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Autore: LivingTheDream    01/01/2011    2 recensioni
"Clive chiude gli occhi,e sospira rumorosamente. Sorride come mai prima d'ora.
Sente l'aria congelata penetrargli nel cervello,ed uscire,biancastra,dalla bocca. Evapora,poi sconpare velocemente.
Sente l'asfalto sotto i piedi,fermo,come le sue certezze ora.
Sente il calore della giacca di Layton scendergli sulle spalle,e poi il suo abbraccio.
-E' quasi mezzanotte!-"
Anno Nuovo,Vita Nuova. Nel loro caso non si fa per dire. Nel loro caso il capodanno ha portato un bel cambiamento.
Dedicata,con affetto, a Lucy_Keehl
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa storia FA parte delle serie "Pezzi di un Futuro Perduto".
 
note dell'autrice: bhè,dopo Layton a Natale,eccovi Layton a Capodanno. 
E,dato che lui non è un uomo qualunque,il suo poteva mai essere un capodanno qualunque?
 


 
Le strade,stasera,sono completamente deserte. Tutte le auto vengono sistemate nei garage,ordinatamente,e lentamente ognuno torna a casa,o entra a casa degli amici che li ospitano.
L'aria è carica di emozione,di speranza e di felicità,così tanto che si potrebbe tagliare e spalmare su un burroso toast.
Quattro case su cinque hanno le luci accese,e le luminarie natalizie non accennano ed essere riposte in magazzino. I più pigri probabilmente aspetteranno carnevale per cambiare le decorazioni.
In fondo,portano così tanta allegria che diventa difficile separarsene.
 
 
Davanti allo specchio leggermente impolverato,un ragazzo si sistema la cravatta. Aspetta qualcuno,e non vuole sfigurare.
-Dai...su...- geme,intrecciando le dita con la stoffa,incapace di fare un nodo.
Poi suonano alla porta,e il ragazzo sobbalza.
Apre,e si trova davanti i suoi ospiti,come si aspetta. 
-Clive!- sente chiamare,dall'uscio,due ragazzi che non vede da tanto.
 
Davanti a lui,ora,ci sono tre persone:
Una splendida ragazza,che sa avere diciassette anni,vestita di rosso,in onore della festa. Per la prima volta la vede senza gonna,ma con un paio di pantaloni molto stretti,neri. Elegantemente indossa una maglietta lunga fino alle piccole ginocchia,delicate ed eleganti,ed un paio di ballerine rosse. Come suo solito,porta i capelli raccolti in un codino,rosso anch'esso. Una pesante giacca nera la avvolge,ma comunque lancia gridolini di freddo,di tanto in tanto.
Dietro di lei,un uomo sulla quarantina,con un pesante cappello calcato fin sulla fronte,ed un pesante giaccone azzurro. Alza la testa,e nota dei profondi occhi chiari.
Infine un ragazzo sui sedici anni,il più alto di tutti,magro e longilineo. Indosso,come una seconda pelle,porta un giaccone ampio,senza bottoni e dal collo alto,turchese.
Clive,ad osservarlo,arretra leggermente. Identico a lui,come due gocce d'acqua. 
Si differenziano solo grazie alla leggera barba che il maggiore porta sul mento.
 
-Ragazzi! Che bello rivedervi,è passato un sacco di tempo!
Venite,entrate. Starete congelando!- Si scansa,lasciandoli passare,e tutti lasciano la giacca sull'attaccapanni,andando a sedersi sul divano.
Il Signor Triton si guarda intorno,leggermente a disagio,ma incuriosito dai ritagli di giornale appesi alla parete.
-Luke! Sai che mi assomigli in modo impressionante?!-
Il minore,un tempo soprannominato "Luke piccolo",si avvicina al maggiore,e lo squadra. 
-Sarò così tra un paio di anni?-
-No,io sono più bello!- risponde Clive,ridacchiando,e gli altri si uniscono a lui,tranne Flora.
Clive volge lo sguardo su di lei,e il sorriso si addolcisce.
 
-Flora! Come...come sei cresciuta! Sei molto bella.-
Intimorita,lei si avvicina al ruo ragazzo.
-Tranquilla,amore,non devi aver paura! Lo sai bene,Clive è un ottimo amico.- 
-Oh,non dirmi che cel'hai con me per l'episodio di due anni fa? Ti ho chiesto tante volte scusa,anche se non mi sei venuta mai a trovare,in prigione.-
-E vorrei vedere! Non lo sai che soffro di claustrofobia?- Clive arrossisce,triste,ed abbassa la testa.
-Scusa. Non so come dirtelo. Potrai mai perdonarmi?- La guarda e sorride,e lei,dopo aver indugiato qualche secondo,sorride ed annuisce energicamente,e corre ad abbracciarlo.
-Wow! A cosa devo...?-
-Si vede che sei pentito. Te lo si legge negli occhi.- Detto questo,gli schiocca un bacio sulla guancia,facendolo arrossire.
-Ehi! Non esageriamo,ora!- esclama Luke,irritato. Clive sembra confuso,e Clark prende finalmente parola.
-Sono fidanzati da qualche mese!-
-Cinque,signor Triton!- 
-Si! Cinque mesi,undici giorni,sei ore e...- Luke getta uno sguardo all'orologio,accogliendo la ragazza cingendola con il braccio destro. -...ventidue minuti!-
-Oh,visto com'è dolce?- ridacchia lei,e Clive sorride. 
-Felicissimo per voi,allora!- 
 
In quel momento,osservando l'amore dei due,si accorge di una grave mancanza,nella stanza.
-Dov'è Hershel?- chiede,e pronunciando quel nome gli si stringe lo stomaco.
Non aveva ancora scordato quello che era successo qualche giorno prima,in quello stesso salotto. 
Da quel momento non l'aveva più visto,e quando li aveva chiamati per invitarli al capodanno,non aveva accennato a nessun particolare.
La voce gli era sembrata fredda e perfettamente normale.
 
-Credo stia arrivando,ci avrebbe raggiunti dopo...- risponde Luke,tranquillamente.
Naturalmente ignora il perchè dell'espressione confusa assunta da Clive in quel momento.
 
 
Layton si volta,riprendendo a camminare. E' la quinta volta che percorre la via avanti e indietro,ma non riesce a decidersi,non ha il coraggio di suonare il campanello.
Come può,dopo tutto quello che era successo?
Si erano baciati,fa anche fatica a crederlo. 
Eppure era successo. E non si può cancellare il passato. 
Non può prendersela con Clive,è stata anche colpa sua,se il bacio era andato avanti. Era anche colpa sua,se lo aveva illuso.
E se SI era illuso.
 
Non può concepire un ragionamento del genere. Il suo cuore appartiene a lei,a Claire,lo sente da...sempre! Non può negare il suo amore per lei,ma sta cercando di sistemarlo in un angolo appartato della sua testa,così da rispettare le sue volontà.
Possibile che un nuovo amore possa già prenderlo?
"Ma non chiudere il tuo cuore all’amore,se si presenterà." Ha riflettuto su quella frase. Come se Claire già sapesse tutto.
Possibile che parlasse di Clive? Il ragazzo di diciassette anni più giovane di lui,quello che aveva salvato per ben due volte dalla follia,e una volta dalla morte,era quello a cui deve aprire le porte del suo cuore?
Scuote la testa,demoralizzato.
No,non può essere. Non può,non deve e non lo farà. 
Finalmente si avvicina all'entrata del palazzo,e percorre quelle poche rampe di scale con le gambe leggermente tremanti.
-Disinvolto e sorridente,disinvolto e sorridente,non è successo niente,niente di niente!- si autoconvince,ma in cuor suo sa che è successo troppo.
Bussa al campanello: subito sente correre verso la porta,e si trova davanti Clive.
 
Bello come il sole.
 
Indosso porta un paio di pantaloni stretti,blu jeans,ed un maglione rosso,con lo scollo a V. Sotto,una camiciola bianca,e una cravatta,rossa anch'essa,annnodata male.
-Hershel!
Finalmente è arrivato!- esclama il ragazzo.
 
Dannatamente bello.
 
Vede i suoi occhi accendersi di una gioia dolce,quasi infantile,e la bocca curvarsi in un sorriso mentre avverte gli altri che è arrivato un altro ospite.
 
Il più gradito.
 
Hershel si avvicina,serio,e slaccia la cravatta al suo "amico",sfilandola dal colletto.
-Ecco,meglio così!- ride,lasciando cravatta e giacca appesi all'attaccapanni.
 
Mentre entra nel salotto,vede con la coda dell'occhio Clive,un po' scosso,che si sistema la camicia. Saluta tutti i suoi amici,e si siede in attesa degli altri.
-Professore,ha chiamato tanta gente negli ultimi giorni! Verranno tutti?- Chiede Luke,sprofondando nel divano.
-No,non tutti,ma hanno risposto in cinque,e molti di loro non li vediamo da troppo tempo!- sorride Layton,alzandosi di nuovo.
 
Nella stanza regnano alcuni minuti di silenzio.
Clark Triton è ancora stranito,è la prima vota che vede Clive e non sa se fidarsi,mentre il figlio sembra contento di rivederlo. Flora,rilassata,osserva uno strano Layton.
Non le sembra il solito,è come se qualcosa lo turbasse,ma preferisce non indagare troppo. Né lei né Luke avevano capito come stesse reagendo alla nuova scomparsa di Claire,anche dopo tutto questo tempo.
Luke,dal canto suo,studia Clive. Ha sempre il sorriso stampato in faccia,ma agli angoli della bocca nasconde una leggera amarezza che non si sa spiegare.
 
 
Clive si dirige in cucina,a prendere i dolci preparati per l'occasione,e Flora lo segue.
-Ehi,voi due! Vi tengo d'occhio!- scherza Luke,seguendo con lo sguardo la sua ragazza,e rompendo il silenzio!
I due spariscono vicino ai fornelli,e,mentre scartano insieme un pacco di biscotti,Flora prende la parola.
-Tutto bene?-
-Hm...- geme lui.
-Era un no?-
-No,un "potrebbe andare meglio".-
-Come mai?- chiede,lasciando il vassoio in mano all'amico.
-Eh...non posso dirti. Lascia stare.
E poi da quando mi sei così amica?-
-Noi ragazze siamo così,ci affezioniamo subito. Comunque,se non ne vuoi parlare...-detto questo,incrocia la braccia e si appoggia al piano della cucina,con lo sguardo fisso sul ragazzo.
Non può fare a meno di notare la somiglianza assuda con il suo ragazzo,ma il carattere è completamente diverso,e questo la porta a preferire Luke.
Dopo qualche minuto di silenzio,Clive si sente pesare lo sguardo di lei addosso,e chiude la porta della cucina,esasperato.
-Ok,ma non ti dirò "tutto tutto".  E' un problema di cuore.-
-Lo sapevo!- esclama lei,superiore.
-Si,ma non uno normale. Credo di aver sbagliato con quella persona,che ora si comporta come se non fosse mai successo niente.-
-L'hai baciata?- 
Clive impallidisce,sentendo Flora utilizzare il femminile. Non riesce a convivere molto bene con questa limitazione,con questa "diversità",ma cerca di non pensare a quello che dice la gente. 
Si gira,facendo finta di niente.
-Si,ci siamo baciati,ma dall'altra parte ricambiava,mentre ora...-
A Flora si accende una scintilla,nel cervello. Era impallidito. Quegli sguardi,quelle parole,ma soprattutto l'espressione di Layton di qualche giorno prima,di ritorno da casa di Clive,ora tutto quadra.
Tutto è chiaro,e non può fare a meno di sorridere.
-Ho capito tutto,tranquillo.-
Si gira a guardarla. -Tutto cosa?-
-La situazione.- gli dà uno schiaffetto sulla spalla,come si fa tra maschi. -Io direi che un confronto diretto è la cosa migliore.- Si scosta dalla cucina,e si avvia per tornare in salotto,ma decide di rivelargli cosa aveva capito.
-Portalo in una stanza,da soli. Chiaritevi!
Vedrai,funzionerà.- detto questo,esce dalla porta,richiudendosela alle spalle,sorridendo maliziosa.
 
Usare il maschile era il metodo più subdolo e...divertente che poteva adottare.
   
 
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