❦ Rispondo alle Recensioni :
Marie : Oddio Marika, non volevo farti piangere! (cioè magari si, ma non letteralmente!) purtroppo si, Edward è stronzo e devo deluderti perchè, con Bella, lo sarà ancora per un pò...Comunque grazie ancora dei complimenti! E forse riesco a far trasparire molto bene le emozioni di Bella perchè ci sono passata anche io, chi lo sa! E comunque anche tu scrivi bene XD spero che questo capitolo ti piaccia come gli altri e aspetto la tua recensione! Mi raccomando! Buon Natale carissima! Un bacione^^
bella cullen89 : Ciao Bella! Ahahahah alle tue domande purtroppo non posso rispondere! Se hai ragione o meno dovrai attendere, mi spiace XD per quanto riguarda Edward, si in effetti la mia intenzione era quella di farlo diventare un pò stronzo ahahahah e se ci sto riuscendo grazie mille ^^ Mi raccomando continua a seguirmi e avrai tutte le tue risposte e ti posso dire che non mancheranno i colpi di scena! Aspetto un'altra tua recensione! Buon Natale! Un bacione ^^
anna71 : Ciao Anna ahahahah vedo che hai apprezzato Ian, lo apprezzo anche io XD comunque grazie mille, continua a seguirmi! E a commentare XD Buon Natale anche a te! Un bacione^^
belnina : Ciao cara! Eh si, la gelosia è una brutta bestia! Quando arriva non risparmia nessuno... Grazie per le belle parole! Intrigante? Uh! Bhè è quello che volevo diventare ad ogni capitolo, misteriosa e intrigante, quindi ci sto riuscendo XD purtroppo Bella non è che non capisce, ma Edward la disorienta parecchio e il nostro caro Edward continuerà ancora per un pò ad "arrampicarsi sugli specchi" ma perchè? Eheheh è il motivo quello da capire mia adorata belnina!! Continua a seguirmi e a recensire, mi raccomando! Buon Natale cara, un bacione!^^
lilyanne89masen : Tesòòò tu sempre molto concisa ahahahah la scena di Jason che fa il gelosone? Dì la verità, tu segui questa storia solo per Lis e Jason, ormai lo hanno capito tutti ahahahah torna presto tesora già mi manchi! Buon Natale! Ti voglio bene tesò, bacione! ^^
maia96 : Ciao Maia! Ahahahah eh si Ian ha dato un tocco di classe ahahahahah ma cosa farà ora il nostro Edward? Per saperlo continua a leggere! Grazie per il complimento!! Ora ti lascio al capitolo, mi racconando continua a seguirmi e a recensire! Buon Natela cara! Un bacione^^
Prima del capitolo vi lascio il link del video-trailer, dateci un'occhiata, ci tengo! VIDEO - TRAILER, HEAR ME: IN BILICO
Ti sembra che tu ci sia già stata perché sei esattamente in linea col tuo destino.
Tredicesimo
Capitolo
: This is Halloween!
La giornata a
casa Cullen era trascorsa
velocemente. Nessuno mi chiese niente della serata precedente. Neppure
Lis a
colazione o Alice quando ci passò a prendere. Gliene ero
grata.
La Signora
Era strano… Nessuno dei componenti della famiglia
Cullen era realmente imparentato, discorso che escludeva Emmett e
Jason, i
quali erano evidentemente fratelli gemelli. Eppure erano tutti
così
dannatamente simili, di una bellezza unica nel loro genere.
<< Bella, potresti andare a prendere il resto
delle decorazioni? >> mi chiese Rosalie
<< Certo, vado subito >> risposi, ma mi
resi conto che non sapevo dove fossero << ehm Rose, dove
sono? >>
la vidi sorridere
<< Sono nel ripostiglio, la stanza vicino
alla cucina >>
Annui e andai dove mi era stato detto. Trovai
quello che cercavo molto facilmente, così tornai in salotto,
ma mi bloccai.
Stavano parlando. Di me.
<< Non ti ha detto proprio nulla? >>
chiese Alice a Lis
<< No, io non ho chiesto, non mi sembrava una
grande mossa >> rispose lei << ma so che ha
pianto tutta la notte
>>
<< Capisco >> disse il folletto
<< Ma Edward a te non ha detto nulla?
>> chiese Rose ad Alice
<< No, lui di queste cose con me non parla
>> vidi Alice sedersi sul bordo del divano, spostato in
un angolo della
sala, poi continuò << mio fratello non
è cattivo, ma è così chiuso! Non
capisce che il passato si può cambiare e non so se lo
capirà mai >>
decisi che mi ero stufata di starle ad ascoltare, così
entrai nella stanza a
grandi passi.
<< Ecco le vostre decorazioni >> dissi
lanciandole sul divano << io me ne vado >>
e mi diressi verso la
porta d’ingresso
<< Cosa? Come? >> chiese Lis confusa
<< Bella? Ma cosa stai dicendo? >>
<< Sto dicendo che non mi va più di restare
>> riposi mentre infilavo il giubbotto pesante. Nel giro
di pochi giorni
la temperatura di Forks era scesa velocemente. Faceva davvero molto
freddo,
oggi.
<< Ma perché? >>
<< Perché non mi piace che le mie amiche e
mia cugina parlino di me alle mie spalle >> infilai la
sciarpa,
attorcigliandola al collo
<< Bella no, non è come pensi >>
cercò
di spiegarmi Lis << siamo solo preoccupate per te
>>
<< E non potreste chiede alla sottoscritta,
invece che fare supposizioni? >>
<< Ma Bella… >>
<< Sto bene Lis, ok? >> la interruppi
<< sto bene >>
<< Non stai bene cugina >> disse Lis
avvicinandosi << ma se non vuoi pensarci o parlarne, va
bene. Basta che
tu non te ne vada di qui >>
<< Bella, Lis ha ragione >> disse Alice
<< la colpa è di mio fratello, ma tu meriti di
stare qui. Forse sono io che
sono di troppo >>
<< Non dite idiozie >> ci voltammo
tutte verso Rosalie << nessuno è di troppo in
questa casa, mi sono
spiegata bene? Voi tre, tutte e tre, chi meno e chi più,
siete le amiche che
finalmente ho trovato dopo molto tempo. Non ho nessuna intenzione di
perderne
una. Bella sta male, e non provare a negare! >> disse
puntandomi il dito,
mentre aprivo bocca << Ma non vuoi piangerti addosso? Mi
trovi d’accordo
con te! Ma non per questo noi non abbiamo il diritto di preoccuparci
per te. E
tu, Alice, cos’è questa stronzata del “
forse sono io che sono di troppo “? Se
hai un fratello idiota, non è colpa tua! Quindi ora basta
musi lunghi, basta
litigare, basta avere brutti pensieri. È Halloween e ci sta
aspettando una
grande festa, perciò… Tutte di sopra a
prepararci! >>
Non sapevamo cosa dire. Così senza pensarci troppo,
scoppiando a ridere, ci buttammo addosso a Rose abbracciandola.
<< Ti vogliamo bene anche noi! >> dimmi
tutte e tre
<< Ok, ok! >> disse Rose staccandosi da
noi << ma non chiedevo tutta questa dimostrazione di
affetto >> era
tornato il sereno.
<< Ehi Bella! >> mi voltai trovandomi
davanti delle zanne aguzze e molto, molto pelo << sono
io, Mike! >>
<< Oh, ciao Mike >> risposi
<< da
cosa ti saresti mascherato, scusa? >>
<< Come da cosa? Sono un Lupo Mannaro!
>> e mi fece il verso
<< Oh… ehm bel costume allora >>
<< E tu? Sei una strega? >> chiese
ammiccando
<< Si, una strega >>
<< Ma una strega buona. Non ti ci vedo a fare
quella cattiva >>
Odiavo quando ci provava con me. Specialmente
perché era il ragazzo – non ragazzo di Jessica. Mi
infastidiva.
<< Scusa Mike, devo raggiungere Rose. Mi
aveva chiesto aiuto per… >> pensa Bella, pensa
<< per una cosa! Tu
divertiti eh, ci becchiamo in giro >>
<< Ok >> rispose semplicemente ed io ne
approfittai per andare in giardino. Almeno quello era tranquillo. Non
volevo
stare qui, a questa festa. Volevo solo starmene da sola. Volevo buttare
via
ogni ricordo, ogni ferita, ogni contatto, ogni parola. Tutto. Volevo
buttare
via lui. Liberarmene, in qualche modo. In qualsiasi modo.
Quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla mi
voltai di scatto e senza riflettere parlai << Mike,
volevo starmene da
sola se tu non… >> mi bloccai quando capii di
essermi sbagliata.
<< Scusa! >> dissi alzandomi
<<
pensavo fossi un altro >>
Il ragazzo davanti a me non parlava. Mi fissava, ma
non riuscivo a vedere il volto o gli occhi perché indossava
una maschera. Era
alto. Fisico asciutto. Aveva un paio di jeans stretti, neri, una
camicia dello
stesso colore. E aveva un mantello bicolore. L’esterno era
nero, mentre
l’interno rosso.
<< Io devo, si insomma, io rientro. Ciao
>> feci un passo ma lui mi afferrò per il
braccio. Era una presa leggera,
delicata. Calda. Mi voltai lentamente. Quel contatto mi aveva dato i
brividi,
ma non di paura.
<< Che… che cosa vuoi? >> chiesi
balbettando.
Lui alzo una mano e mi accarezzò il viso,
dopodiché mi indicò.
<< Me? >> lo vidi annuire. Lui
voleva…
me? << forse hai sbagliato persona >> dissi
cercando di rientrare,
ma lui mi trattenne facendo di no con la testa. Chi diavolo era? E
perché non
parlava?
<< Chi sei? Perché non parli? Mi stai
spaventando >> mi lasciò il braccio e
abbassò la testa come mortificato.
Non so perché, ma sentivo che non voleva farmi del male.
<< Non puoi parlare? >> chiesi e lui
annuì sedendosi dove ero io prima
<< Sei nuovo da queste parti? Non esci
spesso? >> ancora una volta negò col capo
<< perché sei qui?
>> il ragazzo alzò la testa di scatto e mi
fissò. Come pochi minuti prima
alzò il dito e me lo puntò contro
<< sei qui per me? Perché? >> si
avvicinò un po’ e non so perché, ma non
mi scansai.
La sua mano finì sulla mia guancia che accarezzò
piano e dolcemente. Un’altra volta quella sensazione. La sua
carezza mi
piaceva. Mi smuoveva qualcosa dentro e mi riscaldava il cuore. Aprii
gli occhi
di scatto e mi alzai. Chi era? Questa domanda mi torturava la mente.
<< Chi sei? >> ci riprovai, ma non
ottenni risposta.
Lui si alzò con me e mi porse la mano. Afferrarla o
no? La mia testa diceva no. Ma una voce, non so in quale parte del mio
corpo
diceva si.
C’era qualcosa nel suo modo di fare che mi era
famigliare. Era come se lo conoscessi. Da molto, molto tempo.
Senza pensarci afferrai la sua mano e lo vidi
sorridere. Riconoscevo quel sorriso caldo e affettuoso, ma dove lo
avevo visto?
E quando?
<< Non mi farai del male, vero? >> lui
fece di no con la testa e mi portò più in
profondità nel cortile.
Anche dopo aver camminato in tondo e avanti e
indietro non mi lasciò la mano. Era come se avesse paura che
scappassi, no… era
come se la sua vita fosse aggrappata a quel contatto. Così
come la mia.
<< Io non capisco. Chi sei e
perché… >>
mi interruppe posando un dito sulle mie labbra. Quel piccolo gesto mi
fece
vibrare il cuore e girare la testa.
La mano che fino ad un attimo prima aveva nella
mia, ora era scivolata sul mio fianco, dolcemente. Mi tirò
teneramente a sé,
piano, molto piano. Come se mi volesse dare il tempo di scappare o
allontanarlo, se avessi voluto. Già, se avessi voluto.
Tracciò, poi, il
contorno delle mia labbra e spostò il suo tocco sulla
guancia e poi sul collo. Mi
accarezzò la spalla e poi il braccio e tornò alla
mia mano. Non mi resi conto
che stavamo ballando. Quando era accaduto? Ma soprattutto, quanto tempo
era
passato da quando stavo con lui? Era tutto così confuso!
Dolcemente mi fece
allontanare da lui per farmi fare una giravolta, quasi inciampai. Mi
mordicchiai il labbro, storcendo il naso. Mi fermò
guardandomi. Era come se
sapessi cosa volesse dire. La sua era una domanda muta, mi stava
chiedendo cosa
c’era che non andava.
<< Io non so ballare >> ammisi imbarazzata
Lo vidi sorridere e muovere le labbra lentamente “
puoi affidarti a me “ disse senza parlare.
<< Non ho paura di te >> dissi e fui
sopraffatta dalla verità di quelle parole.
Il suo sorriso si illuminò maggiormente e si
avvicinò di più a me. Posò entrambe le
mani sul mio volto, accarezzandomi le
guancie. Avevo la testa reclinata all’indietro e quando
sentii il suo corpo
aderire al mio capii cosa volesse fare. Le mie mani si posarono sui
suoi
fianchi, attirandolo di più a me. Sapevo che era sbagliato,
che era una pazzia.
Ma in quel momento non mi importava di niente. Stavo bene, lui mi
faceva stare
bene.
Quando sentii le sue labbra posarsi sulle mie mi
dimenticai tutto. Chi ero? Chi era lui? Dove eravamo? Sentivo le sua
labbra
accarezzare le mie. Erano tocchi lievi, gentili, dolci. E finalmente il
contatto si intensificò. Le mie labbra si muovevano in
sincrono con le sue.
Erano sempre dolci, ma più decide. Sentii qualcosa
accarezzarmi le labbra… la
sua lingua. Chiedeva il permesso ed io glielo diedi. Quando le nostre
lingue si
toccarono fu fuoco. Tutto di me si era acceso. Ne volevo di
più, sempre di più.
Volevo lui.
Il baciò durò a lungo. Nessuno dei due era
intenzionato a smettere. Ma quando la mia mente fu libera ebbi una
sorta di
dejà-vu.
Sapevo chi era, sapevo chi ero, sapevo dove eravamo
e cosa stavamo facendo. Ricordavo lui, soprattutto lui. Ricordavo il
suo calore
e la sua dolcezza. Era accaduto molto tempo fa, in un posto lontano,
molto
lontano da qui.
Vestito di Bella :
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Vestito di Alice :
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Vestito di Lis :
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