Note
iniziali
Ed
ecco a voi il secondo capitolo che aspettavate con
ansia! In realtà lo aspettano solo le mie amiche Giuly e
Lua, comunque… -.-‘’
Vabbè…
dopo il primo capitolo di presentazioni, il
secondo sarà più ricco
d’azione… ma non credo che ce ne saranno molti con
delle
battaglie… poi non è detto…
Vedremo!
Intanto vi auguro una buona lettura! E come
sempre vi chiedo scusa per l’eventuale presenza di errori di
battitura… ^_^’’
Uso Word per ricontrollare tutto, ma a volte non mi segnala certi
errori… -.-‘’
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Tre
nuovi Alchimisti
Capitolo
2: Prima missione
Il
Generale Mustang e tutti quelli della sua squadra,
arrivati nel luogo dello scontro a fuoco, videro la situazione nascosti
dietro
un palazzo: in una delle piazze principali della città, due
bande criminali,
nascoste dietro a delle barricate di fortuna formate da automobili,
casse, bidoni
e qualunque altra cosa utile, si sparavano a vicenda.
Lì
c'erano già altri soldati, ma era stato ordinato loro
di non intervenire vista la situazione un po' complicata. Roy chiese a
uno di
questi: << Ci sono feriti? >>
<<
No, per fortuna >> rispose un militare.
<< La piazza non era molto affollata, e le poche persone
presenti si sono
salvate tutte. >>
<<
Bene. Almeno questo… >>
Rimase
in un attimo a riflettere, poi chiamò le nuove
Alchimiste: << Sorelle Frid! >>
<<
Sì, signore! >>
<<
Vediamo cosa sapete fare… >> disse
sorridendo. Poi tornò serio: << Voi vi
occuperete del gruppo di destra.
Li colpirete alle spalle, aggirando il palazzo. Nel frattempo, io,
Acciaio e il
Capitano Hawkeye ci occupiamo
del gruppo di sinistra.
Attaccheremo contemporaneamente. >>
Il
biondino pensò immediatamente: "Perché devo
sempre lavorare con questo stupido piromane?!"
<<
Sissignore! >> risposero le tre ragazze
portando la mano alla fronte.
<<
Ma Generale…
>>
s'intromise Riza << non è troppo pericoloso
per loro? Sono Alchimiste,
sì, ma sono ancora giovani e inesperte, come ha detto lei
stesso… >>
Roy
guardò la donna: anche se di solito lo teneva
nascosto, ogni tanto l'animo sensibile di lei si mostrava anche sul
campo di
battaglia.
<<
Ha ragione… >> disse il moro, abbassando
lo sguardo, sovrappensiero. Ma
subito trovò la
soluzione: << Havoc e Breda, andate al primo piano di
questo palazzo
>> indicando quello che li nascondeva << e
tenetevi pronti con i
fucili a dare man forte in caso di bisogno. >>
<<
Certamente, signore! >> rispose il biondo
soldato per entrambi, sorridendo con la sigaretta (stavolta accesa) in
bocca.
<<
Fuery e Falman, se ci vedete in difficoltà
>> disse il moro mentre buttava uno sguardo sullo scontro
<<
chiamate immediatamente i rinforzi. >>
<<
Certo, signore! >> risposero i due
interessati.
<<
Bene! >> disse il Generale aggiustandosi i
guanti. << Diamoci da fare! >>
Le
ragazze immediatamente raggiunsero il punto da cui
dovevano attaccare. Prima di mandare il segnale (un piccolo fulmine
lanciato da
Giulia) per indicare all'altro gruppo che erano arrivate, la minore
delle
sorelle chiese: << Prima di mandare il segnale volevo
chiedere… come ci
comportiamo? >>
Luana
osservò la scena e disse: << Hanno tutti armi
da fuoco. Armi che, se impregnate d’acqua, non funzionano
più… >>
sorridendo (un sorriso più da Mustang che da Luana), mentre
pensava già alla
faccia che avrebbero fatto quei criminali.
<<
Va bene, facciamo loro una doccia fuori
programma… e poi? >> disse una Giulia poco
convinta.
<<
Semplice! >> s'intromise Debora. <<
Tu li colpirai con una leggera scarica elettrica, per paralizzarli!
>>
<<
Sì, potrebbe andare… >> disse
Giulia
pensierosa. << Ma visto
che non sempre i miei
fulmini hanno effetto, tu dopo li legherai con le tue piante come dei
bei
salamini! >> disse la ragazza, sorridendo soddisfatta e
pregustandosi già
la scena.
<<
Ottimo! Allora puoi mandare il segnale, Giuly!
>> disse Debora, anche lei sorridendo, sentendosi
piuttosto sicura.
La
minore delle sorelle mandò il segnale, e subito dopo
si misero in azione.
Come
d'accordo, fu Luana ad agire per prima: sbatté le
mani facendo toccare i due bracciali e poggiò i palmi a
terra. Subito dopo, un
enorme getto d'acqua partì dal terreno sotto i piedi dei
criminali per
travolgerli completamente.
<<
Ma… che
succede?
>> chiese sbigottito uno di loro, ritrovandosi fradicio e
con le armi
fuori uso.
<<
E' l'Esercito! Ha mandato gli Alchimisti!
Dobbiamo… >>, ma non riuscì a
finire la frase, che Giulia aveva già fatto
toccare i suoi bracciali, aveva puntato le dita verso i suoi avversari
e li
aveva colpiti con una leggera scarica elettrica. Ma,
come aveva previsto, non tutti erano rimasti paralizzati: sapeva che
per alcuni
corpi c’era bisogno di un voltaggio più alto,
mentre lei ne aveva usato uno
minimo per paura di uccidere qualcuno.
<<
Maledizione… >> disse Giulia, vedendo che
alcuni di loro, ancora in piedi, stavano prendendo delle spranghe di
metallo e
stavano per attaccarle.
<<
Waaah! >>
L'Alchimista
del Fulmine si girò per vedere perché Luana
avesse urlato: la ragazza, per proteggersi da un uomo che voleva
colpirla,
aveva innalzato uno scudo d'acqua, ma per evitarlo, era caduta col
sedere per
terra.
<<
Attenta, Giuly! >> urlò allarmata
la seconda sorella maggiore.
La
piccola Frid guardò nuovamente di fronte a sé:
distratta, non si era accorta che uno di quei criminali si era
avvicinato e
stava per colpirla con un tubo di ferro. L'unica cosa che
riuscì a fare fu
sbarrare gli occhi dalla sorpresa.
Fortunatamente,
il colpo non arrivò: Debora fece appena
in tempo ad usare la sua
Alchimia, facendo crescere
delle enormi piante simili a rampicanti, legando (come dei bei
salamini, come
voleva la sorellina) i criminali.
Tutte
e tre le sorelle tirarono un sospiro
di sollievo, sedendosi per un attimo a terra (o meglio,
Luana
rilassandosi perché era già a terra).
<<
Bene! >> disse l'Alchimista d'Acqua tutta
allegra. << Ce l'abbiamo
fatta! >>
<<
Sì, ma… >> Debora lanciò
uno sguardo dove stavano
combattendo Ed, Roy e Riza: sembravano
piuttosto in difficoltà. << Dobbiamo andare ad
aiutarli >> finendo
la frase con un tono serio e deciso.
<<
Uffi… ed io che pensavo di aver finito…
>>
disse Luana, un po' abbattuta.
<<
Muoviti, sfaticata!
>> le urlò la sorella minore mentre si alzava.
<< Dobbiamo aiutare
Ed! >>
<<
E il Generale e il Capitano, scusa? >>
chiese l'Alchimista delle Piante, un po' perplessa, anche lei
rimettendosi in piedi.
<<
Bè… Sì, certo, anche loro…
>> cercò di
aggiustare la situazione Giulia, imbarazzata. <<
Vabbè, insomma, dobbiamo
darci una mossa! >> aggiunse, cercando di sviare il
discorso.
<<
Sì, certo… >> disse Luana,
alzandosi da
terra e guardando con complicità la gemella, con un sorriso
malizioso stampato
in volto: non ci voleva un genio per capire che alla sorellina piaceva
il
biondino.
Giulia
notò lo sguardo complice che si scambiarono le
sorelle e, imbarazzata, si girò verso la battaglia ancora in
corso (dando loro
le spalle) e cominciò ad avviarsi, seguita
subito dopo
dalle gemelle.
Da
lontano, Havoc, Breda, Fuery e Falman guardavano con
stupore quelle piante che tenevano legati tutti quei criminali. Quelle
ragazze
erano incredibili: erano riuscite in pochi minuti a mettere fuori gioco
un'intera banda criminale!
<<
Però! Ottima
strategia…
semplice ma efficace… >> constatò il rosso,
mentre dava un morso a un piccolo panino preso chissà dove.
Al
biondo cecchino, per lo stupore, stava per cadere la
sigaretta dalle labbra. << E loro dovevano essere quelle
che potevano
trovarsi in difficoltà?!
>> chiese incredulo,
più a se stesso che agli altri.
Nel
frattempo, più le ragazze si avvicinavano alla
battaglia, più si rendevano conto che la situazione era
peggiore di come se l'aspettavano:
Ed, Roy e Riza erano stati circondati. Il
Generale usava la sua Alchimia di Fuoco, ma senza esagerare per non
uccidere
quei criminali e catturarli vivi, il Capitano cercava di fermarli
colpendoli
alle gambe con l'aiuto delle sue fidate
calibro 9,
l'Alchimista d'Acciaio cercava di metterli KO con una lancia di metallo
creata
con l'Alchimia. Ma quei
bastardi sembravano non finire
mai, e in più dovevano anche cercare di difendersi.
Nel
bel mezzo della battaglia, Roy fu colpito a un
braccio da una pallottola, urlando più per la sorpresa che
per il dolore.
<<
Generale! >> urlò allarmata
Riza, avvicinandosi al moro.
<<
Non si preoccupi, Capitano… sto bene…
>>
guardandosi la ferita, che diceva proprio l'opposto.
<<
Attenti! >> cercò di avvertirli Ed,
vedendo che alcuni di quei criminali stavano sparando su di loro.
Contemporaneamente,
una barriera formata da giganteschi
rampicanti si formò tra i due militari e le pallottole,
fermando queste ultime.
<<
Ma cosa…
>>
sussurrò il Generale, fissando incredulo quegli enormi rami.
<<
Ora, Lua! >> e i due militari si girarono
verso la fonte: videro che era stata Debora, ancora coi
palmi a terra, che si rivolgeva alla gemella. E subito, questa, come
prima, utilizzò
la sua Alchimia per mettere fuori gioco le armi degli avversari. E,
sempre come
prima, questi rimasero senza parole.
<<
Senza pistole non fate più i gradassi, eh?
>> disse
loro il biondino, con uno di quei
sorrisi insolenti che ogni tanto comparivano sul suo volto.
Cominciò a
combattere contro uno di loro, che però riuscì a
difendersi grazie ad un
coltello.
Appena
finito di mettere KO l'uomo davanti a sé, sentì
la
voce di una giovane ragazza gridare: << Alle tue spalle!
>>,
rivolgendosi a lui.
Con
la coda dell'occhio vide un uomo che tentava di
pugnalarlo, ma lo vide fermarsi a metà dell'azione e, con un
volto stupito e
dolorante, svenire e cadere a terra.
<<
Tutto bene? >> chiese Giulia preoccupata,
avvicinandosi a Ed che guardava stupito l'uomo caduto ai suoi piedi.
<<
Sei… sei stata tu? >> chiese incredulo
alla minore delle sorelle, indicando l'uomo.
<<
Certo! >> rispose lei sorridendo
soddisfatta, indicando uno dei suoi bracciali.
Dopo
la ragazza non capì bene cosa successe: vide
l'espressione del biondino allarmarsi
e si sentì
spingere dietro di lui mentre urlava << Attenta!
>>: Ed la
stava proteggendo da un criminale che tentava di attaccarla
alle spalle. L'aveva spinta dietro di sé, per poi colpire
l'uomo prima allo
stomaco e poi sulla testa con la lancia di metallo, usando la parte
senza lama.
Giulia,
per il volo, cadde a terra.
<<
Scusami >> disse il biondino, tendendo la
mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi, << non volevo
farti cadere…
>>
<<
Non fa niente… anzi, grazie… >> gli
rispose la ragazza, mentre, un po' imbarazzata, gli prendeva la mano e
si
alzava.
<<
Figurati… adesso siamo pari, no? Prima mi hai
protetto tu e adesso ti ho protetta
io! >> disse
lui, sorridendo leggermente imbarazzato.
<<
Sì! >> annuì lei, con un leggero
rossore
sulle guance e gli occhi sognanti.
Proprio
mentre finiva questo piccolo idillio (molto
probabilmente si erano dimenticati di essere nel bel mezzo di una
battaglia,
soprattutto Giulia), Debora riuscì finalmente ad usare
la sua Alchimia e ad intrappolare i criminali: fino a quel momento, non
c'era
riuscita per cercare di difendersi.
Messa
fine alla battaglia, finalmente tutti i militari
poterono tirare un sospiro di sollievo…
un po' meno
Roy, almeno finché non gli avrebbero tolto quella pallottola
dal braccio.
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Note
finali
Allora...
che posso dire… qui vediamo in azione le Alchimie
delle tre sorelle… non male vero? XD (Ok
Debora,
smettila di farti degli pseudo-complimenti da sola… -.-'')
E qui c'è un primo, microscopico accenno al Royai (MOOOOOLTO
microscopico…
per non dire inesistente… XD)… nel prossimo,
vedremo… mi sa che dopo il terzo
capitolo le mie amiche vorranno tirarmi qualcosa dietro…
Solo
un paio di note (stavolta davvero un paio
XD) sulle tre sorelle: primo, tra di noi usiamo
diminutivi, quindi non preoccupatevi se leggete “Debby, Lua e
Giuly”; secondo,
per usare l’Alchimia ho scritto che battiamo le mani e le
poggiamo a terra (a
parte Giulia) perché mi piace l’idea che facciamo
come Ed! ^_^
Lo
scrivo di nuovo: vi prego, commentate! Mi fa piacere
sapere cosa ne pensate! ^_^
Al
prossimo capitolo!