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Autore: pepichan84    02/12/2010    2 recensioni
Un incontro inaspettato apre gli occhi a Damon ed Elena.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ballo

Angel & Damon

Damon la portò al centro della sala e iniziò a ballare. Lei si muoveva leggera, bastava sfiorarla per condurla. Ed era bellissima. Il vestito era bianco, e larghissimo, una vera principessa. I capelli raccolti, ma con dei ciuffi che le ricadevano sulle spalle scoperte, erano di un rosso fiammante, e poi quegli occhi azzuri... profondi, nonostante l'inespressività.

-Avete finito di fissarmi? Se continuate così arrossirò- -Come ti chiami?-

-Angel- Il solito sorriso ironico troneggiò sul volto di lui. -Mi stai forse prendendo in giro?- la voce un po' alterata. -Perchè dovrei?- chiese candidamente la ragazza. Lui la fissava: non sapeva se ridere, arrabbiarsi o mollarla lì in mezzo e andarsene. -Sai il mio nome?- Lei scosse il capo, e lui vide le ciocche rosse sfregarle sul collo. -Damon.- Anche lei parve stupita.

-Allora siamo una bella coppia, non le pare?- lei sorrise: era un sorriso ingenuo, sincero. Lui la scrutò ancora qualche istante, poi si convinse che lei, probabilmente non stava mentendo. Era diffidente per natura, ma il suo sesto senso difficilmente sbagliava.

-Perchè ci sta fissando?- -Chi?- e si mise a voltare lo sguardo da una parte all'altra. -Deve essere la ragazza che lei ha guardato prima.-

Damon si irrigidì un istante, poi la vide tra la gente. Era vero: Elena lo stava guardando. Gli occhi scuri della ragazza lo fissarono un istante, ma una volta sorpresi si voltarono velocemente verso Stefan.

-E adesso perchè sorridete?- -Perchè sei davvero una streghetta malefica!- le sussurrò all'orecchio.

Continuarono a ballare finchè la ragazza non chiese una sosta. Damon si stava divertendo davvero. Quella ragazza lo aveva affascinato, era rimasto colpito dalla personalità di lei, che nonostante la ciecità dimostrava un' innata perspicacia.

La accompagnò in giardino e si sedettero su una panchina di pietra. -E' la ragazza che vi ha stregato il cuore?- -Peggio, l'ha frantumato.-

-Lei vi ama.- -Lei sta con mio fratello.-

-Voi l'amate?- -Non sono così stupido.-

-Però l'amate.- -Ho fatto di tutto per farmi odiare da lei. E per un po' ci ero riuscito.-

-Però vi ama.- -Sai, quando mi odiava tutto era più facile.-

-Credo che non vi abbia mai odiato seriamente.- -Ti assicuro che le ho dato un'ottima motivazione.-

-Ma il suo cuore è vostro.- -Il suo cuore è sempre stato di Stefan.-

Ormai la leggerezza che lo aveva accompagnato fino a quel momento della serata lo stava abbandonando. Iniziavano a scorrere nella mente tutte le immagini di Elena che cercava di dimenticare da tempo.

Elena che le sorrideva, che si fidava di lui, che le offriva la sua amicizia. Poi come sempre le immagini presero la piega che odiava di più. Vedeva tutte le scene romantiche e strappalacrime che lei e suo fratello avevano vissuto davanti ai suoi occhi.

Tornavano alla mente le volte che erano corsi a salvarla e come, alla fine, lei si lasciasse andare tra le braccia di Stefan. E lui lì di fianco a loro. Tutte le volte una pugnalata. tutte le volte un nodo alla gola. Faceva male. Troppo.

Si voltò di nuovo verso Angel, cercando uno dei suoi sorrisi di repertorio. In quello era diventato molto bravo. Riusciva sempre a tirare fuori un sorriso malizioso. Finto.

-Non si sforzi troppo. Non deve farlo per forza.... tanto non la vedo- disse lei prendendolo un po' in giro.

Damon si cancellò il finto sorriso dalle labbra e tornò alla sua tristezza.

Angel appoggiò una delle sue manine sulla gamba di Damon, lui apprzzò quel gesto di silenzioso conforto e la fece sparire sotto la sua.

Rimasero in silenzio, seduti uno a fianco dell'altra per un po'. Damon non sapeva quanto tempo potesse essere passato, era stato completamente assorbito dai suoi pensieri, e dalle parole di quella strana ragazza, ma scoprì che aveva sete. Ma non di sangue, o meglio non in quel momento. Aveva bisogno di qualcosa di alcolico. -Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?-

Lei scollò la testa. -Aspetto qui se non le spiace.-

E mentre si allontanava Damon percepiva lo sguardo di lei che lo seguiva, e la cosa gli parve assurda.

  
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