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Autore: CliceXia    09/01/2011    3 recensioni
Sono passati otto anni da quando l'organizzazione XIII è scompasrsa definitivamente.
Sora e Kairi vivono felicemente sulla loro cara isola, ma a disturbare la loro pace è una lettera mandata dal re Topolino e dall'arrivo di una ragazza. costei è un angelo in cerca di un oggetto particolarmente raro e distruttivo.
I problemi non tarderanno ad arivare.
"Sicuramente sto sognando!"
"Se tutto questo fosse un sogno tu saresti già sveglio! Questa è la realtà della guerra fra vita e morte!"
preso spunto dalla canzone degli Evanescence: My last breath
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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 Capitolo 1- Meteoriti
 
I giorni erano passati ad quando Sora e Kairi avevano letto la lettera del re, per fortuna non era accaduto nulla di nuovo per quel periodo.
Almeno lo era per quel momento.
Sora e Kairi avevano deciso di vedersi di nuovo stavolta però di sera.
La notte buia era costellata di stelle, lui e la ragazza erano in mezzo al mare calmo che rifletteva la luna, argentata e piena di luce, ad un tratto cominciarono a scendere meteoriti dal cielo.
Due si sfracellarono dove vi erano le abitazioni.
Sora prese a remare verso la terra ferma.
 
Due figure si erano alzate, una ragazza e un uomo.
“Haha abbiamo passato una bella serata!” voci dietro il vicolo
Quattro uomini, particolarmente ubriachi, sbucarono fuori dal buio, dondolarono lentamente verso il muro.
Le due persone rimasero a fissarli: “Andiamo” disse l’uomo
“Sì” rispose prontamente la ragazza.
L’uomo aveva preso a camminare piano mentre la ragazza continuava a fissare i quattro individui.
 
Il sole sbucava lentamente dalle montagne, Sora si sentiva sperduto eppure aveva visto due meteoriti cadere davanti a lui la sera prima.
Era seduto sul suo letto e aveva passato la notte in bianco, fortunatamente non aveva sognato la ragazza. Appena c’era abbastanza luce uscì di casa senza preavviso e corse verso la riva del mare.
Molti dell’isola lo fissarono tutti stupiti, non era normale che lui fosse sveglio a quell’ora.
 
Il sole irradiò il viso della ragazza, sorrise felicemente quando i suoi capelli biondi dorati presero a splendere come l’oro, gli occhi azzurri socchiusi dalla troppa luce che le arrivava in faccia, si sentiva felice.
Poi qualcosa le afferrò il polso, si girò a fissare chi fosse l’individuo: “Guarda, guarda cosa ho trovato!”
Era uno degli uomini ubriachi della sera prima: “Scusate ma io non ho tempo da perdere!” rispose lei tranquilla
“Beh questo passerotto farà una brutta fine se…”
“Farete voi una brutta fine se non la lasciate stare!”
L’uomo si girò con il suo gruppo di amici per vedere chi fosse la persona che aveva parlato
“Papà!” disse la ragazza
Un uomo sulla quarantina di anni dai capelli rosso fuoco lunghi fino alle spalle, occhi azzurri e il volto dall’innato dono della giovinezza vestito con uno specie di smoking stava davanti a loro: “Quante volte ti ho detto di seguirmi?”
I quattro tizi si avvicinarono minacciosi all’uomo: “Che vuole farci lei?”
Gli occhi azzurri impassibili fissarono quelli marroni dello sconosciuto: “Se non ve ne andate fra cinque secondi vi ammazzo!” e sguainò dal nulla una spada lunga
“Ok!” e scapparono velocemente da lui
I due si fissarono e lui impassibile se ne andò via: “Papà! Dove vai? Dobbiamo trovare i custodi…”
“Nike la prossima volta che fai qualcosa di cui non sono al corrente e che qualcuno ti minaccia tira fuori la tua arma! Capito?” disse lui invece
La ragazza abbassò lo sguardo, il padre si allontanò piano, piano mentre la luce faceva splendere i capelli rossi dell’uomo.
Nike rimase lì a tormentarsi le mani, doveva trovare i custodi del keyblade per accertarsi che la aiutassero, ma andare in giro con un uomo come suo padre tutto voleva dire pericolo.
 
Sora corse verso la barca ma inciampò e cadde in acqua, delle ragazze, che passavano di lì, scoppiarono in una fragorosa risata.
Lui mezzo arrabbiato si alzò e si pulì dalla sabbia che aveva addosso.
Cercò di calmarsi e di riprendere a salire sulla barca, ma non mise nemmeno una gamba su di essa che un essere azzurro con occhi rossi apparve davanti a lui.
“E tu chi sei?”
L’essere attaccò Sora, lui non perse tempo e corse via, inseguito dall’essere blu.
“YA” una voce femminile aveva urlato e Sora arrestò la corsa per vedere chi fosse, una ragazza dagli splendidi capelli biondi e occhi azzurri, vestita con una maglietta azzurra e una gonna verde chiaro e stivali neri lunghi fino alle ginocchia, aveva ucciso il mostro con la sua katana bianca: “Prima heartless, poi nessuno e ora i nensciens! Siamo messi male!”
La ragazza fece scomparire la katana  e si lisciò la gonna: “Salve custode io sono Nike!” (ndautrice si legge Ni- ke come la dea greca della vittoria! per favore nn leggetelo come la marca delle nike!)
Sora non era indeciso se credere o no alle parole della ragazza: “Come sai che io sono un custode?”
“Lo si vede a mille miglia! E anche dal tuo odore si capisce! Puzzi da morire” rispose lei
“Ma che bel complimento!” rispose lui arrabbiato
La ragazza socchiuse gli occhi, il sole fece brillare i suoi capelli dorati, a quella vista l’eroe del keyblade arrossì: “Allora? Vieni?” gli chiese infine la ragazza
“No, non credo che verrò! Voglio una meritata vacanza”
A quella risposta il volto della ragazza si fece serio, saltò su di lui sguainando la katana e puntandogliela al collo: “O vieni oppure verrai ricordato come l’eroe del keyblade morto ancora vergine!”
Il primo pensiero di Sora fu quello di evocare il keyblade e uccidere Nike, ma poi rinunciò!
“O-ok” rispose col fiato mozzo.

   
 
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