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Autore: May Katje    27/12/2010    5 recensioni
"Dal battente aperto sul buio emerse un'ombra alta e silenziosa, avvolta in un lungo cappotto sdrucito, che si richiuse la porta alle spalle e salì gli scalini come se si trattasse di quelli di casa propria." [cit]
Il seguito che io immagino per questo bellissimo film di Miyazaki. La fic mi è venuta in mente quasi sul momento e non ha riferimenti al libro della Wynne Jones, né per quanto riguarda quello che è avvenuto prima né per quello che lei fa avvenire nei libri seguenti.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Il grande atrio che fungeva anche da cucina e sala da pranzo era silenzioso, immerso nella luce velata delle stelle che filtrava a mala pena dalle finestre schermate.
La nonnina che era stata la Strega delle Lande sonnecchiava nel suo letto al piano terra mentre di sopra Markl giaceva scomposto sul suo giaciglio eternamente sfatto. Nella loro stanza, anche Sopie e Howl erano scivolati nel sonno qualche ora prima, lentamente passati al sonno abbracciati, dopo essersi scambiati parole e frasi sussurrate per molto tempo. In fondo avevano molto da dirsi, dopo quello che era successo appena qualche giorno prima.
Calcifer era quindi la sola creatura sveglia all'interno della casa, solo come spesso accadeva, con i rumori della notte come unica compagnia, insieme a quei pochi ragni sfuggiti alle attenzioni di Sophie, che avevano trovato riparo al di sotto della poltrona sempre posizionata davanti al suo focolare.
Il demone stava borbottando, allungandosi al massimo per afferrare un ciocco di legna rotolato troppo lontano dalla pila in cui era stato posto per permettergli di non spegnersi mentre nessuno poteva badargli, quando il campanello della porta suonò brevemente una volta, scattando sul quadrante verde.
Dal battente aperto sul buio emerse un'ombra alta e silenziosa, avvolta in un lungo cappotto sdrucito, che si richiuse la porta alle spalle e salì gli scalini come se si trattasse di quelli di casa propria. La figura si avvicinò al camino senza badare all'espressione stupefatta che si era dipinta tra le fiamme e, preso il pezzo di legno, lo avvicinò a una delle mani gialle ancora tese con un sorriso gentile dipinto sulle labbra ora illuminate, insieme alla metà inferiore di quello che era indubbiamente un bellissimo volto coperto per il resto da un ampio cappuccio.
-Buona notte, Calcifer, come sta il caro Howl?- chiese la figura, rivelando una voce dolce e femminile che ben si accordava a quelle labbra piene e delicatamente rosate.
La donna si allontanò dal focolare, slacciando il cappotto che la copriva e appendendolo al gancio dell'attaccapanni che sempre rimaneva vuoto, accanto al mantello magico che Markl usava per accogliere i clienti. Alla luce del demone si rivelò una cascata di lunghi capelli neri, lustri e sciolti sulla schiena coperta da una semplice camicia da uomo.
Alla fine la bocca del demone riprese la sua consueta implacabile parlata e lui rispose alla domanda della giovane -Sta bene, sta bene. Continua a usare troppa acqua calda in bagno, ma come di certo sai è riuscito a sciogliere il patto.-
-Non sono cose che passano sotto silenzio.- assentì l'altra, che non sembrava per nulla colpita, prima di spostarsi a frugare nelle credenze che tappezzavano una parete. L'inizialmente silenziosa ricerca non doveva essere facile come lei si era aspettata, e i suoi lievi borbottii lo lasciavano bene a intendere; tuttavia lei continuò a parlare con il demone come se fosse perfettamente in diritto di rovistare tra gli scaffali di quella casa -Com'è che ti trovi ancora qui, allora? Pensavo non vedessi l'ora di tornare a fare quello che voi demoni fate - anche se non hai mai spiegato esattamente cosa sia.-
Evidentemente non si aspettava una risposta perchè, non appena concluse, richiudendo l'ultima antina e fermandosi in mezzo alla stanza con i pugni sui fianchi, fece correre uno sguardo tutt'intorno, evidentemente contrariata e riprese in tono scocciato -C'era da aspettarselo, trasloca una volta, una, e cosa perde se non le mie cose?-
-Dubito che sia andata persa nel trasloco, anzi, sono certo che non abbiamo lasciato indietro niente, quella volta.- rispose pacatamente Calcifer, favorevole al cambio di argomento, visto che la risposta avrebbe intaccato grandemente il suo orgoglio di demone o qualcosa del genere. -Credo sia stata scambiata per un pezzo di stoffa vecchio e utilizzata per farne degli stracci.-
Nello sguardo della ragazza fu per un momento riconoscibile l'irritazione, poi sostituita da uno sbuffo a metà tra lo sconsolato e il divertito mentre lei avanzava fino a lasciarsi cadere di traverso sulla poltrona, con le gambe abbandonate su un bracciolo e la testa appoggiata sull'altro. -Beh, in fondo lo era. Questo però vuol dire che dovrò accontentarmi di questa poltrona; spero non ti dispiaccia se mi addormento qui, Cal, ma dubito di riuscire a tenerti compagnia tanto a lungo.-
-Oh, figurati!- si lamentò Calcifer, in tono petulante -Tanto ormai nessuno fa più caso a me e a quello che potrebbe dispiacermi o...- la giovane donna alzò appena un'indice e diversi pezzi di legno rotolarono fuori dal loro cesto per piazzarsi sul bordo del focolare, a portata del demone che si interruppe prontamente per servirsi di un nuovo ciocco. -Grazie Seren.-
Sul volto ora semicoperto dai capelli si stagliò un sorriso e la ragazza rispose in tono riconoscibilmente semi addormentato -Figurati Cal, se hai altre urgenze basta chiedere.- un'altro moviemento appena accennato dell'indice e il cappotto si staccò ubbidiente dal gancio e andò a coprirla, rannicchiata in una posizione che sembrava risultarle tutto meno che scomoda.
-Se puoi però... aspetta fino a domani mattina e chiedi a Howl. Non vorrei che ora che è innamorato, cominci a pensare che il resto dei problemi lo lascerà in pace....- continuò, interrompendosi svariate volte per sbadigliare, fino a che la sua voce non si spense nel sonno, gli occhi chiusi coperti dalla tenda dei suoi lunghi capelli scuri.

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Beh, come già detto nell'introduzione, questo è il modo in cui io - in un qualche momento di sovrapproduzione cerebrale - ho deciso continuerei la storia di Howl e del castello.
La fic è appena uscita dalle dita e quindi mi scuso già per gli strafalcioni che possono essermi sfuggiti e resto in attesa di commenti o recensioni; le correzioni sono sempre benvenute!

Seren è un personaggio di mia completa invenzione, che verrà poi spiegato meglio nei capitoli -forse- seguenti, per il resto chiedo scusa se finirò leggermente OOC.

MayK.

  
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