Come Dire Ti Amo
-Cap2-


Erano passate ormai due settimane da quando la ragazza era andata in infermeria a trovare James Potter.
E da quel fatidico giorno erano cambiate molte cose, forse anche troppe.
Non lo aveva più rimproverato di non fare i compiti,di passare tutto il tempo a burlarsi di Piton e di parlare solo di Quidditch.(Cosa che in fondo non era assolutamente vera, ma era una scusa per rifacciargli qualcosa no?).
Anzi: un pomeriggio gli aveva persino fatto copiare il tema di Trasfigurazione, e stranamente la sua coscienza non gli era venura a fare visita.
Aveva trascorso anche un paio di sere in bibblioteca con lui,a dargli ripetizioni di Pozioni, e doveva ammettere che il ragazzo l'aveva davvero ascoltata con interesse.


-Evans mi passeresti lo zucchero perfavore?-.
-Si Remus...tieni-. Disse la ragazza passandogli una ciotola con del finissimo zucchero.
-Grazie!-. Il ragazzo sorrise.
In fondo Remus le era simpatico, era bravo a scuola e cercava di mettere un numero nel capo a Black e Potter. -Evans sai mica perchè James ha saputo rispondere a tutte le domande del test di Pozioni?-. Chiese Sirius con aria innocente.
-Hem...ripetizioni?- Dove voleva andare a parare quello?
-Bè...quando gliele dò io ripetizioni non è che mi ascolti molto...dovresti ripassare più spesso insieme a lui-. Disse di sfuggira Remus, mentre leggeva La Gazzetta del Profeta.
Lily si sentì bruciare il viso dall'emozione, ma preferì stare zitta.
Poco dopo la loro conversazione il protaginista dei pensieri della rossa entrò con aria arrabbiata nella sala grande.
-Hei J...che diavolo ti è successo?!-
-Lasciamo perdere che è meglio Sirius-.
-No no, adesso ci racconti tutto!-. Protestò il moro.
-Volete sapere cosa c'è? C'è che le ragazze mi devono avere scambiato per un soprammobilino, uno di quelli che balla e sorride ebetamente, dato che secondo il giudizio generale James Potter è solo un gran Figo!-. James aveva urlato...e forze lo aveva fatto anche troppo, dato che tutta la sala lo osservava come se avesse le antennine.
Le ragazze lo fissavano a bocca aperta come se avesse bestemmiato, mentre i ragazzi se la ridevano sotto i baffi.
Il ragazzo si guardò in torno e se ne andò via come era venuto: velocemente.
IIl tavolo di Grifondoro era entrato in una fitta conversazione, e gli altri di certo non erano da meno.
Lily, dispiciuta per le parole del ragazzo, lo seguì subito dopo. Era la prima volta che lo vedeva così vulnerabile, e gli era dispiaciuto sentirgli dire quelle cose.
Voleva fargli capire che non era vero quello che aveva detto...almeno non tutto.
Lily sapeva molte cose sul suo conto.
Lei si era accorta che leggeva,infatti lo scorso natale gli aveva regalato una serie di romanzi gialli.
Sapeva anche che suonava il piano perchè una volta lo aveva sentito leggere uno spartito ad alta voce, e quando lei gli aveva domandato se suonava uno strumento, lui aveva fatto un grande sorriso e gli aveva risposto che il suo mondo musicale era in bianco e nero.
Aveva anche notato che gli piacevano i cavalli...dato che il suo dormitorio era pieno di poster che li raffiguravano.(Oltre a quelli dei campioni di Quidditch ovviamente).
Quando Lily lo cercò con lo sgurdo notò che era in riva al lago.
-Potter...ma dico ti sei rimbambito del tutto!!!- Gli urlò.
-Evans mi sei venuta a fare la predica perchè ho praticamente urlato in sala grande o perchè secondo te penso solo alle ragazze e al Quidditch?! Ok,ok toglimi cinquanta punti e risparmiami la ramanzina!-
-Ninete di questo Potter.Sono qui perchè volevo dirti che quello che hai appena detto in sala non è del tutto vero-.
James rimase stordito da quella frase per una decina di secondi.
-Quale parte ho sbagliato?-.
-Per quanto mi riguarda tutta!!!-. Disse sbrigativa e spazientita.
-Come?Di cosa diamine stai parlando Evans?-.
Mio Dio...come fai ha essere così superficiale!Sei talmente preso da te stesso che non ti sei reso conto di quanto io ti conosca Potte! So che preferisci il gelato al pistacchio a quello al cioccolato.Che odi quelli stupidi tendaggi nella sala di Grifondoro.Che hai una cagnetta che si chiema Liala.Che ti piace più Mozart e non Verdi...come credeva la Verlis...se vuoi continuo ma non so se vuoi sentiti descrivere ancora per molto!-.
James era sbalordito.
Lily Evans,la ragazza che da sei anni lo torturava psicologicamente,che non lo faceva dormire la notte per colpa di quei suoi occhi verdi così profondi,che gli rinfacciava qualunque cosa appena ne aveva l'occasione,sapeva tutto su di lui.
Cose di cui a malapena erano al corrente i suoi amici.
Ma come non aveva fatto ad accorgersene prima? Si diede mentalmente dell'imbecille.
-Ma come fai a..nel senso...-.
-A sapere tutte queste cose su di te?Semplice:ti osservo e ascolto quando tu non mi guardi...e Potter...non sei solo un bel soprammobile, dammi retta-.