni"
"Se stai cercando di consolarmi sappi che fai veramente schifo in questo"
"Voglio solo dire che se è così da tempo, ed è comunque rimasto un buon
 amico per te, è probabile che continui ad esserlo"
"Lo pensi sul serio?"
"Non possiamo saperlo finché non ne sappiamo di più"
"Ok"
"Bene"
"Ed in quanto a te e Bert?"
"Pensavo che avessimo già sviscerato l'argomento"
"Non esattamente, anche tu stai nascondendo la testa sotto la sabbia"
"Cosa? Non è vero"
"Si, stai mettendo dei paletti"
"Cioè?"
"Sai cosa ho imparato da quando sto con Quinn? Avevo una specie di immagine
 mentale di come sarei dovuto essere, e quando la realtà mi ha dimostrato che
 non era così sono andato nel panico, e così hai fatto tu"
"Ma se gli ho chiesto di uscire?!"
"Si, ma dentro di te stai rifiutando che Bert possa essere la tua strada, per questo
 hai tante remore sulla faccenda del sesso"
"Non è così strano che io ci vada piano, siamo usciti solo una volta"
"Tu non ci stai andando piano, a te sembra assurda l'idea di poter fare sesso con
 un altro uomo.. è ovvio che ti serva tempo per abituarti, ma non eliminare la
 possibilità a priori. Quel ragazzino assurdo che c'è di là.. ha reso la mia vita.. migliore.
 Sarebbe un peccato perdere l'occasione che possa succedere anche a te..
 E poi ti perderesti una gran cosa"

La battuta di Padge li aveva fatti ridacchiare entrambi, stemperando per un momento
la situazione.
Matt doveva ammettere che l'amico non si stava sbagliando, che nonostante la
palese attrazione che provava per Bert la sua testa si rifiutasse costantemente
che potesse diventare una cosa permanente, come se fosse solo una specie di
follia momentanea prima di tornare alla normalità.

"Devo essere onesto, la prima volta che mi hai detto di aver fatto sesso con
 Quinn ho pensato che fossi pazzo, pensavo 'come cazzo gli è venuto in mente?
 Le donne sono così belle' .. e adesso sono nella stessa situazione. Posso farti
 una domanda?"
"Vuoi sapere com'è?"
"Si.."
"E' fantastico, voglio dire.. una cosa che non si può descrivere"
"Vuoi dire che è meglio?"
"Beh.. in un certo senso elementare si, perché l'altra persona è uguale a te.
 Sentite esattamente le stesse cose, sai esattamente cosa prova l'altro
 mentre lo fai. E' più.. intimo"

La risposta di Matt si era spenta quando Quinn era entrato nuovamente nella
stanza, e li aveva osservati entrambi, per capire cosa stesse succedendo.
Padge gli aveva sorriso, come per dire che non era importante.
Desiderava davvero che Matt provava quello che sentiva lui da quando Quinn
era arrivato.
Era una sensazione che valeva ogni tipo di sforzo, perché non c'era paura che
tenesse, quando Quinn sorrideva.
Era una sensazione che tutti avrebbero dovuto sperimentare.
I due ragazzi l'avevano lasciato solo verso ora di pranzo, tornando a casa di
Quinn per prepararsi qualcosa da mangiare.
O almeno così avevano detto a Matt, ma il moro sospettava che avessero
intenzione di trascorrere il pomeriggio occupati in tutt'altro genere di attività.

Matt si era soffermato a pensare alle parole di Padge, seriamente, per carcare
di capire quanto ci fosse di vero.
In quello strano momento non riusciva esattamente a distinguere la semplice
paura dalla negazione, il semplice andarci piano dal rifiuto completo della possibilità
che succedesse qualcosa.
Matt si chiedeva se non sarebbe semplicemente stato giusto dare ascolto al
suo corpo.
Lui voleva Bert, per qualche assurda ragione della chimica si sentiva scottare
non appena il più piccolo era nelle vicinanze, voleva solo baciarlo, e baciarlo.
Anzi, a dirla tutta era qualcosa che veniva ancora prima della volontà, come se
quel desiderio passasse dall'inconscio all'azione senza minimamente passare
per la parte razionale, o almeno, non prima di aver attaccato le labbra a
quelle di Bert.

L'unico modo che aveva di raggiungere la chiarezza che gli serviva era proprio
quello strano ragazzo che gli stava causando tanti problemi.
Si era disteso sul divano, troppo svogliato e pigro per prepararsi qualcosa
da mangiare, e per l'ennesima volta in quella settimana aveva premuto il
tastino verde per avviare la chiamata.
La voce di Bert gli era arrivata alle orecchie più squillante e dispettosa del solito.
Matt si sentiva un idiota a sorridere ogni volta che la sentiva.

"Hey tu.. sono pronto alle tue proposte per la serata"
"Vengo a prenderti alle otto"
"Non ho sentito nessuna proposta"
"Perché non ti ho detto nulla. L'hai detto tu che sono un ragazzo
 pieno di sorprese"
"Già.. e mi piace"

Matt non aveva avuto il tempo di ribattere perché Bert aveva già chiuso la
comunicazione.
Il moro si era finalmente deciso a mangiare qualcosa, recuperando qualcuno
degli avanzi della sera prima dal frigo e limitandosi a riscaldarli nel microonde.
Non aveva nemmeno aspettato che si facesse un orario decente, prima di uscire
di casa per dirigersi verso casa di Jay.
Aveva bussato senza preoccuparsi di disturbare, solitamente Jay era
solo in casa durante il giorno.
Difatti era stato il moretto stesso ad aprirgli la porta, osservandolo incuriosito
e sorridendogli allo stesso tempo.
Jay l'aveva guidato attraverso il salone fino alla cucina, dove gli aveva offerto
l'immancabile birra.
Non importava che ora del giorno fosse, per Jay ogni orario era quello giusto
per una birra.
Matt aveva accettato di buon grado, poi entrambi si erano spostati nella
camera del più piccolo, per mettersi comodi.

"Dovevamo fare qualcosa e me ne sono dimenticato?"
"No, solo.. passavo di qui, e volevo parlarti un secondo"
"A che proposito?"
"Padge"
"Padge? Cioè? Gli è successo qualcosa?"
"No, sta bene. Solo.. mi chiedevo come stavi dopo la faccenda di Quinn.. sai
 quella dell'altra mattina.."
"Oh.. sto bene.. voglio dire, dovevo aspettarmelo che ce l'avesse con me"
"Beh.. hai baciato il suo ragazzo"
"Lo so"
"Mi spieghi perché l'hai fatto?"
"Io.. sai Padge adesso ha questa nuova vita.. credo.. mi sentissi un
 escluso"
"E' solo questo? Voglio dire.. non è che c'è dell'altro.. qualche sentimento di
 cui non mi stai parlando?"
"Non farlo Matt"
"Cosa?"
"Questo"
"Questo che?"
"Stai facendo l'amico di Padge, e non il mio"
"Ma che dici? E' ovvio che sono anche amico tuo""
"No, tu sei venuto qua per sapere qualcosa che non ti riguarda, e che dopo
 dirai a Padge. Non è come se parlassimo in confidenza"
"Jay se c'è qualcosa prima o poi si verrà a sapere"
"Se anche ci fosse non farebbe bene a nessuno saperlo"
"E' sempre un bene sapere la verità"
"No, non queste verità. Non farebbe bene a Padge, a Quinn, e sicuramente
 non a me"
"Suona come un'ammissione"
"Sei libero di vederla come vuoi"
"Perché diavolo sei così ostile?"
"Perché dovrei sentirmi libero di parlarti senza aver paura che quello che dico
 lo riferirai a Padge, e non è così"
"Sto solo cercando di dare una mano Jay, prima o poi sarà Padge stesso a
 porti queste domande"
"E riceverà le stesse risposte che stai ricevendo tu, che non c'è niente da
 sapere"
"Stai mentendo"
"No, sto solo cercando di non incasinare le cose"
"Da quanto sei innamorato di lui?"
"Matt.. smettila.. per favore.."
"Quindi mentirai anche a Padge, continuerai a mentire? E' questa l'idea che
 hai dell'amicizia?"
"Stammi a sentire Matt. Padge sta bene, ed io lo stesso. E' bene che le
 cose restino esattamente come stanno. Questa è la verità"
"E' solo una mezza verità"
"E' la sola verità che conta"
"Che cosa dovrei dire a Padge?"
"Quello che ti ho detto, che non c'è nulla da sapere"
"Io non ci credo, e non lo farà nemmeno lui"
"Perché stai cercando di rovinare tutto?"
"Non sto facendo niente del genere. L'hai baciato, pensavi davvero che non
 ci sarebbero state conseguenze?"
"Le conseguenze finiscono qui"


Matt non aveva insistito.
Il tono di Jay era sicuro e fermo come non l'aveva mai sentito.
Non gli avrebbe detto nulla, per quanto ci avesse provato.
Era chiaro che l'amico non avesse coscienza di come veramente sarebbero
andate le cose.
Non aveva compreso che le conseguenze non sarebbero finite solamente perché
lui aveva deciso così.
Ma Jay non l'avrebbe ascoltato comunque.
Adesso Matt si ritrovava in una strana situazione che non sapeva gestire.
Non si aspettava che Jay reagisse in quel modo, ed era evidente che la cosa
lo toccava più di quanto fosse disposto ad ammettere.
E non aveva idea di cosa avrebbe dovuto dire a Padge dopo quella conversazione.
Questa volta nemmeno lui era stato granchè con le parole.
Ma ci avrebbe pensato poi.
Doveva pensare al suo appuntamento, adesso.

 


Matt era ritornato a casa e si era buttato sotto la doccia, pensando alla serata
che lo aspettava, e sperando che a Bert piacesse il programma che aveva
preparato.
Aveva indossato un jeans chiaro strappato qua e là ad arte, una semplice felpa
nera dei misfits, e le solite converse scolorite che lo accompagnavano quasi
ogni giorno, poi aveva recuperato chiavi, sigarette e cellulare ed era uscito.

Dieci minuti prima delle otto era già sotto casa di Bert, a chiedersi come fosse
possibile che si sentisse più nervoso della prima volta che erano usciti.
Aveva appena parcheggiato l'auto quando aveva visto il più piccolo camminare
lungo la strada per avvicinarsi alla macchina, non appena l'aveva notata.
Matt era sceso ed aveva aspettato che l'altro lo raggiungesse.

"Sono in ritardo?"
"No, sei in anticipo. Ero sceso a comprare le sigarette"


Era bastato che l'altro si avvicinasse con quel sorriso sgembo per spazzare
via quasi del tutto il suo nervosismo.
Bert aveva aperto il pacchetto e ne aveva tirate fuori due, infilandone una
in bocca e passando l'altra a Matt.
Il moro l'aveva accettata di buon grado, per colpa delle fottute regole di
sua madre non poteva neanche azzardarsi ad accenderne una in casa.
Bert aveva recuperato l'accendino dalle tasche, ma non le aveva accese, sporgendosi
per posare le labbra su quelle di Matt, con la solita irruenza.
Il più grande aveva ricambiato quel bacio che era durato davvero troppo poco.

"Volevo sentire che sapore hai quando non sai di sigaretta"
"E?.."
"Buono, sai di dentifricio"

Avevano acceso le due sigarette e le avevano fumate con calma poggiati l'uno
accanto all'altro, con le spalle contro la macchina.
Matt aveva sorriso, dando un'occhiata all'orologio per controllare che fossero in tempo.
Calcolando il traffico di quell'ora avrebbero dovuto farcela.

"Dobbiamo andare"
"Dobbiamo? C'è un orario prestabilito per fare quello che dobbiamo fare?"
"E' inutile che ci provi, non ti dirò nulla"

Bert aveva ridacchiato, perché evidentemente Matt non sapeva quanto lui potesse
essere esasperante, quando voleva, ma l'aveva comunque seguito in macchina.
Non ci avevano messo molto, un quarto d'ora dopo erano arrivati a destinazione.
Matt aveva parcheggiato abbastanza lontano dall'ingresso del cinema, in modo
che l'altro non si rendesse conto di dove stavano andando.
Aveva chiuso la macchina e si era posizionato dietro Bert, poggiandogli una mano
sugli occhi.

"Che fai?"
"Cammina e basta"
"Mi farai cadere"
"No"
"Mi piacciono i tuoi modi rudi"

Matt aveva ridacchiato alla vocetta maliziosa di Bert, senza rispondere nulla.
L'aveva guidato fino all'ingresso del cinema, sfilando dalla tasca dei jeans i
biglietti che era andato a prendere quel pomeriggio, perché il ragazzo in tenuta
blu notte davanti all'ingresso strappasse la parte laterale e gli indicasse la sala.
Bert sentiva un vociare sommesso intorno a lui, ma quando aveva chiesto cosa
fossero tutte quelle voci aveva ricevuto un altro due di picche in risposta, così
si era rassegnato ad aspettare.
Matt lo teneva poggiato contro il suo fianco, circondandolo con braccio destro
per guidarlo mentre camminavano, mentre con l'altra mano teneva ancora
coperti i suoi occhi.

"Attento ai gradini"
"E tu non farmi cadere"
"Avrei dovuto tapparti la bocca oltre che gli occhi"
"Suona interessante"

Matt aveva scosso la testa con un sorriso, lasciando che la provocazione dell'altro
cadesse nel vuoto, e l'aveva fatto sedere su una delle poltroncine di velluto rosso
scuro del cinema, togliendo finalmente le mani dai suoi occhi.
Bert aveva sbattuto gli occhi un paio di volte, per abituarsi di nuovo alla luce
presente nella sala, che appena un paio di secondi dopo era stata spenta perché
di lì a poco sarebbe iniziato il film.
L'unica luce rimasta era quella proveniente dalle piccole insegne verdi ai lati della
sala, che indicavano le uscite.

"Siamo al cinema"
"Si"
"Tu mi hai fatto quasi rompere l'osso del collo per portarmi al cinema?"
"Esagerato, e comunque si"
"Sei piuttosto classico per essere un ribelle"
"Punto primo, la prima volta mi hai portato a cena, non è che tu abbia spiccato
 per originalità, e punto secondo, non sai ancora cosa vedremo"
"Un film romantico? Potevi almeno comprarmi i pop corn, è così che si tratta una
 ragazza?"
"Se ti compro i pop corn la chiudi quella bocca?"
"Non sono sicuro che tu lo voglia davvero"
"Non lo voglio"

Matt gli aveva sorriso, mentre le ultime persone prendevano posto nella sala
quasi del tutto buia.
I due ragazzi avevano portato gli occhi sullo schermo, mentre si illuminava, mostrando
i primi fotogrammi in bianco e nero, come di una pellicola vecchia e rovinata.
Il più piccolo aveva riconosciuto immediatamente quello che stavano guardando,
voltandosi verso Matt con un gran sorriso.

"E' Dracula, il primo"
"Proprio quello"
"E' il mio film preferito.. non l'avevo mai visto sullo schermo di un cinema"
"Ah no?"
"Sento puzza di Quinn in questa cosa"
"Cosa? No. E' un bel film, e ho pensato che ti sarebbe piaciuto"
"Piace anche a te quindi"
"Certo"
"Qual'è la tua scena preferita?"
"Bhe.. mi piacciono.. tutte.."
"Non l'hai mai visto, confessa"
"Ok, hai vinto. Mi sono fatto dare un piccolo aiutino, volevo essere sicuro di
 fare qualcosa che ti piacesse"
"Grazie"

Bert si era sporto a sfiorare per un attimo le labbra dell'altro, solo un attimo
prima di riportare la sua attenzione sullo schermo per godersi il film.
Matt non era minimamente interessato alle immagini sullo schermo, per quanto
si sforzasse non riusciva a distogliere gli occhi dal ragazzo accanto a , che
mimava con le labbra le battute del film a memoria.
Bert si era sentito gli occhi dell'altro addosso ma aveva tentato di ignorarlo,
continuando a guardare lo schermo.
Non era durato a lungo, si era voltato verso Matt ed aveva ricambiato il
suo sguardo

"Guarda il film"
"Che senso ha? Mi sono già perso tutto l'inizio per guardarti"
"Quindi passerai così tutto il tempo?"
"Probabile"

Bert aveva sorriso, scuotendo leggermente la testa, guadagnandosi una
risatina da parte dell'altro.

"Non posso credere che tu non abbia mai visto questo film, è fantastico"
"Lo vedo, lo conosci a memoria"
"Una sera che non ci sono i miei organizziamo per vederlo a casa mia"
"Sarebbe un terzo appuntamento?"
"Bhe dipende"
"Da cosa?"
"Da come va il secondo.. richiedimelo a fine serata"

Le due ore successive le avevano passate completamente in silenzio, solo
guardandosi di tanto in tanto.
Matt non aveva capito un accidenti del film, ma si era divertito lo stesso, mentre
ascoltava Bert commentare le scene o incitare un personaggio o l'altro.
Le luci si erano riaccesse immediatamente dopo la fine del film, lasciandoli
per un attimo abbagliati.
Entrambi erano rimasti seduti, mentre le persone cominciavano ad alzarsi
in piedi ed a lasciare la sala.
Bert aveva guardato quella piccola folla iniziare a disperdersi, restando per
un attimo sorpreso quando Matt l'aveva baciato.
C'era ancora gente, e quello era l'unico cinema in quella piccola cittadina, c'era
una grande probabilità che qualcuno che conoscesse Matt li vedesse.
Il più grande non sembrava curarsene però, Bert ne era contento.

Erano usciti dal cinema chiacchierando del più e del meno, e di quello che
avevano fatto durante la giornata.
Matt gli aveva raccontato di Quinn e Padge, e di quanto fossero idioti.
Bert aveva riso.
Si erano fermati a mangiare un hot dog in una delle baracchine lungo la strada,
prima di ritornare alla macchina.

"Non dovevi chiedermi qualcosa a fine serata?"
"La serata non è finita"
"Davvero?"
"Già.. questa era solo la prima parte della serata"
"Posso sapere in cosa consiste la seconda parte?"
"Quale parte della parola sorpresa non ti è chiara?"
"Ok faccio il bravo, non chiedo più"

La macchina aveva viaggiato per più di mezz'ora, lasciando dopo poco le
strade principali ed infilandosi in stradine strette e tortuose, in mezzo ad una
fitta boscaglia.
Non era esattamente un posto rassicurante, ma Bert non se n'era preoccupato
particolarmente, guardando fuori dal finestrino incuriosito, per cercare di capire
dove diavolo lo stesse portando.
Bert ovviamente non aveva mantenuto la promessa, tempestando di domande
l'altro ragazzo, senza ricavarne niente.
Matt aveva parcheggiato l'auto ai lati di una stradina completamente buia,
recuperando dal bagagliaio un paio di grandi asciugamani
I due ragazzi si erano incamminati nella boscaglia, mentre da lontano si sentiva il
rumore dello scorrere dell'acqua.

"La seconda parte della serata implica portarmi in un posto isolato, uccidermi
 e seppellirmi?"

Matt aveva interrotto il suo cammino e si era posizionato davanti all'altro, chinandosi
a baciarlo per la seconda volta in quella serata.
Le sue mani si erano incastrate nei capelli di Bert, per tirarselo il più vicino possibile.
Il più piccolo aveva ricambiato mugolando leggermente per i modi rudi di Matt.

"L'ho fatto solo per chiuderti la bocca"
"Beh allora devo proprio continuare a parlare, per fartelo rifare"
"Tu sei consapevole che ogni cosa che esce dalla tua bocca è o una parolaccia
 o un allusione sessuale?"
"Perfettamente"
"Buono a sapersi"

Avevano camminato ancora per pochi minuti, finchè il fiumiciattolo che si sentiva in
lontananza non era apparso davanti ai loro occhi.
Bert li aveva spalancati leggermente, perché la vista era davvero bellissima.
Il cielo era completamente buio, ma in cima a quella specie di collina le terme erano
completamente illuminate, come i monumenti nelle grandi città, permettendogli
di vedere quello che bastava.
Il fiume era piccolo era stretto e poco profondo, almeno la parte che si riusciva
a vedere, ed era completamente circondato da una fitta boscaglia.

"Wow, che cazzo è?"
"Che ragazzo fine"
"Perché dall'acqua esce fumo?"
"Perché è caldo, vieni a sentire"

Matt l'aveva preso per un polso, ed entrambi si erano inginocchiati per terra.
Matt aveva immerso entrambe le loro mani nell'acqua calda, sorridendo alla faccia
meravigliata di Bert.

"E' fantastico, sembra un altro mondo"
"Già.. io e Padge ci venivamo sempre quando eravamo piccoli"
"E' tutta una manovra per vedermi nudo, dì la verità"
"idiota"
"Bastava chiedere"

Matt aveva riso, scuotendo la testa come gli succedeva spesso quando l'altro
parlava, facendo ridere anche l'altro
Si erano sfilati i vestiti in silenzio, Bert col sorriso sulle labbra, Matt un tantino
più imbarazzato.
Era rimasto solo con i boxer ed era sceso nel fiumiciattolo, tenendosi sul bordo
per non rischiare di cadere, poi aveva porto la mano a Bert perchè scendesse
a sua volta.
Erano rimasti in piedi nell'acqua, per cercare di abituarsi a quel calore improvviso, con
la corrente del fiume che si muoveva leggermente verso sud, quasi come una specie
di delicato massaggio.
Matt aveva allungato la mano nell'acqua, ed aveva preso qualla di Bert per
trascinarselo più vicino.
Pochi attimi dopo erano allacciati, baciandosi con foga mentre le mani del più
piccolo scivolavano sulla schiena bagnata dell'altro.
C'era voluto poco perché le cose diventassero veramente troppo calde.
Bert aveva posato le mani sul petto di Matt, per poi farle scendere più in basso.
Il più grande si era irrigidito, e l'altro aveva immediatamente staccato le mani.

"Bert.. io"
"Scusami,io pensavo che.. mi hai portato in questo posto.. da soli.. pensavo
 che volessi.."
"No.. io.. questo posto mi piace.. e volevo che tu lo conoscessi.."
"Ho frainteso.."

Bert si era allontanato di qualche passo, ma Matt l'aveva tenuto per un polso, portandoselo nuovamente vicino.

"L'altra volta ti ho detto che non sapevo se sarei stato mai pronto a fare l'amore
 con un uomo"
"Si me lo ricordo. Ho capito, lascia stare.."
"No ascoltami, non è quello che ti sto dicendo adesso.. solo.. non sono ancora
 pronto.. ma.."
"Prima o poi lo sarai"
"Si"
"Mi piace come suona"
"Scusami se io.."
"E' ok Matt.. sono contento di sapere che tu abbia cambiato idea. Aspetterò"
"Ti capirei se tu.. volessi vedere qualcun'altro per.. sai.."
"Tecnicamente non ci eravamo detti di essere in esclusiva, quindi avrei comunque
 potuto.."
"Si.. beh giusto.. non l'avevamo detto.. ok, tu sei libero di.."
"Non sto vedendo nessun altro, e non ho intenzione di farlo"
"No?"
"No, ho detto che avrei aspettato e lo farò"
"Mi piace come suona"

Matt aveva ripetuto le stesse identiche parole che Bert aveva usato poco prima,
e l'altro aveva ridacchiato in quel modo un stupido che utilizzava sempre, senza
distogliere la sua attenzione dall'altro ragazzo.

"Matt posso.. posso almeno baciarti?"
"Si.. ti prego.."

Matt aveva fatto in modo che le braccia del più piccolo gli circondassero il collo, e
l'aveva baciato a fondo, giocherellando con la sua lingua.
Non avevano fatto altro per le due ore successive, avevano soltanto passato
il tempo a baciarsi, tanto vicini da rischiare di impazzire, ma senza andare oltre.
Non era stato esattamente semplice per Bert, ma si era sforzato ugualmente.
Se Matt aveva bisogno di tempo, beh.. l'avrebbe avuto.

Erano usciti dall'acqua e si erano avvolti negli asciugamani solo quando aveva
iniziato a farsi davvero tardi.
Si erano rivestiti in silenzio, sorridendosi ogni tanto, ed erano ritornati in città.
Matt aveva accompagnato il più piccolo sotto casa, fermando l'auto perché
potessero salutarsi con calma

"Ci vediamo lunedì mattina a scuola?"
"Mmh non so, non sono sicuro che resisterai un giorno senza vedermi"
"Proverò a sopravvivere"
"Si provaci, perché sai non vorrei che diventassi troppo appiccicoso"
"Lo sai che sei idiota?"
"Faccio del mio meglio"

Matt aveva ridacchiato mentre Bert gli lasciava un bacio veloce prima di scappare
fuori dall'auto e scomparire dietro la porta della sua abitazione.
Il più grande aveva guidato fino a casa vagamente sconcertato, ancora con quel
dannato sorriso sulla faccia che lo faceva sentire un emerito imbecille.
Si sentiva una fottuta adolescente, ma non riusciva a smettere di pensare
alla serata appena passata, a quanto ogni frase di Bert lo facesse ridere, alle
sue braccia attaccate al suo collo mentre lo baciava.
Quello stupido ragazzino spostato stava sconquassando il suo mondo.
Bert era il male

   
 
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