anna71 : Ciao Anna! Grazie per il commento e non so che dirti, cede? Cederà? Mmmh chi lo sa! Se sei curiosa continua a leggere ;)
maia96 : Maia carissima *-* ho adorato il tuo commento! Devo ammettere che sei la prima che mi pone queste domande... Che dire? Partiamo dall'inizio. Grazie per i complimenti :) anche a me piacciono molto i personaggi di Emmett, Jason e Lis! Sono frizzanti, allegri, portano un pò di vivacità ed è quello che volevo trasmettere con loro. Per quanto riguarda il resto... purtroppo è vero, Edward è strano e non si capisce perchè si comporti così con Bella. Anche se un motivo c'è e tu ci hai preso! Riguarda proprio il suo passato. Purtroppo per capire che cos'è, sempre SE è qualcosa, dovrai aspettare ancora un pò, cerco di seminare indizi, ma nello stesso tempo di camuffarli. Continua a seguirmi! E spero di non deludere le tue aspettative sulla storia. Per concludere, ho apprezzato la tua recensione e le tue domande! Non mi hai assolutamente tartassata anzi... Quindi in futuro non ti trattenere! Mi raccomando! Aspetterò con ansia il tuo prossimo commento! Un bacioneee
erika1975 : Ciao Erika! Ahauhauaha hai ragionissima! Ti svelo un segreto... anche a me Edward fa saltare i nervi così! Ma mi serve così... Però chi lo sa, magari rinsavisce mhà! Tu continua a seguirmi e vedi i nuovi sviluppi!
belnina : Ciao Belnina, ti stavo aspettando infatti XD spero di non averti fatto aspettare troppo, ma si sa l'università non aspetta te! )cioè me in questo caso ù.ù) ti lascio al capitolo e aspetto un tuo commento! Spero contiui ad incuriosirti così la mia storia! Un bacione!
Decimo
Capitolo
: Welcome to Paris (2° Parte)
Non so
precisamente dove mi trovassi. Ero in una
grande sala. Mi guardai in torno, era tutto molto bello. Antico,
prestigioso e
raffinato. Al centro dell’enorme stanza ricadeva un
lampadario molto bello, era
pieno di diamanti e aveva molte luci. Camminavo tranquilla quando mi
accorsi di
come fossi vestita: un abito color verde acqua e oro mi fasciava il
corpo. Ai
piedi avevo delle scarpe alte e i capelli mi ricadevano sciolti sulla
spalle
nude. Improvvisamente sentii dei passi dietro di me, qualcuno che si
avvicinava. Le sue mani mi circondarono la vita e le sue labbra mi
sfiorarono
il collo, per poi risalire delicato a sfiorarmi l’orecchio e
parlò.
<< Finalmente sei qui. Non credevo venissi…
>>
Lo scenario cambiò improvvisamente. Era notte ed io
mi ritrovavo al centro di una piazza. C’era molta gente, ero
agitata, ansiosa.
Mi guardai i piedi e mi accorsi di essere scalza, il vestito strappato.
Cos’era
successo? Perché?
<< Amore mio >> mi voltai verso quella
voce. Lui stava chiamando me, ma perché? E chi era lui?
<< non dovresti
essere qui, è pericoloso >>
<< Perché? Perché è
pericoloso? >> mi
tirò a sé e mi abbracciò e dimenticati
tutto. Non mi importava dove fossi, il
pericolo… Io ero con lui.
<< Devi tornare al palazzo, ti prego >>
era implorante
<< Voglio restare con te >>
<< Lo voglio anche io, ma devo risolvere
alcune questioni. Ti prego. Ora va a casa Principessa, riposa. Domani
mattina
tornerò da te, è una promessa >> mi
baciò le labbra, come a voler
sigillare con quel bacio le sue parole e poi scappò via. Io
gli corsi dietro e
accadde tutto molto in fretta. Un rumore assordante mi fece voltare
e…
Il cuore mi batteva furioso nel petto, ero sudata e
agitata. E la testa mi scoppiava. Non reggevo molto l’alcool
ma vedere Tanya ed
Edward insieme e sentire ciò che lui mi aveva
detto… Oh ma insomma! È possibile
che lui sia il mio primo pensiero della mattina? Ero sveglia da quanto?
Due
minuti? E già pensavo ad Edward? Mi
dispiace Bella… Quelle parole
non le avevo sognate. Lui le aveva
dette sul serio. Cosa gli dispiaceva? Che confusione! E che mal di
testa! Solo
in quel momento mi accorsi che ero sola in stanza.
<< Alice? >> chiamai, ma lei non
c’era.
Dove si era cacciata? Guardai l’orologio che era sul
comodino: 7:45.
Probabilmente era a fare colazione. Il nostro volo era alle due del
pomeriggio.
La nostra gita a Parigi era finita.
Decisi così di alzarmi. Mi sarei preparata e sarei
scesa per la colazione. Anche se il mio stomaco era completamente
chiuso.
Presi un paio di jeans, un maglia a collo alto,
nera, leggera e la mia camicia preferita a maniche corte da mettere
sopra.
Ovviamente Converse.
Mentre scendevo non riuscivo a non pensare al
sogno. Cosa voleva dire? Dove mi trovavo? E chi era quel ragazzo? Mi
diedi
della stupida. Era solo un sogno. Un sogno post-sbronia per giunta!
Come poteva
avere senso?
<< Bella! >> la voce di Lis mi
risvegliò dai miei pensieri
<< Ehi Lis, ciao! >> le dissi
abbracciandola << stai scendendo a fare colazione?
>>
<< Si! Rose è andata prima con Alice, ma io
non ero ancora pronta. E tu? >>
<< Anche io! Mi sono svegliata poco fa e sono
scesa >>
<< Allora andiamo noi due! >> disse
mentre si metteva sotto il mio braccio e mi trascinò
giù per le scale.
La sala per la
colazione era silenziosa. Solo
qualche tavolo era occupato, evidentemente la maggior parte dei nostri
compagni
stava ancora dormendo. Mi voltai in torno in cerca di Alice, ma non la
trovai.
<< Strano… >> come al solito mia
cugina
diede voce ai miei pensieri << Rose ha detto che sarebbe
scesa a fare
colazione con Alice e i suoi fratelli, ma… non vedo
né i Cullen né tanto meno i
Masen >>.
In effetti aveva ragione. C’era Angela al tavolo
con Jessica, Ben e Mike. Tanya con Lauren, Kate ed Irina. E altri che
nemmeno
conoscevo, se non di vista nei corridoio o durante le ore di lezione,
ma dei
nostri amici neppure l’ombra.
<< Magari avranno finito e sono saliti
>> dissi
<< E non li abbiamo incontrati? Inoltre Rose
è scesa davvero poco tempo fa con Alice, non credo che
abbiamo già finito di
fare colazione >>
<< Lis, Lis, Lis! >> le dissi mettendole
in disordine i capelli appena fatti << lascia
La vidi riflettere un momento
<< Credo proprio che questa volta seguirò il
tuo consiglio, Bella!
>> disse mentre raggiungemmo un tavolino <<
però non ti ci
abituare! >>
<< Nhà, sta tranquilla!
>>
Trascorremmo una colazione
serena, tra battutine e scherzi. Lei mi raccontò di quanto
fosse dolce e
premuroso Jason, anche se ogni tanto lo vedeva freddo e distaccato e
non ne
capiva il motivo.
Appena finito ci alzammo entrambe
e raggiungemmo le nostre camere per sistemare le ultime cose in valigie.
<< Bella potresti venire un
secondo da me? >> mi chiese Lis
<< Certo. Come mai? Non
dirmi che non hai ancora fatto i bagagli! >>
<< Scema! >> mi disse
facendo la linguaccia << devo darti una cosa
>>
Io la seguii in silenzio. La vidi
rovistare in valigia e poi in borsa finché non emise un
“ Trovate! “ e tornò da
me, tenendo le mani dietro la schiena.
<< Che hai lì dietro?
>> chiesi curiosa
<< Una cosa! Anzi due. Una
per te e una per me >> vedevo nei suoi occhi gioia e
felicità e mi
contagiò.
<< Oh andiamo fa vedere
allora! >> dissi in preda all’euforia
<< Ok! Ecco! >> disse
e mi fece scivolare davanti agli occhi due splendide collane.
Quella che teneva nella mano
destra era un ovale allungato, una pietra che aveva un colore che
oscillava tra
in viola ed il verde con riflessi bianchi. Era senza dubbio un occhio
di gatto.
Era incastonato in una cassa d’argento e tutto in torno vi
era un serpente,
ornato di brillantini di ametista, che finiva a formare il gancio. La
collana,
in argento, non era sottilissima, ma perfetta a tenere quel ciondolo.
Nell’altra mano ricadeva la medesima collana con lo stesso
pendente, ma con una
differenza. La pietra oscillava tra il colore del giallo e del blu,
mentre i
brillantini che ornavano il serpente erano di ambra.
<< Wow! >> fu l’unica
cosa che mi uscii dalle labbra
<< Lo so! Non sono
stupende? >>
<< Si! Sono davvero
magnifiche! >>
<< Bene, sono contenta che
ti piacciano! >> disse mentre mi porgeva quella
viola-verde <<
questa è tua! Le ho prese apposta ieri pomeriggio mentre
giravamo per Parigi.
Questa invece la tengo io! Che dici? >>
Rimasi senza parole. Che bel
pensiero!
<< Grazie Lis! >> le
dissi abbracciandola, mentre finimmo a terra <<
è un bellissimo pensiero!
Così saremmo sempre e comunque unite! Avremmo qualcosa che
ci ricorda l’altra
ovunque saremo! >> ero contentissima
<< Quella era la mia idea…
>> rispose lei
<< Grande idea! >>
<< Bella io ho sempre
grandi idee! >> e scoppiamo entrambe a ridere.
Mettemmo le collane e restammo a
chiacchierare ancora un po’. Entrambe avevamo tutto pronto,
tra poco saremmo
andate in aeroporto per tornare a casa. Sentimmo
dei passi e ci girammo verso la porta, che si
spalancò qualche
secondo dopo. Rosalie.
<< Ciao ragazze >>
disse lei entrando
<< Rose! >> salutò
Lis andandole incontro << ma dove siete finite?
>>
<< Siamo andate a farci un
giro, scusate! Alice voleva prendere qualche regalino e fare un giro di
Shopping e non ho saputo dirle di no >>
<< Cattiva! >> disse
mia cugina, mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto
<<
potevate chiedere se volevamo venire, lo sai che adoro fare compere!
>>
<< Lo so tesoro, scusaci
>>.
Salutai Rose e le lasciai ai loro
finti battibecchi e andai in camera mia, dove sicuramente mi stava
aspettando
Alice, ma mi bloccai.
<< Alice non ricominciare
con questa storia! >> disse Edward
<< Non voglio ricominciare
proprio nulla, specialmente con te! Diamine Edward ma datti una mossa!
>>
rispose la sorella
<< Ma quale mossa? Lo sai
cosa penso di lei, di me e di tutta questa assurda storia!
>>
<< Come al solito decidi
tutto tu! Cosa pretendi? Che tutto si sistemi così? Non
succederà! Anche se ci
faranno tornare dovremmo comunque scontare una pena e lo sai! Quindi
perché tornare?
>>
<< Aspetta… >> nella
voce di Edward c’era confusione << tu non vuoi
tornare? >> ma
tornare dove? Non ci stavo capendo nulla!
<< Non lo so! >>
rispose Alice esasperata
<< Non lo sai? Fammi
indovinare, c’entra Jasper, vero? >>
<< Ma cosa diamine stai
dicendo? >> colta in fallo Alice…
<< Alice ti rendi conto che
non puoi? Che lui è un… >> in men
che non si dica la porta si aprì.
Cazzo! Beccata!
<< Non ti hanno mai detto
che non si origliano le conversazioni degli altri? >> mi
chiese Edward in
tono di rimprovero. Mi sentivo una bambina sgridata dal papà
perché era stata
scoperta con le mani nella Nutella. Non sapevo cosa dire
<< Io non
volevo. Io… >> cercai di rispondere
<< Lascia perdere >>
rispose lui << Alice ne riparliamo a casa, visto che qui
non si può. A
quanto pare anche i muri hanno le orecchie… >>
mi superò a andò via. Mi
sentivo uno schifo! Questa volta aveva ragione. Non avevo alcun diritto
di
origliare la loro conversazione.
Entrai in camera e mi chiusi la
porta alle spalle.
Alice in piedi, con il viso
abbassato mi dava le spalle. Era arrabbiata? Bhè chi non lo
sarebbe…
<< Alice, scusami… Io non
volevo origliare i vostri discorsi, dico davvero. È che
stavo entrando e ho
sentito la voce di tuo fratello e… >>
<< Tranquilla Bella, non ce
l’ho con te >> mi rispose interrompendo il mio
quasi sproloquio <<
Edward esagera. Come sempre >>
<< Se non sono indiscreta
>> chiesi titubante << qual è il
problema? >>
<< È una lunga storia
Bella. Un passato che non è facile da raccontare
>>.
A quell’affermazione non chiesi
più nulla. Mi limitai ad avvicinarmi a lei e a metterle una
mano sulla spalla,
volevo infonderle coraggio. Volevo dirle che, per qualsiasi cosa, io ci
sarei
stata per lei.
Io, Alice, Lis e Rose ce ne
andavamo in giro intrufolandoci nei negozietti che si trovavano
all’interno
dell’aeroporto, per passare il tempo.
Alice era ritornata la solita
ragazza sempre allegra e pazza! E di questo ne ero contenta. Rose e Lis
avevano
fatto pace, dato che Rosalie aveva comprato un completino intimo a mia
cugina
per sedurre Jason e Lis aveva apprezzato il gesto. Vidi i Cullen
parlare tra di
loro. Come molti altri ragazzi e ragazze. Tanya, come al solito, era
attaccata
come una cozza allo scoglio al braccio di Edward, il quale non sembrava
molto
contento.
Una voce si
diffuse per tutto il “ Parigi Beauvais Tillé
”. il volo era arrivato e noi ci stavamo
dirigendo all’imbarco. Arrivederci Parigi! Forks stiamo
tornando.
COMPLETINO INTIMO CHE ROSE
REGALA A LIS: http://showstalker.net/wp-content/uploads/2008/11/marisa-miller-miranda-kerr-lingerie-6.jpg
ABBIGLIAMENTO BELLA: http://www.polyvore.com/parigi_ha_la_chiave_del/set?id=25483772