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Autore: Allegra Yep    02/12/2010    3 recensioni
Al ristorante "Al faro" tra pentole e pignatte si intrecciano le storie di Gabriele e Luca, e di Francesco e Massimiliano. Finchè fra i quattro c'è solo amicizia le cose procedono bene nella linda cucina, ma quando inizia ad esserci qualcosa in più... iniziano i problemi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte! Sono davvero contenta che vi sia piaciuto il primo capitolo! Non è facile per me lavorare su questa storia, ma continuo interperrita... sperando che alla fin fine ne esca qualcosa di buono! Un piccolo avviso: Elias è diventato Giovanni. Mi dispiace aver cambiato, ma i nomi di un tempo non mi piacevano particolarmente e non è stato facile trovarne altri che mi soddisfacessero appieno (nemmeno quelli di adesso in verità!).
 

Amore ai fornelli
Secondo capitolo

Mezzanotte è già passata da quasi mezz'ora. Ormai c'è abbastanza viavai sulla porta del locale dove i quattro cuochi sono soliti ritrovarsi, complice la fine spettacolo nel teatro dietro l'angolo. Francesco e Luca, appoggiati al muro, commentano l'abbigliamento dei giovani che gli passano davanti, inframmezzando i giudizi con sbuffi ed imprecazioni contro Max, che è – ovviamente – in ritardo: col piccolo del gruppo non potrebbero mai prendeserla invece, soprattutto Luca, mentre sanno che quella-testa-di-cazzo-di-Max risponderebbe loro per le rime, senza farsi avvilirsi.

- Scusaaatee! - implora Max, lanciandosi in ginocchio ai loro piedi – Ma ho avuto un contrattempo con Jess e -

- Lascia perdere, vah – rispondono i due, consci che se lo lascerebbero parlare non finirebbe più. - Hai notizie di Gabry, piuttosto? Doveva essere qui già venti minuti fa... -
Massimiliano assume una faccia pensosa, per poi battere le mani ed annuire. - Si! Mi ha chiamato circa quaranta minuti fa per dirmi che ci avrebbe raggiunti direttamente qua... entriamo? -

Luca si incammina dentro seguito dagli altri, lasciandosi scappare un sospiro di sollievo: già temeva che se la fosse presa perchè aveva accettato il passaggio di Franz... non gli era sfuggita infatti il broncio che aveva messo sù vedendoli andare via assieme.

Il locale non è tanto grande. Le pareti sono dipinte di bianco, decorate con vivaci pannelli fotografici che rappresentano la città: appeso sopra al loro solito tavolo c'è proprio una foto che rappresenta il "loro" faro, con alle spalle uno splendido tramonto. Se già prima di rendersi conto di quel particolare lo frequentavano abbastanza spesso, da quel momento era diventato ufficialmente il loro locale. Entrando, i tre ragazzi si sono diretti al loro solito posto – fortunatamente vuoto – dal quale Luca può tenere d'occhio la porta.

- Per te cosa prendo, Luca? Una birra? -

Egli annuisce distrattamente, osservando il ragazzo che sta entrando in quel momento... beh, in effetti è decisamente difficile non notarlo. Indossa un vestito giallo canarino, da donna, sopra a un paio di pantacollant verdefluo, ma è il viso a colpire: nonostante i lunghi capelli neri fortemente ondulati e il trucco marcato, ha dei tratti fortemente maschili. Ed è quindi un connubio strano - quello di apparenze ed abiti - che porta gli sguardi a posarsi su di lui. Continua a fissarlo mentre si dirige al bancone, scordandosi per un istante di Gabriele. Sembra possedere una sicurezza che gli invidia, che gli basterebbe per farsi avanti, eppure al contempo la scelta di un abbigliamento tanto estremo scoraggia tante persone ad avvicinarsi: lui stesso non è sicuro che troverebbe il coraggio di attaccare bottone, se se lo trovasse seduto affianco.

Il boccale di birra sbattuto sul tavolo lo riscuote dai suoi pensieri, e gli fa alzare meccanicamente lo sguardo verso la porta... ancora niente. Sta per voltarsi verso Max per ringraziarlo, quando Gabriele finalmente fa il suo ingresso nel locale. Indossa un paio di jeans stretti ed una maglietta bianca, che contrasta meravigliosamente con i suoi capelli neri; si guarda attorno un paio di volte, ma i suoi occhi chiari li attraversano un paio di volte, come se non li vedesse. Il suo sguardo invece si illumina non appena il ragazzo strano di prima si allontana dal bancone.

Sotto agli occhi increduli di Luca – ed anche di Max e Franz quando se ne rendono conto – gli corre incontro radioso, lasciandosi posare un bacio sulla bocca da parte di quelle labbra pesantemente truccate. Ridendo gli dice qualcosa che viene coperto dalla musica del locale, poi lo prende sottobraccio e lo trascina dalla parte opposta all'entrata, verso il giardinetto interno del locale.

Luca sente qualcosa dentro di sè spezzarsi. Aveva semrpe creduto che un giorno o l'altro Gabriele sarebbe stato suo, e invece non aveva contemplato la possibilità che fosse già di qualcun altro. Qualcuno più forte e deciso, che non si era fatto problemi a dichiararsi per via di una folle paura di venire respinto. Nasconde il viso fra le mani per nascondere ai due amici una lacrima solitaria che proprio non è riuscito a reprimere. Sospira a fondo. Si alza con un sorriso falso, falsissimo stampato in faccia, e saluta frettolosamente i due, sperando che la maschera di regga abbastanza da permettergli di allontanarsi.

- Sentite – attacca con voce tremante – io vado, ok? Non me la sento di stare qui ancora, sapendo che lui è di la con quel tipo... - E fugge letteralmente dal locale prima che Max e Franz riescano a fermarlo.

 

- Allora Gabri, raccontami tutto quello che ti affligge! - inizia Giovanni sorridendo, invitando l'amico ad aprirsi. Che ci sia qualcosa che non va l'ha capito dal sms che ha ricevuto prima, recitante "Ahia... temo di essermi ficcato in un bel guaio!". Sebbene stia mantendo un'apparenza serena, è turbato da quello che potrebbe affliggere l'amico: questi sta camminando nervosamente avanti e indietro da cinque minuti buoni, torcendosi le mani. È indubbio che non sia un peso leggero quello che sta cercando di levarsi dallo stomaco.

- Ecco... - inizia titubante... Non è sicurissimo che faccia bene a parlarne proprio con Gio, ma alla fin fine l'aria rassicurante dell'amico gli toglie ogni esitazione, portandolo a sputare immediamente il rospo. - Misonoinnamorato! -

Gio sospira di sollievo, per poi farsi pervadere da una leggera euforia. - Tutto qua? Mi stavi facendo spaventare, piccola peste! - dice ridendo, per poi scompigliargli i capelli con una mano per far scemare un po' di tensione accumulata.

Gabriele l'abbraccia forte, sentendosi protetto quando le braccia dell'altro si chiudono attorno a lui. Tiene la testa china per far cadere le lacrime che proprio non è riuscito a trattenere: scorrendo portano via tutti gli anni in cui ha chiuso il suo cuore e represso i suoi sentimenti, gli purificano la vista permettendogli di guardare il mondo con innocenza ritrovata. Quando alza lo sguardo e lo incatena col suo, Giovanni rimane incantato: gli occhi azzurri di Gabri brillano di pura gioia, e delle lacrime sono ancora aggrappate alle ciglia. Con tuffo al cuore lo abbraccia più stretto, desiderando davvero di potersi guardare allo specchio un giorno e di riconoscere la stessa espressione di gioia.

  
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