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Autore: Mia Swatt    25/12/2010    7 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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BUON NATALE A TUTTI! *-* e come promesso eccomi qui con il nuovo capitolo della mia storia XD ma non mi fermo qui! Ho creato anche un video-trailer per questa FanFiction, mi è venuto in mente scrivendo il precendente capitolo, cioè Hear Me, quindi dopo vi posto il link per farvelo vedere, se vi interessa! Purtroppo non so come postarlo direttamente, quando lo scoprirò magari lo rimetto eheheh comunque, basta parlare, rispondo alle recensioni e poi vi lascio al capitolo!

❦ Rispondo alle Recensioni :
Marie : Oddio Marika, non volevo farti piangere! (cioè magari si, ma non letteralmente!) purtroppo si, Edward è stronzo e devo deluderti perchè, con Bella, lo sarà ancora per un pò...Comunque grazie ancora dei complimenti! E forse riesco a far trasparire molto bene le emozioni di Bella perchè ci sono passata anche io, chi lo sa! E comunque anche tu scrivi bene XD spero che questo capitolo ti piaccia come gli altri e aspetto la tua recensione! Mi raccomando! Buon Natale carissima! Un bacione^^
bella cullen89 : Ciao Bella! Ahahahah alle tue domande purtroppo non posso rispondere! Se hai ragione o meno dovrai attendere, mi spiace XD per quanto riguarda Edward, si in effetti la mia intenzione era quella di farlo diventare un pò stronzo ahahahah e se ci sto riuscendo grazie mille ^^ Mi raccomando continua a seguirmi e avrai tutte le tue risposte e ti posso dire che non mancheranno i colpi di scena! Aspetto un'altra tua recensione! Buon Natale! Un bacione ^^
anna71 : Ciao Anna ahahahah vedo che hai apprezzato Ian, lo apprezzo anche io XD comunque grazie mille, continua a seguirmi! E a commentare XD Buon Natale anche a te! Un bacione^^
belnina : Ciao cara! Eh si, la gelosia è una brutta bestia! Quando arriva non risparmia nessuno... Grazie per le belle parole! Intrigante? Uh! Bhè è quello che volevo diventare ad ogni capitolo, misteriosa e intrigante, quindi ci sto riuscendo XD purtroppo Bella non è che non capisce, ma Edward la disorienta parecchio e il nostro caro Edward continuerà ancora per un pò ad "arrampicarsi sugli specchi" ma perchè? Eheheh è il motivo quello da capire mia adorata belnina!! Continua a seguirmi e a recensire, mi raccomando! Buon Natale cara, un bacione!^^
lilyanne89masen : Tesòòò tu sempre molto concisa ahahahah la scena di Jason che fa il gelosone? Dì la verità, tu segui questa storia solo per Lis e Jason, ormai lo hanno capito tutti ahahahah torna presto tesora già mi manchi! Buon Natale! Ti voglio bene tesò, bacione! ^^
maia96 : Ciao Maia! Ahahahah eh si Ian ha dato un tocco di classe ahahahahah ma cosa farà ora il nostro Edward? Per saperlo continua a leggere! Grazie per il complimento!! Ora ti lascio al capitolo, mi racconando continua a seguirmi e a recensire! Buon Natela cara! Un bacione^^

Prima del capitolo vi lascio il link del video-trailer, dateci un'occhiata, ci tengo! VIDEO - TRAILER, HEAR ME: IN BILICO




I deja-vu sono il modo che ha il destino per dirti che sei esattamente dove dovresti essere.
Ti sembra che tu ci sia già stata perché sei esattamente in linea col tuo destino.


Tredicesimo Capitolo : This is Halloween!

Pov. Bella

La giornata a casa Cullen era trascorsa velocemente. Nessuno mi chiese niente della serata precedente. Neppure Lis a colazione o Alice quando ci passò a prendere. Gliene ero grata. I ragazzi, ovviamente, non si erano fatti trovare e l’organizzazione della festa fu lasciata completamente nelle nostre mani.
La Signora
Cullen
, Esme, aveva insistito per farsi chiamare col nome di battesimo, era una donna giovane e gentile. La madre che tutti vorrebbero avere. Come il resto della sua famiglia era una donna bellissima, non dimostrava l’età che diceva di avere. Avevamo conosciuto anche il Signor Cullen. Carlisle, anche lui aveva gradito che usassimo un tono non formale, era rientrato a metà pomeriggio, dopo aver concluso l’ennesimo turno all’ospedale. Ebbene si. Carlisle era il primario dell’ospedale di Forks. Era un uomo giovane, gli si davano al massimo 33 o 35 anni, alto, capelli biondi e occhi color oro, esattamente come tutta la sua famiglia.
Era strano… Nessuno dei componenti della famiglia Cullen era realmente imparentato, discorso che escludeva Emmett e Jason, i quali erano evidentemente fratelli gemelli. Eppure erano tutti così dannatamente simili, di una bellezza unica nel loro genere.

<< Bella, potresti andare a prendere il resto delle decorazioni? >> mi chiese Rosalie

<< Certo, vado subito >> risposi, ma mi resi conto che non sapevo dove fossero << ehm Rose, dove sono? >> la vidi sorridere

<< Sono nel ripostiglio, la stanza vicino alla cucina >>

Annui e andai dove mi era stato detto. Trovai quello che cercavo molto facilmente, così tornai in salotto, ma mi bloccai. Stavano parlando. Di me.

<< Non ti ha detto proprio nulla? >> chiese Alice a Lis

<< No, io non ho chiesto, non mi sembrava una grande mossa >> rispose lei << ma so che ha pianto tutta la notte >>

<< Capisco >> disse il folletto

<< Ma Edward a te non ha detto nulla? >> chiese Rose ad Alice

<< No, lui di queste cose con me non parla >> vidi Alice sedersi sul bordo del divano, spostato in un angolo della sala, poi continuò << mio fratello non è cattivo, ma è così chiuso! Non capisce che il passato si può cambiare e non so se lo capirà mai >> decisi che mi ero stufata di starle ad ascoltare, così entrai nella stanza a grandi passi.

<< Ecco le vostre decorazioni >> dissi lanciandole sul divano << io me ne vado >> e mi diressi verso la porta d’ingresso

<< Cosa? Come? >> chiese Lis confusa << Bella? Ma cosa stai dicendo? >>

<< Sto dicendo che non mi va più di restare >> riposi mentre infilavo il giubbotto pesante. Nel giro di pochi giorni la temperatura di Forks era scesa velocemente. Faceva davvero molto freddo, oggi.

<< Ma perché? >>

<< Perché non mi piace che le mie amiche e mia cugina parlino di me alle mie spalle >> infilai la sciarpa, attorcigliandola al collo

<< Bella no, non è come pensi >> cercò di spiegarmi Lis << siamo solo preoccupate per te >>

<< E non potreste chiede alla sottoscritta, invece che fare supposizioni? >>

<< Ma Bella… >>

<< Sto bene Lis, ok? >> la interruppi << sto bene >>

<< Non stai bene cugina >> disse Lis avvicinandosi << ma se non vuoi pensarci o parlarne, va bene. Basta che tu non te ne vada di qui >>

<< Bella, Lis ha ragione >> disse Alice << la colpa è di mio fratello, ma tu meriti di stare qui. Forse sono io che sono di troppo >>

<< Non dite idiozie >> ci voltammo tutte verso Rosalie << nessuno è di troppo in questa casa, mi sono spiegata bene? Voi tre, tutte e tre, chi meno e chi più, siete le amiche che finalmente ho trovato dopo molto tempo. Non ho nessuna intenzione di perderne una. Bella sta male, e non provare a negare! >> disse puntandomi il dito, mentre aprivo bocca << Ma non vuoi piangerti addosso? Mi trovi d’accordo con te! Ma non per questo noi non abbiamo il diritto di preoccuparci per te. E tu, Alice, cos’è questa stronzata del “ forse sono io che sono di troppo “? Se hai un fratello idiota, non è colpa tua! Quindi ora basta musi lunghi, basta litigare, basta avere brutti pensieri. È Halloween e ci sta aspettando una grande festa, perciò… Tutte di sopra a prepararci! >>

Non sapevamo cosa dire. Così senza pensarci troppo, scoppiando a ridere, ci buttammo addosso a Rose abbracciandola.

<< Ti vogliamo bene anche noi! >> dimmi tutte e tre

<< Ok, ok! >> disse Rose staccandosi da noi << ma non chiedevo tutta questa dimostrazione di affetto >> era tornato il sereno.

Mancava poco alle dieci di sera e noi eravamo pronte.
Io avevo indosso una semplice maglietta a maniche corte, nera e beige, una gonna lunga con una struttura e un taglio particolare sul marrone – grigio, stivali neri. La maschera era nera e aveva un grande fiore sul lato destro.
Eh già, la festa di Halloween organizzata dai Cullen era in maschera. Non si poteva entrare senza indossarne una e l’unica regola della serate era quella di non toglierla mai, per nessun motivo.
<< Allora Bella, sei pronta? >> chiese Alice entrando in camera
<< Si, quasi! >> dissi mentre litigavo con la maschera << ma questa cosa non riesco a metterla! Mi faccio male ai capelli >> la sentii ridere e avvicinarsi a me
<< Dai dammi qui, ci penso io! >>
<< Grazie Alice >> dissi e mentre la vedevo armeggiare con i miei capelli diedi un’occhiata al suo costume.
Indossava un vestito rosso, corto. Il corsetto intrecciava qualche filo nero, senza spalline. Ai piedi calzava un paio di sandali alzi, intrecciati. La maschera era per metà nera e per l’altra metà rossa, e dove vi era la parte scura vi era un grande fiore rosso. Adornata con gioielli delle stesse tonalità del vestito e con corna e coda, Alice era una bellissima Diavoletta.
<< Non hai freddo vestita così? >> chiesi una volta che aveva finito
<< Nhà, non granché! >> mi rispose tranquilla
<< Attenta che rischi di prenderti un raffreddore >> nemmeno avevo finito la frase e già rideva!
<< Tranquilla Bella! Sono sana come un pesce! >>
<< Va bene, va bene! >>
Mi voltai quando sentii bussare alla porta << Ragazze sono Rosalie, posso? >>
<< Certo! >> rispondemmo io e Alice contemporaneamente
Quando Rosalie entrò mi resi conto che non era vestita. Aveva dei semplici jeans stretti, neri, un top a maniche corte, larghe, stretto da sotto il seno in poi dello stesso colore di pantaloni. Stivali neri. La maschera era molto vistosa, colorata e in un lato le ricadevano una serie di fili con perline. I capelli biondi mossi, lasciati sciolti.
<< Ma da cosa saresti vestita? >> chiese curiosa Alice
Rosalie sorrise << Veramente da nulla, ho solo la maschera per darmi un tono. Inoltre ho optato per vestirmi a tinta unica, che ognuno veda il costume che vuole vedere >>
<< Perché io non potevo fare come lei? >> chiesi con disappunto
<< Perché tu non puoi! >> risposero in coro e scoppiarono a ridere
<< Antipatiche >> dissi mentre sentimmo suonare alla porta
<< Saranno gli invitati! >> disse entusiasta Alice
<< Probabile, sono le dieci >> rispose Rose << Bella, noi scendiamo ad accoglierli, tu vai a vedere se Lis ha finito, si stava cambiando nella camera di Jason, la seconda a destra >> annuii mentre loro uscivano.
Trovai la camera senza problemi e bussai << Lis? Sei pronta? >>
<< Si, Bella entra! >> mi rispose
Quando entrai non credetti ai miei occhi. La camera era in ordine impeccabile. Attaccate alle pareti c’erano diverse chitarre, da quella classica a quella elettrica. La scrivania era ordinata e sopra vi era posto un Notebook blu metallizzato, la libreria aveva una marea di scaffali suddivisi tra Cd e libri. Ma la cosa che mi colpii di più fu il letto. Non c’era.
<< Bella? >> mi richiamò Lis << ci sei? Terra chiama Bella! >>
<< Si, scusami stavo guardando la stanza ma… è normale che non ci sia il letto? >> chiesi sentendomi molto stupida
<< È quello che ho chiesto anche io >> mi rispose Lis << ma mi ha detto che ha quello a scomparsa nell’armadio, o qualcosa del genere. Mi ha chiesto se dovesse tirarlo per appoggiare le mie cose, ma gli risposto che avrei usato la poltrona >> disse indicandola
<< Ah! Ora capisco >> già… eppure non mi convinceva molto quella storia.
Solo in quel momento mi soffermai a guardarla. Aveva un vestito molto corto, tutto nero. Era ornato di tulle sopra il seno e sotto la gonna, stretto a corsetto. Lunghi stivali neri di pelle arrivavano fin sopra le ginocchia. Il trucco era sul viola scuro. La maschera, era nera a scacchi rossi scuro e aveva in entrambi i lati piume nere. A completare l’opera un lungo mantello nero con cappuccio e dei canini appuntiti e bianchi.
<< Sei un vampiro >> le dissi
Lei fece una giravolta, giocando col mantello e rispose << Si! Attenta che ti mangio! >> e ridendo scendemmo di sotto.

Era mezzanotte ormai. Tutti si stavano divertendo, tranne me. Me ne stavo in disparte a guardare i miei amici. Alice non si era staccata un secondo da Jasper, il quale era vestito in modo semplice. Camicia bordeaux e jeans nero. Converse dello stesso colore del jeans e maschera del medesimo colore della camicia. Lis era sempre affianco a Jason, il quale non smetteva un attimo di baciarla. Erano belli insieme. Anche lui vestito semplice. Maglietta blu con scollo a V, jeans grigio come le scarpe. La maschera era azzurra e blu. Avevo notato che anche Emmett, come i suoi fratelli, non si era travestito, ma solo mascherato. La sua maschera era nera e verde scuro, richiamava il suo abbigliamento.
<< Ehi Bella! >> mi voltai trovandomi davanti delle zanne aguzze e molto, molto pelo << sono io, Mike! >>

<< Oh, ciao Mike >> risposi << da cosa ti saresti mascherato, scusa? >>

<< Come da cosa? Sono un Lupo Mannaro! >> e mi fece il verso

<< Oh… ehm bel costume allora >>

<< E tu? Sei una strega? >> chiese ammiccando

<< Si, una strega >>

<< Ma una strega buona. Non ti ci vedo a fare quella cattiva >>

Odiavo quando ci provava con me. Specialmente perché era il ragazzo – non ragazzo di Jessica. Mi infastidiva.

<< Scusa Mike, devo raggiungere Rose. Mi aveva chiesto aiuto per… >> pensa Bella, pensa << per una cosa! Tu divertiti eh, ci becchiamo in giro >>

<< Ok >> rispose semplicemente ed io ne approfittai per andare in giardino. Almeno quello era tranquillo. Non volevo stare qui, a questa festa. Volevo solo starmene da sola. Volevo buttare via ogni ricordo, ogni ferita, ogni contatto, ogni parola. Tutto. Volevo buttare via lui. Liberarmene, in qualche modo. In qualsiasi modo.

Quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla mi voltai di scatto e senza riflettere parlai << Mike, volevo starmene da sola se tu non… >> mi bloccai quando capii di essermi sbagliata.

<< Scusa! >> dissi alzandomi << pensavo fossi un altro >>

Il ragazzo davanti a me non parlava. Mi fissava, ma non riuscivo a vedere il volto o gli occhi perché indossava una maschera. Era alto. Fisico asciutto. Aveva un paio di jeans stretti, neri, una camicia dello stesso colore. E aveva un mantello bicolore. L’esterno era nero, mentre l’interno rosso.
Era imbarazzante. chi era questo ragazzo? E perché mi fissava?
<< Io devo, si insomma, io rientro. Ciao >> feci un passo ma lui mi afferrò per il braccio. Era una presa leggera, delicata. Calda. Mi voltai lentamente. Quel contatto mi aveva dato i brividi, ma non di paura.

<< Che… che cosa vuoi? >> chiesi balbettando. Lui alzo una mano e mi accarezzò il viso, dopodiché mi indicò.

<< Me? >> lo vidi annuire. Lui voleva… me? << forse hai sbagliato persona >> dissi cercando di rientrare, ma lui mi trattenne facendo di no con la testa. Chi diavolo era? E perché non parlava?

<< Chi sei? Perché non parli? Mi stai spaventando >> mi lasciò il braccio e abbassò la testa come mortificato. Non so perché, ma sentivo che non voleva farmi del male.

<< Non puoi parlare? >> chiesi e lui annuì sedendosi dove ero io prima

<< Sei nuovo da queste parti? Non esci spesso? >> ancora una volta negò col capo << perché sei qui? >> il ragazzo alzò la testa di scatto e mi fissò. Come pochi minuti prima alzò il dito e me lo puntò contro << sei qui per me? Perché? >> si avvicinò un po’ e non so perché, ma non mi scansai.

La sua mano finì sulla mia guancia che accarezzò piano e dolcemente. Un’altra volta quella sensazione. La sua carezza mi piaceva. Mi smuoveva qualcosa dentro e mi riscaldava il cuore. Aprii gli occhi di scatto e mi alzai. Chi era? Questa domanda mi torturava la mente.

<< Chi sei? >> ci riprovai, ma non ottenni risposta.

Lui si alzò con me e mi porse la mano. Afferrarla o no? La mia testa diceva no. Ma una voce, non so in quale parte del mio corpo diceva si.

C’era qualcosa nel suo modo di fare che mi era famigliare. Era come se lo conoscessi. Da molto, molto tempo.

Senza pensarci afferrai la sua mano e lo vidi sorridere. Riconoscevo quel sorriso caldo e affettuoso, ma dove lo avevo visto? E quando?

<< Non mi farai del male, vero? >> lui fece di no con la testa e mi portò più in profondità nel cortile.

Anche dopo aver camminato in tondo e avanti e indietro non mi lasciò la mano. Era come se avesse paura che scappassi, no… era come se la sua vita fosse aggrappata a quel contatto. Così come la mia.

<< Io non capisco. Chi sei e perché… >> mi interruppe posando un dito sulle mie labbra. Quel piccolo gesto mi fece vibrare il cuore e girare la testa.

La mano che fino ad un attimo prima aveva nella mia, ora era scivolata sul mio fianco, dolcemente. Mi tirò teneramente a sé, piano, molto piano. Come se mi volesse dare il tempo di scappare o allontanarlo, se avessi voluto. Già, se avessi voluto. Tracciò, poi, il contorno delle mia labbra e spostò il suo tocco sulla guancia e poi sul collo. Mi accarezzò la spalla e poi il braccio e tornò alla mia mano. Non mi resi conto che stavamo ballando. Quando era accaduto? Ma soprattutto, quanto tempo era passato da quando stavo con lui? Era tutto così confuso! Dolcemente mi fece allontanare da lui per farmi fare una giravolta, quasi inciampai. Mi mordicchiai il labbro, storcendo il naso. Mi fermò guardandomi. Era come se sapessi cosa volesse dire. La sua era una domanda muta, mi stava chiedendo cosa c’era che non andava.

<< Io non so ballare >> ammisi imbarazzata

Lo vidi sorridere e muovere le labbra lentamente “ puoi affidarti a me “ disse senza parlare.

<< Non ho paura di te >> dissi e fui sopraffatta dalla verità di quelle parole.

Il suo sorriso si illuminò maggiormente e si avvicinò di più a me. Posò entrambe le mani sul mio volto, accarezzandomi le guancie. Avevo la testa reclinata all’indietro e quando sentii il suo corpo aderire al mio capii cosa volesse fare. Le mie mani si posarono sui suoi fianchi, attirandolo di più a me. Sapevo che era sbagliato, che era una pazzia. Ma in quel momento non mi importava di niente. Stavo bene, lui mi faceva stare bene.

Quando sentii le sue labbra posarsi sulle mie mi dimenticai tutto. Chi ero? Chi era lui? Dove eravamo? Sentivo le sua labbra accarezzare le mie. Erano tocchi lievi, gentili, dolci. E finalmente il contatto si intensificò. Le mie labbra si muovevano in sincrono con le sue. Erano sempre dolci, ma più decide. Sentii qualcosa accarezzarmi le labbra… la sua lingua. Chiedeva il permesso ed io glielo diedi. Quando le nostre lingue si toccarono fu fuoco. Tutto di me si era acceso. Ne volevo di più, sempre di più. Volevo lui.

Il baciò durò a lungo. Nessuno dei due era intenzionato a smettere. Ma quando la mia mente fu libera ebbi una sorta di dejà-vu.

Sapevo chi era, sapevo chi ero, sapevo dove eravamo e cosa stavamo facendo. Ricordavo lui, soprattutto lui. Ricordavo il suo calore e la sua dolcezza. Era accaduto molto tempo fa, in un posto lontano, molto lontano da qui.

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Vestito di Alice : http://www.polyvore.com/il_diavolo_veste_prada/set?id=24473376
Vestito di Lis : http://www.polyvore.com/shes_vampire/set?id=24471275

  
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