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Autore: Cinerea92    05/01/2011    1 recensioni
Naruto e Sakura ricevono una missione da Tsunade che consiste nell'indagare su una serie di attacchi da parte di un gruppo di ninja di cui è sconosciuta la provenienza. Apparentemente smbra che dietro questa serie di attacchi non ci sia uno scopo preciso, se non quello di uccidere il maggior numero di persone. Naruto durante lo scontro con il loro leader viene ferito: un semplice taglio ma che nasconde un terribile segreto. I due ragazzi scopriranno quando sembra essere ormai troppo tardi che dietro di essi si nasconde un piano diabolico. La fic la sto ancora scrivendo quindi non so ancora precisamente come si svolgerà la storia nei dettagli, ho solo un quadro generale della storia. Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 3: ATTACCO NEMICO

I due correvano all'impazzata, saltando da un albero all'altro. Durante il tragitto nessuno dei due pronunciò una parola né si giro per guardare l'altro negli occhi. Le loro menti erano pervase da innumerevoli pensieri che si scontravano e si aggrovigliavano tra loro fino a generare una confusione immensa, intricata come la foresta che stavano attraversando.

Sakura si accorse tuttavia che a causa della sua distrazione stava rimanendo indietro e Naruto non sembrava essersene nemmeno accorto, anzi continuava ad aumentare la sua velocità.

Lo chiamò per dirgli di rallentare ma ci mise un po' per farsi sentire, lui era decisamente più sovrappensiero di lei se non riusciva a sentirla; o forse non voleva darle retta.

Urlo con maggior forza e questa volta funzionò, infatti Naruto non si limitò a rallentare ma si fermò per aspettarla.

Lei lo raggiunse e capì anche perchè si era fermato: erano arrivati a destinazione ma furono costretti ad assistere ad uno spettacolo disastroso. Il villaggio era completamente distrutto.

N:< E così quei farabutti ci hanno preceduto eh?>. Saltò giù dall'albero per osservare meglio la scena: < E a quanto pare è successo da poco....>.

I segni che l'aggressione era avvenuta poco prima del loro arrivo erano evidenti: i fuochi causati dai kunai esplosivi stavano ancora divampando, le impronte dei ninja aggressori erano chiaramente ancora fresche e i cadaveri erano ancora caldi, sangue caldo sgorgava dalle ferite appena inferte.

Naruto era furibondo sia verso quegli esseri ignobili, sia verso sé stesso per non essere arrivato in tempo per salvare quella povera gente.

N:< DANNAZIONE!!!>. Tirò un pugno all'albero che aveva vicino, sbucciandosi profondamente le nocche. Tuttavia non fece caso al dolore fisico; il dolore che provava per ciò che era accaduto a quelle persone era ancora più forte; divampava con lo stesso ardore del fuoco, pervadendolo e bruciandolo dall'interno.

Sakura lo raggiunse e lo fermò prima che si facesse del male inutilmente.

S:< Fermati! Lo so che sei arrabbiato ma...ormai non c'è più nulla da fare. Non li riporterai indietro facendoti del male!Capisco quello che provi ma non è così che si sistemeranno le cose!>.

Naruto si fermò e si calmò sentendo le sue mani posarsi dolcemente sulle sue. La guardò sussurrando semplicemente:< Hai ragione...Sakura>.

Il cuore di lui prese di nuovo a martellare. Le lasciò le mani e si mise a camminare tra le macerie del villaggio. Una tale devastazione regnava in quel luogo, sembrava che fosse appena passato un demone furibondo!

Le case erano completamente distrutte, ridotte ad un cumulo di macerie e quelle che non lo erano faticavano a restare in piedi come se un minimo soffio di vento o sussulto della terra le potesse far crollare da un momento all'altro. La terra era stata smossa dalla cruenta aggressione.

Qua e là c'erano impronte confuse, segno che la gente aveva tentato invano di opporre resistenza.

Sakura camminava di fianco a lui rimanendo nel silenzio più assoluto quando ad un tratto entrambi si fermarono di colpo allarmati. Avevano sentito un rumore sospetto provenire dalle vicinanze, un lieve frusciare di foglie. I banditi potevano benissimo essere ancora nelle vicinanze, come hanno potuto non pensarci?!

Naruto e Sakura si misero schiena contro schiena e lui le sussurrò piano:< Sono ancora qui...potrebbero aver architettato un'imboscata...e ci siamo cascati! Dannazione!>.

Sakura annuì e disse con un filo di voce:< Già hai ragione. Dobbiamo stare in guardia! Ci attaccheranno da un momento all'altro. Stai pronto!>.

N:< Contaci! Io sono sempre pronto!>.

I rumori provocati dai loro movimenti aumentarono, ora potevano sentire chiaramente i loro passi sugli alberi.

N:< Non si stanno nemmeno prendendo la briga di non farsi sentire! Si stanno prendendo gioco di noi!>.

Poteva semplicemente essere una provocazione e lui non amava essere provocato, così non si trattenne dallo sfidarli apertamente:< VENITE FUORI CODARDI CHE NON SIETE ALTRO!AVETE FORSE PAU....>.

Sakura gli mise una mano sulla bocca per zittirlo guardandolo con occhi fiammeggianti:< Ma che ti salta in mente idiota! Devi sempre fare di testa tua....AAAAAH!>.

N:< SAKURA!>.

Un kunai era stato lanciato dalle fitte foglie di un albero delle vicinanze, colpendo Sakura.

Naruto controllò subito dove era stata ferita, temendo il peggio ma fortunatamente scoprì che il kunai l'aveva colpita solo di striscio, provocandole solo un graffio superficiale. Tuttavia la vista del sangue lo fece infuriare proprio perchè si trattava del sangue di Sakura.

S:< Stai tranquillo! E' solo un graffio superficiale!>.

Il ragazzo non fece in tempo a dire nulla che sentì delle voci provenire da dietro di lui.

'Sono loro...'. Si girò e si trovò davanti i ninja che avevano assalito il piccolo villaggio, corrispondevano alle descrizioni fornite da Tsunade: il loro capo era un uomo alto, di corporatura robusta e con una benda che gli copriva l'occhio sinistro. Era di aspetto ripugnante, gli abiti erano sporchi e maleodoranti. Ma la cosa più sgradevole a vedersi era il suo viso: l'occhi destro sporgente come quello di un pesce, la pelle unta e lurida, la bocca sembrava quasi deforme e troppo grossa per il suo viso così come il suo naso dotato di una gobba molto pronunciata. I suoi capelli erano anch'essi unti, mal tenuti e pieni di nodi. Era uno spettacolo orribilante e i suoi compagni non erano di certo messi meglio di lui.

Naruto li squadrò cercando di capire da quale villaggio potessero provenire ma notò che non indossavano nessuna fascia che potesse far capire la loro provenienza.

Il loro leader parlò a Naruto con quella sua voce cavernosa e con un tono di sfida:< Bene bene. Finalmente Konoha si è decisa ad inviare qualcuno. Tutto secondo i nostri piani! Ahahaah!>.

La sua risata era una tortura per le orecchie, sembrava che stesse per rigurgitare mentre rideva.

Sputacchiò per terra e guardò Naruto dall'alto in basso, sentendosi superiore.

Il suo gesto lo disgustò ancora di più, lo guardò con fare minaccioso rispondendo alla provocazione del suo sguardo carico di superbia:< Tutto secondo i vostri piani? Che intendi dire? E dammi una risposta chiara!>.

< Oh ma come siamo minacciosi! Io e i miei uomini stiamo morendo dalla paura! Non preoccuparti di questo. Lo capirai presto, caro Naruto!eheehh!>.

N:< Ma come sai il mio....?>.

Non fece tuttavia in tempo a finire la frase che il capo gli fu addosso in un istante ma lui riuscì tuttavia a schivarlo e a indietreggiare di qualche metro.

Sakura tentò invano di attaccare il ninja ma fu più veloce di lei e la colpì in pieno petto con un pugno, mandandola a finire proprio addosso a Naruto.

N:< Sakura...stai bene?>.

S:< Beh...sono stata meglio diciamo...>. Tossì perdendo sangue dalla bocca a causa del potente colpo ricevuto. La vista le si annebbiò e si accasciò sopra Naruto.

N:< SAKURA! SAKURA! COSA LE HAI FATTO?!?!>.

Il capo ridacchiò tra sé: < Oh nulla l'ho solo addormentata con un mio colpo speciale! Tranquillo si risveglierà tra qualche ora. L'ho fatto affinché non interferisse nel nostro scontro e anche perchè....uhuh no...non dirò nulla lo scoprirai da te!>.

Naruto alla vista del sangue cominciò a perdere il controllo. Attaccò il ninja più volte furiosamente e alla cieca ma il bersaglio veniva sempre mancato e più lo mancava più la sua furia aumentava. Il ninja rideva di questo suo atteggiamento, del fatto che colpiva come se fosse un animale, senza badare a nulla se non colpire con la maggior forza possibile, senza pensare a strategie ma seguendo solo l'istinto animalesco che si era impossessato di lui.

E questo era ciò che il suo avversario voleva: la sua furia. 

   
 
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