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Autore: Maharet    01/12/2005    15 recensioni
Marco c’era sempre stato. Per quanto si sforzasse di tornare indietro con la memoria nessuna tappa importante della sua vita era stata affrontata senza di lui. In ogni foto sbucavano i suoi occhi scuri, quei riccioli ribelli che era riuscito a domare soltanto tagliandoli quasi a zero, il sorriso enorme e contagioso con cui affrontava la vita. E poi c’era lei, Sara. La solita coda di cavallo legata stretta stretta dietro alla nuca, gli occhiali che le scivolavano sul naso e gli occhi sempre un po’ lucidi e sgranati. Soprattutto quando c’era Marco. Soprattutto PER Marco...E' la prima storia che scrivo dopo tanti anni di inattività, quindi qualche commentino mi farebbe piacere.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso per non aver aggiornato ieri, ma mi si era smagnetizzato il floppy su cui scrivo al lavoro. Per fortuna a casa avevo una copia sul portatile!!!Per farmi perdonare pubblico un unico capitolo finale, decisamente più corposo degli altri. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! 

Da lunedì pubblicherò una mia vecchia storia, nel frattempo continuo a portare avanti il mio nuovo lavoro.

Un bacio grande grande - Claudia

 

Sara si batté una mano sulla fronte e guardò l’amica con una strana luce negli occhi

- Marty mi sa che mi sono dimenticata di dirti una cosa…

In quel preciso momento il campanello suonò di nuovo. Martina si girò verso Sara con lo sguardo vacuo.

- E ti fai trovare vestita così?

Sara scrollando le spalle andò ad aprire la porta

- Com’è che mi dici sempre tu? Se scappano non valeva la pena di uscirci! Mica può sempre vedermi in tiro! [espressione bolognese che sta a significare elegante NdA]

- Beh se gli apri conciata così non credo che il suo primo impulso sarà scappare!

Sara abbassò gli occhi sul proprio abbigliamento e realizzò in quel momento di avere indosso soltanto la maglietta, che le copriva a stento gli slip azzurri. Con un urlo chiuse la porta – ovviamente Marco era arrivato sul pianerottolo giusto in tempo per vedersela sbattere in faccia – e si precipitò in camera.

Martina con un sospiro rassegnato si alzò ed aprì al ragazzo, che la fissò con espressione stralunata

- Che aveva da urlare?

- Le ho fatto notare appena in tempo che ti stava per aprire seminuda!

Di fronte allo sguardo sconfortato che Marco aveva assunto a quella rivelazione la ragazza scoppiò a ridere

- Dai accomodati sarà qui a momenti. Vuoi qualcosa da mangiare? Stasera abbiamo cibo cinese!

- Mi pare il minimo per farti perdonare! Ci sono gli involtini primavera? – poi si fece improvvisamente serio – Sara è arrabbiata con me?

Martina sorrise e fece un cenno con la testa in direzione della porta, da cui stava uscendo l’amica, che aveva indossato un paio di jeans sotto la maglietta.

- Perché non lo chiedi direttamente a lei?

Marco rimase in silenzio a guardarla, e si ritrovò a pensare che non gli era mai sembrata così bella. I capelli, ancora umidi, le scendevano disordinatamente sulle spalle, ed alcuni ciuffi le si erano incollati al viso ed al collo. Poteva scorgere le goccioline che avevano formato sulla pelle chiara. Gli occhi erano più lucidi del solito ed il viso era leggermente arrossato – ‘l’ho fatta piangere’ pensò il ragazzo con tristezza. La maglietta troppo grande metteva in risalto la sua figura esile, e si ritrovò a desiderare sopra ogni altra cosa di stringerla tra le braccia e coccolarla, tanta era la sensazione di fragilità che emanava in quel momento. Poi qualcosa nella maglietta attirò la sua attenzione. Notò che la stoffa consumata recava ancora i segni di un disegno sbiadito, un numero probabilmente, che gli sembrava di riconoscere. Poi, proprio mentre la sua attenzione stava per essere distratta dall’eccessiva trasparenza dell’indumento, gli tornò in mente all’improvviso dove aveva già visto quel numero.

- Ma quella maglietta è mia!

Sara lo guardò un attimo con espressione stupita, poi sollevo l’orlo della maglia per controllare – provocando inconsapevolmente una tempesta ormonale in Marco quando scoprì la pelle liscia del ventre e un piccolo tatuaggio che sporgeva appena dai pantaloni – ed infine sorrise.

- Credo di sì, devi averla dimenticata l’ultima volta che hai dormito da me…

Solo quando sollevò lo sguardo sul ragazzo Sara si rese conto di come poteva essere interpretata quella frase. Martina infatti si voltò a fissare prima l’uno e poi l’altra, boccheggiando, poi con un mugugno quasi incomprensibile – qualcosa che suonò simile a ‘forse è meglio che vi lasci soli’ – afferrò un paio di pacchetti di cibo a caso e si dileguò in camera da letto, lasciando i due ragazzi a guardarsi imbarazzati.

Sara fu la prima a riscuotersi, con discreta sorpresa di entrambi. Si portò una mano davanti alla bocca e soffocò una risata.

- Questa me la devo segnare sul calendario, è la prima volta che sono io a mettere a disagio Marty e non il contrario! Ci sediamo?

Marco si accomodò sul divano che gli aveva indicato Sara, mentre lei si accovacciò sulla poltrona, in una posizione che sembrava terribilmente scomoda ma che lei pareva trovare deliziosa. Marco prese il coraggio a due mani e cominciò a parlare senza guardarla negli occhi.

- Scusami per prima, so che mi sono comportato malissimo. Solo che ero abbastanza sconvolto e sentivo il bisogno di stare un po’ da solo..

- Non ti devi scusare…

- No fa parlare me adesso! Per quattro anni ho cercato di odiarti per come mi avevi allontanato, ma mai, neppure una volta, mi sono sforzato di capire cos’era realmente successo. E’ che tu per me eri come una sorella, non mi era mai passato neppure per l’anticamera del cervello che tu potessi vedermi in modo diverso..

- Grazie tante!

Marco si girò verso la ragazza e non riuscì a trattenere un sorriso notando la sua aria imbronciata.

- Cerca di capirmi avevo solo quindici anni! Ero fermamente convinto che amicizia e amore fossero due cose completamente diverse ed incompatibili. Non mi sarebbe mai passato neppure per l’anticamera del cervello l’idea che tu potessi diventare la mia ragazza!

- E ora?

La naturalezza con cui quella domanda, audace e piena di significati reconditi, le era sfuggita dalle labbra stupì la stessa Sara. Improvvisamente a disagio si alzò dalla poltrona con l’intenzione di offrire a Marco una fetta di torta per cancellare l’imbarazzo. Ma lui fu più veloce, e la ragazza sentì due braccia forti che le circondavano la vita ed un respirò accellerato vicino all’orecchio. La voce di Marco si era fatta più morbida e bassa.

- Vuoi veramente saperlo?

Sara si sentì morire quando il ragazzo affondò il viso nell’incavo del suo collo e prese a percorrerlo con baci leggeri, mentre una mano si infilava sotto la maglietta a sfiorarle la pelle liscia appena sopra l’ombelico.

- Sì… - riuscì a mormorare mentre chiudeva gli occhi e si abbandonava completamente contro il suo corpo.

- Ora non sogno altro…

Il primo effetto che la frase mormorata accanto al suo orecchio ebbe su Sara fu di svegliarla da quella specie di tranche in cui era sprofondata. Bruscamente si allontanò da Marco e aggirò il divano, quasi cercasse una protezione. Il ragazzo rimase come pietrificato, chiedendosi cosa stesse succedendo. Sara fece un respiro profondo, ad occhi chiusi, poi tornò a guardarlo.

- Sarò sincera con te…

A quelle parole il cuore di Marco divenne d’un tratto pesante come un macigno.

- Ho sperato per anni di sentire queste parole da te, ma ora…

- Ora cosa? – la interruppe lui, arrabbiato – se non ti interessa più potevi anche farmelo capire prima che mi rendessi ridicolo…

- Sei un idiota lo sai?

Sara tornò al suo fianco e gli voltò dolcemente il viso verso di sé, per guardarlo negli occhi. Marco sentì le sue dita esili e fredde sulle guance accaldate e si calmò un po’.

- Io ho paura Marco. Sono innamorata di te praticamente da sempre, quindi so che non mi passerà tanto facilmente. Tu invece mi rivedi dopo anni di assoluta indifferenza e ti comporti così. Io non ti conosco più, non so quante ragazze hai avuto – abbassò il tono – non so a quante hai detto le stesse parole. Non sopporterei di averti e poi vedere i miei sogni a pezzi se tu ti stancassi di me!

Le ultime parole le aveva pronunciate quasi in un sussurro. Marco osservò due lacrime formarsi sulle ciglia scure di Sara e poi scivolare lentamente lungo le guance arrossate. Con delicatezza afferrò i polsi della ragazza ed allontanò le sue mani dal viso.

- Sara io non posso giurarti che sarà per sempre. Non me la sento, non so cosa ci riserva il futuro. Potremmo scoprirci incompatibili, oppure uno di noi potrebbe smettere di credere nella nostra storia. – con dolcezza asciugò le lacrime della ragazza e le portò una ciocca ribelle dietro l’orecchio – Quello che posso dirti è che in questo momento voglio stare con te più di qualunque altra cosa, e che se mi dirai di sì farò di tutto perché duri per sempre. Te la senti di provarci insieme?

Sara chiuse gli occhi e alla cieca cercò le labbra di Marco. Quando le sfiorò, esitante, sentì una scossa lungo la spina dorsale, ed avvertì in lui la stessa reazione. Sorrise.

- Me la sento…

Il ragazzo l’attirò dolcemente a sé e stava finalmente per baciarla come si deve quando un sospiro li fece sussultare. Martina era ferma a meno di mezzo metro da loro , appoggiata alla spalliera del divano, e li fissava con aria sognante.

- Non fate caso a me continuate pure…

Marco e Sara si scambiarono un rapido sguardo, poi afferrarono due cuscini e li lanciarono contemporaneamente su Martina che, colta alla sprovvista, perse l’equilibrio e si ritrovò seduta per terra. Si rialzò massaggiandosi il sedere e si lasciò cadere sul divano, portandosi melodrammaticamente una mano alla fronte.

- Si sono appena fidanzati e già vogliono escludermi…

Sara scoppiò a ridere e si gettò letteralmente sull’amica, rischiando di soffocarla.

- Non preoccuparti Marco sa che se vuole me deve prendere il pacchetto completo…amiche svitate comprese…

Il ragazzo scrollò le spalle e si ritrovò a pensare che se era l’unica condizione per avere Sara al suo fianco, poteva benissimo accettarla.

- Bisognerà che gli troviamo un fidanzato piuttosto!

 

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- LunaDreamy: sei sempre troppo buona, mi fai commuovere *_*. Io continuo a leggere la tua fic, non riesco a commentare spesso però perché sono in ufficio e non posso stare troppo su EFP. Questo è ufficialmente l'ultimo capitolo di questa fic. Nel frattempo ieri in pausa pranzo mi sono messa a scrivere di getto, e in poco più di un'ora ho buttato giù 4 facciate in carattere 10. Sono proprio orgogliosa ^_^. E' un racconto molto diverso da questo, ma penso di pubblicarlo solo quando ne avrò scritto buona parte. Un bacio!

- Valentina: no non dirmi così che poi mi sento in colpa^_^ . Spero che la fine ti piaccia (tieni sempre conto che ho un seguito in cantiere...)

- Gil: che bello una nuova lettrice!! Sono contenta che tu ti sia riconosciuta in questa storia, spero che ti piaccia anche il finale!

- Damned88: dillo a me, Marty è talmente in gamba che sto seriamente pensando di brevettarla. Marco è un bravo ragazzo in fondo, mi sono ispirata al mio amore per delinearlo. Mi piace pensare che non ci sono solo stronzi in giro!

- BillieJean: Breve ma conciso/a ^_^ Grazie sono contenta che ti piaccia!

- sonietta: non non mi dire così anche tu!! I giovani d'oggi non sanno proprio apprezzare la suspence ^_^... Per farmi perdonare dei due capitoli precedenti posto la fine in un'unica soluzione, poi non vi lamentate però!

- Julietta_Angel: mi sono divertita molto a scrivere lo scorso capitolo, questo è un pò più serio ma si riprende nel finale. Fammi sapere cosa ne pensi! Un bacione

   
 
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