Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Betti    01/01/2011    12 recensioni
Positivo. Questa volta non è una parola d'ordine o una risposta ad una delle domande di Gibbs durante una missione. E' un risultato.Il risultato del mio test di gravidanza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Amore mio

Amore mio

 

 

Mi sento inutile. Completamente inutile.

Sì, esatto. Avete capito bene.

Ed è la prima volta che mi sento così; proprio un bello schifo.

Due settimane.

Sono passate due stramaledette e lunghissime settimane dall’incidente. Quindici giorni, trecentosessanta ore, ventunmilaseicento interminabili secondi.

Ziva è più fredda di un blocco di marmo e… e non so che fare. Mi sembra di non contare più nulla per lei, che lei sia stata con me e abbia deciso di sposarmi solo per nostro figlio.

   Già, nostro figlio. Che cosa starei facendo ora se due settimane fa avessi aspettato Ziva prima di andare al lavoro?

Diavolo, mi sento terribilmente in colpa. Pensare che il nostro futuro sia stato cancellato con un colpo di spugna mi fa venir voglia di urlare. Di sfogarmi con qualcuno. Ma non posso, non davanti a Ziva.

Lei è in camera nostra, rannicchiata sul letto, la luce del comodino accesa. Sta così da quando è tornata; mi sembra che mi abbiano lasciato il suo involucro, senza niente dentro. Con nostro figlio sembra se ne sia andata via anche lei.

Non l’ho mai sentita o vista piangere una volta, non l’ho più vista ridere, non l’ho sentita urlare di disperazione, se l’abbraccio mi abbraccia anche lei automaticamente senza alcun sentimento, se la bacio… è da giorni che le mie labbra non toccano le sue.

È incredibilmente dimagrita, non mangia più. Un giorno sono tornato dal lavoro e non ho trovato neanche una pagina di tutte le riviste o i libri sulla maternità che avevamo comprato o che le avevano regalato: mi ha detto che sono tutte cretinate.

Non abbiamo mai affrontato l’argomento veramente. Cioè, io vorrei farlo ma Ziva no; e la rispetto.

Mentre lei è in camera, io sono in soggiorno a fingere di vedere una delle puntate vecchie della mia collezione di “Magnum P.I.”.

Mi fa troppo male vederla così, sento un dolore fisico.

 

Mi alzo dal divano e vado piano in camera nostra, mi siedo sul letto affianco a Ziva; lei si volta e mi sorride, se quella specie di smorfia posso definirla un sorriso.

- Possiamo parlare? – Mi sistemo meglio sopra le coperte e mi appoggio con la schiena alla testiera.

- E di che cosa? – Ziva, invece, non accenna a muoversi minimamente.

- Di come ti senti per esempio. Di quello che ti sta succedendo, Ziva. Oramai non ci capisco più niente. Vorrei aiutarti, ma non so come fare, vorrei dirti che va tutto bene ma so che non è davvero così, vorrei farti dimenticare tutto ma non ce la posso fare da solo. Vorrei capire semplicemente. Credo che questo sia lecito. –

- Non voglio far soffrire anche te. È meglio per tutti e due se mi tengo tutto dentro, mi passerà stai tranquillo. – Sorride ancora, non crede neanche lei a quello che sta dicendo.

- Ma lo vuoi capire che io sto già male? Capisci che se ti vedo così sento solo un vuoto dentro il cuore? Io rivoglio la MIA Ziva! Io ti rivoglio indietro! Non ti riconosco più, cazzo! Non so che cosa pensare, se mi vuoi ancora accanto o se sia meglio finirla qui! Ma sappi che ti amo e sarà per sempre, questa volta. Non so se tu ricambi davvero e il fatto di non volermi far capire quello che stai provando mi fa stare male. –

Mi alzo dal letto con la testa che gira vorticosamente; poi impongo alle mie gambe di muoversi e uscire da quella stanza oramai troppo piccola per entrambi. Non voltarti indietro, Tony.

Arrivo sulla soglia, vado a fare un giro, a schiarirmi le idee con un po’ d’aria fresca. Forse davvero non c’è futuro per noi due.

- Tony…- La voce di Ziva mi fa voltare… non riesco proprio a fare il duro con lei.

- Dimmi. – Mi passo una mano tra i capelli e a vederla così la morsa allo stomaco si stringe ancora di più: Ziva porta la sua tuta preferita, ha i capelli disordinati, le occhiaie e lo sguardo triste. Sì, il ghiaccio è scomparso dai suoi occhi ma dentro a quelle perle nere vi leggo tantissimo dolore.

La mia Ziva… pensare a quella donna così forte che ho conosciuto così tanto tempo fa; non che darei per averla indietro con me.

- Mi dispiace. Ti amo anch’io ma il mondo mi è crollato addosso dopo tutto quel che è successo. Non metto sicuramente in dubbio le tue parole ma non ti voglio far soffrire.

L’ho già fatto tante, troppe volte e mi sentirei ancora più svuotata a pensarti infelice per colpa mia; forse è meglio se la chiudiamo qui, almeno fino a che non mi sarò ripresa. –

- Non ci eravamo promessi di affrontare tutto insieme? Ne abbiamo passate tante, supereremo anche questa. – Non ci voglio credere, non può finire.

- Questa volta è diverso, Tony. Ho bisogno di tempo. – Si avvicina lentamente a me e mi prende le mani. I suoi occhi fanno piovere qualche lacrima e prendo il suo corpo per stringermelo al petto, un’ultima volta. Annuso il suo profumo per fare in modo di imprimere questo ricordo nella mente.

Non avrei mai pensato che sarebbe finita così tra noi, se qualcuno me l’avesse detto gli avrei riso in faccia. Eppure eccomi qui, a cercare di non dimenticare quel viso che ho visto così tante volte, a quegli occhi così profondi, al suo sorriso, a quello che abbiamo fatto insieme… A noi.

Con il cuore in gola lascio un piccolo bacio sulla fronte della donna per cui darei la vita, poi prendo un borsone appoggiato vicino alla cassettiera e lo riempio con la mia roba.

Ziva mi guarda mortificata, le braccia incrociate al petto, i capelli disordinati e le lacrime lungo gli zigomi. Dio quanto è bella anche così.

Quando ho finito di prendere tutto esco dalla stanza dopo aver ammirato quella che avrei creduto di sposare per l’ultima volta.

Recupero le chiavi di casa – la mia vecchia casa – e apro la porta. Ziva mi segue e mi chiama.

Mi volto ancora, tutto questo è davvero troppo snervante.

- L’anello. – Se lo sfila da quella mano da cui non è mai uscito e me lo porge, cercando di evitare di guardarmi negli occhi.

- No, tienilo tu. Voglio credere che non sia finita, non ora. Ti terrò con me, per sempre. –

- Anch’io. A presto, amore mio. –

Amore mio. Non l’ha mai detto a nessuno che io sappia, neanche a me finora.

Dovevamo arrivare a questo perché Ziva lo ammettesse?

Esco da casa “nostra” e mi chiudo la porta alle spalle. Appoggio il borsone per terra e mi lascio scivolare lungo la porta di legno massiccio; la testa sembra scoppiare e la tengo tra le mani, come per voler cancellare tutti i ricordi di questa terribile serata.

Poi, per la prima volta da due settimane, piango anch’io.

 

 
BiEsSe’s corner: Okay, lanciate pure tutte le pietre e i pomodori che volete. Mi dispiace se ho deluso voi e le vostre aspettative. Scusate per la brevità del capitolo.
Non ho niente da dire, vi aspetto al prossimo.
Un bacio.
BiEsSe.

 

 

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Betti