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Autore: Arimi_chan    16/12/2010    3 recensioni
Mi gira la testa, non vedo niente. Appoggio la testa sul bracciolo del divano e piano piano mi addormento...illudendomi che tu sia al mio fianco, di poter sentire il calore del tuo corpo, o il tuo buonissimo profumo.
Ad un tratto una luce, forte, e tra questa luce, vedo te!
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Capitolo2*

*Capitolo2*

 

 

Non vi libererete tanto facilmente di me...infatti...sono già qui! Aggiorno praticamente ogni due giorni! Bene, oh che carine che siete state tutte quante, davvero, non mi sarei mai aspettata tanto! Grazie Grazie Grazie....ma soprattutto un immenso grazie a:

_DyingAtheist

Nightingale

Kumiko_Chan_

Chemical Lady

friem

Grazie davvero, di cuore...ma passiamo avanti...anzi, vi lascio ai nostri protagonisti....bacioni a presto!

 

 

 

-Gerard-

Che noia in ospedale...dopo la lite con Mickey non è più venuto nessuno. Ha chiamato Matt e poi nessun' altro...Non si può proprio dire che sono amato dai miei amici e dai miei parenti.

Non volevo causare quell'incendio. So che tutto questo causerà un sacco di guai...prima di tutto dovrò trovarmi una nuova casa, arredamento compreso.

Ma ciò per cui mi odio davvero è il fatto di aver ferito e mentito a mio fratello.

Fin da bambini abbiamo avuto un rapporto speciale, e questo perchè nonna Helena, la nostra fantastica nonna, ci ha insegnato il preziosissimo valore dell'amicizia. Mickey è stato il primo a sapere del mio orientamento sessuale, e quando avevo dei problemi con gente omofobica, si schierava sempre dalla mia parte e mi difendeva a spada tratta. Fù il primo a sapere di me e Zacky, e mi ricordo che tornò a casa in fretta e furia perchè voleva parlarne con me. Lasciando da sola la povera Alicia, dopo la loro prima notte insieme.

Lui mi è stato molto vicino, sapeva che non era facile, per me, ma mi ascoltava e mi stava accanto.

Quando io e Zacky ci lasciammo passai un periodaccio, abbiamo anche dovuto posticipare l'uscita del nostro album. Non riuscivo a dormire, non mangiavo, e ho dovuto avere un grande autocontrollo per riuscire a non prendere quella maledetta bottiglia nascosta addirittura in cassaforte, l'unico posto in cui Mickey non avrebbe mai potuto mettere mani.

"Signor way!" L'infermiera. Sarà venuta per il solito giro di controllo.

"C'è qualcuno che le è venuto a trovare. Posso lasciarlo passare?"

Wow, qualcuno allora si è ricordato di me! Sicuramente è Mickey, gli ho mandato un sms in cui gli chiedevo di portarmi almeno il cambio per domani. E dovrò anche chiarire questa faccenda una volta per tutte...guardondolo negli occhi e facendo parlare il cuore.

"Certo, faccia entrare mio fratello!"

Aggiusto un cuscino, giusto per non stare sdraiato, o chi lo sente quella mammina iperprotettiva...

Prendo il giornale e inizio a far finta di leggere, non ho ancora il coraggio di chiedergli scusa e guardarlo in faccia.

"Il giornale è al contrario Gee!"

Questa voce...Zacky....cosa ci fà lui qui? Dovrebbe essere in California a registrare il nuovo album.

Piano piano abbasso il giornale e lo vedo.

Perfetto, solo questo...Mi guarda negli occhi, e capisco che sa. Sa perchè sono qui, e che cosa ha provocato l'incendio.

"Z-zacky..."

 

 

-Zacky-

Arrivato in ospedale chiedo subito informazioni. Mi dicono che si trova al secondo piano. Salgo pieno di dubbi. Cosa dirgli? Che mi dispiace? Che vorrei non facesse più certe cose ? Non lo so.

"Scusi? Mi potrebbe dire dov'è diretto?"

Classico di Mickey. Avrà fatto mettere un'infermiera che controllasse il piano. Alcuni fan sono incredibilmente tenaci.

"Ehm, camera 275. Sono qui per vedere il signor Way."

"E' un parente?"

"Si, sono suo cugino."

L'infermiera mi guarda perplessa. Probabilmente non vede nessuna somiglianza tra noi.

"Va bene. Solo un secondo."

Mi lascia per entrare in camera di Gerard. Dopo un pò la vedo tornare sorridente.

"Può entrare."

"Grazie mille." Le rispondo.

Entrando in camera vedo Gerard intento a leggere un giornale, al contrario.

Classico. Sicuramente si aspettava un suo compagno di band,venuto per fargli la predica.

"Il giornale è al contrario Gee!"

Nessuna reazione. Poi abbassa, lentamente, il giornale, e mi guarda.

"Z-zacky..."

Sorrido.

"Come stai?" Gli chiedo sedendomi sul letto.

"Potrebbe andare meglio. Tu?"

"Anche, grazie."

Silenzio. Per almeno cinque minuti nessuno dei due ha avuto il coraggio di parlare. Strano ma vero, non so cosa dire. Mi sento in imbarazzo. Con l'uomo che amo.

"Perchè sei qui?" Mi chiede piangendo. Ero troppo preouccupato per me, che ho finito per ignorare i suoi sentimenti.

"Mi ha trascinato qui Matt con una balla colossale. La verità me l'ha detta Tom. Ci credi? Tom..." E faccio un piccolo sorriso.

"No, perchè sei venuto?"

Già, perchè?

"Perchè volevo vedere come stavi."

Ancora silenzio. Ci sentiamo troppo imbarazzati. Non riusciamo neanche a guardarci negli occhi.

"Hai ricominciato Gerard?"

"Ho 27 anni, so quello che faccio."

"Non ho dubbi. Ma non pensi che, a lungo andare, potrebbe farti del male?"

"Te lo chiedo per l'ultima volta. Che sei venuto a fare qui?"

"Sono venuto per parlare con te. Perchè, nonostante tutto, sono molto affezionato a te e ti voglio..."

"Sta zitto."

"Cosa?'"

"Sta zitto!" Mi urla in faccia.

"Dov'eri tu quando non riuscivo ad alzarmi da un fottuto letto? E dov'eri quando mi rifiutavo di mangiare? E quando ho ripreso a bere? Dov'eri Zacky, dove?"

Non c'ero. Non c'ero perchè pensavo di farti soffrire di meno. Ma a quanto pare mi porti ancora del rancore.

"Scusate, qualche problema?" L'infermiera, maledizione.

"No, va tutto bene. Vorrei solo riposare." Risponde Gerard. E già so che cosa mi chiederà quella rompiscatole.

"Mi scusi..."

"Si, vado. Ehm...Gee. Posso chiamarti stasera?"

"Non ti assicuro che risponderò."

E vado via.

Ho bisogno di stare da solo. Di pensare. Ho agito troppo d'impulso.

Il posto mio e di Gee...il nostro giardinetto nascosto, ecco dove posso rifugiarmi.

Mi fermo a comprare delle sigarette e dopo circa dieci minuti sono arrivato. Circondato dalla natura, come piaceva a lui.

Non sono solo però. C'è un uomo, che piange.

Non so se avvicinarlo. Bah...farò la mia buona azione quotidiana.

"Scusi, ha bisogno di aiuto?"

Il soggetto si gira e con stupore scopro che lo conosco. E bene pure.

"Che ci fai tu qui? Chi ti ha detto di venire?"

Mickey....non fare così...

"Non ti rendi conto che peggiorerai solo la situazione? Che mio fratello sta in quello stato per colpa tua?"

Ancora batoste. In fondo, me le merito.

"Mi ha trascinato qui Matt con l'inganno. Non sapevo niente. L'ho saputo per caso. Non so come lo sia venuto a sapere!"

"Bob....è stato sicuramente lui." Adesso è veramente arrabbiato.

"Non pensi che questa visita potrebbe fare bene a Gerard?"

"No. All'inizio si sentirebbe bene. Ma dopo soffrirebbe. Come è successo l'ultima volta."

Cosa devo fare? Come posso far si che Gerard smetti di avercela con se stesso?

 

 

-Mickey-

Sto per strada con Zacky. Non parliamo di Gerard, non ne ho voglia. E scommetto neanche lui.

Ci limitiamo a parlare del nostro lavoro.

"Bè, adesso siamo in vacanza, ma tra qualche mese, verso dicembre, torneremo in studio. Vorremmo far uscire il nuovo cd per l'estate." Mi dichiara.

"Capisco, noi non sappiamo ancora niente, ma penso che usciremo pochi mesi dopo."

"Ci avresti mai pensato? Cioè, noi che ci odiavamo..."

"Io ti odio ancora Baker!"

Ridiamo al ricordo.

"Dopo quasi dieci anni ci ritroviamo qui, al punto di partenza."

"Parla per te! Io sono diventato davvero bravo." Mi risponde scherzando.

"Ricordi quando organizzavamo gli scherzi? Lo dobbiamo fare qualche volta. Un bel ragnetto nella custodia della chitarra non sarebbe male!"

"Maledetto! Non lo fare, non voglio morire d'infarto!."

Ancora risate.

"Dopotutto, mi piaci, sei un bravo ragazzo." Adesso sono serio.

"Way, non ci provare. Sei sposato adesso. O lo hai già dimenticato?"

"Stupido! Dico davvero. Siete dei ragazzi stupendi, molto gentili ed onesti. Vi apprezzo molto."

"Sono bellissime parole Mickey, grazie."

E mi rivolge un sorrisino malinconico. So a cosa pensa. Che cosa si crede...che io abbia dimenticato? Ricordo ancora quanto eravamo amici, le partite a baseball, le bevute collossali dopo ogni live...e le sue guance bordeaux quando mi parlava di mio fratello.

Mio fratello.

"Sei stato da Gee vero?"

"Si."

Eccola. La parte che stavamo aspettando.

"Ti ama ancora, sai?" Gli confesso.

Sorride.

"E tu lo sai che è ricambiato, vero?"

"Certo che lo so. E so anche che sei il miglior ragazzo che avrei mai potuto sperare per mio fratello. Ma, il problema è farvi tornare insieme."

E lui sorride. Non vuole aprirmi il suo cuore.

"State da Bob giusto?" Forse è meglio cambiare discorso.

"Si, oh cavolo! Avevo promesso a Tom che avremmo giocato con il camion della polizia. Adesso chi lo sente Shads..."

"Wow, figo! Immagino che bello. Fai scontrare due macchinine e poi, magicamente...arriva il camion! Ah ah ah...!"

"Invece di ridere, perchè non inizi a fare un pò di pratica, paparino?"

"Zitto Baker...non me lo ricordare. Sto praticamente morendo di paura, piuttosto, a te che ti serve tutta questa pratica, se non avrai figli?"

"Io posso sempre giocare con i miei nipotini....o no?"

Altre risate. E' sempre stato così con lui. Gli voglio bene. E' tanto riservato, ha cercato più volte di eludere le mie domande. Ma in fondo, è riuscito a tirarmi su di morale.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

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