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Autore: elettra1991    19/01/2011    4 recensioni
Per la famiglia Weasley il Natale è sempre stato la festa della famiglia, da passare tradizionalmente tutti riuniti alla Tana. E anche questa volta, come tutti gli anni, Molly ed Arthur attendono con ansia il fatidico giorno per poter stare tutti insieme. Ma ora che figli e nipoti sono ormai adulti ed hanno ognuno la propria vita, avranno ancora voglia di fare ritorno alla "vecchia casa dei nonni", per passare con loro il Natale?
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Molly Weasley quel primo pomeriggio del 23 Dicembre stava farcendo il tacchino, preparandosi poi a metterlo in forno. Aveva già apparecchiato la tavola per il pranzo e messo gli innumerevoli regali per figli e nipoti sotto l'immenso albero in salotto.
Arthur quella mattina era andato al Ministero per parlare con dei colleghi, e non era ancora rientrato, così lei aveva potuto sbrigare le faccende di casa in assoluta tranquillità.
Quell'anno per la prima volta dopo tanto tempo, il Natale sarebbe stato diverso. Inutile fingere, tutto avrebbe avuto un altro sapore con più della metà dei suoi figli lontani quel giorno. Ma lei aveva dovuto affrontare prove ben più dure nella sua vita, così cercava in tutti i modi di fingere che tutto andasse bene.
-Molly, dove sei?-
La voce di Arthur dal salotto la riscosse dai suoi pensieri.
-Sono in cucina- gli urlò.
-Mmm...che profumino- disse l'uomo, raggiungendola.
-Ma se non ho ancora messo a cuocere nulla- rise sua moglie, dandogli un bacio.
Arthur alzò le spalle, levandosi poi il cappotto e il cappello e posandoli su una sedia.
-Senti...-cominciò -Ho visto Bill al lavoro-
-E...?- chiese Molly, continuando a cucinare.
L'improvviso silenzio del marito, tipico di quando non sapeva come affrontare un discorso, la indusse a voltarsi verso di lui per guardarlo.
-Non vengono nemmeno loro- disse la donna, interpretando i pensieri di Arthur.
Lui infatti scosse la testa -Mi dispiace-
Molly non gli rispose. Guardò il tacchino, ormai quasi pronto, preparato con amore e pazienza. Ci aveva messo tutta la mattina.
Era inutile farlo, dato che nella migliore delle ipotesi sarebbero stati in sei. Loro due, e la famiglia di Percy.
Il pranzo invece era stato progettato per molte più persone. E in più lei ormai era sicura che presto anche il suo terzogenito avrebbe chiamato per disdire, adducendo una qualche scusa che lei nemmeno più voleva sentire.
Mosse appena la bacchetta, e il tacchino scomparve. La tavola venne sparecchiata in un lampo, tutti i preparativi fatti in quel momento sparirono.
-Cosa stai facendo?- chiese Arthur.
-Non ha senso festeggiare il Natale soli. Presto vedrai che chiamerà anche Percy per dirci che non ci sarà.
-Ma perchè dici così?- cercò di calmarla suo marito, avvicinandosi a lei.
-No Arthur, lascia stare- lo fermò Molly -Mi intristirebbe e basta. Se proprio dobbiamo essere solo noi due, allora preferisco passarlo come un giorno qualsiasi-
E detto questo se ne andò, dirigendosi al piano di sopra. Stava già salendo le scale, quando il telefono attaccò a squillare.
Suo marito fece per sollevare la cornetta, ma lei lo bloccò.
-Lascia faccio io- gli disse -Pronto?-
-Ciao mamma, sono Percy! Volevo...-
-Si lo so cosa volevi dirmi- sbottò Molly -Nemmeno voi ci sarete a Natale. Non ti preoccupare!-
-Ma io...-cercò di dire l'uomo.
-No caro, tranquillo. Non mi servono spiegazioni! Me ne hanno già date molte i tuoi fratelli- continuò sua madre -Io e tuo padre ce la caveremo benissimo anche da soli, non ti preoccupare! Buon Natale! Salutaci Audrey e le ragazze-
E riattaccò, affranta.



Percy attaccò a sua volta la cornetta, guardando un po' stranito sua moglie, seduta lì accanto.
-Allora, che ha detto?- chiese Audrey.
-Non ho capito molto- confessò lui -A quanto pare era convinta che le avrei detto che non avremmo partecipato al pranzo di Natale-
-E perchè?- si stupì sua moglie.
-Mi sembra abbia detto che nessuno dei miei fratelli ci sarà-
-Scherzi? Ma è tradizione stare tutti insieme a Natale-
-Infatti- confermò Percy -Ora provo a sentire in giro-
In quel momento passò di lì Lucy, che si stava preparando per uscire.
-Lucy!- la chiamò suo padre -Ascolta, mi serve un favore-
-Dimmi-
-Devi metterti in contatto con i tuoi cugini, e sentire chi di loro sarà presente al pranzo di Natale dai nonni-
-Oh non c'è bisogno che glielo chieda...lo so già!- rispose la ragazza, con un sorriso.
-Allora?-
-Mmm...nessuno in pratica!-
-Cosa?- allibì anche Audrey -Come mai?-
-Beh...Al, Rose, Lily, Hugo e Louis rimangono a Hogwarts- cominciò, contando sulle dita -Roxie e Fred sono in Messico con zio George e zia Angelina...Poi vediamo...Victoire, Dominique e James se ne vanno per i fatti loro...Quindi rimaniamo solo io e Molly-
-Non ci posso credere- mormorò Percy contrariato.
-Forse è meglio che chiami i tuoi fratelli- gli suggerì sua moglie.
-Ma che problema c'è?- s'informò Lucy.
-Ho parlato con la nonna...E lei e nonno Arthur saranno completamente soli a Natale, perchè tutti hanno preso degli altri impegni-
-Ah capisco...-disse la ragazza, un po' intristita.
-Ascolta tesoro, parla con i tuoi cugini d'accordo? E spiega loro la situazione- fece Audrey -Intanto io e papà parleremo agli zii-


Nel giro di pochi minuti gli altri cinque fratelli Weasley ricevettero una telefonata molto simile.
Ma sia Ginny dalla Grecia, sia Ron dal suo albergo in Scozia, sia George dal Messico, sia Charlie dalla Polonia e sia Bill dall'Italia risposero con un laconico quanto disinteressato "farò il possibile".
-Beh tu ci hai provato- disse Audrey, cercando di consolare il marito.
-Già...Spero almeno che Lucy riesca a far ragionare i ragazzi- sospirò Percy.
Nello stesso momento Rose Weasley, nella Sala Comune di Grifondoro, stava aprendo una lettera destinata a lei, Lily, Hugo e Louis. Albus, nel dormitorio di Serpeverde lo stesso. E così anche Dominique e James, nel piccolo appartamento che avevano affittato a Parigi.
-E' Lucy- lesse Rose, mentre gli altri la attorniavano curiosi -Pare che i nonni saranno completamente soli a Natale-
-E perchè lo dice a noi?- chiese Lily.
-A quanto pare i nostri genitori non hanno recepito molto il messaggio-
-Ti pareva...-bofonchiò sua cugina, appoggiandosi al bracciolo della poltrona.
Rose scorse di nuovo le parole scritte da Lucy..Si capiva che erano state vergate in fretta, magari con rabbia.
"I nonni sono soli"
"Dobbiamo rimediare"
Queste le uniche frasi che importavano. Il resto non contava.
-Dobbiamo cercare di essere alla Tana entro domani sera- sentenziò la ragazza, accartocciando la lettera.
Un coro di proteste si levò dai cugini. Erano troppo contenti di aver ottenuto di restare ad Hogwarts per rinunciare a quell'opportunità. Ma lei in fondo sapeva che presto avrebbero acconsentito.
Corse verso la sua stanza singola da Caposcuola, e tirò fuori la valigia, cominciando a gettare dentro abiti a caso.
Qualche secondo dopo le fiamme del suo camino cominciarono a crepitare.
-Rose tesoro ci sei?-
Sentendo la voce di sua madre si inginocchiò davanti al fuoco, giusto in tempo per vedere il bel volto di Hermione Granger apparirvi dentro.
-Mamma! Come state? Dove siete?- domandò la ragazza d'un fiato.
-Ti racconterò tutto al più presto, ma ho pochissimo tempo, stiamo tornando a casa-
-Sul serio?- esultò Rose -E gli zii?-
-Questo non lo so...Non ho avuto occasione di contattarli, ma spero che decideranno anche loro di fare la cosa giusta-
-E noi? Noi come facciamo? L'Espresso di Hogwarts è partito stamattina...siamo bloccati qui-
-Non ti preoccupare- sorrise Hermione -Ho appena parlato con Neville. Lui tornerà a casa domattina, quindi potrà dare un passaggio anche a voi-
-Oh perfetto- esultò Rose -Abbiamo sistemato tutto allora...-
Proprio mentre diceva queste parole, si accorse che in effetti non era tutto a posto.
Quando aveva detto a Scorpius che sarebbe rimasta lì a scuola per Natale, lui l'aveva presa in braccio e l'aveva fatta girare, urlando di gioia.
Difficile per uno come lui sbilanciarsi così tanto...ma davanti alla prospettiva di passare le feste non più da solo come era solito fare, nemmeno uno schivo come lui era riuscito a frenarsi.
Cosa gli diceva adesso? A meno che...
-Mamma, io vengo, ma ad una condizione-
-Quale?- chiese Hermione.
-Scorpius verrà con me-
Sua madre sospirò. Poi sorrise. A lei quel ragazzo in apparenza freddo e insofferente, ma in realtà tremendamente solo, le aveva sempre fatto molta simpatia.
-Mi stai prospettando una bella nottata in bianco a litigare con tuo padre- mormorò Hermione, nemmeno troppo seccata -Ma va bene, portalo pure-
Se fosse stata davanti a lei in carne ed ossa, Rose le si sarebbe gettata addosso.
-Grazie mamma! A domani-
Era quasi Natale. E sarebbero stati tutti insieme.


Rieccomi qua! Un po' in ritardo, lo so, ma sono sotto esami e quindi anche trovare tempo per gli aggiornamenti non è facile! Ad ogni modo questo dovrebbe essere il penultimo capitolo, poi questa storia si concluderà!
Ringrazio infinitamente martyfred, chia e Vales che hanno recensito. Mi avete scritto delle cose stupende ragazze, fate conto che questo capitolo sia dedicato a voi! Alla prossima, spero!
  
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