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Autore: Martina1705    05/01/2011    2 recensioni
Finalmente chiudo la finestra.
E finita, Minho.

Sperimento per la prima volta una fic a capitoli, spero piaccia quanto piace a me
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love is over Tonight
Love is over tonight

'MINHO!' butto per aria le valigie e corro fra le tue braccia. Tu mi sollevi da terra, poi mi lasci andare di nuovo. Mi prendi il viso fra le mani e mi baci. 
'Tae, quanto mi sei mancato...'
'Anche tu, anche tu…'
Non riesco a smettere di sorridere, queste ultime tre settimane lontano da te sono state strazianti; io sono abituato ad averti fra i piedi tutto il giorno, ho davvero pensato di impazzire sentendoti soltanto qualche volta al telefono. Ma ora finalmente sono tornato, e sei venuto a prendermi. Sei da solo, sapevi che non mi sarei potuto trattenere dal saltarti addosso dopo tutto questo tempo, nemmeno davanti agli altri. Rimango stretto a te ancora un po', poi prendi le mie valigie e ci infiliamo nel primo taxi disponibile. Non faccio altro che guardarti e sorridere, eppure più ti osservo più vedo che c'è qualcosa che non va. 'Minho, va tutto bene?' 'Assolutamente si!' continui a sorridere, ma c'è qualcosa nel tuo sguardo che attira la mia attenzione, una preoccupazione che appare per un attimo e subito si nasconde. Decido di non pensarci, ho aspettato troppo questo momento per rovinarlo per una stupida impressione;
'Andiamo a casa ora?'
'Non ancora, prima passiamo da casa di Onew. Sono tutti lì e stanno morendo dalla voglia di rivederti.'
Prendo la tua mano e tu mi attraversi le spalle con un braccio.

***

'AAAH, sono PIENISSIMO!' mi allontano dal tavolo, Onew si mette a ridere.
'Di' la verità Tae, non hai mangiato da quando sei partito?' la voce acuta di Key e la sua risatina mi trapassano il cervello. Avevo proprio una gran fame e ho mangiato tutto quello che mi si è presentato davanti; mi sembra di stare per scoppiare. Passiamo un paio d'ore a tavola, scherziamo, parliamo, mi fanno tutti un milione di domande su Pechino, siete curiosi di sapere cosa ho visto. Solo tu rimani completamente in silenzio, continui a fissare qualcosa di invisibile davanti a te e a torturarti nervosamente le mani; ti lancio uno sguardo di supplica.

Allora non era solo una mia impressione, vero? Cosa c'è che non va? Ti prego, Minho, parlami.

Jongh interrompe i miei pensieri con la solita domanda inopportuna: 'Ma, parlando di cose serie... Hai stretto amicizia con qualche bella cinesina?' divento rosso e poi scoppio a ridere. 'No Jongh, non ho incontrato nessuno di particolare, ora che ci penso, l'unica persona con cui ho scambiato più di mezza parola è stata la guida.'
'Ahi ahi, Taemin, ma insomma! Vai in un altro paese e la cosa più interessante che trovi da fare è visitare i monumenti? O ci stai nascondendo qualcosa, o c'è davvero qualcosa che non va in te.'
Mi imbarazzo per la velata allusione, probabilmente Jongh non l'ha fatto volontariamente, ma quando si è in una situazione come la mia ci si sente sempre sotto controllo, e sempre colpevoli di qualcosa. 
Tenere nascosta una relazione non è per niente semplice.

'Beh, caro il mio ragazzino, non credere che anche noi siamo stati tre settimane a girarci i pollici aspettando il tuo ritorno!'
'Oh, si? Chi di voi ha una nuova fidanzata? Jinki? Kibum? Jonghyun?''Fidanzata? Io, una fidanzata!' solo a immaginare la situazione, viene a tutti da ridere; tu metterai la testa a posto solo quando troverai quella giusta, lo sappiamo, non fai che ripetercelo; nell'attesa di questo misterioso angelo però ci dobbiamo sorbire continuamente la solita sciacquetta di durata settimanale.

'No, Tae, sei proprio fuori strada, non si tratta di nessuno di quelli che hai nominato' dicendo questo ti da una gomitata e ti fa l'occhiolino. Il tuo sguardo è terrorizzato, sai che questa sera sta per diventare un disastro di dimensioni epocali. Con un ultimo disperato sguardo, implori Jongh di tapparsi quel fottuto forno che ha al posto della bocca, ma ormai è troppo tardi, non può fermarlo più niente; non ha idea delle dimensioni del problema in cui ti sta trascinando. Il sorriso mi muore sulla bocca. Ti guardo, tu eviti accuratamente d incontrare i miei occhi fissandoti le mani arrossate; posso leggere la parola colpevole stampata sulla tua fronte persino da qui. 
Il treno Kim Jonghyun ormai è partito, non si accorge della reazione di nessuno di noi due e continua a scavarti inconsapevolmente la fossa con un amorevole e innocente sorriso stampato sulla faccia.

'Oh, Min, ti prego non essere modesto. Va bene, per stavolta ci penserò io a raccontare tutto. Il nostro ragazzo, qua,' ti abbraccia con forza e mi sorride 'appena due giorni fa ha fatto conquiste! L'ho visto così abbattuto, quindi gli ho detto: hei, che ne dici di andare a fare un giro? Mi ci è voluto un po' per convincerlo, anzi diciamo proprio che l'ho trascinato, ma alla fine ne è valsa la pena, eh?' 
Ti strizza l'occhio in cerca di conferma, ma quando vede che non ti muovi dalla tua posizione non se ne da pensiero più di tanto. - Dio, ma si può essere più ottusi di così? - e continua col racconto delle vostre mirabolanti imprese.
'Quindi eravamo in questo locale, e io e Minho beviamo il primo, il secondo drink... Vi dico solo che la bionda che quella sera è entrata nella sua stanza l'ha sentita tutta la città!'
Siamo in quattro a tavola, Onew è andato a lavare i piatti e per sua fortuna si è risparmiato questo spettacolo pietoso.

Jonghyun ride come un pazzo, è convinto di aver appena fatto la battuta del secolo; in fondo che poteva saperne lui?

Tu sei sempre fermo nella stessa posizione di poco prima, non oso pensare a quante maledizioni stai riversando su Jongh. Non dici una parola, ti limiti a fare meno rumore possibile respirando e ad aspettare la mia reazione; sai che sarà devastante.

Key è rimasto completamente a bocca aperta, dato che è il mio migliore amico con lui mi sono lasciato andare, gli ho confessato già da tempo confessato che fra noi c'è qualcosa; lui è stato il primo e l'unico a cui ho avuto voglia di telefonare subito dopo il nostro primo bacio; eravamo così eccitati quel giorno, sembravamo due ragazzine alle prese con il primo fidanzato. La sua espressione è esterrefatta, disgustata a dir poco, continua a fissarti e ad accusarti dentro di sé: come hai potuto?

E io? Beh, non esiste una parola che possa descrivere come mi sento, quello che vorrei dire, fare. Dire che mi è caduto il mondo addosso è scontato e riduttivo. Mi sento come se il tempo si fosse fermato, o meglio, avesse rallentato, giusto per il piacere di farmi sezionare e analizzare il mio dolore in ogni sua minima parte. Mi sento come se mi avessero preso il cuore e me lo avessero tagliato a strisce per farci i coriandoli di carnevale. Mi sento deluso e infinitamente SOLO. Ecco come mi sento.
Un milione di pensieri arrivano tutti assieme al mio povero cervello che, non riuscendo a reggere tutto questo, decide semplicemente che per oggi è meglio chiudere i battenti.

Key è accanto a me, mi guarda preoccupato e mi prende la mano, io la stringo forte e cerco di ingoiare tutte le lacrime e tutte le urla che vorrei lanciarti addosso. Ci riesco per un attimo e ne approfitto per alzarmi da tavola, facendolo faccio accidentalmente cadere un bicchiere che si infrange sul pavimento, Onew corre dalla cucina. 'Tranquillo Jinki, va tutto bene, scusa per il bicchiere. Buonanotte a tutti.' Esco di casa e corro, non so dove voglio andare ma corro e le lacrime mi bruciano sul viso. Mi stanco presto e decido di tornare a casa; ti trovo davanti la porta, hai un espressione così afflitta, così dispiaciuta. Mi dispiace Min, con me non attacca più.
'Ti prego lasciami spiegare...'
Non ti rispondo, non ti guardo nemmeno, ti passo avanti ed entro in casa sbattendo violentemente la porta. Mi appoggio contro di essa e mentre i miei occhi gonfi si rifiutano di ricominciare il piagnisteo, decido che è ora di darci un taglio una volta e per tutte. 
Salgo nella nostra camera, centinaia di copie di me e di te mi fissano, mi accusano con quello sguardo dannatamente felice. Odio il sorriso diabetico e da idiota che ho in queste foto. Prendo la cornice più grande e mi affaccio alla finestra, tu sei ancora lì e mi guardi speranzoso, pensi che io abbia cambiato idea. AH! Giusto per uccidere sul nascere questa speranza, raccolgo tutta la forza che ho e ti lancio la foto con la cornice in allegato, ti colpisco in piena fronte e ti vedo cadere. 
Spero vivamente che tu non sia morto, ho ancora tanta voglia di vederti soffrire e sarebbe un peccato sprecare tutto con un solo colpo. Ti rialzi dopo qualche secondo massaggiandoti la testa, hai una piccola ferita. 
'Sei un BASTARDO!' è l'unica cosa che riesco a dirti e te lo ripeto fino allo sfinimento mentre i tuoi vestiti raggiungono l'erba fresca anche loro, insieme a tutta la roba che ti appartiene e che riesco a trovare.
'BASTARDO! BASTARDO! BASTARDO!' questa parola esce ininterrottamente dalla mia bocca, mi sento quasi stupido a ripeterla in modo così ossessivo. Alla fine ti colpisco con un foglio di carta appallottolato. Lo scarti, chissà cosa speri di trovare. Rimani a fissarlo intontito quando scopri che è semplicemente una pagina strappata dal dizionario, e che in cima c'è la definizione della parola bastardo. Finalmente chiudo la finestra.

E finita, Minho.

  
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