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Autore: Elie_chan    09/12/2005    9 recensioni
‘Qualcosa di triste’ quelle tre parole l’avevano turbato non poco,
forse perché era proprio qualcosa di triste a cui stava pensando.
Odiava quelle stupide debolezze umane!
Chiuse gli occhi cercando di scacciare dalla mente quei ricordi orribili che lo turbavano,
ricordi che risalivano a mille anni prima e che avrebbe voluto dimenticare per sempre.
Genere: Generale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hao Asakura, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Non so se vi piacerà (spero di si comunque) accetto anche critiche! Anzi se c’è qualcosa che non va non tardate a dirmelo mi raccomando.

ATTENZIONE: questa fanfiction non l’ho ancora conclusa, quindi mi scuso già da adesso se passerà un po’ di tempo tra un aggiornamento e l’altro.

Per qualunque cosa potete mandarmi una e-mail a hana.chan@live.it.

 Buona lettura a tutti. (Almeno spero).

 

 

La Luna Rossa

 

Un ragazzo con lunghi capelli neri e occhi altrettanto scuri era seduto su una roccia mentre osservava il cielo stellato.

 

Una voce infantile lo destò dai suoi pensieri “Che cosa le prende signor Hao?”

 

“Nulla Opacho. Stavo solo ripensando a una cosa” disse il moro alzandosi.

 

“Qualcosa di triste?” ribatté il piccolo ai suoi piedi.

Hao si girò verso il suo seguace accennando  uno di quei suoi soliti sorrisi ipocriti, sì ipocriti, proprio come era lui infondo.

Non disse nulla e facendo comparire Spirit of fire volò via lasciando il povero Opacho con uno sguardo interrogativo.

‘Qualcosa di triste’ quelle tre parole l’avevano turbato non poco, forse perché era proprio qualcosa di triste a cui stava pensando.

Odiava quelle stupide debolezze umane!

Chiuse gli occhi cercando di scacciare dalla mente quei ricordi orribili che lo turbavano, ricordi che risalivano a mille anni prima e che avrebbe voluto dimenticare per sempre.

“Che cosa?”  urlò Silva appena Godva smise di parlare.

“Non ti scaldare così tanto. Ti verranno un sacco di rughe lo sai?” disse Godva girato di spalle.

“Non è il momento di fare del sarcasmo! È una situazione gravissima, ma ne sei certo al cento per cento?” chiese Silva perplesso.

“Temo di si, Silva. Ho ricontrollato più volte, ma il risultato è sempre lo stesso. Quello che ti ho detto succederà tra poco e per di più durante lo shaman fight. Adesso cerca di stare calmo però.”

 Improvvisamente entrò nella stanza Kalim.

 

“Cos’è successo? Mi è stato detto che volevi vedermi Godva, ah! ci sei anche tu Silva”

Kalim” interviene Silva con tono allarmato. “È capitato un disastro, secondo le previsioni di Godva tra meno di una settimana ci sarà la luna rossa.”

 “Cioè?” rispose Kalim non riuscendo a capire di cosa stava parlando l’amico.

 “Che cosa vuol dire "cioè"? Dovresti saperlo sei uno degli officianti del torneo!”

“…”

“Uff… Vorrà dire che te lo racconterò io, ma stammi a sentire perché non ho intenzione di ripeterlo. La luna rossa avviene una volta ogni mille anni ed è segno di grande presagio perchè…”

Hao nel frattempo si era sdraiato su un praticello. Purtroppo sapeva che quella notte non sarebbe riuscito a dormire, come sapeva che quel giorno si stava avvicinando, quel giorno che odiava con tutto se stesso, lo stesso giorno che…

 “Mh?” disse alzandosi di scatto sui gomiti, un rumore l’aveva destato dai suoi pensieri, forse più che un rumore una presenza, ad un tratto, però, si rimise nella stessa posizione di prima “Chi sei?” disse con una voce annoiata e chiudendo gli occhi.

 Nessuno rispose a quella domanda.

 “Fa come ti pare” disse infine Hao girandosi su un lato, non gli importava sul serio chi fosse, anche se lo intuiva, voleva solo essere lasciato in pace.

 “Ci incontriamo di nuovo…Come hai fatto ad accorgerti di me? Non mi sembra di essere stata rumorosa stavolta “ contestò una voce femminile da dietro un albero.

 “Per chi mi hai preso?” rispose il ragazzo.

 “Per Hao naturalmente! Me l’hai detto tu ricordi?”

 E come dimenticarlo’  pensò il moretto.

 Il ricordo risaliva a qualche giorno prima.

 Hao stava seduto su un tronco e aveva gli occhi chiusi  mentre il vento del mattino gli scompigliava i capelli, all’improvviso sentì una voce “Come ti chiami?”

 Il ragazzo dai lunghi capelli aprì gli occhi, si ritrovò davanti una ragazzina magra con capelli e occhi marroni.

Dopo averla squadrata per un po’ richiuse gli occhi ignorandola completamente.

 “Ehi tu? Non hai sentito quello ti ho detto?” domandò la ragazza seccata.

 “Lo sai che sei rumorosa! Vattene” rispose il ragazzo non degnandola nemmeno di uno sguardo.

Ma come ti permetti? Sei proprio un maleducato!” esclamò la ragazza irritata.

 “Vorrà dire che rimarrò qui seduta a guardarti finche non mi dirai il tuo nome” finì di dire.

Passò qualche ora e la ragazza stava ancora lì a fissarlo. Hao un po’ perché si era rotto di averla tra i piedi, un po’ perché era rimasto stupito dalla sua tenacia decise di dargliela vinta e fissandola nuovamente disse “Mi chiamo Hao. Adesso vattene”

 “Piacere, io sono Momoko” rispose subito la ragazza.

 “Benissimo! Perché ora tu Momo, Moka o come diavolo ti chiami, adesso che hai saputo il mio nome non te ne vai?” disse prontamente Hao.

Momoko ho detto! Ma perché non te ne vai tu?” protestò  la ragazza.

 Hao allora, visto che al momento non aveva voglia di uccidere nessuno, la guardò nuovamente e sussurrò “ Ringrazia che oggi mi senta buono...”  alle sue spalle comparì Spirit of fire e se ne andò.

 Momoko rimase stupita non tanto dalle parole del ragazzo ma dalla cosa che gli era comparsa alle spalle. Che diavolo era? Non aveva mai visto niente del genere… E poi poteva persino volare.

 Non sapendo cosa rispondersi continuò a guardare, fin dove la sua vista poteva, il grande spirito del fuoco che volava con Hao sul dorso.

I pensieri di Hao tornarono al presente.

Momoko si avvicinò si avvicinò al ragazzo e gli si sedette vicino.

 “Lo sai che l’altra volta mi hai stupito? Non pensavo te ne andassi sul serio e per di più con quel “Coso” si può sapere cos’era?” domandò curiosa Momoko.

Hao si girò verso si lei e la guardò negli occhi. Questo imbarazzò un po’ la ragazza che però non lo fece vedere ma disse solamente “Perché mi fissi invece di rispondermi?”

Quello che tu chiami “Coso” è il mio spirito custode, Spirit of fire per l’esattezza, sono uno sciamano ecco perché c’è l’ho. Mi diverte anche uccidere gli umani se vuoi saperlo, quindi se fossi in te starei alla larga.” inveì Hao un po’ incavolato.

 

C’era una cosa che lo turbava di Momoko però, per qualche assurdo motivo non riusciva a leggerle il pensiero. Non era mai successo con nessun altro e quindi non sapeva come spiegarselo. Anche la prima volta che l’aveva vista non c’era riuscito.

“Tutto qui?” disse la ragazza con arroganza.

Tutto qui cosa? Che vuoi da me?” rispese Hao.

Quindi dovresti uccidermi?” chiese la giovane.

 “Perché dovrei ucciderti?” ripetè il moro.

 “Perché sono un’umana” rispose lei.

Kalim era rimasto sbalordito dalle parole di Silva, non avrebbe mai pensato a una cosa del genere. Fece un respiro profondo e calmatosi un attimo prese parola. “ Quindi se quello che ho capito è esatto, il giorno della luna rossa ogni sciamano perderà…Insomma"

Si Hai capito bene Kalim, tra meno di una settima ci sarà la luna rossa che farà perdere, per un giorno intero, ad ogni sciamano i suoi poteri- finì di dire Godva.

“Sapevo che eri umana, un’umana che vede gli spiriti. Se mi hai chiesto perché non ti uccido è perché vuoi morire?" chiese Hao.

Certo che non voglio morire, era solo una curiosità” rispose immediatamente lei.

Non ti uccido perché non ne ho voglia, tutto qui” concluse Hao

Non gli importava se era un’umana o meno e sinceramente parlando non gliene fregava niente! Almeno era quello che pensava al momento. Intanto nella sua mente ricominciarono, come una pellicola di un film, le immagini di quel dannato giorno di mille anni prima, quel giorno indimenticabile in cui c’era la luna rossa.

 

  
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