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Autore: Laica    16/01/2011    3 recensioni
Di ritorno dal passato ( o da what are you ) ecco a voi la Deava 18 anni dopo la Sacra Genesi.
Tra nuovi acquisti, vecchie conoscenze, crisi coniugali, angeli fuori di testa, loschi figuri, orologi biologici, millepiedi domestici e mosche fastidiose la storia più brutta ( e assurda) che il fandom di Aquarion abbia mai conosciuto continua!XD
In Restauro
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Apollo, Silvia de Alisia, Sirius de Alisia
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Adorava la domenica, era l’unico giorno della settimana in cui poteva svegliarsi quando voleva e soprattutto poteva mangiare q

 

Capitolo 8: Questa base non è un albergo ma di sicuro è un labirinto.

Shu non ce la faceva: aveva avuto appena il tempo di sentire le lamentele di Charlie, che subito era stato catapultato in un mondo tutto nuovo.

Il comandante, un tipo strano fissato con le tre frecce, aveva prima fatto loro un discorso sull’importanza del ruolo che svolgevano - e di quanto dovessero seguire le indicazioni delle tre frecce -, poi fatto firmare non so quanti fogli - di cui uno declinava qualsiasi responsabilità nel caso “ le tre frecce decidessero di richiamare il candidato a loro” - e infine spediti nelle loro camere – con la benedizione delle tre frecce, naturalmente-. Sì perché il bello di essere nel secondo gruppo era che finalmente avevi una camera e non più l’enorme stanzone dove stavano ammassati tutti i cadetti.

Sfortunatamente era stato messo in una camera separata dai due compagni di sventura e, ora, si aggirava per i corridoi, il numero dell’appartamento scritto su un foglietto, come il più ridicolo dei nuovi arrivati in circolazione.

Ma in fondo non era tutta colpa sua.

Insomma, gli avevano dato la stanza seicentosettantotto nel corridoio U, ma solo per trovarlo questo corridoio aveva fatto una fatica immane e ora si trovava di fronte alla stanza sessantasette.

Ma quant’era grande quella base, si chiese sconsolato, accasciandosi sulla propria valigia e massaggiandosi le tempie.

Iniziava a sentire veramente la mancanza dello stanzone, sporco, chiassoso e disordinato, ma molto più semplice da trovare di quanto potesse essere questa famigerata stanza quattrocentosettantotto, sperduta in chissà quale meandro della Deava.

Tuttavia di certo non poteva accamparsi nel corridoio quindi, sospirato un’ultima volta, riprese in mano la propria valigia e si addentrò nei cunicoli, sperando almeno che, se non si fosse fatto vivo per la sera, qualcuno gli mandasse in aiuto una squadra di soccorso.

••••

 

Sibilla non era mai stata una fautrice della divisione rigida dei ruoli. Avere genitori così giovani aveva favorito in lei una certa elasticità di pensiero, tuttavia l’idea che sua madre cercasse conforto in lei la turbava profondamente.

Silvia De Alisia non era mai stata una donna che potesse essere definita dolce, eterea o femminile, tuttavia era sua madre, la stessa che da piccola la stringeva a sé quando piangeva per una sbucciatura, o che regalava uno dei suoi migliori sorrisi quando correva verso di lei, desiderosa di affetto.

E ora la sua mamma, il suo rifugio, se ne stava a lagnarsi con la testa sulle sue ginocchia, cercando da lei conforto. E la cosa, per quanto fosse elastica, era piuttosto inquietante.

- mamma, cos’è successo?- chiese grave, osservandola rimettersi seduta.

Silvia singhiozzò più forte, chinando il capo – tuo padre..- mormorò.

La ragazza s’irrigidì, mentre un brutto pensiero invadeva la sua mente – a-avete dei problemi? volete di.., insomma, volete separarvi?-

- certo che no!- scattò la bionda, calmandosi subito dopo – o almeno lo spero.- aggiunse mesta.

- come almeno lo speri?-

La donna sospirò, fissando lo sguardo sulla figlia – Sibilla, io e tuo padre non…- ma non poté finire la frase perché la rossa, come colta da un’improvvisa illuminazione, saltò giù dalla poltrona, premendosi le orecchie con le mani e urlando a squarciagola.

- Sibilla!- esclamò Silvia, sconvolta.

- AAAAAAAAAAAAAAAAAAA NON SENTO!- urlò questa, dirigendosi verso la propria camera. Questo era più di quanto potesse chiederle, non aveva la benché minima intenzione di sentire simili cose.

- avanti Sibilla, non fare la bambina! Cosa credevi, che ti avesse portato la cicogna?- la incalzò la madre, seguendola di pari passo – Figurati se un qualsiasi animale si avvicina a tuo padre, anche solo per lavoro!-

- non ti sento, non ti sento!- ripeté lei, cambiando improvvisamente direzione – e poi che pretendi che faccia io? Parlare con papà?-

- certo che no, topolino!- la tranquillizzò Silvia, riuscendo finalmente ad afferrarla per le spalle – volevo solo qualche consiglio.-

- da me?- chiese Sibilla allibita – hai scelto proprio un’esperta nel settore, non c’è che dire!-

- ah.- questa volta era Silvia quella allibita – quindi tu e Shu non..-

- MAMMA!-

- che c’è? Io alla tua età potevo decisamente ritenermi esperta.-

- oddio!- esclamò Sibilla disperata, cercando una via d’uscita. Cominciava a considerare il buttarsi dalla finestra un’opzione allettante.

••••

 

Duecentosessantotto, duecentosessantanove, duecentosettanta… niente, neanche l’ombra della sua stanza.

Shu si voltò, osservando il corridoio alle spalle. Ok, se iniziava a tornare indietro da ora, sarebbe riuscito ad arrivare nel salotto comune prima di sera. Poteva accamparsi lì, in fin dei conti.

Certo, non sarebbe stato facile avere un po’ d’intimità con tutto quell’afflusso di element ma almeno avrebbe dormito. No?

Sì, era la soluzione migliore. Al diavolo la privacy!

Girò i tacchi e si avviò con passo sicuro verso l’uscita di emergenza, che brillava in quell’insieme di porte tutte uguali come un faro nell’oscurità.

La sua salvezza era a pochi passi da lui, oramai.

- allora ti faccio sapere domani, ok?-

Quando oramai non mancava che una porta dal conseguimento del suo obiettivo, questa decise che no, era troppo facile risolvere in quel modo e si aprì di scatto, fiondandosi senza troppe scuse sul ragazzo e atterrandolo.

Shu impiegò non pochi minuti prima di riuscire a ricordare chi fosse, dove si trovasse e, soprattutto, chi poteva essere stato a riempire il corridoio di lucciole.

- che botta! Scusami, ti sei fatto male?- domandò una voce amichevole porgendogli la mano - o erano tre? - e aiutandolo ad alzarsi.

- non più del solito.- sospirò il ragazzo, ricordando le cadute di cui era stato protagonista dall’arrivo alla base.

- è che non immaginavo potesse esserci qualcuno dietro la porta.- continuò lo sconosciuto – scusami ancora.-

Shu gli fece segno con la mano, come a ribadire di non preoccuparsi e mise finalmente a fuoco il suo attentatore: era un ragazzo più o meno della sua età. Alto e magro spiccava per i capelli, lunghi fino alle spalle, di un bel bruno che ridava sul blu e per gli occhi blu.

- comunque io sono Nanao.- spiegò lo sconosciuto.- tu sei?-

- Shu.- rispose il rosso.

- ma tu non sarai mica il famigerato Aiba Shu?-

- famigerato?- domandò Shu, perplesso da questa improvvisa celebrità – sì, sono io.-

- oh, meno male! Cominciavo a darti per disperso!-

- come scusa?-

- ma sì! Ti aspettavo da questa mattina! Dov’eri finito?-

Shu sempre più confuso osservò quello strano ragazzo – non vorrei offenderti ma non credo di conoscerti.-

Nanao sospirò, visibilmente preoccupato per la salute mentale di quel ragazzo – te l’ho appena detto! Sono Nanao, il tuo nuovo compagno di stanza. A proposito, come mai stai facendo il giro lungo? Per arrivare in stanza basta prendere l’ascensore G, ti ci porta proprio davanti.-

 

••••

- Sibilla?-

- mh?-

- scusa se te lo chiedo ancora, ma credo di non aver capito bene. Per quale motivo hai deciso di passare la notte qui, occupando il mio letto oltretutto, quando hai la tua stanza?-

Sibilla scrutò l’amica, comodamente seduta su una pila di panni sporchi, e sospirò – semplice, perché mia mamma ha ritenuto opportuno mettermi al corrente della sua vita sessuale. Cosa di cui ho intenzione di fare a meno.-

- peccato.- commentò Lily accendendo la tv – sarebbero stati aneddoti molto più divertenti delle solite soap opera che Sarah mi costringe a sorbirmi ogni sera.- aggiunse ripensando alla compagna di stanza che, fortunatamente, non era ancora tornata.

- mi dispiace per te – disse allora la rossa – ma da quel che ho capito ci sarebbe stato poco da interessarsi. Non fanno niente. Grazie a Dio!-

- Sibilla!-

- ehi, sono i miei genitori!-

- sì, ma se ti auguri cose del genere, presto potresti dire “sono i miei genitori separati”.- disse Lily in tutta tranquillità - Non lo sai che questa è la causa dell’86% dei divorzi?-

-Lily, per favore!- scattò Sibilla – ora come ora mi servivano giusto le tue percentuali allarmanti. Cosa dovrei fare secondo te?-

La bruna roteò gli occhi, esasperata – che ne dici di aiutarli?-

-…-

- Allora?-

- c’è un piano di riserva?-

- Sibilla, questo è il piano di riserva.-

- bene.-

- bene?-

- bene!- ripeté Sibilla, alzandosi in piedi, lo sguardo sicuro in volto – si arrangiassero da soli!- aggiunse poi, scrollando le spalle.

Lily sospirò – bene, vorrà dire che i weekend li passerai da uno e il restante dall’altro.-

La rossa fece per replicare ma, improvvisamente, il suono della sirena coprì la sua voce.

- uao, abbiamo trovato qualcuno che riesce a farti stare zitta!- esclamò Lily, prima di scattare in piedi e correre con l’amica nella sala comandi.

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Angolo dell’autrice

*tira un sospiro di sollievo* oh, finalmente ho finito la parte di quiete prima della tempesta, ora potrò dedicarmi a morte, distruzione e spargimenti di sangue! ( sì, la pace nel mondo non è tra i miei hobbie) a parte ciò devo scusarmi se non ci sono praticamente mai, purtroppo sono giustificata, gli esami mi inseguono e io passo il tempo a seminarli, fermarmi sarebbe la morte!

Tornando seri, ho un febbraio a dir poco di fuoco, quindi non assicuro che potrò esserci o ( tentare di) riprendere a postare regolarmente ma da marzo mi ci metto d’impegno, lo giuro, tornerò!

* e ora forza, un bel” che culo” detto di cuore!*

Detto questo, vorrei ringraziare:

 

E r a t o: eeeeh tesoro bello, tutti vogliono Apollo, persino i ragni di casa mia ondeggiano eccitati quando lo vedono, per non parlare dei miei vicini guardoni!XD Comunque l’ho sempre detto e sempre lo ripeterò, Sirius è la mia musa ispiratrice, senza di lui e della mia voglia di danneggiarlo come farei a creare storie?

 

Violet_Rose: Auguri di pasqua anche a voi! E già che ci sono ve li faccio anche per Natale, l’anno nuovo e l’epifania, mii come sono puntuale! Comunque sarò sincera: è una mia creatura, gli voglio bene come se fosse mio figlio e lo nutro ogni giorno a forchette ma..Shu non è dolce, Shu è fesso! Io amo le creature fesse, farle fighe è troppo facile. XD

 

La scrittrice: purtroppo anche questo è stato tranquillo, scusami, ma ero ( è passato adesso, ho bisogno di action ora) nella fase delle “scenette di vita quotidiana I love you”, in realtà mi piacciono ancora ma capisco che non posso fare solo quelle XD. In quanto a Sibilla e Shu eeeh, la vedo dura, loro due sarebbero la coppia ideale per il remake di scemo e più scemo. Shu oramai sa quello che prova ma Siby vive ancora nel regno delle farfalline volanti, va svegliata a suon di clacson, e con lei suo padre. Ma dopo tutto si sa, la mela non cade mai tanto distante dall’albero.

 

* si avvolge nel suo mantello*

Bene, la mia missione è conclusa.

Alla prossima

Baci :*

Laica

   
 
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