NeVEr MinD
La prima
volta che l’ho vista me ne stavo seduto sul lavandino del cesso della
biblioteca, ero intento a grattare via il codice da un dvd per potermelo potare
a casa senza che uscendo si mettesse a suonare l’allarme. Un lavoraccio che a
quel tempo mi divertiva un sacco, per non parlare dell’adrenalina che aumentava
ogni volta che combinavo qualcosa. Insomma ero lì a lavorarmi questo dvd quando
lei è entrata in bagno di corsa, stando attenta a non sbattere la porta
nonostante la fretta che sembrava avere. Alzai lo sguardo per poterla vedere ed
ecco che mi ritrovai davanti questa ragazza vestita di nero con due codini in
testa, gli occhi color miele e contornati da una spessa riga di eyeliner nero
erano completamente sgranati dallo stupore di vedermi lì.
-Oh cazzo…
Scusa! Non sapevo ci fossi tu, era aper…-
-No tranq.
Stavo solo… pensando.-
Dissi io,
nascondendo la cusodia sotto il chiodo per evitare che mi sorprendesse a
derubare la biblioteca. Lei sorrise, appoggiando a terra la tracolla piena di
libri e sospirando per riprendersi.
Era bellissima… Lo era seriamente. Fuori dalla
portata di uno come me: smilzo, pallido e con qualche serio problema mentale ed
economico. Mi sentivo una merda in suo confronto, per quello non ci provai come
avrei fatto con qualsiasi altra ragazza che sarebbe potuta arrivare in quel
bagno. Un segnale biologico mi stava avvertendo di non comportarmi come se fossi
il migliore al mondo, perché forse non lo ero affatto. Il fattore che fece
cambiare così di colpo il mio modo di ragionare ora sono sicuro che fosse
dettato dalla sua presenza fisica. Una specie di aglio anti-vampiro che teneva
a bada il mio istinto animalesco –almeno per il momento-.
-Bel posto
per pensare… Almeno nessuno rompe le scatole. Ora, scusami ma devo fare una
cosuccia.-
Mormorò
sedendosi a terra con le gambe incrociate, per poi iniziare a rovistare nella
sua borsa. Indossava delle Converse, delle calze a rete stracciate, una gonna a
pieghe e una giubbotto in pelle… Tutto nero, ovviamente. La guardavo
sbigottito, non avevo parole da dire in quel momento così strambo. La ragazza perfetta mi era stata mandata direttamente da
Sid Vicious per ripagare la mia devozione…
Concentrato
com’ero a contemplarla, non mi accorsi di ciò che stava combinando sul
pavimento: con una lametta si cimentava abilmente nel togliere il codice ai
libri… Lo stesso lavoro che stavo facendo pure io qualche secondo prima.
-Ohi, non
credi che potrei denunciarti al bibliotecario pazzo che sta al piano di sotto?-
Sentii la
mia voce sogghignare a quel punto, ricevendo una sua occhiata allibita. Poi la
sua risata rimbombava nel cesso e io non capivo più un cazzo, se non che ora
volevo farmela lì su quelle piastrelle grigiastre.
-Non mi
sembri proprio tipo da denunciarmi! E poi finiresti nei guai anche tu con quel
dvd… “Non aprite quella porta”, ah, l’unico film che non avrei mai rubato.-
-Devi avere
dei cattivi gusti, allora. Senza dubbio questo è uno dei migliori horror della
storia del cinema.-
Feci
penzolare l’oggetto dell’argomento in questione e lei riprese la sua operazione
di raspamento permettendomi di osservarla ancora. Tutto in lei mandava in palla
i miei ormoni…
-Se ne sei
convinto tu… Amante dei cult, eh? Scommetto che hai rubato pure Arancia
Meccanica…-
Mise via i
libri e alzò di nuovo lo sguardo verso di me, che quella volta riuscii a non
reagire da idiota intimidito. Forse in qualche modo ero assuefatto della sua
presenza.
-Chi non
adora Arancia Meccanica? È uno dei migliori film mai fatti… E Malcom McDowell!
Come si fa a non venerarlo nel ruolo di Alex? Solo i cretini amanti delle
commedie romantiche non capiscono quanto Arancia Meccanica sia stupendo!-
-Wow…
Abbiamo qui un vero cinefilo.-
Spalancai le
palpebre colpito, prima di saltare a terra assordandomi con il tonfo dei miei
anfibi. La mia coscienza mi stava strillando di non muovermi di un centimetro
da lì e non fare battute, qualcos altro -che amo definire il “Sid dentro di
me”- voleva che mi dimenassi in modo da attirare la sua attenzione un po’ come
avrebbe fatto un animale. Fai vedere un po’ come si
svolazza cantando, stupida cocorita ingabbiata…
Al contrario
di ciò che alla gente piace dire di noi punk, assicuro che sotto quei capelli
sparati a riccio c’è una mente fredda che ragiona. Il piccolo Sid fu martellato
per bene dalla razionalità, la quale mi impose di limitarmi a fissare la
ragazza. Non che l’opzione mi dispiacesse, potevo memorizzarla per bene in modo
da potermela sognare quella stessa notte. Per il momento alla mia bramosia ciò
sembrava bastare…
-Se non hai
nulla da fare, guardati My Bloody Valentine… Nonostante sia un remake merita.-
Mi disse lei
alzandosi a sua volta, sorridendo mentre sistemava per bene i libri nella sua
tracolla. Mi arrivava giusto a livello degli occhi, così che riuscii a sentire
il suo profumo: un aroma non fin troppo delicato ed inadatto ad una ragazza.
Eppure su di lei, mischiandosi all’odore naturale della sua pelle, risultava
buono ed allietante.
-Allora
anche tu sei amante degli horror, eh? Non si direbbe affatto, sai, di solito le
ragazze se la fanno addosso quando vedono delle budella…-
Ridacchiammo
entrambi, io perché ero divertito dal fatto di aver incontrato una femmina che
conosceva i film dell’orrore, lei perché –ora lo posso dire con certezza- era
solita prendere tutto con sarcasmo.
-Una
generalizzazione, questa. Non credi? Di te dovrei pensare che non ti lavi e
puzzi come un bidone della spazzatura… Eppure non mi pare affatto.-
Sogghignò,
voltandosi per uscire dalla porta del bagno e dirigersi nel reparto
“psicologia”. La seguii velocemente e la gente seduta ai tavoli per studiare
alzò lo sguardo verso di noi, una ragazza in partiolare si lasciò sfuggire una
qualche smorfia guardando i miei capelli. A quel tempo li avevo quasi sempre
neri con le punte verde brillante, tirati su a spuntoni di riccio sopra la
testa. Non guadagnavo certo la stima della buona società… La ragazzina sembrava
riscuotere le stesse reazioni, anche se meno esagerate rispetto a quelle che
ricevevo io. Si bloccò in procinto delle scale per il piano terra, un secondo
prima di voltarsi e rivolgermi un’occhiata obliqua.
-Se hai
intenzione di seguirmi e offrirmi da bere, almeno fammi sapere come ti chiami…-
La risatina
che si lasciò sfuggire mi colse alla sprovvista e con tutta probabilità
arrossii come una femminuccia davanti al capitano della squadra di football che
la invita al ballo.
-Louis
Warren. Ma chiamami Lou…-
-Cass
Healey.-
Disse prima
di scivolare giù per la scalinata seguita da me, diretti entrambi verso
l’uscita con la non chalance dei ladri esperti.
L’aria
fottutamente fredda di Erith ci investì mentre le porte automatiche si
chiudevano alle nostre spalle, causandomi un lieve tremolio di freddo misto ad
eccitazione. Quel tremore dovuto alla consapevolezza innata che qualcosa sta
andando nel verso giusto.
Un quarto
d’ora dopo eravamo su pontile che si estendeva sopra il Tamigi, seduti su una
panchina a sorseggiarci birra da una bottiglia. La palla arancione del Sole si
rifletteva appena nelle acque torbide del fiume, affondando nell’orizzonte
dalle parti di Londra. Cass era in equilibrio sullo schienale a fissare il
luccichio dei palazzi sull’altra riva, nell’orecchio destro teneva l’auricolare
per ascoltare qualche canzone che non arrivava fino a me. Potrebbe essere
confuso per uno schifosissimo momento fa film romantico, uno di quelli dove ci
si ambienterebbe il primo bacio tra i protagonisti. Il fatto divertente è che
non era un film e ne ero pure contento… Non sono mai andato d’accordo con le
cose dannatamente smielate. Due punk che si baciano davanti ad un tramonto sul
molo è davvero una scena da rigetto. Poi diciamolo chiaro e tondo, noi mica
eravamo come quelli che si dicono ti amo su facebook dopo il loro primo
incontro. Prima di tutto perché io non amavo quello stupido social network per
bambine in calore che cercano fidanzatini virtuali a cui far vedere le
mutandine attraverso la webcam. Non era mio interesse osservare degli slip con
gli orsetti di qualche tredicenne, ma nemmeno di una mia coetanea, anche perché
se poi non potevo toccarla la cosa non aveva senso.
Comunque,
tornando a noi due alla banchina, la visione era tutt’altra rispetto a quella
che le menti più romantiche potrebbero immaginarsi. Ci si dovrebbe formattare
il cervello da tutta la spazzatura che le belle commedie ci hanno mostrato
riguardo il tramonto su un fiume. La verità è tutt’altra! La puzza della melma
riempiva l’aria, i gabbiani stanziavano sui pali a gracchiare rumorosamente, i
pescatori urlavano e bestemmiavano dalle loro barchette dirette all’attracco e
attorno a noi i bambini iniziavano a piangere perché i nonni dovevano
riportarli a casa. Una vera merda, ma mi piaceva lo stesso.
-Dimmi Lou…
Ci vieni spesso in questo posto?-
Mi chiese
Cass a quel punto, voltandosi verso di me mentre finiva la birra in qualche
sorso.
-In verità
no. È troppo lontano da casa mia… Giro più dalle parti di Church Manorway. Sto in Lower Road, sai...-
Lei fece una
smorfia strana, prima di saltare giù dalla panchina e gettare a terra la
bottiglia con poco delicatezza. Noi punk, che ci vuoi fare…?
-Una bella
schifezza quella zona. Non è lontanissimo da dove sto io, comunque. Andiamo
insieme a prendere l’autobus in stazione? Devo prendere il 99…-
-Io il 469,
cavolo!-
Annuii,
voltandosi verso la cittadina ed iniziando a camminare a ritmo di musica. La
osservai per qualche istante, con il piccolo Sid dentro di me che si agitava
nel tormento di volerle saltare addosso e mangiarsela come se fosse una mela
proibita. Proibita dalla coscienza del sottoscritto, ovviamente… Non potevo
permettermi di perderla dopo il primo incontro per colpa dei miei istinti
animaleschi.
Ringrazio la
visita che avevo avuto dal dottore prima di andare in biblioteca, che mi aveva
permesso di rimanere pienamente sobrio. Se fossi incappato in Cass un altro
giorno, probabilmente sarebbe anche stato l’ultimo in cui l’avrei vista. Per
una fortuita circostanza, invece, ebbi la possibilità di fare una bella figura
con quella ragazza che vidi cazzeggiare per tanto tempo al mio fianco…
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Eccomi qui con il secondo
capitolo di Never Mind che ha dovuto attendere un cifro perché mi sono intasata
in altre storie.
È tutta mia intenzione
continuare e quindi grazie a chi seguirà e a chi ha già iniziato a seguirla!!
FioccoDiNeve e EricDraven grazie mille per le recensioni!!!
XOXO
Miky