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Autore: Toski    15/01/2011    3 recensioni
Tadan! Ecco qua la mia prima storiella sui miei personaggi preferiti: I Malandrini al completo più Lily e qualche altra figura che spunterà fuori man mano nei capitoli. Spero vi piaccia!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Primo.
Annie, non farlo!

 


“James ascoltami bene, non dovrai fare nulla di quello che quest’estate ti ha raccomandato di fare quel tuo folle cugino Alexander  una volta arrivato ad Hogwarts, mi hai capito bene?”
 “Si mamma.”
“Non dovrai trasfigurare i banchi delle aule e farli correre per i corridoi, non dovrai mai tentare di intrufolarti nei dormitori delle ragazze ne altre bravate di questo genere sono stata abbastanza chiara?”
“Si mamma.”
“James? Mi stai ascoltando?” domandò Dorea al figlio scuotendo la testa.
“Si mamma, insomma basta no? Mi stai dicendo esattamente quello che mi ripeti tutte le sere da quando ho ricevuto la lettera: James stai attento, non ficcarti nei guai, non fare scherzi agli insegnanti, non tormentare Gazza, non uscire di notte dal castello e bla bla bla.”
L’immagine di sua madre che lo guardava esasperata e con espressione severa svanì poco a poco riportando James alla realtà,che sorrise consapevole di non aver obbedito nemmeno ad una di quelle assurde raccomandazioni, ma anzi di averne aggiunte altre alla lista. Erano già passati sei lunghi anni da quella scena che continuava, nonostante tutto, a ripetersi tutti gli anni quando arrivava il momento di attraversare il binario nove e tre quarti e avvicinarsi all’espresso di Hogwarts, forse quella volta però sarebbe stato diverso, forse e dico forse, sua madre avrebbe evitato di fargli la ramanzina davanti a Sirius visto che quell’estate si era definitivamente trasferito a casa Potter e adesso si trovava lì con loro, ma il suo piano andò in fumo pochi secondi dopo,quando sua madre lo strattonò per il colletto della camicia e lo costrinse a voltarsi verso di lei.
“James Potter, sei avvertito. Se dovesse arrivarmi un altro gufo dalla professoressa Mcgranitt contenente le sue lamentele sulla tua incivile condotta  scolastica ti prometto che passerai il Natale a lucidare l’argenteria del salotto, e lo farai senza la magia, mi sono spiegata?” lo avvertì Dorea con una luce omicida che le danzava negli occhi. Sirius ridacchiò, per dirla tutta ridacchiò un po’ troppo forte perché la signora Potter si voltò verso di lui e lo prese per un orecchio.
“E vale anche per te signorino Black. Ho altrettanta argenteria da lucidare in soffitta sai? Oppure preferiresti la guferia di famiglia? Avrebbe proprio bisogno di una bella pulitina Natalizia!”
Il sorriso scomparse all’istante dal viso del ragazzo che guardò allarmato l’amico ancora terrorizzato dalla prospettiva di aprire quell’immenso mobile che sapeva contenere tutti i servizi da tavola e i soprammobili mai utilizzati da sue madre e decisamente polverosi.
“Va bene, va bene ci comporteremo bene!” Promisero in coro i due ragazzi prendendo subito mentalmente nota di mettere fuori uso il gufo della vicepreside.
“Molto bene, e ora abbracciatemi!” Disse la donna cambiando nel giro di cinque secondi espressione e passando adesso alla ‘modalità mamma premurosa’.
Non ebbe neanche il tempo di ricordare alla madre quanto le aveva detto la sera prima sul fatto di evitare abbracci imbarazzanti in pubblico che lei lo stava già stringendo forte a se ripetendo l’abbraccio subito dopo con Sirius, quasi fosse anche lui figlio suo.
Nella stessa stazione e allo stesso binario stava salutando in quel momento la madre anche una ragazza dai folti capelli rossi raccolti in una coda alta.
“..E salutami anche Tunia, mamma ho provato a parlarle ieri sera ma non ha voluto aprirmi la porta tu dille che nonostante tutto le voglio bene” sua madre le si avvicinò e la abbracciò.
 “Oh Lily, sono certa che te ne vuole tanto anche lei”
Ma non era così : Petunia la odiava per non riuscire ad essere quello che invece lei era sempre stata: speciale.
Lily si allontanò dalla madre e dopo qualche minuto fu raggiunta da una elettrizzatissima Annie, la sua migliore amica, che la strinse forte e la prese subito sotto braccio.
“Ah no! Non pensare di cavartela con così poco cara ! non mi scrivi da quasi tre settimane! Aspettavo di sapere com’era andato l’incontro con tua zia Julie!”
Annie rabbrividì pensando alla zia e alle sue caramelle allo zenzero ammuffite.
“Non ti sei persa niente Lil, ti assicuro che quella donna…” ma Annie non terminò la frase, aveva appena poggiato gli occhi sul ragazzo cui praticamente sbavava, moriva, scodinzolava e ronzava dietro da circa… da circa il primo momento in cui l’aveva visto, vale a dire durante lo smistamento avvenuto anni prima. Lily seguì la traiettoria del suo sguardo e fece una smorfia disgustata dalla vista di quel personaggio e di tutto il suo gruppetto storico al completo: i Malandrini, per come si facevano chiamare loro. Dalla sua posizione Lily vedeva chiaramente Sirius e Peter che era forse l’anello più debole di quella compagnia, a Lily ancora sfuggiva il motivo per il quale facesse parte di quel gruppo se non per adularne i componenti. Ma il ‘branco’ non era al completo, mancava il capo. Ed eccolo, James Potter. Classico sbruffone, arrogante, completamente lontano da qualsiasi cosa avesse a che fare con delle regole da rispettare, l’asso del Quidditch, il campione. I suoi voti a scuola miracolosamente alti erano un mistero per Lily e per tutti. James trovava divertente scagliare incantesimi su chiunque non gli andasse a genio e si trovasse a portata di bacchetta, inoltre molto spesso sgattaiolava fuori dal castello con la sua compagnia per fare chissà cosa. Ma per Lily la cosa più scocciante riguardo all’argomento “James Potter” era che lui non si decideva, una buona volta, a lasciarla in pace ma continuava a tormentarla chiedendole di uscire, forse perché era l’unica che gli avesse mai detto no e avrebbe di certo continuato. Al suo seguito, Lily se ne stava dimenticando, c’era anche Remus Lupin forse l’unico che avesse un pizzico di sale in zucca tra i suoi amici e che l’anno prima era stato nominato prefetto come lei, dandole occasione di conoscerlo meglio e trovandolo davvero una persona piacevole.
“Lily ho avuto un’idea a dir poco franta-grandiosa!” esclamò Annie riportando lo sguardo accigliato di Lily su di lei.
“Avanti, sentiamo questa idea grandiosa…” ribattè lei osservando incuriosita l’amica muovere qualche passo incerto verso il gruppetto di ragazzi sopra descritto
“Tu mi hai sempre detto di seguire il mio istinto in tutte le situazioni no?” chiese Annie vagamente agitata e sulle spine.
“Mmh-mmmh” mugugnò Lily preoccupata dal comportamento dell’amica.
“Ho intenzione di invitare Sirius Black e di conseguenza tutto il suo gruppo a sedersi nel nostro scompartimento sul treno” disse Annie abbassando la voce in modo che solo Lily potesse sentirla.
“Annie! Torna subito qua o ti giuro che ti spedisco una fattura! Ti prego non farlo” implorò Lily afferrando Annie per la manica che con uno strattone deciso si liberò e con passo altrettanto determinato si avvicinò a Sirius Black che già la guardava con una sorta di vago interesse dipinto sul volto .
  
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