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Autore: amy_m88    23/11/2010    2 recensioni
Lei, 22 anni; Lui, anni 24..
Lei, crede nel vero amore; Lui, vive d'avventure..
Lei, è single; Lui, è stato lasciato, abbandonato..
Lei, io, Amy; Lui, lui, lui!
Amy è a Parigi; Lui è a Parigi..
Quando il passato bussa alla porta lei risponderà. Risponderà perchè deve rispondere, o no?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '..Così Lontani..'
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Buongiorno ragazze! Come andiamo?

Eccomi pronta per l’aggiornamento settimanale.. ho deciso di anticipare perché domani non so quando riuscirò a tornare a casa. Il film di Harry mi aspetta, e io non ho intenzione di farlo attendere più del necessario J. Sono cresciuta con quel mago. Ho già preparato i fazzolettini perché mi commuoverò. Piangerò come ho pianto per Cedric e per Silente. Finirà la saga con la quale sono cresciuta! Fortunatamente è stato diviso in due parti. ( Fatemi credere che sia stato fatto per rendere giustizia al libro e non per business) Comunque tornando al Twilight Cast.. tra un anno avremo visto tutti la prima parte di Breaking Dawn ( leggete le opinioni di “Harry Potter e i doni della morte”) J Comunque, essendo domani immersa nel mondo di Hogwarts, eccomi pronta oggi ad aggiornare il mondo di Amy e Luca. 

Ringrazio chi ha aggiunto questa FF tra le seguite, qualsiasi tipo di recensione sarà ben accetta. Ringrazio chi continua a leggere in silenzio ( ho notato che vi è piaciuto particolarmente G.B.Y. mi chiedo il motivo chissà ;) )

Quanto segue è stato scritto in uno stato d’animo particolare, ho voluto rendere omaggio alle persone che più sono legate ad Alessia e Antonio. Spero che possiate provare anche solo un terzo di quello che ho provato io scrivendo di Miss Florent.

Non voglio dilungarmi maggiormente, buona lettura.

 

 

Capitolo 27 – Buonanotte, sogni dorati…

 

E’ passata una settimana da quando ho incontrato Robert Thomas Pattinson damerino dei miei stivali.

Sono sette giorni che non ci vediamo.

E forse è meglio sia così.

Oggi Luca ha proposto un giro in macchina senza meta perché ‘ così non penso al damerino privo di orgoglio’! Come potevo non accettare?

Specialmente se si prospetta un pranzo da Mc?

Hemingway dei Negrita risuona nella macchina quando il mio cellulare squilla senza sosta. Qualcuno sta chiamando. Rispondo.

 

“Amy, è partita!” un attimo di pausa “Amy, ha deciso di partire!” Laura non aggiunge altro.

Nonna. Il primo pensiero va a lei. Quando? Come? Perché così?

Lau, vai dalla nonna!”

E dove sono secondo te! Sono arrivata appena ho saputo! Mamma mi ha chiamato da scuola e sono corsa qui!” Laura non sta respirando. “Luca è con te?

“Sì, tranquilla! Sono con Luca! Arriviamo appena possibile!”

Bene, io resto qui!” e chiude la conversazione.

 

Dal mio sguardo Luca intuisce che qualcosa non va. Inversione e accelera! Dieci minuti dopo siamo dalla nonna.

Ad aprirci è la mamma, che sta parlando al cellulare, furiosa. Laura è seduta sul divano con le mani in mano, persa in chissà quali pensieri. Nonna non riesce a stare ferma. Nonna ha cappello e cappotto, pronta per uscire. In lacrime.

Luca mi sussurra qualcosa che non sento. Annuisco automaticamente. E siamo sole. Io e Laura.

Mi dirigo, senza dire una parola, alla finestra. Osservo fuori! Osservo fuori e…

 

Estate, 1994!

 

E’ tardi! E’ tardi per una bambina di sei anni. E poco importa che sia Agosto. E’ tardi, e devo andare a dormire. Lo spettacolo delle ombre cinesi è finito da parecchio. Siamo tutti seduti. Chi sul divano, chi in poltrona, chi sulle sedie. Siamo in molti. Agosto è sempre il mese delle rimpatriate. L’estate è sempre la stagione migliore per me. Siamo sempre tutti insieme. 

Ma è tardi, io devo salutare tutti e andare a dormire. Quando sono a metà scala sento lei: “Buonanotte, sogni dorati, e domattina corse sui prati!” Mi fermo.

E’ seduta tra lo zio e la nonna. Le sorrido e saluto con la mano.

 

Sento una mano sulla spalla. Mi limito a stringerla. Osservo fuori e sorrido.

Gli occhi di Laura sono su di me, comprensivi. Come se avessero intuito il mio ricordo. Aumenta la presa e sorride, con me.

 

Ho bisogno di caffeina. Non voglio perdermi nella valle di lacrime. Mi dirigo verso la cucina, e cerco il caffè. Nonna, dove tieni il caffè? Dov’è quel liquido scuro che tante volte mi ha salvato? Dov’è la caffettiera?

 

“Mamma ha saputo tutto per caso! A scuola! Nonna ha saputo per caso! Nonna ha saputo tutto per caso. Non oso immaginare se…” afferma Laura, sedendosi al posto che era del nonno, e indicandomi la caffettiera.

Cooooome? Come sarebbe a dire ‘ sapere per caso’! Come è possibile che la nonna abbia saputo per caso che…” sto alzando la voce. La caffettiera rimane in un equilibrio instabile: troppo nervosa. Sono troppo nervosa per continuare con quel tocco di obiettività che servirebbe.

“Sì! Proprio così!” conferma. “La nonna aveva già le valigie sul letto. Pronta per partire. E invece…

“Sarò io a partire!” concludo per lei, e accendo il gas.

“Purtroppo sai che non può essere rimandato!” Laura sa quanto mi costa questa scelta. Sa, anche se per tutti è stato un fulmine a ciel sereno.

“Nella sfortuna la fortuna!” affermo, tentando un sorriso. “Non oso immaginare se la nonna fosse stata già sul treno!”

“Già!” un attimo di pausa “Salute, sorellina!”

 “A noi!” simulo un brindisi con la tazzina di caffè. Sorridendo.

 

Un’ora dopo Luca e la nonna sono in sala. Furiosi. Nonna è un fiume in piena, fortunatamente! Parla, in lacrime. Ma parla. In lacrime, ma è riuscita a sfogarsi.

Guardo Luca perplessa e lui scuote la testa. Non dovrei preoccuparmi. Continuo a fissare Luca preoccupata; dopo un sospiro cede. Racconta.

 

 

LUCA POV

 

Questa casa è come la ricordavo. Terzo piano, la porta a sinistra dell’ascensore, con la targa ‘doppio cognome’.  Il corridoio è stretto, ci sono due porte aperte e la nonna si dirige con la mamma verso la seconda. Io mi fermo in salotto, davanti al balcone, e subito vedo due persone che osservano un punto ben preciso molto più in basso. Dall’altra parte della strada sta passando una processione, non una processione con Santo protagonista. Ci sono bambini di bianco vestiti; e bambine con velo in testa. E’ una Prima Comunione. La nostra Prima Comunione. La sua Prima Comunione. 

Amy, da allora, ha continuato ad alzare lo sguardo verso questo piano.

Ogni volta che va a trovare la nonna, e passa da quel punto, alza lo sguardo verso questo piano.

Sono dodici anni che Amy alza lo sguardo verso questo balcone.

Due giorni fa, mi ha chiamato entusiasta. “Si riesce a vedere il quadro di famiglia, Luca! Erano secoli che non riuscivo a notarlo!” ma l’entusiasmo si spense subito dopo. “Luca, dimmi che non succederà!”   

Ora da questo balcone ci sono io; ed e’ incredibile, assurdo, impossibile!

Sembra sia un film invece siamo nella realtà. Sembra un film tragi-comico, invece è l’assurda realtà.

Quattro persone adulte sedute, chi sul divano, chi in poltrona, chi sulle sedie, non fanno altro che urlare. Quando non si dovrebbe aprire bocca, quattro persone urlano. Contro mia nonna. La nonna, che ora è con sua sorella nella camera a fianco. Fulmino con lo sguardo il sessantenne che sta inveendo con termini irripetibili contro la nonna. Non ho parole.

La sua voce continua a risuonare nella casa, in lacrime. Ma non sta parlando con loro. Non sta ascoltando nessuno di loro. I due sessantenni sono sconcertati; io sono sconvolto. Due persone adulte inveiscono come due scaricatori di porto. Senza offesa per gli scaricatori di porto.

La nonna, se avesse avuto notizie anche solo un’ora dopo, sarebbe già stata in viaggio per Padova. Incredibile, assurdo, ma vero! Ha scoperto tutto per caso, lei! E cosa stanno sentendo le mie orecchie? Termini irritanti e offensivi.

 

“Potreste capire il momento voialtri!” è la mamma a prendere la parola. Senza essere ascoltata.

“POSSIAMO FINIRLA!!” e improvvisamente il silenzio scende come scese sulla camera di Jane e Micheal dopo il ‘Insomma avete finito?’ di Mary Poppins. “Grazie!” e mi risiedo.

 

AMY POV

 

Hanno osato insultare la nonna? Hanno criticato la nonna? Cioè, forse non ho capito bene. Due ultra sessantenni troppo in là con gli anni hanno criticato una donna che li supera in saggezza?

 

“Luca, hanno…” non ho bisogno di continuare.

“No, non ti preoccupare! Nonna non ha calcolato nessuno! Ha parlato solo con la zia!” il mio sguardo punta sulla donna seduta in poltrona che annuisce con la testa. Una donna incredibilmente forte.

Perché la nonna è sempre stata forte, per me! E per tutte le persone che ha incontrato nella sua vita. Il nonno si è innamorato del suo sorriso. E il sorriso che ha nelle foto che la ritraggono insieme al nonno, è uno dei migliori che io abbia mai visto.

E’ forte mia nonna! Perché ha superato tutto! Perché ha sempre affrontato la vita con il sorriso sulle labbra. Perché mi ha sempre chiesto di sorridere, per me!

Lei e la zia sono universalmente riconosciute come donne uniche. Le maestre di un paese intero.

 

“Avevo pronte le valigie Amy!” è la prima frase che le sento dire. “Ero pronta per Padova e invece…” un sospiro. “Devi andare tu, per oggi!” cerca, riuscendoci, di trattenere le lacrime.

“Ovviamente!” rispondo abbracciandola.

 

E’ forte questa donna. La più forte che abbia mai conosciuto. Nonostante continui a ripetere che la forza è altro. Per me la forza è lei.

Perché come disse Morrison, non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi!

E lei si è rialzata!

Venti anni fa; quando non volevo vederla in un letto di ospedale. Perché venti anni fa ha iniziato una crociera dalla quale è uscita vittoriosa.

Undici anni fa; quando non è riuscita ad accompagnare il fratello in un viaggio. Perché nonostante tutto lo ha accompagnato nel viaggio migliore del mondo.

Due anni fa; quando il nonno ha lasciato baracche e burattini. Perché sono state sue le ultime braccia che ha visto.

E ora. Lei si rialzerà ancora una volta. Perché il suo compito qui non è finito. Perché è anche grazie a lei che la mamma ha ritrovato il coraggio.

 

Torno a casa verso le due del pomeriggio. Luca mi accompagna a casa, mentre Laura rimane dalla nonna.

E’ così strano crederci, eppure è successo: la zia è partita. La zia ha deciso di partire!

La zia ha deciso di partire e io, tra poco meno di tre ore dovrò essere sul treno, direzione Padova!

E’ così strano crederci, eppure è successo: il nome della zia è scritto ovunque!

E’ successo, ed io non riesco ancora a realizzarlo. E’ quando vedo il mio diario che mi viene in mente. Chiamo Luca. E lui è subito in camera mia.

 

“Luca, potrei chiederti un favore?” chiedo fissandolo negli occhi.

“Quello che vuoi!” risponde sedendosi sul letto accanto a me.

“Domani non ci sarò, non potrò esserci!” mi fermo, non riesco a realizzare quello che sta succedendo e che succederà. “Non potrò esserci…” è inutile, non riesco a continuare.

“Vieni qui!” mi tira a sé. Ascolto così il battito del suo cuore, calmo e regolare. “Tranquilla, ci sarò io per entrambi! Ci sarò io, e farò quello che tu mi chiederai!”

Rimaniamo in silenzio per qualche minuto. L’abbraccio del mio fratellone è unico. Riesce a tranquillizzarmi anche durante la tempesta.

Vorrei…” riprendo, prendendo un foglio sulla scrivania. “Vorrei che domani tu consegnassi questo biglietto alla zia!”

“Ok, lo farò!” promette. “Fatti abbracciare come si deve!” allarga le braccia e io mi lascio avvolgere.

 

LUCA POV

 

Amy è partita. Amy domani non ci sarà. Ci sarò io, anche per lei. Ci sarò io, e le consegnerò questo biglietto.

Perché ho fatto una promessa alla mia sorellina. Prendo il cellulare e compongo un numero, mettendomi in attesa.

Dopo il terzo squillo rispondono.

 

“Ehi Lu!”

“Quest’estate dovremo bussare il doppio a quella porta!”

“No!”

“Sì!”

“Ed Amy?”

“Amy domani non ci sarà!”

“Dove la trovo?”

“A Padova fino a sabato!”

“Domani ci sarò io con te!” promette. “Ti amo, Lu!”

“Ogni giorno di più!” ribadisco, saluta e riattacco.

 

Amo Marta anche per questo: lei c’è sempre! Con lei non ho bisogno di chiedere!

Lei conosce Amy come una sorella.

Lei è cresciuta con Amy.

Lei conosce Ricardo.

Lei è Marta.

 

Ed io la amo!

Ho ancora il biglietto tra le mani!

 

Lo leggo, e sorrido!

E’ il loro saluto.

 

Buonanotte, sogni dorati, e domattina corse sui prati!

 Amy

 

Buonanotte zia!

A domani!

 

AMY POV

 

Milano C.le! Fermata Milano C.le!  

 

Tre giorni dopo!  

 

Bentornata alla Realtà, Florent!

 

Negli ultimi giorni c’è un sogno che mi perseguita! Così ho voluto dedicargli una OS. Se volete saperne di più  BLU ELETTRICO! A differenza di INCONTRO IN PISCINA cambia il protagonista maschile.

Che dire però, sono davvero sogni dorati!!

                          

 

 

 

   

 

 

 

 

  

   
 
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