Anime & Manga > Ranma
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Autore: MaryFangirl    12/01/2011    4 recensioni
L'ambiguo ladro Koomori sta seminando curiosità in tutto il Giappone...riuscirà il nostro Ranma a scoprire di chi si tratta?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il famoso ladro Koomori ha colpito anche stanotte. Questa volte si è dedicato al furto di un prezioso vaso da 200.000 yen, il quale si trovava al Museo Nazionale di Tokyo. Il mistero di Koomori continua ad infittirsi; la polizia non ha comprenso ancora se si tratti di una donna o di un uomo, e i pochi che hanno tentato di acciuffarlo sono rimasti storditi dalle mosse precise e agili del delinquente. Le indagini continuano.


"Hehe, questo ladro è proprio forte! Se lo incontrassi io, lo sconfiggerei senza alcun problema!" esclamò Ranma con entusiasmo.
Genma sbatté il pugno sul tavolo. "Non devi lodare quel criminale!"
Nabiki ridacchiò. "Huhu...sarebbe bello mercanteggiare con il signor Koomori" affermò bevendo il suo the.
Akane la imitò. "Potrebbe essere difficile convincerlo a collaborare, Nabiki. I ladri sono molto orgogliosi" dicendo questo, si alzò e infilò le scarpe.
"Ehi, Akane, vengo con te" soggiunse Ranma. Akane annuì, ed insieme si avviarono verso la scuola.


Akane sbuffò. Ranma camminava a gambe all'aria sulla ringhiera, come un atleta circense.
"Ma non puoi camminare normalmente?!" Ranma rise di gusto. "Vorresti imparare anche tu, dì la verità"
Akane sorrise ironica. "Sì, certo...ogni singolo essere umano muoia dalla voglia di fare il pagliaccio"
"Come sei acida" con un balzo, Ranma si posizionò accanto alla ragazza. "Ora sei contenta?"
Il viso di Akane si addolcì improvvisamente. "Certo!" Si attaccò al suo braccio, sinceramente allegra.
Ranma arrossì un po'. "Sei...molto strana, Akane" "E perchè? Dopo due anni di fidanzamento, non mi sembra bizzarro camminare sottobraccio!" esclamò. Ranma non seppe come ribattere, tuttavia constatò che la vicinanza di Akane era tutt'altro che sgradevole.
"Akane Tendo!!!" La giovane si ritrovò fra le braccia di Tatewaki Kuno.
"Senpai Kuno!!" Kuno allungò le labbra per baciarla, ma di improvviso notò che Akane era sparita.
"Akane Tendo, amore mio, dove sei?" "Dietro di te!!"
Kuno si voltò. Akane si trovava sulla ringhiera; poggiava solo un piede, mentre l'altro era sollevato sul polpaccio; sorrideva.
Ranma corse e, come al solito, saltò sulla nuca di Kuno. "Buongiorno Senpai!"
Kuno tremò, irritato. "Saotome...levati da lì!!!"
Estrasse la katana e l'agitò contro Ranma, ma questi scansò facilmente i colpi e gli rifilò un calcio in piena faccia.
"Uff..." "Grazie Ranma!" gridò Akane, ancora sulla ringhiera. Ranma la fissò, stupito.
"Ma come..."
Akane scese dalla ringhiera e riprese il cammino verso l'istituto Furinkan. "Se rimani lì imbambolato farai tardi di sicuro!" lo ammonì sventolando la mano per chiamarlo.
Ranma non poteva crederci.


"Ehi, Ranma, ti va di pranzare con me?" gli propose Akane alla fine delle lezioni mattutine. Ranma emise un urlo.
"Non se ne parla! Mi vuoi uccidere?!" In un baleno, il viso della sua fidanzata si rabbuiò.
"Puoi stare tranquillo, Ranma. Ieri sera non sono riuscita a preparare niente. Ha fatto tutto Kasumi, quindi non rischi di stare male"
Ranma sospirò più tranquillo. "Ah beh...allora ok!" Akane non era ugualmente allegra. "Buon appetito" gli disse a voce bassa, posando la vaschetta del pranzo sul banco di Ranma.
"Ma tu...non mangi niente?" Non riusciva a vederla negli occhi, la frangetta le copriva parte del volto.
Akane sorrise, mostrandosi di nuovo rilassata. "Mi è passata la fame, non preoccuparti!"
Si girò in fretta, chiedendo al capoclasse il permesso di andare ai servizi.

In realtà, Akane salì sul terrazzo della scuola. Appoggiò i gomiti sulla ringhiera e fissò il cielo turchese, ornato da qualche pallida nube argentata.
"Uff...lo so che non sono capace di preparare un pranzo come si deve...anche se mi impegno e ci metto tutto il mio..."
Il cuore le batteva. "Il mio cosa? Il mio amore?" mormorò posando il mento sulla mano, illuminata dal sole.
Nonostante ci fosse il sole, però, faceva piuttosto freddo. Gli alberi quasi totalmente spogli di novembre, le ultime foglie cadevane velocemente, ma sempre volteggiando finché non toccavano il suolo.
Senza un particolare motivo, Akane si sentiva malinconica. Continuava a sospirare, anche con la leggendaria idea che per ogni sospiro fugge un po' di felicità.
La ragazza udì alcuni passi dietro di lei.
"Tendo" disse Sujyiaki, il capoclasse.
"Oh...sì, capoclasse?" "Le lezioni riprendono fra pochi minuti, è bene tornare in aula"
Akane annuì ed entrambi rientrarono, ma la giovane continuava ad avvertire un pizzico di profonda tristezza.


Appena varcata la soglia dell'aula, Akane vide Ranma intento a tirare un pugno a P-chan.
"Ranma! Che stai facendo?! Lascialo stare!" gli gridò indignata. "E' stato lui a cominciare! Mi ha morso!" ribatté lui energico. Akane prese il suo amato porcellino e lo cullò.
"Te ne approfitto perchè è più debole e piccolo di te!" aggiunse senza dare retta alle sue spiegazioni.
Ranma arrossì, alterato. "Stupida che non sei altro!"
Non gli piacque affatto vederla tutta concentrata ad accarezzare P-chan.
Ma non avrebbe mai ammesso di essere geloso.


Ore 02:19


"Bene...anche stanotte, Koomori porterà a termine la sua missione. Destinazione:: ristorante cinese Il Gatto"
Il ladro pipistrellò saltò sul tetto e si diresse verso la sua meta.

  
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