Ragazze, ragazzi, è così. Sono arrivata alla fine di
questa fanfiction. Questo sarà l’ultimo capitolo, una sorta di epilogo – che
poi, non so neanche se sia un vero e proprio epilogo, è più una serie
d’immagini incentrate sulla situazione della conclusione del mio racconto – che
ho scritto poco per volta.
Non aspettatevi assolutamente nulla di speciale. È
molto corto, composto da poche righe. Come posso dire, è in un certo senso
sotto forma di poesia. Tante brevi fotografie, dipinti, fantasie. Immaginatele
come più vi piace.
Senza tanti altri giri di parole, ecco a voi l’ultimo
breve capitolo di “Gold in The Blue”.
EPILOGO
Notte.
Il buio avvolge tutto, in un abbraccio oscuro.
Il vento debole smuove l’erba dai campi.
Il profumo dei ricordi.
Le foglie secche cadono sul davanzale.
Colori invisibili nell’oscurità.
Il vetro della finestra, freddo.
Il silenzio e l’alito del vento, unico sbiadito rumore.
Una porta chiusa, pensante.
Le mura accoglienti, familiari.
Lo scoppiettio delle fiamme nel caminetto acceso.
Calore.
La radio accesa e spenta, continuamente.
Parole e discorsi, indistinguibili.
Lontani.
Un tavolo vuoto, alcune sedie sparse.
Uno sguardo celeste sullo stupite della porta.
Un fruscio dorato, i capelli liberi sulle spalle.
Un braccio forte, temprato dal passato e dalle battaglie.
Un viso sorridente, specchio di un cuore stanco di soffrire.
Un bagliore dolce, tiepido.
Una candela accesa, tremolante.
Un riflesso argenteo, un altro, un altro ancora.
E il ticchettio di un orologio.
Tic tac tic tac.
Scandisce il tempo.
Il tempo che non tornerà mai sui propri passi.
Un nuovo bagliore.
Un piccolo tonfo, attenuato.
L’orologio cade, il ticchettio non smette.
Incessante.
Infinito.
Tic tac tic tac.
Una mano infantile.
Un gesto naturale.
Le dita minute sul quadrante dell’orologio.
Un fruscio di lenzuola.
Una culla, sull’angolo della stanza.
E di nuovo, quel ticchettio.
Rimbombante.
Tic tac tic tac.
L’orologio vicino all’orecchio.
Una risatina casta, innocente, libera.
Un sorriso, una luce nuova.
Una mano più grande raggiunge quel sorriso.
Un riflesso prezioso sull’anulare sinistro.
La sua nuova vita in quella fede.
Accarezza una guancia piccola, paffuta.
Il lume della candela, dorato.
Come quegli occhi, luminosi nell’oscurità.
Lo specchio di altri due, più piccoli, ingenui.
Vicini, sorridenti, puri.
Il passato torna a infierire.
Tic tac tic tac.
Un’ultima carezza.
Un ultimo sorriso.
L’argento dell’orologio tra due manine chiare.
Giocose.
Una lacrima sul viso.
Felicità.
Sembrava irraggiungibile, eppure tastabile.
Perfezione.
Una sola parola.
Il battito di un cuore.
E, in un attimo, la luce del suo nuovo futuro.
-
Papà.
Fine
Ed eccoci qui. Vi avevo detto di non aspettarvi nulla
di speciale, giusto? Questi piccoli “versi” hanno un grande significato per me.
Ho giocato sui miei di sogni, questa volta, immaginando un futuro che vorrei,
in un certo senso, mi appartenesse.
Tutto è perfetto: il trascorrere delle stagioni, del
tempo, l’accoglienza della casa, il calore del caminetto, l’abbraccio tenero
della famiglia. Una famiglia tutta nuova, per Edward, che si è trovato di botto
immischiato in una sensazione a cui aveva sempre immaginato essere estraneo.
Ma non lo spaventa tutto questo, perché sa che, su
questa sua nuova e vera famiglia – più di quella che non aveva avuto nella sua
infanzia – , potrà sempre contare. L’orologio che segna il tempo, decretando la
fine del suo doloroso passato e l’inizio del suo futuro al di fuori da tutto
ciò che è stato. Il suo sorriso, alla fine, gli rievoca vecchi ricordi, ma dal
sapore del tutto nuovo.
Spero che anche questo misero epilogo sia giunto al
vostro cuore. Vi ringrazio infinitamente per aver seguito da cima a fondo tutta
la mia fanfiction. Grazie di cuore, davvero.
Grazie a tutti quelli che hanno messo la mia fanfiction
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Ed ora, un’ultima cosa.
Vi confesso che, quando ho spostato questa storia dalla cartella “fanfiction in
costruzione” a quella “fanfiction terminate” nel mio computer, mi sono sentita
vuota. Mi ero affezionata tanto alla scrittura di questa storia che senza il
pensiero di dover produrre un nuovo capitolo, non riesco a stare in pace con me
stessa.
Per cui, ve lo annuncio
ora, in via del tutto provvisoria, che di questa storia potrebbe e dico
POTREBBE esserci un seguito. Di sicuro, se ci sarà, lo pubblicherò l’anno
prossimo, quando avrò abbastanza capitoli per iniziare con cura. Nella mia
testa già si sta muovendo qualcosa, ho già alcuni spunti per questa nuova
fanfiction. Ciò che so, è che i protagonisti non saranno più i nostri amati Ed
e Win, ma i loro figli, compresi quelli di Roy e Riza e... sì, anche Al e May.
Tutto questo, ve lo
ripeto, non è assolutamente sicuro. Fatemi sapere anche di ciò che pensate
riguardo questa mia idea nelle vostre recensioni, se volete J
Voglio dedicare questo
ultimo capitolo a Debby Elric, come le avevo promesso
Vorrei dedicare l’intera
storia al mio Amore, che mi segue costantemente a ogni mia pazzia, a ogni mio
sprazzo d’idea, e mi accompagna sempre nella vita, stringendomi la mano, senza
lasciarla mai. Grazie, amore.
Alla Fede, che so che
leggerà presto questo capitolo, voglio urlare GRAZIE per avermi sostenuta con i
suoi complimenti e tutto il resto <3
Ringrazio anche tutti
voi, lettori, amici, o chiunque voi siate. Ringrazio i miei amici per avermi
chiesto continuamente “ma cosa stai scrivendo?” in ogni momento della giornata,
mi hanno dato sempre continue ispirazioni, senza accorgersene.
Grazie di nuovo a tutti
voi, ci sentiamo presto. Non abbandonatemi, lasciate qualche segno della vostra
presenza.
Un bacio a tutti, con
affetto.
MeggyElric___