Contatto. Si stupì quando l'abbraccio non venne infranto dall'altro che invece ricambiò dopo pochi istanti di esitazione. Silenzioso. Sempre. Sempre il solito maledetto taciturno! Non si degnava nemmeno di chiedergli il perché di quel gesto che a lui invece era costato tanta fatica. Sollevò lo sguardo per osservare l'uomo in volto, accoccolandosi come un gattino sornione sulla sua spalla, ringraziando che Maru e Moro fossero impegnate in altro e che Mokona fosse a tracannare Sake. Dōmeki l'osservava dall'alto, serafico con le mani che lente e forse timide gli carezzavano piano la schiena. Sì, quel contatto era decisamente piacevole.
Coincidenze. Ricordava che Yūko l'aveva ripetuto spesso a Watanuki, prima di scomparire. E quindi prima che il ragazzo diventasse il proprietario del negozio dove venivano realizzati i desideri. Le Coincidenze non esistono; esiste solo l'Inevitabile. -Oi, cosa succede?- Non riuscì a trattenersi oltre. Quella domanda doveva fargliela. L'altro per tutta risposta scosse le spalle allontanandosi un poco dalla sua per drizzarsi. -Avevo bisogno di abbracciare qualcuno. Tu o altri sarebbe stato uguale.- Bugia. E quando le sue labbra sfiorarono inavvertitamente quelle del giovane, nel momento in cui si mosse, dovette per forza interrogarsi: anche quello era stato inevitabile?
Grazie di cuiore a quelli che leggono e recensiscono questa storiella un po' idiota, forse. Grazie davvero çç