“Scorpius Hyperion Malfoy”
Un ragazzo biondo platino dall’ aria fiera percorse lo spazio che lo separava dallo sgabello su cui era posato il Cappello Parlante. Ma nei suoi occhi color del cielo si poteva notare una grande paura e insicurezza che egli non avrebbe mostrato ad alcuno per nessun motivo al mondo, specialmente a suo padre.
Arrivato in alto si sedette con la testa alta sullo sgabello su cui erano passati tanti, tanti studenti prima di lui. Ma forse nessuno di loro provava quello che Scorpius stava sentendo. Serpeverde? Non era poi così tanto sicuro di voler seguire le orme di suo padre.
“E fai bene” ribattè il Cappello, “non era una gran figura, né un modello da seguire. Ma è cambiato e per fortuna tu non sei così altezzoso e quello che fai ora è solo una maschera per sentirti più forte.”
“Ma se non finirò nei Serpeverde lui mi sgriderà… e alla grande!”
“Esattamente come tu non sei così altezzoso come lui, Draco non è perfido come suo padre: tu sei suo figlio e quello che ha passato farà in modo che lui non se lo dimentichi mai. Ma per sottolineare questa vostra diversità e per renderti una persona migliore direi… GRIFONDORO!”
Un fischio di disapprovazione partì da un ragazzo dai capelli scarmigliati della tavola di Grifondoro e delle ragazzine Serpeverde mugugnarono deluse.
Si sedette al tavolo dei suoi futuri compagni di casa. Dopo cinque minuti si alzò e andò da James Sirius e gli disse: “Io non sono come mio padre ed è per questo che il Cappello parlante mi ha smistato qui. Non voglio essere un tuo nemico né tantomeno un rompiscatole come era mio padre con il tuo. Amici? Beh perlomeno non nemici?”
James strinse la mano che il biondino gli porgeva, anche se ancora molto sospettoso, rispose: “Non nemici…”