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Autore: _Lady Hannival_    08/01/2011    10 recensioni
“Tu sei un deviato.”
Queste quattro parole – che nel corso della tua vita hai sentito pronunciate in un tono languido e compiaciuto, oppure accompagnate da disgusto e moralismo – ti hanno perseguitato fin dall'infanzia.
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Brian Kinney
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il divo Brian
Fandom: Queer as Folk
Characters/Pairing: Brian Kinney, Brian/Justin
Rating: Giallo
Tipologia: Flashfic
Genere: Generale, introspettivo, drammatico
Warning: Slash
Disclaimer: i personaggi citati non appartengono a me, ma a Cowlip e Showtime che detengono il copyright sulla serie e sui personaggi. Non ci ricavo nulla. Le strofe in corsivo sono tratte dalla canzone Julien, dei Placebo. Il titolo della shot mi è stato ispirato dal film il Divo, di Paolo Sorrentino.

Come molti sapranno, Giulio Andreotti (figura su cui è basato il film) è stato soprannominato “Divo Giulio” per via della sua personalità pragmatica e carismatica. Dopo aver visto il film (che consiglio assolutamente * pubblicitaria mode on * XDXD), mi sono messa immediatamente a scrivere questa flash. Non centra nulla né col film, né con Andreotti, ma mi sembrava un titolo adatto, considerando il personaggio “divino” di cui si parla.
Sommario: Gapfiller della 1x22, con un flashback del passato di Brian.


Now that's it's snowing in your brain
Even ten will not placate you
This ain't no cure for the pain
This avalanche will suffocate you




Tu sei un deviato.”


Queste quattro parole – che nel corso della tua vita hai sentito pronunciate in un tono languido e compiaciuto, oppure accompagnate da disgusto e moralismo – ti hanno perseguitato fin dall'infanzia.

Quando avevi 10 anni eri riuscito a convincere Tommy Scott e David Oak a tirarsi giù jeans e mutande, al fine di mostrarti i loro cazzetti mosci. Non sapevi nemmeno tu perchè anelavi quella vista – dopotutto potevi vedere un cazzo tutti i giorni, il tuo – ma forse proprio per quel motivo desideravi confrontarti con gli altri.

Sei diverso, Brian,” aveva detto tua madre, passandosi tra le mani un bicchiere di sherry, “non sei come gli altri bambini. Non sei come Claire. Perchè non riesci a fare amicizia come tutti gli altri?”

Ma io sono amico di tutti,” avevi replicato innocentemente, sbattendo i tuoi occhioni, “mi piacciono gli altri bambini” era stata la tua risposta, condita da un sorriso dei tuoi, disarmante già allora.

Tu avevi ragione. E glielo avresti dimostrato.

Quello stesso pomeriggio eri andato al campetto della parrocchia, trascinando i due ragazzini con te e convincendoli a fartelo vedere. Non c'era nulla di malizioso nella tua richiesta, solo semplice curiosità. Curiosità largamente soddisfatta quando ti eri reso conto che le loro parti intime erano esattamente come le tue – due palle ai lati, una mazza del mezzo.

I guai erano arrivati quando le mamme di Tommy e David si erano presentate a casa tua, i volti paonazzi e il passo svelto.

“Suo figlio è un pervertito!” avevano gridato in coro, con voce concitata, “ha costretto i nostri bambini a mostrargli i... genitali! Non è normale, signora Kinney, vogliamo avvertirla! Sarebbe stato quasi accettabile se Brian fosse stata una femmina, ma un altro maschio... e' un chiaro segno di un disturbo” aveva dichiarato la madre di Tommy - il ragazzino più grande, quello di dodici anni – sfiorando con le dita il crocifisso d'oro che le pendeva tra i seni. Una perfetta perpetua, che oltre ad aiutare la chiesa si scopava anche il prete più anziano. Mary, l'amorevole casalinga che si occupava di David, aveva annuito convinta.

Tu non avevi capito nulla all'epoca, nemmeno quando tua madre ti aveva mollato un ceffone e spedito in camera senza cena, ma avevi impresso l'accaduto nella tua mente.

Sei anni dopo, quando l'avevi messo in culo prima a Tommy e poi a David, avevi chiesto loro – solo per sicurezza, sia chiaro - di mantenere il segreto, almeno quella volta.

E diamine se l'avevano fatto.

E' sempre stato così: ti davano del pervertito, tu dimostravi il contrario; i veri deviati erano loro.


Justin non ti ha mai dato del deviato.

Magari l'ha pensato ingenuamente, ma non l'ha mai detto, perchè nella sua mente tu sei un uomo perfetto che si innalza sopra ogni altro essere umano. Sei un dio. Sei... adorabile.

Nessuno ti ha mai chiamato “adorabile”. Puttana, stronzo, bellissimo, inutile spazzatura, deviato; ma mai “adorabile”.

Quando Justin te lo dice provi una sorta di calore nello sterno, in quel posto tra la pancia e il collo in cui non hai mai sentito nulla prima d'ora. Il tuo cuore batte fortissimo quando lo guardi, tanto che riesci a sentirlo e vederlo attraverso le vene, la pelle.

E' una sensazione strana, ti fa sentire vulnerabile e piccolo e fragile, ma anche magnifico.

Non hai mai ringraziato Justin per avertelo detto.


In questo momento – chino sul corpo svenuto e sanguinante di Justin - non sei né adorabile, né perfetto, né stronzo, né deviato; ma solo disperato e furioso.

Poggi le tue labbra sulla sua testa - bellissima, come il resto di lui – sporcandoti la bocca di sangue, ma rifiutando di lasciarlo. Respiri piano, e riesci a sentire il tuo cuore stanco e ferito che batte fortissimo, assordandoti. E' l'unico suono che senti, a dire il vero, anche quando arrivano le ambulanze e degli uomini in tuta ti strappano il tuo Sunshine dalle braccia.

In qualche modo ti fanno arrivare in ospedale e ti piazzano il culo su una sedia di plastica, mentre polizia e giornalisti si accalcano vicino all'ingresso della struttura. Tu ti accorgi di loro dopo tre giorni, quando sei vagamente cosciente che Justin ce la farà e costringi te stesso a strisciare per i corridoi; arrivando infine alle macchinette per le bevande.

“Cielo, non sopporto più queste sanguisughe scatta-foto. Ma non tornano mai a casa?” mormora una voce maschile, alternando le parole a qualche sorsata di thè.

“Finchè quel ragazzino sarà qui, credo che là fuori ci pianteranno le tende” replica l'altro, un capo reparto a giudicare dal camice, “tutto solo per un finocchio aggredito... Non capirò mai l'eccessiva passione dei giornalisti per questi deviati” conclude, accartocciando il bicchiere di caffè e gettandolo nel cestino più vicino.

Un velo rosso cade davanti ai tuoi occhi cerchiati di nero, mentre una rabbia bestiale ti invade il petto intorpidito.

“Lui non è un deviato” sillabi lentamente, fissandolo in faccia. Il medico ti guarda dall'alto in basso, inarcando le folte sopracciglia e arricciando le labbra: “Prego?”

“Ho detto che lui non è un deviato, stronzo. E adesso rimangiati quello che hai detto”.

“Senta, signore, non credo che-” inizia a blaterare, ma prima che abbia il tempo di finire la frase finisce a terra con un fiotto di sangue che gli inzuppa i vestiti e il setto nasale rotto. Un gancio perfetto, che farebbe senza dubbio gonfiare il petto di orgoglio a tuo padre.

Ti guardi la mano destra e le nocche sbucciate, senza sentire un briciolo di dolore. Cosa importa, adesso?

Cadi in ginocchio davanti al medico ferito, che nel frattempo è stato circondato da una folla di colleghi che cercano di allontanarti da lui. Tu li mandi affanculo e cerchi di rimetterti in piedi, senza successo.

Ancora una volta, c'è un solo suono udibile in tutto l'ospedale: il tuo cuore che batte – questa volta pianissimo – senza riuscire a smettere. Solo per lui.

Quello, e il rumore delle macchine che tengono in vita Justin.

Sospiri dolorosamente, ergendoti in tutto il tuo metro e novanta e barcollando da qualche parte.

“Lui è adorabile”, sussurri.



You can run but you can't hide
Because no one here gets out alive
Find a friend in whom you can confide
Julien, you're a slow motion suicide


Note finali:

Riemergo dall'oblio proprio poco prima di tornare a scuola (chiunque abbia fatto le vacanze così corte dev'essere messo a morte -.- ), ritornando a scrivere sul mio heartless asshole preferito e... sul suo amore grandissimo per quella testolina bionda U.U

Sinceramente non ho molto da dire su questa fic, se non che l'ho scritta di getto e che di conseguenza non credo che sia gran chè XDXD Ma spero che ve la siate gustata ugualmente... e che vi abbia distratto - almeno parzialmente - dalla fine delle feste, mwahaha!

Una slinguazzata a tutti! * O *

- Valentina.

   
 
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