Capitolo 8: Questa base non è un albergo
ma di sicuro è un labirinto.
Shu non ce la faceva: aveva avuto appena il tempo di sentire le
lamentele di Charlie, che subito era stato catapultato in un mondo tutto nuovo.
Il comandante, un tipo strano fissato con le tre frecce, aveva prima
fatto loro un discorso sull’importanza del ruolo che svolgevano - e di quanto dovessero seguire le indicazioni
delle tre frecce -, poi fatto firmare non so quanti fogli - di cui uno declinava qualsiasi
responsabilità nel caso “ le tre frecce decidessero di richiamare il candidato
a loro” - e infine spediti nelle loro camere – con la benedizione delle tre frecce, naturalmente-. Sì perché il
bello di essere nel secondo gruppo era che finalmente avevi una camera e non
più l’enorme stanzone dove stavano ammassati tutti i cadetti.
Sfortunatamente era stato messo in una camera separata dai due compagni
di sventura e, ora, si aggirava per i corridoi, il numero dell’appartamento
scritto su un foglietto, come il più ridicolo dei nuovi arrivati in
circolazione.
Ma in fondo non era tutta colpa sua.
Insomma, gli avevano dato la stanza seicentosettantotto nel corridoio
U, ma solo per trovarlo questo corridoio aveva fatto una fatica immane e ora si
trovava di fronte alla stanza sessantasette.
Ma quant’era grande quella
base, si chiese sconsolato, accasciandosi sulla
propria valigia e massaggiandosi le tempie.
Iniziava a sentire veramente la mancanza dello
stanzone, sporco, chiassoso e disordinato, ma molto più semplice da trovare di
quanto potesse essere questa famigerata stanza quattrocentosettantotto,
sperduta in chissà quale meandro della Deava.
Tuttavia di
certo non poteva accamparsi nel corridoio quindi, sospirato un’ultima volta,
riprese in mano la propria valigia e si addentrò nei cunicoli, sperando almeno
che, se non si fosse fatto vivo per la sera, qualcuno gli mandasse in aiuto una
squadra di soccorso.
••••••••••••••
Sibilla non era
mai stata una fautrice della divisione rigida dei ruoli. Avere genitori così
giovani aveva favorito in lei una certa elasticità di pensiero, tuttavia l’idea
che sua madre cercasse conforto in lei la turbava profondamente.
Silvia De
Alisia non era mai stata una donna che potesse essere definita dolce, eterea o
femminile, tuttavia era sua madre, la stessa che da piccola la stringeva a sé
quando piangeva per una sbucciatura, o che regalava uno dei suoi migliori
sorrisi quando correva verso di lei, desiderosa di affetto.
E ora la sua
mamma, il suo rifugio, se ne stava a lagnarsi con la testa sulle sue ginocchia,
cercando da lei conforto. E la cosa, per quanto fosse elastica, era piuttosto
inquietante.
- mamma, cos’è
successo?- chiese grave, osservandola rimettersi seduta.
Silvia
singhiozzò più forte, chinando il capo – tuo padre..- mormorò.
La ragazza s’irrigidì,
mentre un brutto pensiero invadeva la sua mente – a-avete dei problemi? volete di..,
insomma, volete separarvi?-
- certo che
no!- scattò la bionda, calmandosi subito dopo – o almeno lo spero.- aggiunse
mesta.
- come almeno
lo speri?-
La donna
sospirò, fissando lo sguardo sulla figlia – Sibilla, io e tuo padre non…- ma
non poté finire la frase perché la rossa, come colta da un’improvvisa
illuminazione, saltò giù dalla poltrona, premendosi le orecchie con le mani e
urlando a squarciagola.
- Sibilla!-
esclamò Silvia, sconvolta.
-
AAAAAAAAAAAAAAAAAAA NON SENTO!- urlò questa, dirigendosi verso la propria
camera. Questo era più di quanto potesse chiederle, non aveva la benché minima
intenzione di sentire simili cose.
- avanti Sibilla,
non fare la bambina! Cosa credevi, che ti avesse portato la cicogna?- la
incalzò la madre, seguendola di pari passo – Figurati se un qualsiasi animale
si avvicina a tuo padre, anche solo per lavoro!-
- non ti sento,
non ti sento!- ripeté lei, cambiando improvvisamente direzione – e poi che
pretendi che faccia io? Parlare con papà?-
- certo che no,
topolino!- la tranquillizzò Silvia, riuscendo finalmente ad afferrarla per le
spalle – volevo solo qualche consiglio.-
- da me?-
chiese Sibilla allibita – hai scelto proprio un’esperta nel settore, non c’è
che dire!-
- ah.- questa
volta era Silvia quella allibita – quindi tu e Shu non..-
- MAMMA!-
- che c’è? Io
alla tua età potevo decisamente ritenermi esperta.-
- oddio!-
esclamò Sibilla disperata, cercando una via d’uscita. Cominciava a considerare
il buttarsi dalla finestra un’opzione allettante.
••••••••••••••
Duecentosessantotto,
duecentosessantanove, duecentosettanta… niente, neanche l’ombra della sua
stanza.
Shu si voltò, osservando
il corridoio alle spalle. Ok, se iniziava a tornare indietro da ora, sarebbe
riuscito ad arrivare nel salotto comune prima di sera. Poteva accamparsi lì, in
fin dei conti.
Certo, non
sarebbe stato facile avere un po’ d’intimità con tutto quell’afflusso di
element ma almeno avrebbe dormito. No?
Sì, era la
soluzione migliore. Al diavolo la privacy!
Girò i tacchi e
si avviò con passo sicuro verso l’uscita di emergenza, che brillava in
quell’insieme di porte tutte uguali come un faro nell’oscurità.
La sua salvezza
era a pochi passi da lui, oramai.
- allora ti
faccio sapere domani, ok?-
Quando oramai
non mancava che una porta dal conseguimento del suo obiettivo, questa decise
che no, era troppo facile risolvere in quel modo e si aprì di scatto,
fiondandosi senza troppe scuse sul ragazzo e atterrandolo.
Shu impiegò non
pochi minuti prima di riuscire a ricordare chi fosse, dove si trovasse e,
soprattutto, chi poteva essere stato a riempire il corridoio di lucciole.
- che botta! Scusami,
ti sei fatto male?- domandò una voce amichevole porgendogli la mano - o erano tre? - e aiutandolo ad
alzarsi.
- non più del
solito.- sospirò il ragazzo, ricordando le cadute di cui era stato protagonista
dall’arrivo alla base.
- è che non
immaginavo potesse esserci qualcuno dietro la porta.- continuò lo sconosciuto –
scusami ancora.-
Shu gli fece
segno con la mano, come a ribadire di non preoccuparsi e mise finalmente a
fuoco il suo attentatore: era un ragazzo più o meno della sua età. Alto e magro
spiccava per i capelli, lunghi fino alle spalle, di un bel bruno che ridava sul
blu e per gli occhi blu.
- comunque io
sono Nanao.- spiegò lo sconosciuto.- tu sei?-
- Shu.- rispose
il rosso.
- ma tu non
sarai mica il famigerato Aiba Shu?-
- famigerato?-
domandò Shu, perplesso da questa improvvisa celebrità – sì, sono io.-
- oh, meno
male! Cominciavo a darti per disperso!-
- come scusa?-
- ma sì! Ti
aspettavo da questa mattina! Dov’eri finito?-
Shu sempre più
confuso osservò quello strano ragazzo – non vorrei offenderti ma non credo di
conoscerti.-
Nanao sospirò,
visibilmente preoccupato per la salute mentale di quel ragazzo – te l’ho appena
detto! Sono Nanao, il tuo nuovo compagno di stanza. A proposito, come mai stai
facendo il giro lungo? Per arrivare in stanza basta prendere l’ascensore G, ti
ci porta proprio davanti.-
••••••••••••••
- Sibilla?-
- mh?-
- scusa se te
lo chiedo ancora, ma credo di non aver capito bene. Per quale motivo hai deciso
di passare la notte qui, occupando il mio letto oltretutto, quando hai la tua
stanza?-
Sibilla scrutò
l’amica, comodamente seduta su una pila di panni sporchi, e sospirò – semplice,
perché mia mamma ha ritenuto opportuno mettermi al corrente della sua vita
sessuale. Cosa di cui ho intenzione di fare a meno.-
- peccato.-
commentò Lily accendendo la tv – sarebbero stati aneddoti molto più divertenti
delle solite soap opera che Sarah mi costringe a sorbirmi ogni sera.- aggiunse
ripensando alla compagna di stanza che, fortunatamente, non era ancora tornata.
- mi dispiace
per te – disse allora la rossa – ma da quel che ho capito ci sarebbe stato poco
da interessarsi. Non fanno niente. Grazie a Dio!-
- Sibilla!-
- ehi, sono i
miei genitori!-
- sì, ma se ti
auguri cose del genere, presto potresti dire “sono i miei genitori separati”.-
disse Lily in tutta tranquillità - Non lo sai che questa è la causa dell’86%
dei divorzi?-
-Lily, per
favore!- scattò Sibilla – ora come ora mi servivano giusto le tue percentuali
allarmanti. Cosa dovrei fare secondo te?-
La bruna roteò
gli occhi, esasperata – che ne dici di aiutarli?-
-…-
- Allora?-
- c’è un piano
di riserva?-
- Sibilla,
questo è il piano di riserva.-
- bene.-
- bene?-
- bene!- ripeté
Sibilla, alzandosi in piedi, lo sguardo sicuro in volto – si arrangiassero da
soli!- aggiunse poi, scrollando le spalle.
Lily sospirò – bene,
vorrà dire che i weekend li passerai da uno e il restante dall’altro.-
La rossa fece
per replicare ma, improvvisamente, il suono della sirena coprì la sua voce.
- uao, abbiamo
trovato qualcuno che riesce a farti stare zitta!- esclamò Lily, prima di
scattare in piedi e correre con l’amica nella sala comandi.
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Angolo dell’autrice
*tira un sospiro di sollievo* oh, finalmente ho
finito la parte di quiete prima della tempesta, ora potrò dedicarmi a morte, distruzione
e spargimenti di sangue! ( sì, la pace nel mondo non è tra i miei hobbie) a
parte ciò devo scusarmi se non ci sono praticamente mai, purtroppo sono
giustificata, gli esami mi inseguono e io passo il tempo a seminarli, fermarmi
sarebbe la morte!
Tornando seri, ho un febbraio a dir poco di
fuoco, quindi non assicuro che potrò esserci o ( tentare di) riprendere a
postare regolarmente ma da marzo mi ci metto d’impegno, lo giuro, tornerò!
* e ora forza, un bel” che culo” detto di cuore!*
Detto questo, vorrei ringraziare:
E r a t o: eeeeh tesoro bello, tutti
vogliono Apollo, persino i ragni di casa mia ondeggiano eccitati quando lo
vedono, per non parlare dei miei vicini guardoni!XD Comunque l’ho sempre detto
e sempre lo ripeterò, Sirius è la mia musa ispiratrice, senza di lui e della
mia voglia di danneggiarlo come farei a creare storie?
Violet_Rose: Auguri di pasqua anche a
voi! E già che ci sono ve li faccio anche per Natale, l’anno nuovo e l’epifania,
mii come sono puntuale! Comunque sarò sincera: è una
mia creatura, gli voglio bene come se fosse mio figlio e lo nutro ogni giorno a
forchette ma..Shu non è dolce, Shu è fesso! Io amo le creature fesse, farle
fighe è troppo facile. XD
La scrittrice: purtroppo anche questo è stato
tranquillo, scusami, ma ero ( è passato adesso, ho bisogno di action ora) nella
fase delle “scenette di vita quotidiana I love you”, in
realtà mi piacciono ancora ma capisco che non posso fare solo quelle XD. In quanto
a Sibilla e Shu eeeh, la vedo dura, loro due sarebbero
la coppia ideale per il remake di scemo e più scemo. Shu oramai sa quello che prova
ma Siby vive ancora nel regno delle farfalline volanti,
va svegliata a suon di clacson, e con lei suo padre. Ma dopo tutto si sa, la mela
non cade mai tanto distante dall’albero.
* si avvolge nel suo mantello*
Bene, la mia missione è conclusa.
Alla prossima
Baci :*
Laica