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Autore: Stiaref    27/11/2010    6 recensioni
Questa è la storia di due ragazzi che si ritrovano dopo tanto tempo e devono affrontare degli ostacoli nella loro avventura.
Si, fu proprio li che ci incontrammo per la prima volta, li, in quel parco, il nostro parco. Eravamo ancora bambini, io ero molto isolato dagli altri a causa della mia natura da mezzo demone.. quando tu, ti avvicinasti a me..
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è la mia prima storia in assoluto. L'avevo già scritta e pubblicata qualche anno fa e adesso la sto sistemando. Spero continuerete a seguirla nonostante l'abbia abbandonata per tantissimo tempo, ma sapete, quando l'ispirazione se ne va, non c'è niente da fare, purtroppo... Detto questo, vi auguro una buona lettura! :)
 

***

 

How can I not love you

- Hope - 

 

Sì, fu proprio lì che ci incontrammo per la prima volta, lì, in quel parco, il nostro parco. Eravamo ancora bambini, io ero molto isolato dagli altri a causa della mia natura da mezzo demone... tu fosti l'unica ad avvicinarti a me, incondizionatamente da cosa fossi.
 

Mamma, cosa fa quel bambino? Perchè è tutto solo?“

Non lo so, tesoro. Perchè non vai a chiedergli di giocare?”

Sìì!”

 

Sentii dei passi vicino a me, alzai lo sguardo e vidi una bellissima bambina dallo sguardo dolce e allo stesso tempo molto vivace, aveva i capelli color della notte e gli occhi... oh, quegli occhi... erano color cioccolato fuso, così luminosi, così puri e innocenti, di una profondità tale da farmici perdere. Io rimasi imbambolato a guardarla, smarrito, cercando di capire perchè si fosse avvicinata a me.

- Ciao, mi chiamo Kagome – mi sorrise, gentile - Perché te ne stai qui tutto solo? -

Non risposi, ancora stravolto da quel sorriso dolce, senza malizia, al contrario di quello di tutti gli altri.

- Tu come ti chiami? Perchè non giochi con gli altri bambini? -

 

- M-mi chiamo Inuyasha e... nessuno vuole giocare con me. Vedi io sono un... mezzo demone... sono diverso da tutti voi, io... - Cercai di spiegarle, con una fitta al cuore, abbassando lo sguardo. Mi sentivo ferito ma allo stesso tempo felice che quella bambina tanto gentile mi avesse rivolto la parola, senza quella freddezza a cui ero abituato. L'unica cosa che mi spaventava era che mi stessi illudendo e che, anche lei, come tutti gli altri, mi lasciasse solo.

Alla mia risposta fece un faccino triste e curioso contemporaneamente.

- Oh... mi dispiace tanto – I suoi occhi si fecero lucidi, sembrava stesse per piangere ed io non sapevo cosa fare, cosa pensare. Ad un tratto si riprese e mi guardo con quegli occhi carichi di speranza e vitalità.

 

- Inuyasha – Il mio cuore perse un battito. Mi aveva chiamato per nome, e non con soprannomi cattivi. Era tanto che qualcuno non mi chiamava così... solo mia madre lo faceva, nessun altro. Ormai mi ero abituato a sentirmi chiamare “mostro”, “scherzo della natura” o nomi simili, non credevo possibile che qualcuno potesse ancora chiamarmi con il mio nome, senza disprezzo e malvagità. - Inuyasha... ti va di giocare con me? - E fu così che il mio cuore perse un altro battito. Stavo sognando? No... era la realtà, era Kagome.

- N-non non hai paura? Io sono diver... - Non finii la frase, non me ne diede il tempo.

- No! Non dire che sei diverso! - Sgranai gli occhi. - Noi due siamo uguali... Non vedi? Due occhi, due mani, un naso, una bocca... non vedo come potrei avere paura di te, sei così carino! - Probabilmente arrossii perchè sentii le mie guance andare a fuoco. Non potevo credere che parole così dolci e gentili potessero essere rivolte a me... proprio a me. Lei era diversa dagli altri, che mi evitavano e facevano come se non esistessi, facendomi sentire sempre più solo, a lei non importava cosa fossi. Voleva giocare con me, incondizionatamente dalla mia natura. Mi sentii così felice che mi brillarono gli occhi.

 

- Grazie... - Riuscii solo a dire. Lei mi sorrise. Di nuovo.

 

Dopodiché mi prese per mano e mi portò via da dietro quel cespuglio, dove stavo a guardare gli altri bambini che giocavano insieme.

 

Quel pomeriggio fu bellissimo, non mi ero mai divertito così in vita mia, dopotutto era la prima volta che giocavo con qualcuno. Scoprii subito che era simpaticissima, con lei ci stavo bene e potevo essere me stesso senza troppe preoccupazioni.

 

In quegli anni continuammo a vederci ogni giorno e diventammo migliori amici, eravamo inseparabili. Kagome spesso mi invitava a casa sua per fare merenda e poi giocavamo insieme. Siamo cresciuti insieme, e sono stato felice come non mai. Lei mi aveva ridato la vita, mi aveva salvato da quell'oscurità che mi teneva prigioniero. Ho sempre creduto che lei fosse un angelo, un angelo venuto dal cielo... il mio angelo.

 

Poi... arrivò quel giorno. Il giorno in cui credetti di morire.

 

Kagome era triste e sempre distratta ultimamente, all’inizio non ci feci caso, per non sembrare troppo invadente, ma poi visto che continuava con quel comportamento, mi decisi e glie lo chiesi.

- Kagome, che ti prende, c’è qualcosa che ti preoccupa? Sei cosi pensierosa... a me puoi dire tutto. -

Con mia sorpresa, dagli occhi di Kagome iniziarono a scendere delle lacrime e all'improvviso mi abbracciò.

- Oh Inuyasha... io... io devo trasferirmi!- Nascose la testa sul mio petto, cercando di contenere i singhiozzi che la percuotevano.

Ebbi un colpo al cuore e mancai un respiro, ero rimasto immobile a fissarla con gli occhi spalancati.

Lei mi strinse forte dicendomi che sua madre doveva essere trasferita a Tokyo a causa del suo lavoro.

- Inuyasha, io ho cercato in tutti i modi convincere mia madre a restare, ma non ci sono riuscita... io non ti voglio lasciare! -

Non sapevo cosa dirle, troppo sconvolto... lei era l’unica persona che mi capiva, l'unica a cui avevo affidato il mio cuore ferito. E adesso la persona più importante della mia vita doveva andarsene via da me.

 

Il giorno della partenza lei stava aiutando sua mamma a mettere delle borse in auto e subito dopo corse da me. Non sapevamo cosa dirci... eravamo veramente tristi e amareggiati.

Ad un certo punto, Kagome, con sguardo serio e le lacrime agli occhi, mi prese le mani.

- Inuyasha... noi due ci rivedremo. Questa è una promessa. -

Quella promessa mi diede la forza per sperare, per avere di nuovo una ragione per andare avanti, una ragione per vivere. L'abbracciai forte, nascosi il volto sul suo collo e trattenni a stento le lacrime. Doveva andare, non c’era altra soluzione.

- Tesoro, dobbiamo andare! - Sentimmo sua mamma che la chiamava e dovetti liberarla, a malincuore, dal mio abbraccio. Un ultimo sguardo, un ultimo sorriso, e si voltò per andarsene... per lasciarmi.

 

Nel vederla andar via, non riuscii ad impedire ad una lacrima di rigare in mio volto. Istintivamente allungai una mano, come per trattenerla, ma la riposi subito. In fine, feci per correre via, per abbandonarmi al mio dolore ed alla mia nuova solitudine, quando...

- Inuyasha! - Era lei. Mi girai di scatto e la vidi correre verso di me. Si lanciò contro di me e mi strinse forte. - Inuyasha... - tornò a guardarmi - … Inuyasha, non permettere a nessuno di farti soffrire, tu non sei inferiore a nessuno. Anzi, vali più di qualsiasi altro demone o essere umano che sia. Tu sei speciale! Sei una persona meravigliosa e per questo devi avere fiducia in te stesso. Io mi fido di te, e so che ci riuscirai! - Con una mano mi accarezzò e scacciò via la lacrima sfuggita al mio controllo. Io le sorrisi e annuii, non sapevo come ringraziarla.

Arrivò, poi, il momento di separarci davvero. Si mise in punta di piedi e, con mia immensa sorpresa, poggiò le sue labbra sulle mie. Il contatto durò neanche due secondi. Due secondi in cui credetti di volare.

- Ti voglio bene – Mi disse, prima di correre verso l'auto.

 

Continuai a guardarla fino a che non scomparve girando l’angolo.

Da quel momento la mia vita cambiò completamente.

   
 
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