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Autore: _Y u s h i_    14/12/2010    4 recensioni
Soul si sentiva appagato ma non del tutto soddisfatto: voleva ricominciare gli studi, impegnarsi nuovamente e farsi un nome all’interno della scuola non solo per essere estremamente COOL, ma anche per le sue doti intellettive.
E poi conobbe lei: Maka Albarn.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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[Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.]
- Aristotele-



L’atrio della Shibusen era affollatissimo, ancora più di quel che Maka aveva sperato.
La calca si ammassava davanti a quell’unico foglio bianco con su scritti i risultati. Non ce la faceva, il cuore le batteva all’impazzata senza riuscire a fermarlo, era convinta di aver fatto uno splendido test, al massimo poteva aver sbagliato una o due domande ma doveva comunque essersi piazzata nella “Top three”, o meglio, doveva assolutamente battere Ox.
Fece un respiro profondo, assunse un’espressione convinta e si inoltrò in mezzo agli studenti, spingendo in tutte le direzioni nel tentativo di riuscire a vedere i risultati.
Con un ultimo sforzo riuscì a sorpassare la massa informe e, ne era quasi convinta, durante il breve tragitto, più di una volta qualcuno le aveva palpato il fondoschiena; ma ora aveva altro a cui pensare.
Alzò lo sguardo scorrendo velocemente i nomi dal fondo del foglio, sentiva che stava per essere presa da un attacco di iperventilazione, poteva permettersi di andare male in qualsiasi altro compito, ma su quello no, in quel test doveva assolutamente arrivare prima.
3° posto… Ox
Maka sentì lo stesso Ox imprecare: -Ma.. non è assolutamente impossibile! – Lo sguardo le si riempì di soddisfazione non solo perché con il secchione fuori dai piedi la vittoria era assicurata, ma anche perché Ox non era nemmeno riuscito ad arrivare secondo… ma lei sì.
2° posto… Maka
La ragazza sgranò gli occhi incredula, tutte le sue certezze e le emozioni provate solo un attimo prima furono vanificate da un’unica persona il cui nome, considerato il livello affettivo che lo univa alla Meister, avrebbe dovuto essere scritto ovunque ma non li.  
Solo in quel momento si accorse delle voci che la circondavano, schiamazzi, urla, richiami eppure Maka sentiva un'unica parola.
1° posto..
 Rilesse il nome in cima alla lista e insieme a mille altre voci ripetè sussurrando:  - Soul. –


 

************


Soul aveva passato la mattinata a stringere la mano a chiunque gli si fosse parato davanti, pensava di avere una paralisi facciale a causa del sorriso che continuava a forzare davanti a tutti, anche se in fondo, si sentiva benissimo, era felice e sollevato.
Soddisfatto di sé stesso.
Non aveva neanche avuto il tempo di vedere in persona i risultati che già una massa di gente aveva cominciato ad avvicinarsi per congratularsi con lui, alcuni erano davvero meravigliati, come lui stesso dopotutto, altri indifferenti ma la cosa migliore era vedere lo sguardo degli insegnanti alla vista del suo risultato: Finalmente gliel’aveva sbattuta in faccia a Spirit; finalmente aveva riniziato ad avvicinarsi al ruolo di Death Scythe.
Eppure anche in mezzo a tutto quell’entusiasmo c’erano i lati negativi, come le ragazzine petulanti che continuavano ad assillarlo con inviti stupidi e falsi complimenti, Soul era un ragazzo Cool e come tale non aveva tempo per starle ad ascoltare, oppure le occhiate sprezzanti di chi a causa sua aveva perso il primato del test ovvero i secchioni di turno che già lo odiavano per il suo atteggiamento superficiale e svogliato o perché pur essendo l’ultimo della classe riusciva sempre ad attirare l’attenzione su di sé, e ora che oltre ad apparire bello era anche intelligente, era ovvio che gli intellettuali iniziassero a morirgli dietro d’invidia.

Ma soprattutto c’era il senso di colpa verso una gracile e stupenda seccatura che si trascinava dietro da parecchi anni e che di nome faceva Maka Albarn.

Non gli ci volle molto prima di scorgerla tra la folla, con la testa bassa e le spalle curve, lo sguardo vacuo e insoddisfatto, non parlava con nessuno anzi sembrava non essere presente, cosa assai impossibile per una come Maka. Soul la osservò da lontano un po’ intimorito da quella sua totale assenza di vitalità: se non fosse stato per la divisa non sarebbe riuscito a riconoscerla, soprattutto ora che, osservandola bene, aveva iniziato a tremare.
Non piangeva né singhiozzava, semplicemente scuoteva testa e spalle in silenzio.
Sembrava arrabbiata e forse delusa.
La Buki fece un passo verso di lei che, appena si accorse della presenza del ragazzo, alzò una mano per fermarlo, rimase zitta per qualche minuto poi aprì le labbra per poi richiuderle subito: - Bravo. – Era stato un flebile sussurro, quasi impercettibile.
-  Maka, congratulazioni! Hai raggiunto un ottimo punteggio, sei stata molto brava e sono fiero di te! –   Soul pensò bene di non rigirare il coltello nella piaga e cercò di essere normale senza mostrare il suo vero umore.
La ragazza ricominciò a sussurrare: - No.. no. No. Non sono stata affatto brava e il mio punteggio è pessimo, ho fatto un errore capisci? Ho sbagliato una domanda!! – ora aveva iniziato ad urlare senza dare importanza alle persone intorno a loro.
- Dai, non è così importante, tutti sbagliano! –
- A quanto pare no. Tu, Soul, non hai sbagliato niente, hai ottenuto punteggio pieno, incredibile vero? Io mi ammazzo ogni singolo giorno per avere buoni risultati e tu invece poltrisci tutto il giorno, io sacrifico tutto il mio tempo libero allo studio, e ottengo un misero 99.. tu fai una vita facile e rilassante, e prendi 100. – Maka abbassò lo sguardo e abbassò il tono di voce:
- Sai cosa mi fa ridere? –
- Maka senti.. – La ragazza lo zittì con un gesto.
- Io rinuncio ad essere una di quelle ragazze sexy tutte tette e niente cervello, per potermi assicurare un futuro, quelle ragazze che ti piacciono tanto e che del resto piacciono a tutti, non avrei comunque le caratteristiche per diventare una di loro, però ho sacrificato un’intera vita allo studio per continuare a sentirmi dire che sono una sfigata, una secchiona, una suora che pensa solo a cosa è bene, e tutto perché prendevo voti alti. Ma è bastato che uno come te arrivasse primo a questo test per farti diventare una celebrità.. ulteriormente.
Non mi dire mai più che “siamo tutti uguali” o stronzate del genere. La verità è che qualsiasi cosa succeda tu sarai sempre il ragazzo Cool e io la secchiona; ma ora che ti sei preso anche il mio primato non sono più nessuno non credi? –
- Maka, lo sai che l’unica cosa che conta è l'anima, se tu fossi una ragazza come quelle che hai descritto probabilmente non saresti la mia artigiana. – Dalla folla che ascoltava la discussione in silenzio, si sollevò qualche schiamazzo di disapprovazione, probabilmente da una di quelle stesse ragazzine insistenti.
Soul era dispiaciuto per la sua Meister ma per una volta voleva godersi il suo momento di gloria, finalmente era tornato ad essere il numero uno e doveva scendere dal piedistallo a causa dei sensi di colpa? No, per una volta sarebbe stata Maka a soffrirci, sarebbe durato qualche giorno, cosa ci voleva, lui si trascinava dietro il rancore da tutta una vita.
- Maka, per favore, per una volta non puoi semplicemente essere contenta per me? Bastava un semplice “complimenti! “–
- Soul, si dice che chi arriva primo al test CREERà la nuova Death Scythe.. Non DIVENTERà! –
- Ma non siamo una squadra? –
-SOUL! Smettila non voglio discutere a scuola! –
- Perché fino ad ora cosa hai fatto? Solo per questa volta, ti scongiuro, solo per questa volta metti da parte il tuo orgoglio e sii fiera di me, perché se ho fatto quel test è stato per farti contenta, perché tu la smettessi di vedermi come un ragazzetto svogliato che ha paura ad affrontare la vita! E quando finalmente te ne do la dimostrazione mi critichi perché per la prima volta sono stato migliore di te? Rassicurati non ci sarà una seconda volta. –
- Bene. –
Maka si voltò e si incamminò verso l’uscita della Shibusen nonostante le lezioni non fossero ancora terminate, poi all’ultimo si fermò e voltò appena la testa in modo che nessuno la vedesse in viso se non Soul che scorse una singola lacrima scenderle lungo il volto: Lacrime di nervosismo come sempre.
- Lo sai Soul. Mi conosci più di chiunque altro, non sono fatta per stare al secondo posto.-  Sospirò  - Ci vediamo a casa.-
 
- Merda. – Soul afferrò con una mano il foglio con i risultati dei test, stracciandolo e gettandolo dentro un cestino situato nei dintorni.
Il senso di colpa continuava a crescere.
 

************


Maka sbattè la porta alle sue spalle, non si tolse nemmeno le scarpe e si fiondò in camera sua gettandosi nel letto e affondando la testa sul cuscino.
Si rimproverava non tanto per il risultato del test, ma perché per l’ennesima volta si era ritrovata a discutere con Soul per colpa sua, per colpa di quel suo orgoglio infrangibile che non le permetteva di aprirsi con nessuno.
Come avrebbe potuto dire al ragazzo che la vera causa della sua rabbia era di non essere riuscita ad eguagliare sua madre?
Era sempre stato il suo scopo, dopo la rottura dei genitori, Maka voleva soltanto sentirsi dire che era una brava ragazza e che tutti avevano fiducia in lei, che erano sicuri sarebbe riuscita a trasformare la sua arma in una Death Scythe, proprio come la madre aveva fatto tanti anni prima con il suo papà, invece si era ritrovata sola con un donnaiolo maniaco che pensava solo alle belle donne, altro motivo per cui non riusciva ancora a truccarsi o provare soddisfazione dopo una giornata di shopping.
Per lei una vera donna doveva essere accettata per quello che era veramente e l’artigiana aveva trovato in Soul tutto ciò che chiedeva, ma mai si sarebbe aspettata che proprio la sua Arma si sarebbe messa in mezzo ai suoi piani.
Voleva parlare con qualcuno, voleva urlare, sfogarsi e piangere. Oh sì, voleva piangere a dirotto come non faceva più da quando era piccola, voleva piangere di felicità e di tristezza contro qualcuno che la consolava come faceva sua madre ai vecchi tempi, ma in qualsiasi caso erano tutti a scuola e Blair non era proprio la persona adatta a cui parlare di faccende personali, probabilmente tutti i suoi segreti sarebbero stati diffusi per tutta la città in meno di un’ora.
Ogni tanto le dispiaceva non avere un’amica del cuore come quelle che leggeva nei suoi libri, una persona a cui confidare ogni sua preoccupazione, con cui ridere e scherzare o uscire nei giorni di festa, aveva Tsubaki certo, ma per quanto dolce e comprensiva fosse non riusciva a dirle proprio tutto perché la vedeva spaesata e fragile, forse troppo debole per caricarsi dei problemi anche degli altri, le bastava doversi occupare di Black Star che creava casini per quattro persone.
Alla fine il ruolo di confidente lo aveva sempre assunto Soul: un giorno Maka aveva provato a parlarne con lui e la Buki le aveva risposto che a loro non serviva l’aiuto di nessun altro, che se mai la ragazza avesse avuto bisogno di un consiglio avrebbe sempre potuto contare su di lui, ma si sa che con il tempo per due ragazzi, che per di più abitano insieme nel momento più critico dell’adolescenza, inizia ad instaurarsi un rapporto più profondo della semplice amicizia, e discutere su certi argomenti delicati può risultare imbarazzante per entrambi; soprattutto quando il partner è implicato nel discorso.
Si dice tanto che l’amicizia fra maschio e femmina è possibile, ma lei non ci credeva, per esperienza sapeva che prima o poi uno dei due ci cascava, e chissà come mai ne rimaneva sempre fregato.
 
- Maka sei patetica – La ragazza se lo disse da sola, alzò la testa dal cuscino fissandosi sullo specchio davanti a lei e notando come i suoi capelli fossero schizzati da tutte le parti durante la corsa verso casa.
Inutile nasconderlo, alla fine anche a lei piaceva essere notata dai ragazzi, o dal ragazzo.

Non aveva mai voluto reprimere i suoi sentimenti verso il partner, ne era sempre stata consapevole e non se ne vergognava. Non le interessava nemmeno che Soul lo sapesse, non aveva mai sentito il bisogno di riferirglielo: se doveva succedere qualcosa sarebbe successa, niente pensieri o azioni programmate, erano il primo passo verso la crisi di coppia.
Maka sorrise sorprendendosi a pensare come una signora di mezza età.
Rimase sdraiata sul letto cercando di captare ogni rumore potesse assomigliare ad un pneumatico, segno che Soul era tornato e si disse che avrebbe fatto meglio a scendere a preparare il pranzo, ma allo stesso tempo era spaventata da quello che avrebbe potuto dirle il partner, o peggio, che non le avrebbe detto. Cominciò a riflettere su come avrebbe dovuto comportarsi con lui, fare finta di niente o fargli capire che era arrabbiata?
Dopotutto l'aveva pur sempre umiliata in pubblico!
Poi sentì la serratura scattare.
 

 
 


 
 
 
 
NOTE:
Non c’è molto da dire, a mano a mano che scrivo la storia si focalizza nella mia mente ma sembra che io abbia “Il blocco dello scrittore perenne” o forse è che non trovo mai un attimo di tempo per scrivere, alla fine mi riduco sempre alla sera tardi a fare tutto.
Parlando della storia, questo è un capitolo di transizione mi serve per collegarmi al resto della storia ma comunque non penso che durerà molto. Iniziano a vedersi anche i primi barlumi di romanticismo, come avevo già detto non vi aspettate quei rapporti mielosi e sdolcinati tipo “OMG mi ha toccato una mano!” perché per me Soul e Maka esprimono tutto quello che provano semplicemente con un “Ehi”.. in più mi sono accorta che mi imbarazzo a scrivere Fanfiction sentimentali, ce la dovrò mettere tutta!
 
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e inserito la storia tra le seguite o le ricordate:


- Xana
- Altariah
- Noemi_Moony


_Y u s h i_

  
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