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Autore: Misao13    29/12/2010    1 recensioni
Ale è una ragazza di 19 anni che spera un giorno di poter incontrare il ragazzo di cui è innamorata, sfortunatamente lui è Nick Jonas il più piccolo dei fratelli rocker:i Jonas Brothers.
La sua vita cambia quando riesce ad andare ad uno dei suoi concerti.
Questa è la prima storia che pubblico spero sia di vostro gradimento e che non vi annoi!Ps:siate clementi u.u Beh che dire... buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per l’occasione avevo scelto i miei jeans grigio scuro sbiaditi, una canotta rossa e le mie converse rosse; corsi in bagno a lavarmi i denti e a truccarmi, dopo aver messo le lenti, avendo fatto una fatica enorme visto che più vai di fretta e più ti fanno penare e aspettai che finisse di lavarsi mia sorella.
Nel frattempo ricontrollai che nella borsa avessi messo tutto e poi andai a casa della Frà a vedere se lei era pronta. La sua casa era vicino alla mia quindi ci misi solo qualche secondo ad arrivare, al campanello rispose mia zia e dopo aver aperto il portoncino, praticamente, mi fiondai su per le scale tanto ero eccitata! La trovai a farsi i capelli e non ancora truccata –bene –pensai dopo averla salutata, indossava dei pantaloni bianchi e una maglietta azzurra con le converse dello stesso colore dopo che ebbe finito di sistemarsi i capelli la guardai e “Fràààà” chiamai con il solito sorriso “Dimmi”
“ti posso truccare io?”
“certo, è una buona idea” disse sorridendo,cosi mi misi all’opera e in meno di 10 minuti era pronta.
Andammo a casa mia giusto in tempo per vedere arrivare Luigi, quindi salimmo tutti e tre per vedere a che punto stava la Vale, visto che era pronta presi la borsa e la giacca, ricontrollai di avere sia biglietto sia pass e tutti e quattro ci dirigemmo alla macchina…

Il viaggio sembrò non durare molto, essendo tanto presa a parlare con la Frà di quanto sarebbe stato bello, ad un tratto Luigi disse “Siamo quasi arrivati preparatevi”.
A quelle parole iniziò a salire l’ansia. Ci eravamo messi d’accordo con mio zio che appena arrivati avremmo telefonato per vedere a che punto stava lui per andare insieme nel backstage. Dopo essere passati dal botteghino ed essere entrati sentimmo una voce che ci chiamava, dall’altra parte del palazzetto vicino a quello che riconobbi essere il backstage, vidi una figura che ci salutava, arrivammo qualche minuto dopo e lo zio disse
“ok possiamo andare tra poco dovrei avere l’intervista con i ragazzi” cosi ci incamminammo all’interno, io ero cosi eccitata che non sapevo neanche se sarei riuscita a parlare nel caso ce ne fosse bisogno, mentre pensavo cosi mi venne in mente che io non sapevo parlare bene l’inglese anzi sapevo solo le parole più semplici, altro guaio, non avrei neanche potuto sperare di avere una conversazione con lui, cosi man mano mi prese lo sconforto e fui sempre meno sorridente, camminammo per qualche altro minuto quando io riconobbi subito un uomo alto nero massiccio, mi avvicinai alla Francesca e gli sussurrai “quello è Big Rob la loro guardia del corpo”.
“ah, si si adesso lo riconosco e loro dove saranno?”
“eh boh penso che saranno qui.... in giro” mentre dicevo cosi vidi spuntare dei riccioli da dietro Big Rob, che evidentemente parlando aveva nascosto completamente la figura, guardai meglio e vidi che il ragazzo con cui stava parlando era Kevin, mamma mia non ci potevo credere avevo un Jonas a due passi da me, devo dire che dal vivo era anche più carino e se lui è cosi bello figurati Joe e l’amore mio Nick! Doveva essersi accorto di noi perché si avvicinò.
“Hi” disse tutto sorridente poi iniziò a parlare in inglese con mio zio, che credo abbia chiesto se sapeva parlare l’italiano, perché subito dopo lui inizio a parlare un perfetto Italiano poi si rivolse a noi e si presentò.
“Ciao io sono Kevin” mio zio ci presentò.
“loro sono Valentina, Luigi, Francesca e Alessandra” quando arrivò il mio turno gli porsi la mano anche se stava tremando e lui la strinse prima con una mano poi, forse notando la mia tremarella, anche con l’altra, lo guardai negli occhi e lui mi sorrise e solo con quel gesto riuscì a mettermi a mio agio infatti iniziammo a parlare tutti molto tranquillamente finché non arrivò Joe.
Kevin sorridendo disse“Joe, loro sono le nipoti di Bruno lui è Luigi, Valentina, Francesca e lei è Alessandra” gli porsi la mano, sentivo che mi ero fatta rossa come al solito ma non ero agitata ormai lo shock era passato, per ora almeno.
I minuti passavano ma di Nick neanche l’ombra, Kevin doveva aver capito che qualcosa non andava perché si avvicinò a me e a bassa voce mi disse “stai cercando qualcosa?o qualcuno?” io ebbi un sussulto perché non avevo sentito che ce l’avevo dietro.
“eh? no-no … anzi si, stavo cercando il bagno perché mi da fastidio una lente e vorrei controllarla” sparai la prima cosa che mi venne in mente, non so se credette a quelle parole per il sorrisetto che aveva di chi la sa lunga ma mi indicò la strada per il bagno più vicino, lo ringraziai e prima di andare dissi alla Francesca
“ehi io sto andando un attimo al bagno primo perché devo sbollire e secondo perché ho davvero la lente che mi da fastidio, tu però non preoccuparti stai qui non voglio che ti perdi niente, per il ritorno se nel caso non foste ancora qui ti mando un mex d’accordo?”.
“sicura? Perché se vuoi ti accompagno e cos’è la storia che hai davvero la lente che ti da fastidio?” “è una lunga storia, poi ti racconto comunque ora vado se no è facile che quando torno non ci siete più!” cosi dicendo corsi nella direzione in cui prima mi aveva indicato Kevin dove si trovasse il bagno, fu un po’ più difficile del previsto perché c’erano diverse stanze attrezzate tutte identiche, ma alla fine lo trovai... entrai nel bagno e mi chiusi la porta alle spalle mi guardai allo specchio e non mi sorpresi ad essere tutta rossa come un peperone, cercai di rinfrescarmi la faccia con l’acqua finché il mio colorito tornò ad essere accettabile poi mi controllai la lente e mi rifeci il trucco, quando uscii mi accorsi che non mi ricordavo più la strada da dove ero venuta e in preda all’ansia iniziai a girare un po’, non vedendo nessuno presi il cellulare e iniziai a scrivere un messaggio per chiedere dove stavano, scrivevo e camminavo quando ad un tratto andai a sbattere su qualcosa o qualcuno, non me ne resi conto all’inizio, e caddi a terra. Nell’urto andai a finire su qualcosa di duro che mi fece male al braccio, arrivai con il sedere per terra e poi mi resi conto che mi era caduta una lente.
“Ahi!” feci appena arrivai a terra.
“oh no! La lente! Ho perso la lente!” la persona contro cui era andata a sbattere mi porse la mano e io con una mano mi tenevo chiuso l’occhio senza lente e con l’altra presi la sua mano che mi aiutava.
“ oh scusami ero sovrappensiero, come stai? Tutto bene?” fece.
“eh insomma io diciamo di si ma… oh no, non ti muovere ho perso una lente la devo trovare!” non lo guardavo in faccia presa com’ero nel cercare la lente prima che io, lui o qualcun altro la schiacciasse prima di averla ritrovata
“aspetta ti aiuto io”.
“graz-z-ie” mentre ringraziavo alzai lo sguardo e mi resi conto che la persona contro cui ero andata a sbattere e di cui avevo preso la mano era niente meno che lui...Nick Jonas! Non sapevo cos’altro dire oltre al grazie balbettato che mi era uscito e cosi tornai alla lente, dopo che mi ebbe sorriso si immerse anche lui nella ricerca.
“eccola, l’ho trovata” fece Nick dopo qualche minuto alzai lo sguardo e lo vidi che mi guardava con la lente nella mano.
“ehi l’hai trovata!grazie mille!” gli sorrisi, ero troppo contenta sia per la lente ma soprattutto perché lui era cosi carino!
“tieni apri la mano” gli porsi la mano aperta e lui prese la lente con due dita, con una mano teneva la mia mentre l’altra adagiava delicatamente la piccola lente, al suo minimo tocco mi era venuto un brivido e stavo iniziando ad avere di nuovo caldo, segno che il mio colorito stava tornando sul rosso fuoco.
“grazie mille, ora però devo andare in bagno a metterla… ah già e devo avvertire gli altri del mio ritardo se no si preoccupano” cosi feci dietro front e mi diressi verso il bagno a metà strada sentii “aspetta!” era Nick che gridava mentre correva verso di me.
“si?”.
“ hai detto che devi avvertire del tuo ritardo? Per caso sei la nipote di Bruno?” lo guardai negli occhi perplessa, ma abbassai subito lo sguardo perché era cosi intenso, c’era qualcos’altro di strano e dissi “si è mio zio perché questa domanda?”.
Mi sembrava teso però quando ebbe sentito la mia risposta rispose “beh allora non ti posso lasciare andare, perché sono stato mandato per cercarti visto che tu non tornavi” e detto questo mi sorrise, uno dei suoi bellissimi sorrisi, mamma com’era bello! Sentivo che stavo arrossendo di nuovo.
“ah si?allora ci dovremmo sbrigare a rimettere questa a posto” feci sorridendo indicando la lente nella mano.
“eh già, allora vieni ti porto al bagno del mio camerino che c’è più luce” mi prese per mano e mi portò dalla parte opposta a dove stavo andando…

[Punto di vista di Nick *__*]
Di solito mi venivano le ispirazioni improvvise, ma mai prima di un concerto e di certo quella ispirazione doveva essere impressa da qualche parte! Alcuni giorni prima mio padre si era messo d’accordo con un giornalista del luogo, cioè mi hanno detto che questa persona non è della città in cui noi stiamo per suonare ma di un paese della provincia più a sud, che sarebbe stato fin dal pomeriggio con noi e che con lui a fare l’intervista ci sarebbero state delle nipoti che sarebbero venute ad assistere al concerto e che soprattutto una di loro voleva incontrarci, da quel giorno penso e ripenso a come potrebbero essere queste persone e soprattutto quella ragazza interessata a noi, le uniche volte che ero venuto in Italia siamo stati solo al nord ed ero molto curioso di scoprire se la gente del sud era così calorosa come mi avevano detto, mi aveva molto colpito questa frase perciò avevo convinto i miei fratelli a fare qualche tappa in più e quello che avevo visto in quel poco tempo già mi stava piacendo molto.
Intento com’ero a scrivere non mi ero reso conto che il giornalista e le nipoti erano già arrivate, dopo un po’ però era venuto a chiamarmi Joe dicendo che erano arrivati da un pezzo e che mancavo solo io.
“un attimo Joe sto arrivando.. solo un ultimo rigo e.. ecco ho finito, metto a posto e ti raggiungo”.
“ok ma muoviti” disse lui e sparì cosi velocemente che non riuscì neanche a vederlo.
Misi il blocchetto che utilizzavo per le bozze in una borsa e corsi fuori raggiungendo Joe e gli altri, scusandomi per il ritardo, quello che doveva essere il giornalista con il quale avremmo avuto l’intervista si presentò come Bruno poi mi fece conoscere le sue due nipoti e il fidanzato di una di loro, dall’aspetto mi sembravano simpatiche, dopo una decina di minuti la ragazza riccia di nome Francesca vidi che guarda l’orologio e dice qualcosa a Valentina.
“c’è qualcosa che non va?” dissi io.
“beh si, mia cugina, l’altra ragazza che era con noi, è andata in bagno un quarto d’ora fa e non è ancora tornata, temo si sia persa”.
“ah capisco..”.
“perché non la vai a cercare tu Nick?” disse Kevin.
“io?ah beh si ok, ma a quali bagni sta?”.
“l’ho mandata hai bagni del lato ovest, forse per quello non riesce più a trovarci”.
“ma l’hai mandata dall’altra parte! Bravo bro ottimo lavoro!” feci sarcastico, l’aveva mandata dalla parte opposta a dove ci trovavamo era logico che si potesse essere persa!
“ma prima eravamo vicini a quei bagni perciò l’ho mandata di la!”.
“va bene ora vado” cosi per non perdere tempo iniziai a correre nella direzione indicata, ad un tratto mi ricordai che io non l’avevo mai vista in faccia che non sapevo quale aspetto avesse e mentre pensavo ad un modo per poterla riconoscere girai l’angolo e andai a sbattere su qualcosa, anzi qualcuno, perché quasi subito mi resi conto che era una ragazza,io rimasi in piedi ma lei cadde a terra sbattendo il braccio.
“Ahi” fece.
Poi la vidi mettersi una mano davanti all’occhio.
“oh no! La lente!ho perso la lente!” di che lente parlava? Visto che parlava Italiano pensai che fosse meglio parlare la sua lingua nel caso non conoscesse l’inglese cosi gli porsi la mano per aiutarla ad alzarsi dicendo “scusami ero sovrappensiero come stai? Tutto bene?” speravo che il mio italiano fosse accettabile rimasi un po’ sulle spine perché non sapevo se aveva capito, ma quando mi rispose mi tranquillizzai.
“eh insomma io diciamo di si ma… oh no, non ti muovere ho perso una lente la devo trovare!” a quelle parole capii di che lente si trattasse e del perché dell’occhio coperto dalla mano, non mi guardava in faccia segno che stava cercando di trovare la lente, io per un attimo rimasi li a guardarla poi dissi “aspetta ti aiuto io”.
Alzò lo sguardo mentre mi ringraziava e –wow –pensai non avevo mai visto una ragazza più carina, anche se con un occhio coperto, vidi il suo bellissimo sguardo lei balbettò un grazie, fu molto tenero che non mi trattenni dal sorriderle, e tornò a cercare la lente e così feci io, fu un incrocio di sguardi durato un millesimo di secondo ma a me sembrò molto di più… cercai di aguzzare la vista perché una lente è piccola e trasparente, quindi difficile da trovare, quando vidi qualcosa brillare tra i sassolini, guardai meglio ed eccola, proprio li c’era la lente; la presi e mi voltai verso di lei gridando “eccola, l’ho trovata!”.
Lei alzò lo sguardo“ehi, l’hai trovata, grazie mille” forse dovevo esserle sembrato uno sciocco per come avevo gridato, perché mi sorrise, cosi mi affrettai a dire “tieni, apri la mano”.
Mi avvicinai alla sua mano e con le dita presi la lente in modo che potessi tenergliela, com’era morbida e liscia, poi le adagiai delicatamente la lente sulla mano.
“grazie mille, ora però devo andare in bagno a metterla… ah già e devo avvertire gli altri del mio ritardo se no si preoccupano” con quelle parole la vidi tornare indietro da dove era venuta, ripensai a quello che mi aveva appena detto e mi resi conto che poteva essere lei la ragazza che stavo cercando, speravo proprio di si, cosi iniziai a correre gridando “aspetta!” la vidi voltarsi, mamma com’era bella.
“si?”.
Arrivai col fiatone ma riuscii a dire “hai detto che devi avvertire del tuo ritardo? Per caso sei la nipote di Bruno?” la guardai sperando con tutto il cuore che confermasse, poi lei abbassò lo sguardo forse l’avevo messa in imbarazzo e disse “si è mio zio perché questa domanda?”.
A quelle parole non potei che essere contento.
“beh allora non ti posso lasciare andare, perché sono stato mandato a cercarti visto che tu non tornavi” le sorrisi, sembravo un’idiota anzi mi stavo comportando come Joe, fortunatamente rispose quasi subito.
“ah si? Allora ci dovremmo sbrigare a rimettere a posto questa” e mi indicò la mano in cui era contenuta la lente, si stava per dirigere al bagno da cui era venuta, ma mi venne in mente qualcosa di meglio.
“eh già, allora vieni ti porto al bagno del mio camerino che c’è più luce” le presi il polso perché aveva la mano chiusa e la portai ai nostri camerini,era vero che li c’era più luce ma era anche una scusa per poterle stare vicino qualche minuto di più.


Sono di nuovo io Misao13!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ora che è arrivato il nostro Nick le cose si faranno più interessanti! cercherò di postare gli altri capitoli spesso con la speranza che la mia storia sia di vostro gradimento!
Baci Misao13!
   
 
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