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Autore: Angelica HB    09/12/2010    2 recensioni
"E' davvero andato via?" Chissà perchè, poi, le riusciva difficile crederlo. Lui l'aveva sempre detto, in fondo, che si era stufato di tutto e tutti, della sua famiglia che non l'accettava per ciò che era, e che voleva andarsene via, scappare il più lontano possibile da tutti loro, in un posto dove, magari, non l'avrebbero più accusato per essere semplicemente sè stesso.
"Sì, e dubito che tornerà" Fu troppo freddo Regulus nel darle quella risposta. La colpì in pieno, e adesso ci credeva, adesso era vero. Sirius era realmente scappato via. Eppure non si sentiva scossa, no, non era affatto stupita o triste. Il suo volto rimase impassibile, ma dentro di sè, la sè stessa che tendeva a rimanere nascosta, fece un gran sorriso e rise sarcastica. Quella sè stessa si sentiva euforica, eccitata. Era scappato via...Lui l'aveva fatto veramente, a differenza di lei, che si limitava a sognare ad occhi aperti. Ode a Sirius Black, avrebbe brindato col champagne alla sua fuga.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Rating: Verde

Dopo l'inizio burrascoso, la settimana proseguì tranquillamente, a parte il rimprovero della McGranitt, il secondo giorno, perchè erano arrivate in ritardo a Trasfigurazione. Solo questo, poi tutto tranqillo, niente liti, niente dispetti o vendette, e niente Grifoni fastidiosi. Per ora.
"Sapete, pensavo che ad Incantesimi sarebbe andata peggio, non è che abbia studiato molto, quest'estate..." Commentò Alènoir quando lasciarono l'aula di Incantesimi, dirette verso la prossima lezione.
"Beh, dopo i G.U.F.O, possiamo anche riposarci un pò" Osservò Cendre.
"Sììì...Ma riposarsi è una cosa, ma oziare..." Ghignò Angelica, saltellando, per qualche assurdo motivo felice.
"Ehi, l'ozio è una filosofia di vita! Non capirai mai la sottile arte del dolce far niente" Replicò Alènoir con aria solenne, e le tre scoppiarono a ridere.
"Cavolate a parte, Lestrange ti sta facendo una corte serrata" Fece Alènoir.
"Già, e se non la smette di fare l'idiota gli Crucio i gioielli di famiglia" Commentò Angelica, con una finezza invidiabile.
"Ah...Che bella idea...Se lo fai, chiamaci, così ci godiamo lo spettacolo" Sghignazzò Aly, come se l'idea le piacesse veramente.
"No, che schifo, non sia mai gli dovessero saltare in aria!" L''innocente osservazione di Cendre disgustò entrambe.
"Bleah!" Esclamarono all'unisono.
"Cendre, ma che schifo! Ma tu sei proprio malata!" Nella mente della povera Alènoir si delineò la raccapricciante immagine del salto delle parti intime di Lestrange...No...No! Via via! Che schifezza!
"Ma se siete state voi ad iniziare!" Si difese la ragazza, scostando una ciocca bionda dal volto.
"Ma sei stata tu a mettere il salto in aria!" Replicò Angelica.
"Chi volete far saltare in aria?"
La voce familiare di Regulus le arrivò dietro le spalle. Angelica si voltò, e lo salutò con un sorriso luminoso.
"Bah, nessuno, forse le parti intime di Lestrange..." A rispondere fu Cendre, e le due la guardarono male.
"Certo..." Regulus la guardò con diffidenza, allontanandosi di qualche passo da quelle tre pazze.
"Comunque, come và? Tutto bene a casa?"
Regulus fu lieto che Angelica avesse cambiato discorso. Beh, oddio, più o meno, non gli andava molto di parlare di Sirius, in quel momento. Prese fiato e fece un'alzata di spalle.
"Un pò meglio, diciamo, papà sembra ancora cupo e mamma...Beh, non conviene nominare Sirius in sua presenza. L'altro giorno ha cancellato il suo nome dall'arazzo di famiglia..." Non aveva mai visto sua madre così arrabbiata, se la prendeva con chiunque osasse nominare Sirius, aveva addirittura litigato con zio Alphard, e quasi non lo colpiva con un Cruciatus. Così l'aveva vista andare nella stanza dove era appeso l'arazzo dei Black, un'espressione folle dipinta nei suoi occhi di ghiaccio. L'aveva seguita, silenzioso; sua madre puntò la bacchetta lì dove era inciso il nome di suo fratello, e con un colpo secco prese fuoco.

Non tradirni anche tu, Regulus

Gli disse solamente questo, prima di abbandonare la stanza. Lui era rimasto lì, immobile per qualche istante, prima di avvicinarsi all'arazzo. Toccò la bruciatura provocata da sua madre; aveva cancellato il suo nome, e adesso era rimasto soltanto quello suo, come se Sirius non fosse mai nato, come se non avesse mai corso su per le scale, furioso, quando litigava con mamma e papà, come se non avesse mai rotto quel brutto vaso che la loro madre si era ostinata a tenere in salotto, quando era piccolo. Adesso, Sirius, non c'era più.

Angelica osservò con attenzione l'espressione di Regulus, ma non vi trovò alcuna traccia di emozione, il suo volto era fermo, immobile, come scolpito nel granito. Non riconosceva più in lui il suo compagno di giochi di quando erano bambini; non ricordava nemmeno quando fosse cambiato, ma era successo così, all'improvviso.
"Non...L'hai più visto?" Gli domandò, cauta. Regulus fece un verso sprezzante in risposta.
"Come no! A camminare a braccetto con quel Potter, tanto a che gli servo io? A quanto pare lui è un fratello migliore di me"
"Ah, Sirius è cretino, lascialo perdere. Ti adotto io come fratellino" E su queste parole, Angelica lo prese sotto braccio, cercando di metterlo di buon umore.
"Stomachevole..." Mormorò Alènoir.
"Guarda che ti ho sentito..." Le fece notare Angelica.
"Lo so, l'intento era quello, infatti..."
"Ehi, Reg, ma tu non hai lezione?" Chiese Cendre,
"Emh...Sì, beh, ho un'ora di buco, e così ho pensato di accompagnarvi"
Angelica non era del tutto sicura che Regulus stesse dicendo la verità, ma decise di lasciar perdere. Arrivati ai bui e freddi sotteranei che portavano all'Aula di Pozioni, il quartetto venne accolto da dei fischi ironici.
 "Guarda chi abbiamo qui, i due piccioncini ci hanno onorato della loro presenza" Li sbefeggiò James Potter con un sorriso sghembo. Angelica fulminò con uno sguardo il Grifone spettinato, senza lasciare la presa sul braccio di Regulus. Non aveva nulla di cui vergognarsi, lui era il suo migliore amico.
"Mmh...Saranno andati a sbacciuchiarsi da qualche parte, che dici James?" E a dare manforte fu la voce di Sirius. Angelica lo cercò con lo sguardo, trovandolo comodamente seduto, quell'insopportabile sorrisetto beffardo stampato in volto. Avrebbe tanto voluto dargli un pugno per cancellarglielo dalla faccia.
"Sirius, ma non sei stanco?"
Angelica spostò lo sguardo su Regulus, improvvisamente rigido.
"Di cosa, Reggie?" Cantilenò Black.
"Di renderti ridicolo, sempre e comunque" Parole sprezzanti e gelide, la voce incredibilmente controllata, anche fin troppo.
Gli studenti in aula assistevano alla scena in silenzio, attendendo l'ennesima rissa (di mani o magia, non aveva importanza). Quelli di Serpeverde non vedevano l'ora di vedere umiliati quei ridicoli Grifoni, solo Severus Piton non prestava attenzione alla scena. I Grifondoro, invece, speravano che Sirius e James facessero abbassare la cresta a quelle Serpi, solo Lily Evans li guardava con dissaprovazione. Non avevano fatto nulla di male, Angelica e Regulus, attaccarli solo perchè a loro girava così, era da idioti.
James rise beffardo.
"Ma guardatelo! Fà il coraggioso davanti alla ragazza!" Commentò Potter, e Sirius ghignò. Si alzò con calma e si avvicinò pericolosamente al fratello minore, torreggiando su di lui con quel sorriso perfido. Regulus non si scompose, ma fronteggiò il fratello maggiore, spingendo leggermente indietro Angelica. Era arrabbiato con lui, molto. Dentro gli ribolliva la voglia di urlargli contro, di rimproverarlo per il suo stupido gesto, chiedergli perchè se ne fosse andato via così, senza nemmeno salutarlo o lasciargli un biglietto. Valeva così poco come fratello? Ma non l'avrebbe fatto, Regulus, non avrebbe urlato, non avrebbe fatto domande. Era bravo nel nascondere i suoi sentimenti, sapeva controllarli e metterli a tacere, a differenza di Sirius, che era più impulsivo.
"Fammi vedere quanto sei coraggioso, Reggie" Lo sfidò Sirius. Regulus non battè ciglio.
"Sirius, tu e il tuo amichetto avete sicuramente sbagliato scuola, temo che il vostro cervello si sia fermato all'età di cinque anni"
Angelica Elizabeth Hawk sbarrò gli occhi. Rimase a bocca aperta per qualche istante, poi fece un'enorme fatica per non mettersi a ridere.
Potter si avvicinò minaccioso, ma all'improvviso gli si parò davanti Alènoir, spingendolo via con poca delicatezza. James fece qualche passo indietro, incredulo.
"Tieni fuori i tuoi quattro occhi dagli affari che non ti riguardano, Potter" Sibilò Alènoir, e James in tutta risposta sorrise.
"Sennò cosa fai? Mi picchi?" La prese in giro, guardandola dall'alto in basso. Lei alzò con fierezza la testa.
"Peggio, ti rompo gli occhiali" Fu la risposta della Serpe, e James era abbastanza sicuro che non stesse affatto scherzando.
"Ragazzi, smettetela" Remus cercò di ristabilire la calma, ma quelli manco se lo filavano. Continuavano a guardarsi in cagnesco, aspettando solo che l'avversario cedesse per primo.
"Ragazze, adesso basta" Intervenne la gelida ed autoritaria voce di Cendre. Alènoir lanciò un'ultima occhiataccia a Potter, per poi tornarsene accanto a Cendre. Angelica non disse nulla, passò accanto a Sirius senza considerarlo, se non per la violenta spallata che gli aveva dato, tornandosene dalle sue amiche. Regulus salutò Angelica e poi se ne andò, anche lui senza considerare il fratello maggiore. Black e Potter rimasero lì come due baccalà.
"Ma come fai?" Chiese sussurando Remus rivolto a Cendre. Avevano il banco vicino.
"Basta un pò di polso, Remus" Rispose pacata la ragazza. Se era stato Prefetto un motivo ci sarà, no? Lui fece finta d'offendersi.
"Ah, grazie mille" Fece lui scherzoso, e lei rise piano. Arrivò l'insegnante, che si trovò davanti un Sirius e un James decisamente scuri in volto. Li avevano lasciati lì, nel bel mezzo di un incontro...Era inaudito!
"Voi due, che fate ancora in piedi? Prendete posto, su su" Li esortò il professore, ed i due tornarono a posto. Ah, ma non finiva lì, la storia...Per le Serpi di sicuro non era finita, dato che approfittavano di ogni momento di distrazione del professore per tormentare i due Grifoni. Venne chiesto loro di creare una pozione decisamente complicata: Il Distillato della Morte Vivente.
Sirius stava tranquillamente mescolando la sua pozione, assicurandosi di farla correttamente, ci aggiunse le radici di valeriana e Puff! Sirius si ritrovò ricoperto dal suo stesso intruglio, i capelli sparati all'insù e alcune ciocche corvine era ornate da allegre e piccole fiamme, che li facevano sembrare dei fiammiferi. La pozione gli era praticamente esplosa in faccia, e Black si chiese cosa  aveva sbagliato. Non era stupido, quando si degnava di applicarsi dava risultati sorprendenti, e lui era sicuro di non aver sbagliato nulla. Sentì uno sghignazzare familiare, e si voltò verso Angelica, che ancora un pò e sarebbe svenuta cercando di trattenere le risate. Sirius la guardò storto. Era colpa sua, non sapeva come, ma doveva esserci per forza lo zampino di quella serpe. A James non andò di certo meglio. La sua pozione prese vita e tentò la fuga. Una massa informe verdognola fece capolino dal calderone di Potter, il quale strabuzzò gli occhi per lo stupore. L'essere con uno 'splat' si spiaccicò contro il pavimento, e lento come una lumaca prese ad incamminarsi verso l'uscita. Tutti stavano fissando quel coso che strisciava.
"Potter, ma cosa hai fatto?" Chiese il professore.
"Ho dato vita a qualcosa di ignoto, professore" Rispose il ragazzo accigliato. Aveva girato le spalle solo un attimo per raccogliere un ingrediente che gli era caduto...Alènoir stava ridendo malefica come una iena, e James giurò a se stesso che gliela pagava. Non aveva le prove per incolpare Alènoir, ma era sempre colpa delle subdole serpi se succedeva qualcosa. Cendre scuoteva la testa, roteando gli occhi al cielo, ma continuò a mescolare la pozione, indifferente come se la cosa non la riguardasse. Ed infatti non la riguardava. Peter Minus fece uno schifo di pozione, sembrava cemento armato, ma in fondo quando mai Minus faceva qualcosa bene? Solo Remus riuscì a fare una pozione decente, ma questo era scontato. Ma nemmeno le Serpi se la stavano cavando meglio. Cendre, con suo enorme dissappunto, vide che la pozione era di un dannatissimo viola acceso, quando, in realtà, sarebbe dovuto essere color liquirizia. Lesse e rilesse le istruzioni, cercando di capire dove avesse sbagliato, senza riuscire a trovare risposta. Alènoir quasi non si staccava un dito per tagliare quegli stupidi fagioli soporiferi, e spazientita li buttò interi nel calderone; la pozione prese a sibilare minacciosa. E poi c'era Angelica, che sembrava una pazza scappata dal San Mungo. I capelli erano sparati da tutte le parti, gonfi come un cavalfiore (sarà l'umidità, chissà), ed anche lei stava ancora, disperatamente, tentando di tagliare i fagioli. Presa dalla rabbia, iniziò a picchiarli col coltello, ma un fagiolo schizzò via come un razzo e finì dritto nell'occhio destro di un suo compagno. Angelica fece finta di niente.
"Tempo scaduto! Giù i mestoli, ragazzi"
Alcuni studenti borbottarono, mentre il professore passava tra i calderoni. Li esaminò tutti con attenzione; guardò deluso la pozione di Sirius e fece un cenno di sufficienza a quella di Remus, quelli di Peter lo lasciò di stucco, e quella di Potter mancò la guardò, dato che era scappata via. Dissaprovò la pozione di Alènoir ed Angelica, mentre trovò decente quella di Cendre. Rimase ad esaminare con maggiore attenzione la pozione di Severus, la mescolò ed annusò, poi, senza dire nulla, tornò alla cattedra.
"Avete fatto tutti più o meno un buon lavoro, ma un unico e solo studente è riuscito a creare alla perfezione la pozione" L'insegnante fremeva d'eccitazione.
"Severus Piton"
Le tre ragazze saltellarono di gioia, mentre i due Malandrini lo guardavano accigliati. Piton fece una strana smorfia, e leggermente a disagio si sorbì i complimenti del professore.
"Ottimo veramente! Cinquanta punti a Serpeverde!" Esultò, facendo la felicità degli studenti verde-argento.
A fine lezione l'essere di Potter stava ancora avanzando verso l'uscita. A quel ritmo ci avrebbe messo vent'anni ad arrivarci. Un'allegra Cendre passò davanti ai Malandrini, prese il cosino verde acido in braccio e se lo portò via, seguita a ruota da Angelica e Alènoir. Ancora un poco e le bocche spalancate dei quattro Grifoni avrebbero toccato terra.
"Ma...Hai visto cosa ha fatto?" Chiese uno sconcertato Sirius Black.
"Sì, e pure meglio di te" Rispose James.
"Le avrà fatto...Tenerezza..." Cercò di giustificarla Remus.
"Quel coso schifoso?" Fece Peter. Senti da che pulpito viene la predica...
"Quelle non sono normali" Continuò Sirius, e James annuì.

Stavano festeggiando la bravura di Piton, saltellando come delle pazze, ma Severus, timido come sempre, tornò a rintanarsi nel suo angolino.
"Devo farmi dire come l'ha fatta, il mio fagiolo è pure volato via!"
"Sì, l'avrà sicuramente notato il poveraccio a cui hai cavato l'occhio"
"Sapete, credo che lo chiamerò Greeny"
"Quel coso fa impressione, Cendre, dovresti sbarazzartene" Commentò schifata Alènoir, guardando l'amica che coccolava quella gelatina verde.
"Voglio capire cos'è" Replicò la bionda.
"Lascia stare, Aly, se vuole fare esperimenti. Su, a nanna, che sennò non ci svegliamo nemmeno questa volta" Angelica si infilò sotto le coperte color smeraldo, slacciando una tenda del baldacchino. Cendre lasciò a terra Greeny. Alènoir la fissò torva.
"Davvero, dovresti liberartene"

Note: Secondo capitolooooo! Pure questo delirante XP Pian piano metterò in gioco pure Regulus (come si deve) e Severus (come si deve). Alla prossima, tauuu!
  
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