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Autore: ElizabethAudi    02/12/2010    2 recensioni
SOSPENSIONE MOMENTANEA, oltretutto è in fase di correzione.
Affannavo. L’ossigeno di riserva dei polmoni era quasi completamente terminato e l’uomo dietro di me camminava lentamente, ma sembrava sempre più vicino, mentre io non procedevo quasi per nulla.
«Ahahaha, credi di riuscire a sfuggirmi?! Dopo che tuo padre ha ucciso molti di noi Shinsengumi, credi che ti lasceremmo vivere?!»
[Hakuouki ~ E' presente un nuovo personaggio.]
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Kimi no Kioku {薄桜鬼} ~  Capitolo Uno!
 
 
«Cosa farai durante le vacanze?»
Niente, questo è il punto. Assolutamente niente! Dannata pausa scolastica. Cosa avrei fatto per durante questi prossimi lunghi quindici giorni? Yuki, Naoto e Sakura andavano a trovare i loro parenti sparsi per il Giappone, mentre io me ne sarei rimasta a casa, come al solito.
Tokyo, pur essendo una città dove non si rimane mai con le mani in mano, diventava vuota senza qualcuno disposto a farti compagnia. Che barba. Ma non avendo una famiglia, non avrei dovuto pretendere diversamente. Dovevo ringraziare di avere una casa tutta mia e di vivere autonomamente, e di non essere rinchiusa in uno di quei luridi orfanotrofi - è quella l’immagine che si prospetta ad un qualsiasi orfano-, oppure in una famiglia sconosciuta, che magari mi avrebbe fatto sgobbare per tutti essendo io l’estranea che si doveva meritare il soggiorno. Nah, vivevo bene anche da sola. Quindici giorni passano in fretta! Approfitterò per recuperare gli arretrati e per dare una sistemata all’appartamento.
«Credo che mi darò al buon sano dormire, e al recuperare quel che ho da recuperare!»
 
Affannavo. L’ossigeno di riserva dei polmoni era quasi completamente terminato e l’uomo dietro di me camminava lentamente, ma sembrava sempre più vicino, mentre io non procedevo quasi per nulla.
«Ahahaha, credi di riuscire a sfuggirmi?! Dopo che tuo padre ha ucciso molti di noi Shinsengumi, credi che ti lasceremmo vivere?!»
La testa mi bruciava. Mi voltai, e lui era sempre più vicino. Non riuscivo a parlare, ma l’unica cosa che sarei riuscita a dire, sarebbe stato qualche disonorevole supplica.
Inciampai e una mano mi porse aiuto, rialzandomi. Nel movimento, guardai dietro di me. Lo Shinsengumi era sparito. Tirai un sospiro di sollievo e ringrazia il mio salvatore, ma quando lo guardai in faccia, game over. Mi aveva preso. Un sorriso furbo e malefico mi scrutava. Il mio polso era bloccato dalla sua mano.  Ero finita.
 
Mi svegliai di soprassalto, sudata fredda e impaurita. Quando vidi che ero nella mia stanza, nel letto in cui mi ero addormentata la sera prima, tirai un sospiro di sollievo. Una volta tranquillizzata, mi massaggiai la fronte, portando i capelli all’indietro, disordinati dalla notte tumultuosa. Cosa voleva dire quel sogno?
Non avevo mai conosciuto mio padre, né tantomeno sapevo che cosa facesse! Poteva significare qualcosa?
Tucson abbaiò e tirò leggermente un pizzo della manica, guaendo e leccando appena la pelle, guardandomi con occhi supplichevoli. Tucson? Lui è il mio compagno da due anni! E’ un clc, cioè un cane lupo cecoslovacco. Un cane difficile, sì. Ma ho avuto il tempo per addestrarlo a dovere e oramai siamo del tutto inseparabili.
«Oh Tucson! E’ l’ora di farti uscire? Oggi non vado a scuola, potresti lasciarmi riposare ancora un po’?»
Ma lui non ne voleva sapere di andarsene, no, lui continuava a far rumore con quella sua codaccia pelosa!
«Ok, ok, ho capito. Andiamo su, prendi il guinzaglio!» Affermai, alzandomi a fatica dal letto, e tastando ai bordi della sedia accanto alla ricerca dei vestiti del giorno prima. Mi sarei cambiata dopo, per bene.
Intanto Tucson era corso a prendere il guinzaglio e, sicuramente, si sarà accucciato scodinzolando davanti la porta, attendendomi.
Una volta vestita, mi lavai velocemente la faccia, e andai da lui. Presi il guinzaglio, aprii la porta, e giù al parco vicino casa.
 
Vivevo in un quartiere di Tokyo, dicevo,alquanto disabitato a mio parere, dove le uscite duravano non più di cinque minuti, poiché quello che c’era da vedere si vedeva in quell’arco di tempo. La voglia di salire in centro, da sola, non sempre c’era. Ma io e Tucson vivevamo bene comunque. Non abbiamo mai avuto esperienze negative -anche se Tucson avrebbe azzannato chiunque sotto mio ordine - nonostante le voci che passavano di bocca in bocca ovunque, quando si parlava di questo quartiere!
Eccolo lì, che annusava i dintorni in quel solito piccolo spazio di terreno. Pur essendo un piccolo quartiere infatti, era pieno di palazzi e con pochi alberi. Simile a qualche altro quartiere periferico di Tokyo, d’altronde. Modernizzato e poco interessante, monotono. I miei pensieri furono interrotti da un curioso rumore, simile ad un ringhio prolungato. Quando vidi Tucson che sembrava mordere un ragazzo, mi venne un colpo al cuore. Non potevano portarmelo via per una semplice svista.
Urlai il suo nome e corsi a soccorrere il ragazzo.
«Lo scusi, lo scusi, non so cosa gli sia preso! Non ha mai fatto così! La prego di non denunciarci, è un cane assolutamente buono!» Dissi tutto d’un fiato, piegata in un inchino di cortesia, tenendo Tucson per il collare.

Per qualche secondo quello non disse nulla, poi scoppiò in una risata.
«Ehi, mica voglio che ve lo portino via, il vostro lupo! Stavamo solo giocando!» Disse, mettendomi una mano sulla spalla «Che signorina graziosa!» Aggiunse, quando alzai il viso per guardarlo. Tirai un sospiro di sollievo e mi rilassai.
«Scusi la reazione, tuttavia avendo sangue di lupo …»
Rideva ancora. Questo un po’ mi innervosì, ma dovevo assolutamente sembrargli affidabile, o mi avrebbero portato via l’unico mio compagno.
«Lo tiene bene al guinzaglio! Mi sembra infatti che non giochi molto coi denti!» Affermò, chinandosi ad accarezzarlo, mentre agganciavo il guinzaglio al collare.
«Le persone al minimo accenno a vivacità da parte di cani come questi, si spaventa e accusa. Mentre con un Akita Inu non avrebbe sbattuto palpebra, nonostante quello sia comunque un cane dalle mascelle fortissime.» Spiegai io, guardando Tucson che cercava di liberarsi dalla presa del ragazzo e cercava di mordergli il braccio. Notai i suoi vestiti. Un kimono azzurro. Che fosse per caso … ?
«Come si chiama?»
«Tucson.»
«Oh, io parlavo di lei!» Disse, alzandosi e guardandomi negli occhi.
«Sophie Bethbourg!» Risposi. «E lei?»
«Oh, dove vivo, non mi è permesso avere cani!» Disse, poi rise. Che ragazzino. «Okita Souji!»
Sorrisi, mentre il suo viso si arricciava leggermente. «Che strano nome che hai!»
Che impertinente! Avrei volentieri evitato di rispondere, ma mi sembrava comunque poco educato. Uff, io e i miei modi cortesi!
«Non sono giapponese, mettiamola così.» Fredda e concisa, dovrebbe essersi capito il mio fastidio verso quella domanda.
«Affascinante. Senti, ora devo andare, mi ha fatto piacere fare la vostra conoscenza!» Poi si abbassò e tirò le orecchie di Tucson. «Anche della tua, ovviamente, lupaccio!» Rise, e un ciuffo castano chiaro scivolò dallo strano codino che aveva. Sorrisi. Il suo volto metteva allegria. Ma comunque restava una persona antipatica!
«Arrivederci, e buona giornata!» Dissi, sorridendo gentilmente e tirando Tucson che praticamente gli stava addosso, per poter permettergli di alzarsi. Strano. Era difficile che Tucson si rivelasse così aperto. Che avesse bisogno di maggiore svago?
Rise ancora e, andandosene, salutò con un gesto di mano.
Mi dimenticai completamente del suo vestito, tra l’altro, ma non tentai di approfondire.
«Andiamo a casa, Tucson. Abbiamo fatto fin troppa amicizia, eh!»
 
Bakumatsu Genmu ~  Note dell’autrice!
Ucci ucci, sento odor … no. Ok. Come non detto …
Salve!  Io sono ecchan, e sono qui per stressarvi con
noiosi commentino squallidi e impertinenti.
Nah, giusto per perdere un po’ il tempo e farci quattro
chiacchiere, no? A me fa piacere!
Comunque! E’ una fiction random, diciamo che è da
tempo che non scrivo qualcosa per puro svago, ma
solo per compiti scolastici o, comunque, temi alquanto
tristi e vaghi. Ma poiché ho conosciuto questo anime
e poiché ho abbastanza tempo per svagarmi in questi
giorni, ecco qui che riprendo con fan fiction OOC!
Sì, anche prima scrivevo. Ma erano tempi vecchi,

purtroppo ho abbandonato per un po’. Ora, con un
po’ di buona volontà, posso riprovare a riniziare!
Detto questo, spero possiate gradire l’inizio,
premettendo che non sarà lunga  né straziata da
lunghe, chilometriche e curiose descrizioni.
L’ho detto. Sarà una fiction di puro divertimento
personale e, soprattutto, scritta perché tengo a riempire
un po’ questa cartella di Hakuouki, che merita tanto!
Beh, grazie della lettura! Ci risentiamo al più presto! <3
 
Un commentino non fa mai male ad un’autrice principiante e con la voglia di imparare. Perché non scrivere qualcosa nel ripiano apposito qui sotto? *occhi da cane bastonato* Grazie! <3
   
 
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