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Autore: Angelica HB    09/12/2010    2 recensioni
"E' davvero andato via?" Chissà perchè, poi, le riusciva difficile crederlo. Lui l'aveva sempre detto, in fondo, che si era stufato di tutto e tutti, della sua famiglia che non l'accettava per ciò che era, e che voleva andarsene via, scappare il più lontano possibile da tutti loro, in un posto dove, magari, non l'avrebbero più accusato per essere semplicemente sè stesso.
"Sì, e dubito che tornerà" Fu troppo freddo Regulus nel darle quella risposta. La colpì in pieno, e adesso ci credeva, adesso era vero. Sirius era realmente scappato via. Eppure non si sentiva scossa, no, non era affatto stupita o triste. Il suo volto rimase impassibile, ma dentro di sè, la sè stessa che tendeva a rimanere nascosta, fece un gran sorriso e rise sarcastica. Quella sè stessa si sentiva euforica, eccitata. Era scappato via...Lui l'aveva fatto veramente, a differenza di lei, che si limitava a sognare ad occhi aperti. Ode a Sirius Black, avrebbe brindato col champagne alla sua fuga.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Tornare ad Hogwarts era un pò come tornare a casa, o almeno per lei. Pensava che non potesse esisterci posto più bello al mondo di quell' antico castello, con i suoi passaggi segreti, le scale dispettose ed il fastidioso Pix, che Angelica, personalmente, adorava, soprattutto quando prendeva in giro Gazza. Si sentiva più sicura lì che a casa sua, forse perchè era lontana dal mondo che c'era fuori, ed Hogwarts, in qualche modo, la proteggeva come una madre amorevole protegge il proprio bambino. Peccato che gli eventi fossero contro di lei, quella mattina.
Sbuffando ed imprecando in gaelico, si fece largo tra la folla di persone, il pesante bagaglio che si trascinava dietro di lei. Scostò una ciocca castana dal volto, nervosa per tutto il baccano che Brontolo, il suo piccolo gufo tutto matto, stava facendo.
"La vuoi finire? Sei insopportabile!" Lo rimproverò scocciata.
"Parli anche con i gufi, adesso?"
"Papà, niente battute per favore, sono già abbastanza nervosa"
"Come mai, mia cara?" Un sorrisino furbetto disegnò le labbra di Philippe Hawk.
"Come mai, mi chiedi? Perchè nessuno mi sta dando una mano, ecco perchè!" Sbottò la ragazza, fermandosi a fronteggiare il padre, l'espressione imbronciata. Il sorriso del padre si allargò.
"Ma come? Non volevi fare tutto da sola?" Le chiese in tono innocente, Morgane che tratteneva un sorriso accanto a lui.
"E che c'entra! Un aiutino sarebbe gradito!" Ribattè piccata, facendo sospirare il padre.
"Certe volte ti comporti veramente da bambina" Le prese il bagaglio senza troppe difficoltà, anche Brontolo aveva smesso di lamentarsi. Liberatasi da quel peso, Angelica era di umore migliore, adesso. La madre la prese sottobraccio, e le due seguirono Philippe verso la stazione.



"Allora, ricordati bene quello che ti ho insegnato: Anche senza bacchetta, puoi essere micidiale. Un destro ben assestato vale più di tre Schiantesimi, e un calcio nelle parti basse...Beh, avrebbe lo stesso effetto di un Cruciatus, su un uomo..."
"Va bene, Tony"
"E ricorda la presa sul collo e le dita negli occhi! Rendere cieco il proprio avversario ti offre molti vantaggi"
"Tony"
"Sì?"
"Non sto andando in guerra, e nemmeno ad un combattimento corpo a corpo"
"Non si sa mai, cosa può succedere nella vita"
"Tony...Sto semplicemente andando ad Hogwarts, come tutti gli anni, e non ho mai dovuto picchiare nessuno"
Tony sbuffò.
"Vabbè, vedi di tenere bene a mente quello che ti ho detto"
"D'accordo"
"Non scrivermi se non è realmente necessario o non sei in pericolo di vita"
"Ok"
"Niente lettere di lamentele, ne ho lo stanzino pieno, ormai"
"Capito"
"E non svenire"
"Va bene"
"E mangia, che sei secca come un chiodo"
"Lo farò"
"E adesso sparisci"
"Ok, ciao Tony!" Lo salutò allegramente, sventolando la manina.
"Giù la mano, Cendre! Non sono mica tua nonna!"
"Ma io non ho una nonna"
"Appunto"
Cendre sorrise mentre entrava sul treno per Hogwarts, il volto in parte sfigurato di Tony che ricambiava con una smorfia. Era il suo modo di sorridere. Sospirò, e andò a cercarsi uno scompartimento libero.


"Angy!" Una familiare voce allegra la chiamò. Angelica si voltò, finendo tra le braccia di Alènoir.
"Ehilà! Non credevo d'esserti mancata così tanto" Scherzò. Avevano passato l'intera estate insieme, lei, Alènoir e Cendre, tranne le ultime due settimane prima della partenza. Alènoir si allontanò leggermente, gli occhi lucidi ed un'espressione tirata sul volto.
"Che ti è successo?"
"Niente, cerchiamo uno scompartimento" Rispose lei, facendole intuire che non aveva voglia di parlarne. Le due si misero a cercare dei posti liberi, ardua missione dato che il treno era affollato e si faceva fatica a camminare. Angelica tornò isterica ed acida.
"Ma perchè devono starsene in mezzo alle scatole? Che vadano a sedersi, dannazione!" Quando un ragazzo di Corvonero tentò di consigliarle di moderare i toni, la Serpeverde lo incenerì con lo sguardo, ed il ragazzo si dileguò all'istante.
"Merlino santissimo! Ma la gente è impazzita quest'anno" Borbottò Alènoir.
"Senti, buttiamoci in uno scompartimento e basta, magari facciamo fuori quelli che ci stanno, se rompono" Propose Angelica. Alènoir non era propriamente d'accordo, ma decise di non contraddirla per sicurezza. E come promesso, Angelica si tuffò nel primo scompartimento che trovò a tiro, e miracolosamente, trovò un posto libero, dove si sedette. Ma Alènoir non la seguì. Alènoir era rimasta ferma ed immobile sul ciglio della porta, gli occhi sbarrati dall'orrore.
"Che ti prende?" Le domandò Angelica stranita. Alènoir fece una smorfia.
"Grifoni!" Esclamò, schifata. All'inizio, Angelica non capì, ma poi, quando si guardò intorno nella cabina, saltò su come se il sedile le avesse dato la scossa.
"Oh, per Salazar! Scempio!" Imprecò la ragazza. Non solo era finita nello scompartimento dei Grifoni, ma era finita in quello occupato dai quattro Grifoni peggiori nella storia di Hogwarts: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus. Altrimenti chiamati 'Malandrini'. I primi due la guardavano divertiti, Lupin le sorrise cordiale.
"Puoi sederti, se vuoi, c'è un pò di casino lì fuori, eh?"
"Giammai! Vedervi di prima mattina, orrore!" Rispose questa.
"Sì, buongiorno anche a te, Hawk"
Angelica si voltò verso Sirius, mollamente seduto sul suo sedile. Le costava ammetterlo (e non potete immaginare nemmeno quanto), ma la bellezza di Black era imbarazzante, e non le riusciva difficile credere che fosse così popolare tra le ragazze, Serpeverdi incluse, per quanto la disgustassero quelle gallinelle sbavanti con gli occhi a forma di cuore, ogni volta che lo vedevano. Lo osservò attentamente, vedendolo tranquillo, nonostante fosse scappato di casa. Si chiedeva se si fosse pentito, almeno un pò, per essere scappato, o cosa si provasse ad essere liberi...Ma naturalmente, Angelica, non glielo avrebbe mai chiesto.
"Black, che dispiacere rivederti, credevo che fossi scappato mooolto lontano, ed invece sei ancora qui"
"Sono un pò come l'edera: Difficile da estirpare" Rispose lui con una risata, scostando una ribelle ciocca corvina dal volto diafano.
"Beh, il cervello te l'hanno estirpato sicuramente"
"Che parole soavi, già di prima mattina" Intervenne Potter. Angelica lo guardò male.
"Fatti gli affari tuoi, Potter, la discussione non ti riguarda" Disse gelida la ragazza. Detestava la mania di protagonismo di Potter, il suo intromettersi nelle cose che non lo riguardavano in prima persona. Lei stava discutendo con Sirius, cosa che fa sempre, e non aveva affatto bisogno di essere difeso da lui, Black sapeva rispondere a tono. Ma Potter era come il prezzemolo: Stava ovunque.
"Beh, mi riguarda, invece, dato che sei nel nostro scompartimento, e stai discutendo con un mio amico" Ribattè il ragazzo.
"Tuo? E che, l'hai comprato? O forse credi che ovunque si poggi il tuo regale sedere, sia automaticamente di tua proprietà?"
Alènoir notò una lieve sfumatura nella voce di Angelica, impercettibile per chi non la conosceva. Non tollereva Potter, invece, stranamente, tollerava Black. Quando stava discutendo con Black non era affatto arrabbiata, ma era semplicemente Angelica che faceva l'acida con Sirius. Era arrabbiata adesso, invece.
"E tu credi di avere il diritto di insultare chi ti pare soltanto perchè sei una Hawk?" James aveva alzato un poco la voce, cosa che allarmò i presenti.
"James, datti una calmata!" Lo riprese Remus.
"No, ed a priori non insulto nessuno, lui lo sa bene, e come sa questo, sa perfettamente ribattere senza che tu gli faccia da mogliettina, Potter. Dimostri di avere una scarsa considerazione del tuo amico, se ti senti in dovere di difenderlo sempre e comunque"
"Senti chi parla! Miss sono superiore a tutto e tutti!"
"Superiore a te lo sono, poco ma sicuro"
James si alzò di scatto, furioso. Remus tentò di farlo calmare, con scarsi risultati.
"Perchè non torni a strisciare con le marci Serpi come te?" Sibilò.
Gli occhi turchesi di Angelica si assotigliarono, le labbra si strinsero in una linea sottile. Alènoir guardò schifata James, e per un attimo soltanto, incrociò il suo sguardo.
"Sai perchè odio voi Grifoni? Perchè siete degli ipocriti, dite tanto di non fare distinzioni, di essere contro il razzismo, di ogni tipo, quando invece alla fine siete voi per primi ad essere i razzisti, a giudicare una persona soltanto perchè indossa la cravatta verde-argento senza nemmeno conoscerla. E tu, Potter, sei l'emblema dell'ipocrisia" Parole gelide e taglienti, dette con un disprezzo profondo. La sua voce sputò veleno su Potter, senza alcuna pietà, con l'odio ormai ben radicato nel suo organismo. Non poteva farci nulla, e nemmeno voleva farci nulla, ogni volta che lui apriva bocca per dire le sue cavolate, Angelica sentiva il bisogno di gettargli addosso il suo veleno.
James non ci vide più nulla dalla rabbia. Una Serpeverde snob come lei gli veniva a fare la morale? E con quali pretese? Alla fine erano tutti uguali, in quella Casa, e lei di certo non era diversa, con gli occhi sempre orientati sulla Magia Oscura.
"Ritira la lingua, Serpe o..."
"O cosa, Potter?" Intervenne dura. Lo vide puntare la mano sulla tasca dietro dei pantaloni.
"Adesso falla finita, James"
James si voltò a guardare contrariato Sirius, il quale si era alzato e lo guardava in strano modo.
"Ma..."
"Lasciala stare" Il suo tono di voce non ammetteva repliche. James ci rimase male, e calò un improvviso gelo nello scompartimento.
"Ah, sì, erano proprio i tuoi toni soavi quelli che sentivo" Cinguettò Cendre, sbucata fuori chissà da dove, facendoli prendere un colpo. Sbirciò nella cabina, salutandoli tutti, poi puntò gli occhi zaffirini su James.
"Seduto, Potter, il treno sta per partire" E con un secco colpo di bacchetta, lo rimise a sedere con violenza.
"Susu, ragazze, vi scannerete un'altra volta, adesso andiamo a sederci" Le due ragazze non osarono nemmeno dire 'ah', ma si limitarono a seguire Cendre da brave bambine. Era chiaro che a comandare fosse lei. E così, come erano arrivate, le tre sparirono.
"Perchè l'hai difesa?" Sbottò James una volta rimasti soli.
"Mi stava punzecchiando, Ramoso, lo fa da una vita, ed io punzecchio lei da una vita. Non mi stava insultando" Spiegò Sirius, in tono pacato. Conosceva Angelica da una vita, e quando voleva insultare veramente qualcuno, sapeva andarci giù pesante. Capiva che James non poteva saperlo, lui non la conosceva, ma avrebbe dovuto lasciarla perdere.
"Ma in compenso ha insultato te, dato che l'hai provocata" Intervenne Remus duramente.
"L'ho provocata? Ma se è stata lei ad iniziare!"
"Certo, anche l'anno scorso è stato Piton ad iniziare, vero? Dovresti smetterla di comportarti in questo modo, James. Un'umiliazione mi è bastata ed avanzata per essere stato troppo comprensivo"
"Ma..."
"Odi le Serpi? D'accordo, ma non andare in giro a provocarli soltanto per questo. Ti vorrei far notare, che non sono mai state loro ad iniziare, Angelica ti ha sempre ignorato..."
"Ma io..."
"E' naturale che se si sente attaccata, lei si difende"
"Ma Rem..."
"E' ora di crescere, James" E con questo la discussione era chiusa. Spazientito aprì un libro e lo lesse, senza più proferir parola. James sprofondò nel sedile, vergognandosi come un cane. Erano i soliti, orribili cazziatoni di Remus, che in qualche modo ti umiliavano. Sirius sospirò e guardò fuori dal finestrino.


"Ma non ti stufi mai di litigare?" La rimproverò Cendre.
"Mi dispiace..." Mormorò Angelica, mortificata.
"Vedi di non farlo più, non mi và di prendere una punizione ancor prima di arrivare ad Hogwarts"
"E' che...Non lo sopporto..."
"Ho capito, ma vedi di moderare la tua acidità, Angelica! Sei davvero odiosa quando fai così"
Angelica sbuffò, e continuò a guardarsi le mani. Le amiche erano anche questo, quando esageravi o sbagliavi, te lo facevano notare, ma non per qualcosa, ma perchè ci tengono a te.
"Non attaccarla così, Cendre" Arrivò in sua difesa Alènoir.
"Lo sappiamo che Angelica è acida come se avesse bevuto latte avariato" Aggiunse in tono leggero e scherzoso. Cendre sospirò.
"Già...Ma è proprio per questo che le vogliamo bene: Perchè è più acida di una zitella"
"Ehi!" S'indignò Angelica. Le due sorrisero. Scivolarono sui posti ai lati di Angelica, e l'abbracciarono.
"Bisbetica come poche, fa scappare a gambe levate tutti quanti" Disse Alènoir.
"Probabilmente è una discendente di Caterina"
"Probabilmente? Ma sicuramente!"
"E fatela finita!" Sbuffò sorridendo Angelica.
"Ma noi, conosciamo un rimedio infallibile contro l'acidità" Pronunciò in tono solenne Cendre. Angelica iniziò ad agitarsi, avendo un brutto presentimento.
"Ragazze, vi prego, no..."
Le due la guardarono malefiche.
"Aaaaaall' attaccooooooo!" Si fiondarono sulla poverina, iniziando a pizzicarla sulla pancia. Angelica scoppiò a ridere, piegandosi, nella speranza che la smettessero.
"Basta! Basta! Datemi tregua!"
"E la bisbetica è stata domata, semplicemente con il solletico!"
"Chissà perchè Petruccio non ci ha mai pensato..."
"Magari perchè c'era il rischio che non funzionasse, e Caterina l'avrebbe fatto fuori..."
Le tre scoppiarono a ridere per la loro idiozia. Viva la sanità mentale.




Note: Primo capitolo vero e proprio! E' un pò delirante, mi sa XP Spero che piaccia, comunque^^  Nonostante l'acidità di Angelica, ma la si vedrà spesso, così XD Lasciate qualche commentino, please, magari senza uccidermi XP Nei vari capitoli assegnerò rating diversi in base a ciò che contengono, solitamente scrivo in terza persona, mi ci trovo meglio dato che la voce narrante è più di una, ma in casi particolari potrei scrivere in prima. Un'altra cosa che vorrei aggiungere è che non seguirò alla lettera i libri, ma potrò apportare modifiche tutte mie, alcune cose le lascerò come stanno, altre, invece, verranno cambiate. Quindi, temo che i tradizionalisti potrebbero non apprezzare XP Dato che non ho altro da aggiungere, mi dileguo. Bye!
  
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