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Autore: Kat Logan    30/01/2011    8 recensioni
"Sai che non posso modificare gli eventi, non mi è concesso."
"Non ti sto chiedendo nulla di tutto questo"
La donna trattenne il respiro, aveva paura di sentire la richiesta che poteva uscire dalle labbra della ragazza che si trovava davanti.
"Ti sto semplicemente chiedendo...di aprirmi le porte della morte".
Seguito di "Prisoner of Love" Con la speranza vi piaccia quanto la prima.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mio ultimo respiro, per te.'
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Il caldo sole di Agosto emanava una luce quasi accecante.
Un cielo azzurro e limpido, privo di nuvole faceva da sfondo al paesaggio.
Un vento fresco soffiava leggero sull'acqua increspandone la superfice quasi piatta.
Il rumore del mare era accompagnato solamente dal canto dei gabbiani e da una risata che echeggiava in lontananza.
Haruka passeggiava tranquilla in riva al mare.
Si mise una mano davanti agli occhi per proteggere la sua vista dal sole.
Guardando poco più avanti a sè, vide Michiru che correva a piedi nudi sulla sabbia bruciante, rincorrendo un piccolo cagnolino bianco.
"Haru, vieni qui! dove scappi?! dai su bello! vieni!"
La ragazza bionda scosse la testa "Guarda te se doveva chiamare il cane come me!" pensò divertita.
"Ma dove stai andando?! Aah vuoi farti un bagno! hai proprio preso da me!"
La voce di Michiru era interrotta dalle risate, era divertita da quel piccolo batuffolo bianco che non voleva lasciarsi prendere.
Haru si tuffò tra le onde e lei lo seguì in acqua avvolta da un lungo abito celeste.
Il cucciolò abbaiò divertito dal gioco che stavano facendo e puntò tutto bagnato verso Haruka.
"Ahi, scotta, scotta!" si lamentò Michiru riprendendo a correre sulla sabbia.
"Prendi i sandali!" disse Haruka porgendoglieli con un sorriso che faceva intravedere i denti bianchi.
"Grazie!"
Il cane abbaiò nuovamente, fissò Haruka con i suoi piccoli occhietti vispi e si scrollò l'acqua che gli aveva bagnato il morbido pelo, dalle orecchie alla coda contro di lei.
"Ecco fatto! Doccia anche per me!" esclamò lei.
"Sei proprio come la tua padrona, a te il mare ti fa impazzire!" 
Dicendo così lo sollevò prendendolo in braccio e facendogli una carezza leggera sulla testa.
"Andiamo a casa?"
"Di già?!" Michiru assunse un'espressione quasi dispiaciuta, mentre giocherellava con il bottoncino nero che pendeva da una catenina che adornava il suo collo. 
La sua casa era già il mare e quei due che le tenevano compagnia.
Sembrava una bambina con il broncio a cui era stato tolto il suo gioco preferito.
"Son due ore che siamo qui ormai! scommetto che avresti voglia di dipingere!"
Il suo sguardo s' illuminò.
"Allora sii! ho già in mente cosa mettere su tela!"
"Fortuna che so come renderti felice!" ridacchiò Haruka.
"Oh si! e lo farai ancora di più non appena poserai per me!"
"No dai Michiru! non puoi sempre incastrarmi così!"
La ragazza rispose con una linguaccia e corse verso l'auto parcheggiata sul molo.
Il vento fece svolazzare la sciarpa bianca e leggera che indossava Haruka.
Si rese conto di amare immensamente la sua vita. Era perfetta così.
Non aveva bisogno di altro.
Salirono in auto, costeggiando la costa, lasciandosi alle spalle il faro bianco su quella spiaggia sempre deserta che sembrava fatta apposta per loro.
 
La scuola era finita, entrambe avevano superato gli esami brillantemente.
Subito dopo Haruka si trasferì nella grande casa di Michiru e alla loro convivenza aggiuinsero il nuovo coinquilino, Haru.
I mesi estivi erano passati spensierati e felici.
Michiru ormai si era affermata come violinista e nel tempo libero dipingeva.
Haruka invece guadagnava con il suo sport preferito, le corse in auto.
Cosa che a volte impensieriva Michiru che però era presente ad ogni sua gara per incoraggiarla e sostenerla.
Erano inseparabili, vivevano ogni momento intensamente.
Con l'inverno Michiru avrebbe dovuto iniziare un piccolo tour e Haruka l'avrebbe seguita con il loro fedele nuovo amico.
Dove andava una, andava anche l'altra.
Così avevano deciso.
 
La macchina frenò nel vialetto della villa bianca.
"Casa dolce casa" disse Michiru stiracchiandosi.
Haru scese dall'auto scappando in qualche angolo nascosto del giardino.
Haruka fece per dirigersi verso il garage, quando Michiru la fermò.
"Signorina, dove pensa di andare?! niente motori, prima devi posare per me! ricordi?"
"Beccata! ehehehe!"
Entrarono in casa.
La vetrata che dava sul giardino innondava di luce la stanza.
Una tela bianca su un cavalletto era pronta per essere dipinta.
Michiru si tolse il vestito bagnato lasciandolo sul pavimento.
Anche nel far scivolare a terra l'abito non perdeva la sua eleganza.
La grazia con cui compiva ogni singolo gesto non dava nemmeno l'impressione del disordine. Per Haruka, Michiru avrebbe pure potuto svuotare l'armadio e lasciare tutti i vestiti sparsi in giro, che il modo che avrebbe usato non avrebbe dato l'idea del caos che realmente avrebbe provocato in casa.
"Ora che sei un'artista fai la trasgressiva!" disse alzando un sopracciglio Haruka.
Adorava prendere in giro Michiru.
"Il tuo commento non mi farà pensare di essere meno aggrazziata!" rispose l'altra con voce divertita.
Michiru spuntò nuovamente con un vestito addosso.
"Mettiamoci all'opera!"
Haruka sbuffò rumorosamente.
"Lascia giù quel casco! su accomodati sul divano! si femminile un pò!" 
Michiru era divertita dalle sue stesse parole, la scena sarebbe stata ancora più bella se l'avesse obbligata a indossare una delle sue gonne.
"Non ridere sotto i baffi!"
"Sissignora" 
Haruka alzò gli occhi al cielo.
Per Michiru avrebbe trovato tutta la pazienza del mondo.
"Non ti muovere!"
"Ma mi prude la schiena!"
"Non fare i capricci!"
"Prude davvero! ti prego grattami!"
"Che modella dispettosa e poco professionale che ho!" disse Michiru in tono scherzoso, abbandonando la sua sedia e andando in aiuto ad Haruka.
La biondina la prese per il polso destro tirandola a lei sul divano.
Si persero in un bacio.
"Così non vale!" protestò Michiru.
"In amore tutto è concesso!" 
Il sorriso sghembo di Haruka la ipnotizzò.
Non poteva resisterle.
Si perdeva a guardare i suoi lineamenti fini, le sue labbra sottili e quei grandi occhi profondi.
 
Un colpo di vento.
Michiru ebbe un fremito.
I suoi occhi azzurri, divennero di una tonalità blu scura. Oltreoceano.
Haruka s'irrigidì nel sentire le parole che Michiru pronunciò tutte dun fiato.
 
"Il mare è in tempesta!"
 
 
 
 
 
Note dell'autrice:
 
Miei cari lettori, eccomi qui con una nuova Fan Fiction e vecchi personaggi! Alla fine non vi ho fatto attendere, son poi brava con voi eh?! ;P
Haruka e Michiru sono tornate, con un pò d'ironia in più rispetto forse a Prisoner Of Love. Ho fatto questa scelta caratteriale, un pò per "combattere" i toni cupi che potrebbe assumere questa nuova avventura. (Ho come l'impressione che i personaggi si stiano evolvendo).
Sta a voi decidere se vi piace o meno. Il tipo di scrittura, aihmè, rimane invariato invece!
Come avete notato...niente canzoni ispiratrici questa volta, ebbene si...questa FF è stata unicamente concepita dalla mia testolina in un delirio notturno delle quattro di notte.
Con la speranza di scrivere qualcosa di buono, la dedico a tutti quelli che hanno amato Prisoner of Love.
 
Kat
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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