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Autore: binca    22/11/2010    21 recensioni
Non sempre è bello sapere quello che le persone cercano di tenere nascosto.
Non sempre le persone sono cattive, violente per loro scelta, molte volte succede anche per il semplice fatto che da piccoli cresciamo con questo insegnamento.
Leonardo è un ragazzo con grossi problemi famigliari, stuprato quando era piccolo non ha più interesse per la vita. Passa le sue giornate a drogarsi, ad ubriacarsi venendo costretto a prendersi cura dei fratelli più piccoli che hanno solo lui come punto di riferimento, ma cosa succederà quando Alessia, ragazza tranquilla e che crede ancora nel vero amore, entrerà a far parte della sua vita?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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°°°
Ciao a tutti, ho iniziato a scrivere questa storia a Febbraio del 2010, ma poi per motivi che non vi sto a raccontare ho deciso di smettere. Nonostante ciò però, tanti sono stati i messaggi privati delle persone che mi hanno pregato di continuarla o di riprenderla in mano e così, a distanza di quattro anni… mi sono decisaJ
Spero vi faccia piacere! Un bacio Binca.
°°°

 


PROLOGO
 
Era una bella serata d'agosto e mi trovavo sugli scogli a guardare la luna che rischiarava il cielo, le piccole stelle brillavano sopra la mia testa di una luce nuova, almeno ai miei occhi, dato che non le avevo mai viste a quell'ora .  
Sbadigliando mi guardai intorno posando il mio sguardo sull'orologio che mi aveva regalato Leonardo, rendendomi conto solo in quel momento che erano già le tre del mattino. Sospirai rassegnata, non avevo nessuna voglia di tornarmene nella mia stanza, troppe domande mi frullavano per la mente, ma sopratutto, cosa ci facevo li a quell'ora della notte da sola, con una semplice camicia da notte?
Rabbrividii. Le lacrime continuavano a rigarmi il viso impedendomi di pensare seriamente ai problemi frequenti che ormai mi seguivano ovunque.
Non è sempre facile scoprire la verità su una persona a cui si tiene e lo è ancora di meno se quello che si scopre è grave, ma il mio problema non era quello, il mio problema era esserci finita dentro senza rendermene conto. Ero sempre stata una ragazza tranquilla, una di quelle che preferiva starsene a letto a leggere un bel libro invece che uscire per andare a sballarsi con gli amici. Mi ero ubriacata una volta sola nella mia vita, avevo fumato due sigarette in tutto soffocandomi con il fumo e non ero mai stata capace di fare niente di più, motivo per cui ancora non riuscivo a  capire come fosse possibile che nel giro di due mesi la mia vita si fosse capovolta.
Con quelle riflessioni, presi il cellulare incerta sul da farsi, sicuramente però, questo lo capivo, avevo bisogno di parlarne con qualcuno. Con il cuore che batteva a mille guardai lo schermo illuminato e rimasi immobile davanti alle ventitre chiamate senza risposta di Leonardo. Era passata mezzora dall'ultima volta che avevo estratto l’aggeggio elettronico dalla tasca e due ore da quella prima. Entrambe le volte lo schermo era pieno di chiamate perse. Sapevo che avrei dovuto rispondere,  ma continuavo a non farlo sperando che prima o poi smettesse di chiamarmi e con quell’idea in testa, feci l’unica cosa che in quel momento mi sembrava sensata.
Velocemente cercai nella lista il numero di Mara. Un bip, due bip, tre bip.
"Ale ?" Sobbalzai, era da tanto che non sentivo la sua voce.
" Hey, mi chiedevo se domani posso fare un salto da te... "
"Certo che puoi venire, ma potevi anche aspettare domani mattina per chiedermelo, non credi?"
"Hai ragione, ma non sapevo chi altro chiamare ..." per qualche secondo l’unico suono che sentii fu quello del mare che si stagliava sulle onde e poi, finalmente, la voce della mia amica investì il mio orecchio, quasi in un sussurro.
" Leonardo?"
" Si, so la verità ".
Nuovamente un silenzio tombale mi investì. Sapevo che stava ragionando sulla mia frase e sapevo ancora meglio che appena avesse capito cosa intendevo dire, sarebbe restata a bocca aperta, infatti, come immaginavo, pochi secondi dopo un urlo mi assordò.
" Tu cosa!?"
" Io so la verità … "
" Dove sei? Vengo subito".
Guardai di nuovo l'ora. Le quattro del mattino, orario notevole per uscire di casa e correre dall'amica in difficoltà. Avrei voluto dirle di non venire, avrei voluto dirle che forse era meglio se mi lasciava sola, se si allontanava definitivamente da me, ma quella era la mia migliore amica e sapevo che non l’avrebbe mai fatto così,  mi ritrovai a farfugliare un : "Sono in spiaggia sugli scogli. Ti aspetto qui". Seguito subito dopo da un: "Ok arrivo il prima possibile."
Buttai giù sorpresa. Ero consapevole di poter contare sempre e comunque su Mara, ma ero un po' riluttante ad aprire bocca. Sapevo benissimo che se solo avessi avuto il coraggio di parlare, la mia vita, la sua vita, la vita dell'intera famiglia del mio ragazzo sarebbe cambiata.
Ancora assorta nei miei pensieri non feci caso alle braccia robuste che mi circondarono la vita.
«Amore, io te lo avevo detto che saresti scappata sapendo la verità» mormorò Leonardo al mio orecchio baciandomi il collo.
 «Non sto scappando, ho solo paura di non essere alla tua altezza, di non riuscire ad aiutarti» risposi con una voce, me ne resi conto troppo tardi, fin troppo acuta rivolta a quella figura muscolosa che ne aveva passate così tante .
«Amore stai già facendo tanto per me, forse addirittura troppo».
«Non ti drogheresti se fosse così».
«Non è vero e questo lo sai meglio di me». Tremando mi girai verso di lui guardandolo negli occhi. Quegli occhi azzurri che mi incantavano ogni volta, quegli occhi azzurri sempre velati dal dolore mentre il mio cuore mancava dei battiti obbligandomi a spostare lo sguardo. I capelli biondi come al solito spettinati,  erano difficili da identificare nel buio della notte, ma nonostante ciò, riuscivo a riconoscere i suoi lineamenti. Tremai nuovamente a quella vista e mi persi fra le sue braccia formulando fra i singhiozzi quelle parole che fino a pochi minuti prima non credevo di essere in grado di dire.
«Ti amo Leo. Scusa se sono scappata così, ma ero davvero terrorizzata per quello che mi hai detto sto pomeriggio».
«Lo so amore. Ti avevo detto che era meglio aspettare».
Lo guardai di nuovo accarezzandoli il viso per poi appoggiare la testa al suo petto e cullata dal suo respiro, mi addormentai sulla spiaggia.

 
CIAO:)
SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!
NATURALMENTE SCOPRIRETE TUTTO NEI PROSSIMI CAPITOLI, E LE IDEE SI FARANNO PIU CHIARE :)
UN BACIO FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE 
CIAOOO^^
 
 

 
  
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