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Autore: DadaOttantotto    16/01/2011    5 recensioni
Scordatevi il sangue sintetico, i licantropi e le cacciatrici. Qui non ci sono vampiri "vegetariani".Le creature della notte esistono, e sono malvagie. Gli umani sono le loro prede. I più "meritevoli" vengono trasformati, gli altri sono unicamente cibo.
Solo un esiguo numero di vampiri, conosciuto col nome di "Gli Eletti", possiede un'anima. Il che conferisce loro il potere sui propri simili.
Imperversano per le strade, seminando morte e distruzione.
A dare loro la caccia c'è "L'Armata", esseri umani potenziati da un medicinale (chiamato "Zelda") creato appositamente dagli scienziati più famosi del mondo.
E poi c'è Judith. Una normale ragazza di 16 anni, che un giorno viene attaccata dai vampiri e convertita in una di loro.
Ma c'è un piccolo problema: lei non si trasforma, rimane umana.
Il suo sangue contiene il cosiddetto "Gene X", una sorta di antidoto contro il veleno di quelle creature.
Identificata come "La Cura", Judith è braccata. Gli Eletti vogliono eliminarla, L'Armata intende studiarla.
Entrambe le fazioni affidano la missione al loro elemento migliore.
Il Vampiro William e il Soldato Gabriel inizieranno così una lotta senza precedenti per la conquista della ragazza.
Riusciranno i due a non farsi coinvolgere, a non perdere di vista il loro obiettivo?
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It's all about fangs, claws and ectoplasm'
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After the sunset cap 1
- Chapter 1 -
- The Girl, The Soldier & The Vampire -

- 'Giofno, papà - biascicò, e per poco il toast che avrebbe dovuto essere la sua colazione non le andò di traverso.
- Buongiorno, principessa - rispose lui, il solito sorriso mattutino stampato in faccia.
- Dov'è Oliver?
- In macchina che ti aspetta. Dice che se non ti muovi, ti lascia a piedi.
Imprecò infilandosi il maglione.
Possibile, pensò, che ogni mattina io non debba sentire la sveglia, con la conseguenza di dover fare tutto di corsa?
Ingoiò quello che restava del toast, prese la giacca e corse alla porta.
- Jude! - la richiamò sua madre.
Si voltò, incrociando lo sguardo della donna e il suo sorrisetto divertito.
- Le scarpe - fece, indicando i suoi piedi.
Quando guardò in basso, capì di cosa la madre stesse parlando.
- Giusto - rispose.
Afferrò le Converse, poi, saltellando per tutta la cucina, riuscì ad infilarle.
Era pronta. Ma, come sempre, aveva impiegato un minuto di troppo a prepararsi.
Sentì un rumore che conosceva benissimo. Si precipitò fuori, preparandosi all'inevitabile.
- Oliver Jackson Carter!! Fermati subito!! - gridò con quanto fiato aveva in corpo.
Ma non servì. Il fratello era già lontano, e con lui l'unica possibilità di un passaggio in auto fino alla scuola. E, quindi, di arrivare in orario.
Sopirò guardando il cielo.  Grossi nuvoloni neri incombevano minacciosi sopra la sua testa, facendole temere il peggio. L'ultima volta che la pioggia l'aveva sorpresa per strada, era arrivata a scuola completamente zuppa. Ricordava com'era stato rimanere tutta sola e infreddolita nel corridoio, perchè il professor Hutton, la versione scolastica di Hitler, l'aveva accusata di "lordare l'aula". Così l'aveva buttata fuori, facendole prendere un sonoro raffreddore.
Iniziò a camminare, anzi a correre, lungo la piccola stradina che separava la sua abitazione dal caotico centro di Dunston, maledendo suo fratello e la sua stramaledetta fissa per la puntualità.
La calca di gente l'avvolse non appena raggiunse la zona principale della città. Sembrava quasi che tutta la popolazione avesse qualcosa da fare, e che quel qualcosa dovesse essere fatto di prima mattina. O almeno prima che il sole calasse, lasciando il buio a cancellare ogni forma di vita. Perchè quello che usciva di notte non era vivo; non respirava, il suo cuore non batteva . Ma camminava. Correva. Uccideva. Succhiava sangue. Silenzioso e veloce. Il perfetto predatore.
Scosse la testa, quasi a voler scacciare qualsiasi cosa vi fosse all'interno. Pensare a certe cose di prima mattina non era certo la cosa migliore per affrontare la giornata...

La coda di macchine si era fatta lunghissima. Non ne poteva più di stare fermo, impegnato a suonare il clacson con una maestria che, siccome quella situazione si ripeteva ogni santo giorno, gli era ormai penetrata fin dentro le ossa.
Si trattenne a stento dallo scendere e insultare chiunque gli capitasse a tiro, che fosse colpevole o meno di quel casino. La città era troppo piccola, la popolazione troppo abbondante. Questo, unito alla quasi totale disorganizzazione nelle ore diurne, portava a un tale marasma. Sì, Dunston era sicuramente la città più caotica e confusionaria di tutti gli Stati Uniti, se non del mondo intero. Nessuno si era mai impegnato più di tanto per mettere un po' d'ordine, così com'era più facile, di notte, lasciare tutto nelle mani dei Soldati. Lasciare che fossero loro a rischiare la vita contro quei cacciatori sanguinari. Troppi compagni aveva già perso, troppi amici aveva sotterrato. Odiava i Vampiri con tutte le sue forze, le stesse che impiegava per combatterli.
Quando finalmente l'auto davanti alla sua si mosse, ringraziò il cielo e chiunque gli avesse permesso di avanzare di qualche metro. Ma perchè diavolo non si decideva a comprarsi una moto? Sarebbe stato tutto più semplice.
Bip Bip
Quel suono lo distrasse per un istante dalla guida; allungò il braccio verso il sedile accanto, senza staccare lo sguardo dalla strada, e afferrò quell'oggetto trillante.
Uno dei vantaggi dello Zelda era il potenziamento dei riflessi, oltre che di forza e velocità. Questo gli permetteva di leggere il messaggio che gli era appena arrivato e guidare perfettamente allo stesso tempo.
Abitanti di Duston, state tranquilli, pensò. Non sono io quello da temere.
"Allenamento e caccia Squadra 4"
Poche parole che, però, ebbero la forza di mandarlo su tutte le furie. Come potevano fargli questo? Come potevano affibbiargli la squadra dei novellini? E, per di più, avrebbe dovuto portarseli dietro durante la notte in cerca di Vampiri da sterminare. Fantastico. Adesso il Quartier Generale aveva deciso di usarlo come babysitter. Forse era ora di far capire a quella gente che lui era un Greyhound.
Quella missione cominciava già a puzzargli di morte.

William diede una rapida occhiata al Vampiro che lo precedeva. Alto, ben piazzato, capelli corti... un culturista, forse. O un lottatore. Un duello sarebbe potuto essere interessante, giusto per saggiare la sua forza. Peccato che gli Eletti non permettessero scontri all'interno del gruppo, altrimenti quel tipo sarebbe stato polvere già da tempo. E dire che nemmeno si ricordava il suo nome...
La grande porta si aprì non appena Dimitri, il primo di quella fila di Vampiri che camminavano lenti e silenziosi per i corridoi dell'immensa villa, vi appoggiò sopra le mani. Socchiuse gli occhi per non rimanere abbagliato dalla luce intensa emanata dai sontuosi lampadari in cristallo. Entrò nella sala che funzionava da "ritrovo" per gli Eletti, contemplando le lunghe pareti color avorio, le imponenti finestre coperte da lunghi tendoni affinché il sole non riuscisse ad entrare. Poter uscire di giorno, sentire il calore di quella palla di fuoco sulla faccia, era l'unica cosa di cui sentiva la mancanza. Per il resto... viva i Vampiri! Cosa avrebbe fatto senza la supervista, il superudito, la superagilità, il superqualsiasi cosa la sua nuova condizione gli aveva portato? Sarebbe ridotto ad un mucchietto di polvere, ecco cosa.
- Benvenuti, amici miei!
Spostò lentamente lo sguardo sul proprietario di quella voce baritonale. L'imponente figura di Vladimir sembrava occupare tutta la stanza, la pelle nivea in netto contrasto con il nero del pavimento.
- Salve, Vlad - biascicò, superando il Vampiro e avvicinandosi al grande tavolo rettangolare posto al centro del salone.
Dimitri lo raggiunse dopo pochi secondi e occupò la sedia accanto alla sua.
- Se continui così, penseranno che tu sia un associale, ragazzo - fece il più anziano, sorridendo.
- Che ci vuoi fare - replicò William, stringendosi nelle spalle - Non sono il tipo da baci e abbracci.
- Dovresti portargli più rispetto. Dopotutto, è il nostro capo.
- E chi l'ha deciso?
- E' il Primo Vampiro.
- Ne sei sicuro? Tu c'eri, lo hai visto con i tuoi occhi?
- Cielo, Willy!
Una massa di capelli ricci si intrufolò tra i due conversanti con la grazia di una ballerina classica. Quando sollevò la testa, un gran sorriso le illuminava il volto pallido.
-  Dovresti provare a fidarti un po' di più, sai?
- Fatti gli affari tuoi, Roxanne.
La ragazza storse il naso, poi rivolse al più giovane uno sguardo seccato.
- Diventi davvero intrattabile quando non mangi - esclamò subito prima di sparire con la stessa velocità con cui era apparsa.
Quasi avesse udito quelle parole, lo stomaco di William iniziò a brontolare. Si portò una mano al ventre, tentando inutilmente di nascondere quel rumore.
Non era un segreto che da qualche tempo i Soldati si fossero fatti più forti, e che i Vampiri non riuscissero a farsi una scorpacciata di sangue degna di questo nome. E la sua non era di certo l'unica pancia a non essere piena. Tuttavia lo irritava mostrare i segni della fame, apparire debole agli occhi degli altri Eletti. Lui era William McCoy, non un Vampiro qualunque.
- Benvenuti, amici miei.
Il suo sguardo si posò sugli occhi cerulei di Vlad. Il "capo" si era posizionato a metà del tavolo, poggiandovi sopra le mani, e sembrava pronto a parlare. Bene. Prima iniziava, prima finiva. E prima poteva uscire da quella sala pregna del profumo del Primo Vampiro. Quell'odore gli dava il voltastomaco, sapeva di vaniglia e miele, qualcosa di estremamente dolciastro e disgustoso.
- Mi rincresce avervi mandato a chiamare, cari compagni - esordì - ma questa riunione era indispensabile. Sappiamo tutti che la battaglia contro i nostri nemici Soldati è particolarmente dura in questo periodo. E che, purtroppo, questo porta ad una sostanziale riduzione di sangue fresco a nostra disposizione.
Dal gruppetto di Vampiri si levò un mormorio di disappunto, che Vlad frenò con un gesto della mano.
- Il fatto più grave è che stiamo perdendo molti componenti del nostro esercito, molti valorosi combattenti che cercavano soltanto di trovare qualcosa da mettere sotto i denti, se mi passate il gioco di parole.
Questa volta la sala si riempì di una vivace risata.
William si mosse nervoso sulla sedia. Si sentiva come se gli mancasse l'aria, benchè respirare non fosse una cosa essenziale per lui. La puzza del Primo Vampiro gli era ormai penetrata nel cervello, incrementando il senso di nausea; in più quell'armadio si era messo a parlare di sangue, e il suo stomaco brontolò ancora più forte. Certo, era preoccupato anche lui per il continuo assottigliamento del numero dei Vampiri combattenti, ma i morsi della fame avevano la precedenza.
- Questa notte uscirete in caccia - continuò Vladimir, quel sorrisetto perennemente stampato in faccia - Divisi in coppie, perlustrerete tutta la città. Se trovate qualcuno, ve ne ciberete per primi, poi sarà il turno della vostra squadra. E se avanza qualcosa... beh, ricordatevi di me!
William fece finta di ridere insieme agli altri, nel vano tentativo di accelerare i tempi e poter uscire di lì il prima possibile.
Vlad iniziò ad elencare gli abbinamenti. Quando arrivò al suo nome, William non potè trattenersi dall'imprecare.
Tra tutti quelli che gli poteva affibbiare, il Primo Vampiro era andato a scegliere proprio lui. Quell'imbecille, incapace e sbruffone di Marco. L'Eletto che più gli stava sulle scatole.
Rivolse uno sguardo contrariato a Vlad; poi si alzò di scatto e uscì dalla stanza, ignorando un Dimitri seccato che lo richiamava indietro.

Eccomi di ritorno... finalmente! Mi scuso per il tremendo ritardo, ma tra poca ispirazione, poco tempo e pc rotto, non sono riuscita a far prima.
Allora, iniziamo presentandovi i tre personaggi principali:
Judith Carter è Amber Tamblyn
Gabriel Greyhound è Jeremy Sumpter
William McCoy è Kevin Zegers
Rngrazio di cuore e r a t o, shasha5, LightningStrike e periwinkle per le recensioni;
e r a t o, shasha5, LightningStrike e FranciWhitlock per averla inserita tra le seguite; bersa per averla inserita tra quelle da ricordare e shasha5 per averla inserita tra le preferite!
Grazie a tutte! Vi adoro!!! :)
Alla prossima!
Baci8
   
 
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