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Autore: Diomache    29/12/2005    4 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti…

Ciao a tutti….

Questo è un capitolo un po’ strano.. come d’altronde è strana quella parte delle storie d’amore in cui ci si accorge di non pensare più al proprio ragazzo ma ad un altro.. e il suo pensiero è talmente assillante che si riesce a dimenticare tutte le altre cose…

Se avete non solo opinioni ma anche consigli o suggerimenti sul proseguimento della storia, fatemelo sapere attraverso una recensione… J

 

 

Ciao Miele,

grazie mille per la tua recensione!!! Sono stracontenta che la mia storia ti piaccia!!

Più bella d tre metri sopra il cielo??? Grazie!!!!!!!!!!

Veramente, la tua recensione mi ha fatto molto piacere e spero che anche questo capitolo sia soddisfacente… un bacio!

 

Buona lettura,

Diomache.

 

PROFUMO DI MENTA

 

 

CAPITOLO III:  DON’T FORGET

 

 

Quando la memoria inizia a perdere colpi a volte basta semplicemente una curetta di fosforo. Ma quando ci dimentichiamo degli incontri con le amiche, del fidanzato o anche solo di mettere il lievito nei dolci, che vorrà dire?

E se oltre all’amnesia ci accorgiamo che i nostri pensieri non fanno altro che essere occupati da un ragazzo che non è il nostro fidanzato?

A questo punto meglio consultare uno specialista, prima che le nostre dimenticanze abbiano conseguenze catastrofiche…

 

 

Katie passa in modo meccanico gli alimenti accanto piccolo metal che ne legge il codice e il prezzo, poi li mette su una busta e guardando l’ammontare dice, rivolgendosi all’anziana “sono ventidue dollari, signora.”

La vecchietta ringrazia e paga. Avanti col prossimo cliente.

Katie sbuffa ma uno sguardo all’orologio la fa riempire di speranza: sono quasi le 18 e tra meno di due ore il centro commerciale chiuderà. *meno male -pensa. –oggi proprio non ne posso più* in effetti la giornata è stata davvero pesante.

Ed è comprensibile. Ormai sono a pochi giorni da Natale e la gente vuole acquistarsi qualcosa di nuovo, comprare tutto il necessario per il cenone e i regali da donare a parenti ed amici. Passa anche quel cliente e poi è il turno di un ragazzo.

Egli ha comprato solamente un dentifricio.

Lei lo guarda e sobbalza.“che cosa ci fai tu qui?” dice sommessamente, improvvisamente avvolta dalla paura.  È Michael, il suo ex.

“ehi, calmati. Non è successo niente.”

“vattene o schiaccerò l’allarme! Ti avverto Michael, io le conosco le tue visite ai centri commerciali!” continua a dire sommessamente mentre finge che il codice del dentifricio sia difficile da leggere.

Michael vorrebbe ribattere in modo truce a quell’aggressione ma rivederla dopo quasi un mese, gli fa riaccendere una passione enorme e il cuore comincia a battergli fortissimo nella testa. “mi sei mancata tanto Katie” si sbriga a dire.

Ha pochissimi secondi a disposizione per parlarle e dichiararsi.

Katie lo guarda e per un attimo il disprezzo si cancella dai suoi occhi neri.

“io ti amo ancora. -dice Michael accarezzandole la guancia con la destra. -e tu?”

Katie per un momento si lascia scaldare il cuore da quelle parole. Ma vede nei suoi occhi la fretta per qualcosa che deve fare.. qualcosa di losco, ne è certa.

Scuote la testa “scommetto che ci sono anche Tom e tutti gli altri, vero?” chiede con rabbia.

Michael aggrotta le sopracciglia “hai mai visto Bud Spencer senza Therence Hill?”

Katie sbatte il dentifricio sul bancone, richiamando l’attenzione di una vecchietta.

“se mi amassi saresti già uscito da questo giro!”

“ma quale giro?? Siamo solo qualche amico….”

Katie lo guarda con odio. “vattene. Non voglio più vederti.”

Per Michael è una nuova fitta al cuore “non puoi farmi questo.. io ti amo!”

“io non ti amo più, Michael!- mente lei.- non posso più amare un delinquente”

“ha sentito, giovanotto? Se ne vada, su, che ha bloccato tutta la fila!” gli intima la vecchietta mostrandogli il bastone che tiene saldo nella destra.

Michael vede uno squillo sul cellulare: il tempo è finito.

“quant’è?” dice con voce spenta e arresa.

“quant’è, cosa?” chiede Katie con voce allarmata.

“il dentifricio, paurosona..” la tranquillizza con affetto il ragazzo, con così tanta dolcezza che a Katie vengono le lacrime agli occhi. “ottanta Cent.” dice singhiozzando.

“ammazza, so’ aumentati, eh?” scherza il giovane mentre paga.

La donna gli sorride e lo guarda andare via.

Chi sa, forse ha commesso il più grande errore della sua vita… oppure ha solo trovato la forza per non andare avanti e commetterne altri più grossi.

La risposta l’avrebbe avuta solo pochi minuti più tardi quando le sarebbe stato comunicato che il suo stipendio,assieme a quello degli altri dipendenti, era stato rubato.

 

Le note di ‘Shiver ’ di Natalie Imbruglia invadono dolcemente casa Sandeker accompagnate dalla piacevole fragranza di un ciambellone che cresce lentamente nel forno, spargendo per la casa il profumo dello yogurt. Rose lo guarda soddisfatta, tutta sporca di farina e con la cucina completamente sotto sopra. Be, ne varrà la pena, commenta  mentalmente osservando il dolce che prende forma.

Si stiracchia un po’… che fatica fare dolci!! Lei, in realtà, in cucina è proprio un disastro e quindi fatica doppia… mah, ora l’importante è che venga bene.

Tra pochi minuti sarà ora di toglierlo dal forno.

Non vede l’ora di mostrare quel suo piccolo capolavoro ad Hudson che presto sarà da lei per chiacchierare un po’. Lo squillo del telefono interrompe  il flusso dei suoi pensieri.

La ragazza corre dall’altra parte della casa e, raggiunto l’apparecchio telefonico, risponde:  “pronto??”

“ciao Rose…” 

“ah.. ciao Sean..” saluta la ragazza con un sorriso mesto; sono circa tre giorni che non si vedono né si sono mai telefonati.. ma infondo lei non doveva fare proprio niente, è lui che si è arrabbiato per un nonnulla!

“senti.. ti va di vederci..?” le chiede il ragazzo con la timidezza di chi sa di essere nell’errore. “ti prego, Rose, non mi dire di no!” aggiunge.

Rose sorride di fronte alla dolcezza del suo fidanzato: “ma certo che voglio vederti, Sean! Solo che.. non posso… - sente il ragazzo trasalire ed aggiunge velocemente.- è che questa mattina ho fatto un esame, poi sono andata a mangiare qualcosa con gli amici dell’università… tra non molto Hudson sarà qui perché voleva parlarmi e….. –sospira.- ma se vuoi possiamo fare a cena!”

“certo! Si.. a cena andrà benissimo.. anzi facciamo così:ti aspetto a casa mia alle otto e ti preparo una cenetta con i fiocchi, ti va?”

Rose ride:”ok ma niente di troppo calorico, lo sai che a Gennaio devo riprendere con la danza, non scordarlo..”

“certo, a dopo amore mio. Mi sei mancata tanto in questi ultimi giorni.”

Rose vorrebbe poter dire lo stesso: “a dopo Sean”.

Osserva la cornetta, perplessa, ripensando a Sean e a quello che si sono detti.

Strano, a lei  non era affatto mancato. Non aveva pensato mai a lui e questo la fa riflettere perché non è normale non pensare mai ad un fidanzato.

In questi giorni il suo pensiero fisso era andato a quel delinquente di Tom Bishop.

Si rende conto di aver pensato a lui quasi continuamente. 

Oggi ,ad esempio, in facoltà, un tipo biondo che improvvisamente le era comparso davanti le aveva fatto sobbalzare il cuore nella gola nell’illusione che fosse lui, facendo , tra l’altro, una miserevole figura..

*devo essere proprio impazzita..* pensa, irritata.

Una stranissima puzza di bruciato punge le sue narici..

“che puzza…- dice quasi soprappensiero.- a qualcuno sarà andato bruciato qualcosa…”

Si risveglia.

Il ciambellone!!!!!

 

“hai capito?- dice Michael con aria seccata e incredula allo stesso tempo.- mi ha detto che non può più amare un delinquente!!!!” e sbatte con violenza la pistola sul tavolo.

Tom osserva, con occhi distaccati e allo stesso tempo comprensivi, la scena.

“che ti avevo detto, io? Lasciala perdere!”

“si….forse hai ragione….” ammette Michael.

Tom osserva l’amico… non l’ ha mai visto così: sembra addolorato e piuttosto depresso…

“qui ci vuole una grappa.” Propone mentre sta appoggiato con il mento allo schienale di una sedia.

“qui ci vuole una grappa.”concorda Michael e in un lampo grappa, bicchieri e altre due bottiglie di alcolici sono preparati sul tavolo.

“ehi, avevo detto solo una grappa!”

“poche storie mi voglio ubriacare!!!- grida Michael afferrando una bottiglia. - e tu ti ubriacherai con me altrimenti a che servono gli amici?” e detta questa perla di saggezza inizia a riempire i due bicchieri con l’alcolico.

Tom è incerto se ubriacarsi o meno,ma brinda comunque con lui.

“a quella puttana di Katie!” propone Michael.

“Michael non avevamo detto di dimenticarla??” sbuffa Tom.

Michael alza le spalle e tracanna la grappa. Subito se ne prepara un altra e poi un altra ancora. Già più allegro e incline improvvisamente a parlare, il giovane chiede: “ehi tu che mi racconti di nuovo?”

“oggi quando sono andato a casa ho visto mio padre.. era un mesetto che non lo vedevo, più o meno..”

“mm emozionante..” commenta sarcastico Michael mentre afferra una bottiglia d’amaro e subito prepara un bicchierino per se e uno pure per Tom; ma il giovane biondo non ha nessuna intenzione di ubriacarsi e lo rifiuta.

“e che ti ha detto tuo padre? Vuole ancora che tu vada a lavorare con lui?”

“no, anche se spera che un giorno io metta la testa a posto e sfrutti la mia laurea in Economia…”

“sai, forse dovresti farlo.”

“ma stai scherzando? Io nella fabbrica di mio padre non ci metto piede!”esclama.

“se non avete discusso di questo.. allora di che cosa avete parlato?”

“abbiamo parlato di Diana. Le serve una ragazza che la aiuti e le corregga i compiti durante le vacanze di Natale.”

“Diana..- ripete Michael soprappensiero, fissando il bicchiere.- un giorno anche lei diventerà stronza come tutte le donne… e stronza  come Katie!!”

“e ci risiamo…- borbotta Tom, annoiato. -vuoi vedere il lato positivo? Anche se hai toppato con lei, noi abbiamo fatto un colpo eccezionale! Novemila dollari ciascuno!!!!”

“non parliamo del colpo, please. Lo sai che per me è solo un impiego..”

“a proposito di impiego non è che potresti aiutarmi a trovare quest’insegnante privata?”

“dovrei avere un paio di giornali pieni di gente che cerca lavoro!” dice Michael prendendo la bottiglia e attaccandosi direttamente senza troppe cerimonie.

Tom gliela allontana, e cerca di capire dove si trovano questi giornali prima che il suo amico vada fuori del tutto. “ ah si? e saresti in grado di portarmeli?”

Michael si finge offeso: “certo che sono in grado! Guarda che io non sono ancora ubriaco!” ma si alza barcollando e deve appoggiarsi al muro.

Ritorna dopo qualche istante con un paio di giornali stile quotidiano.

Glieli lancia. “to’ – dice senza garbo.- e adesso cerchiamo la dama di compagnia per sua altezza Diana d’Inghilterra!”

Tom inizia a canticchiare tra se la canzone che cantano sempre con gli amici quando qualcuno si sta ubriacando  ‘ bevilo tutto tutto tutto, bevilo tutto tutto tutto, l’acqua fa male e l’alcool fa cantare! L’acqua fa male e l’alcool fa dimenticare!’ il resto non l’aveva mai saputo: si era sempre ubriacato prima di aver potuto sentire il continuo della canzoncina.

Michael si finge interessato ai giornali e mentre tracanna alcool alternando ogni bevuta ad un sonoro rutto, osserva Tom che sfila con il dito gli annunci.

“eccone una..” dice il biondo mentre osserva la proposta di una donna.

“leggi leggi…” lo incoraggia Michael.

“… anni 63…”

“63???” domanda Michael fuori di se. “non se ne parla, questa non va bene!”

“e perché no?” chiede Tom rileggendo la recensione della donna.

“e come perché? Perché è vecchia! Oh, ma ti devo dire tutto io! E prenditela giovane, no? così te la scopi pure!!!!!!”

Tom lo guarda sorridendo: “ehi…c’hai ragione!”

“e certo che c’ho ragione!”

La ricerca prosegue finché Tom non ne trova un’altra: “guarda guarda…” dice mentre prende in esame il nominativo di una ragazza che si proponeva di aiutare i bambini nei compiti o dare ripetizioni.

“anni?” chiede subito Michael mentre beve un altro goccetto.

“ventidue..”

“ah, perfetta!”

“no, non è perfetta!”

“perché?”

“perché qui c’è scritto che non ha alcuna esperienza…”

“sei il solito intollerante! Guarda che con le vergini si scopa meglio!”

Tom scoppia a ridere di gusto; tenta di spiegare quale sia l’esperienza che richiedeva lui ma rinuncia: Michael è proprio fuori.

“dà a me!”dice quest’ultimo prendendogli improvvisamente il giornale dalle mani ed iniziando a leggere. “oh! Questa va bene!” urla ad un certo punto.

“leggi…”

“Allora…..si propone come insegnante e\o aiutante durante i compiti per bambini della scuola elementare, scuola media inferiore e superiore … ha vent’anni e un anno di esperienza… si chiama Rose Sandeker.”

Tom lo guarda incredulo: “che cazzo hai detto?”

“aah devo ripeterti tutto?” si lamenta attaccandosi di nuovo alla bottiglia.

Tom gli prende il giornale dalle mani e ancora incredulo legge l’annuncio messo da Rose. Incredibile. Una coincidenza davvero incredibile. Una coincidenza da sfruttare.

“la prendo”

“si ma prima controlla che non sia una racchia…”

“hai ragione.. vado da lei” dice alzandosi e prendendo il giornale in mano.

Improvvisamente non vede l’ora di rivederla.

“guarda che fuori piove!” gli ricorda Michael. “pioveeeeeee piove di fuoriiiiii piovvvvvvvveeeee” canta l’ubriaco a squarciagola.

Tom lo osserva qualche istante con l’occhio esperto di un medico poi lo prende di peso,  ignorando le canzoni oscene e le lamentele di questo, e lo mette a letto.

“e cerca di dormire!” gli raccomanda.

“e tu cerca di non scopartela subito! Ehi Tom! Che idea! Visto che ti ho aiutato, dopo domani vengo a casa tua e ce la scopiamo un po’ per uno, ok?”

Tom ride mentre scuote la testa e si dirige fuori dall’abitazione del suo migliore amico. Michael canta e si agita per un altro po’ di tempo, poi, si addormenta.

 

Rose getta il ciambellone nella spazzatura osservandolo con disprezzo.

Non solo l’aveva bruciato, ma aveva anche dimenticato di mettere il lievito. No, la cucina non fa proprio per lei… bisogna essere troppo pignoli, troppo precisi! Capirai, con tutte e cose che ha da ricordare, poteva pensare pure al lievito?! Assurdo!

La ragazza prende la catasta di pentole che ha accumulato e le ripone al loro posto ma qualcosa non funziona perché pochi secondi dopo che ha chiuso lo sportello, questo si riapre e le pentole rotolano sul pavimento accanto ai suoi piedi, con un fracasso infernale. “oh… ma perché tutte a me?” si lamenta mentre sente la rabbia lasciare il posto all’angoscia e alla certezza di essere un vero e proprio disastro ambulante.

Il campanello suona.

Sarà Hudson, si dice. Rose osserva la sua cucina in cui sembra essere passato un cataclisma ma non si fa troppi problemi: Hudson capirà.

Apre con un sorriso la porta di casa.

Tom.

Il sorriso si spegne e la porta si richiude.

“Rose!” si lamenta quello dall’altra parte dell’uscio. “avanti, apri!”

“dammi solo una buona ragione per cui dovrei farlo!!!” chiede lei, braccia incrociate e la schiena appoggiata al portone di ciliegio.

“andiamo, Rose.. vengo in pace..”

“vattene!” gli urla calma da dietro. “io invece sono sempre sul piede di guerra!”

“Rose, ti devo parlare!”

“possiamo farlo benissimo anche così, non trovi? E poi io non sono sicura di volerti ascoltare, guarda un po’!!!” commenta lei.

“ma è una cosa un po’ delicata…- dice lui guardandosi intorno e incontrando lo sguardo interrogativo della signora Gladys che spiava furtivamente la scena. *appunto* pensa - si tratta di lavoro! Apri la porta, Rose!!!!!!!!!”

La ragazza aggrotta la fronte: “lavoro???? Ma di che parli????”

“riguarda un certo annuncio sul giornale…”

Rose ricorda: l’idea di Formy. Ricorda ancora le sue parole precise: ‘stellina ho fatto pubblicare il tuo annuncio, contenta?? Vedrai che subito chiameranno..’

*alla faccia del subito*

Lentamente la porta si riapre. Rose rivolge a Tom un sorriso colpevole e dispiaciuto per il trattamento riservatogli… tuttavia la ragazza pensa che Tom lo meriti perché appena  tre giorni fa era in commissariato a mentire alla polizia per causa sua.

“posso entrare?” domanda quello stupito ed affascinato dal suo look sbarazzino… il volto ancora un po’ sporco di farina e il grembiule tutto sporco.

“vedo che stavi adempiendo i tuoi doveri di massaia..” la prende in giro.

Rose fa per chiudere di nuovo il portone, ma Tom la ferma. “No. Fidati, è nel tuo interesse.”

Rose sospira. “entra.”

Tom varca la soglia e la ragazza nota che ha tutto il giubbotto di pelle completamente bagnato.

“ma.. tu.. sei venuto in moto sotto questa pioggia…” mormora incredula.

Tom non sa cosa rispondere. In realtà non sa proprio cosa gli è passato per la testa… perché era venuto subito da lei? Avrebbe potuto aspettare benissimo il giorno dopo o che smettesse di piovere. E invece qualcosa lo aveva portato a correre per strada per raggiungerla a casa sua. Un istinto, forse.

Un istinto che lo spaventa parecchio perché a quanto pare lo induce a fare le cose più stupide.

Tom le sfiora con l’indice il naso sporco di farina bianca. “dovevo parlarti con urgenza” le spiega, impacciato. Rose arrossisce a quel piccolo contatto. La sua mente viaggia a pochi giorni fa a quel piccolo bacio che tanto l’aveva fatta infuriare ed emozionare.

Probabilmente, si dice, anche Tom sta ripensando al bacio, ora.

“be.. io vado a togliermi questa roba di dosso.. tu, intanto, accomodati sul divano.. posso offrirti qualcosa?”Tom scuote la testa e Rose va a cambiarsi.

Il ragazzo, rimasto solo, inizia a guardarsi intorno e osserva quella piccola, modesta, incantevole casa. Nota che c’è un buonissimo profumo di fiori secchi, di quelli che si usano per coprire la puzza di bruciato. Mah.. non c’è da escludere che quel vulcano di ragazza abbia combinato qualche casino in cucina..

Sempre più curioso, si aggira un po’ per la sala osservando le foto.. alcune ritraggono Rose assieme ad una donna ed un uomo più grande.. altre insieme ad una bambina… poi, sopra una mensola, lucidate e ben spolverate, cinque coppe d’oro. Interessato, Tom legge le targhette e nota ,non senza stupore, che le ha vinte tutte Rose in danza classica. L’ultimo premio risale ad appena un mese fa. Ammazza… Un fenomeno…

Rose piomba in sala vestita con dei pantaloni stretti di velluto e un maglioncino rosa. Tom si toglie il giaccone bagnato e Rose lo appoggia all’appendiabiti. Il ragazzo indossa un paio di jeans che mettono in mostra in maniera quasi dolorosa il suo fondo schiena e un maglione azzurro.

“ho notato che te la cavi con la danza classica…” inizia il ragazzo sedendosi sul divano di fronte a lei.

“si… me la cavo..- ammette la donna con un sorriso- allora, prima che iniziamo a litigare, posso sapere che relazione c’è tra la tua visita e il mio annuncio sul giornale?”

“è presto detto: a mia sorella serve qualcuno che la aiuti a fare i compiti durante le vacanze natalizie e sfogliando il giornale ho visto il tuo annuncio..”

“be, suppongo che dovrei vedere la ragazzina.”

Tom annuisce. “Si certo. Io ti posso dire che ha otto anni e frequenta una buonissima scuola elementare. L’aiuto che dovrai prestarle sarà solamente per il periodo che precede l’inizio delle scuole. Dimmi solo quanto vuoi..”

Rose si trova spiazzata. Non sa cosa dire. Ha messo quell’annuncio sul giornale quasi per scherzo per dimostrare alla sorella che anche lei voleva dare un aiuto economico alla famiglia, ma non aveva mai immaginato che qualcuno potesse davvero chiamarla.

Non aveva mai ipotizzato un prezzo.

Tom riprende. “io pensavo, se per te non è poco, di fare direttamente duecento dollari alla settimana. Un’ora o due al giorno, che ne pensi?”

Non avrebbe mai sperato in così tanto.

Quei soldi a casa servono. E servono come l’ossigeno.

“Accetto..” dice con un sorriso raggiante. “quando potrò vedere la bambina?”

“subito.” Risponde pronto il ragazzo.

“subito?” chiede Rose, incredula.

“sicuro.. avanti, ha pure smesso di piovere, quindi non hai nessuna scusa!”

Gli occhi verdi della donna si illuminano e corre subito a prendere il giaccone.

 

La moto sfreccia per le vie bagnate di New York mentre un vento freddo accarezza le sagome dei due ragazzi. Mentre il tragitto inizialmente era stato tranquillo, ora sono bloccati in un traffico pazzesco.  “maledizione!” borbotta Tom.

“non consci qualche via secondaria dove poter tagliare corto??” propone la ragazza.

“ehi.. hai ragione!” approva Tom.

Il semaforo diventa verde e lui, invece di proseguire verso la strada principale, prende una traversa. Imboccandosi per vie secondarie, la moto di Tom inizia a sfrecciare in maniera impressionante. Rose si stringe di più al ragazzo cercando di celare la propria paura ma non può fare a meno di urlare quando svoltano improvvisamente a destra, con una curva che, si dice, avrebbe fatto invidia a Valentino Rossi.

Passano pochi istanti e Rose si accorge che hanno imboccato un senso unico proprio quando vede un camion che viene minaccioso verso di loro.

“Attentttoooo Toomm!!!!!!” urla indicandogli il camion blu che si trova di fronte a loro.

Lo sguardo di Tom è freddo e risoluto e fissa con sfacciata sicurezza l’ostacolo davanti a se , dirigendovisi finché non vede la traversa a destra e quindi gira con sicurezza, salvando la vita ad entrambi.

“Toomm!”lo rimprovera la donna dandogli un piccolo pugno sulla schiena. “stavi per ammazzarci!!”

“ma no, è tutto sotto controllo, rilassati!”

“se ti beccano ti portano in galera!! E bada che questa volta io non ti proteggo!!!”

“non possono prendermi! Queste scorciatoie  le conosco solo io!”gli risponde ironico.

“se non ti beccano loro, ti denuncio io, capito?! Rallenta!!!”lo ammonisce la donna.

“resisti, ci siamo quasi..” tenta di rassicurarla.

“per cosa, per finire schiantati da qualche parte???”

“non mi deconcentrare, altrimenti ci finiamo davvero schiantati! Tu guardati intorno e se vedi una volante fammi un fischio, ok??”

“che cooosa????? Ma scordatelo! Se vedo una volante,io inizio a chiamare aiuto!!” ribatte lei urlando per farsi sentire.

“la tua solidarietà è impressionante!” sbotta Tom

Fortunatamente la conversazione non va oltre perché dopo poco, la moto si ferma sotto una bellissima villa a Long Island. “tu…abiti qui?” domanda stupita la ragazza.

“si, sembra di si…” sorride Tom.

La ragazza scende dalla moto e sente improvvisamente la nausea assalirla:

“meriteresti che ti vomitassi addosso!”

“prego, signorina, può farlo qua…” dice una voce alle sue spalle. Rose si volta e la sua bocca si apre dalla sorpresa quando vede un cameriere vestito di tutto punto porgerle un sacchetto di pelle.

“lascia stare, Grams… la signorina Sandeker diceva così per dire..”

“oh… be, mi scusi signorina Sandeker..” dice il cameriere allontanandosi.

“di nulla..” mormora ancora incredula. Si volta verso Tom: “ sei una specie di miliardario ed hai i servitori che  porgono il sacchetto non appena dici di voler vomitare?”

“no, solo Grams è così rincoglionito! Vieni, entriamo.”

I due ragazzi entrano nella bellissima abitazione di Tom. L’interno è lussuoso e perfettamente in ordine… tutto il contrario di casa sua, pensa Rose. Quando sua madre Hilary era ancora in vita, più o meno tre anni fa, ricorda che si aggirava per casa sbraitando e dicendo che probabilmente qualche forza superiore aveva bandito l’ordine dalla loro abitazione. In effetti era vero.

La peruviana viene loro incontro con un piccolo inchino e s’offre di prendere il giaccone di Rose che glielo porge volentieri. La ragazza si guarda ancora intorno con ammirazione, posando gli occhi sui mobili antichi e di bellissima fattura, sui tappeti persiani e sui quadri di autori famosi. “hai una casa meravigliosa, Tom” dice infine.

Il ragazzo concorda mentre le fa strada verso il salotto dove una adorabile bambina di otto anni gioca a comporre un puzzle di circa mille pezzi. Alla faccia del gioco…

“ehi, Diana..” dice Tom per richiamare la sua attenzione. La bambina alza i suoi enormi occhi azzurri verso il fratello e sul suo volto si fa strada un bellissimo sorriso.

Infondo è comprensibile, suo fratello raramente viene a casa, soprattutto di sera.

“TOM!!!!” urla felice volandogli tra le braccia.

“bellissima.. come sta la mia principessa??”

Rose osserva affascinata quella tenerissima scena.

“bene! tu sei stato al lavoro con lo zio Michael, lo zio Harry, lo zio Dawson e lo zio tedesco?” domanda Diana mentre tocca di nuovo terra.

“si proprio così.”le assicura Tom, come sempre.

Rose aggrotta la fronte e domanda: “che lavoro fai?”

“ehm… lei è Rose Sandeker e sarà la tua insegnante!” evade elegantemente Tom.

Lei e Diana si sorridono e la ragazza non può fare meno di notare quanto somigli al fratello maggiore.

“ciao Diana.” Dice porgendole la mano che la bambina stringe con forza.

“buonasera signorina Sandeker” risponde Diana Bishop rispettosa come una damigella ottocentesca.

“ti va se io e te ci conosciamo un po’ meglio?” propone Rose e Diana, in risposta, sorride di slancio.

Tom esce dalla stanza lasciando sole le due. In realtà non le lascia realmente: spia quello che fanno attraverso la porta di vetro della cucina che gli permette di vedere cosa accade nel salone. Tom negherebbe se non ammettesse di essere interessato a Rose, ma prima di tutto viene l’interesse verso la sorellina.

Vede che Rose si offre di aiutarla a fare il puzzle e mentre trovano i pezzi o cercano di combinarli insieme, Diana sorride divertita almeno quanto la splendida ventenne.

Chi sa di cosa parlano.. si chiede il ragazzo mentre fuma una sigaretta.. i suoi occhi piano piano lasciano Diana e si concentrano su Rose, sui suoi movimenti armoniosi e sul suo sorriso affascinante.

 

‘ciao! Al momento non sono in casa… prova a rintracciarmi al cellulare oppure chiama più tardi!!’-…il segnale acustico della segreteria telefonica annuncia che un nuovo messaggio sta per essere registrato- ciao Rose, sono Hudson.. è il quinto messaggio che ti lascio ma dove sei?? ti sei dimenticata che dovevamo vederci? A quanto pare sì… sono passata da te verso le sei ma non c’era nessuno e il cellulare è staccato! Va be, non fa nulla, probabilmente sei uscita… un bacione, ciao!’

 

Rose esce dal salotto e cammina verso Tom, sorridendo. Non si è nemmeno accorta del tempo che è passato velocemente. “Diana è fantastica!” dice soddisfatta mentre i suoi occhi verdi si posano sulla bambina che ora guarda la tv.

“ho notato che tu ci sai fare parecchio con i bambini…” risponde Tom spegnendo la sigaretta.

“be passo moltissimo tempo con mia nipote e poi, sì, adoro i bambini. Ho smesso due anni fa di fare la catechista, pensa un po’! ” spiega la ragazza.

“di che cosa avete parlato?” chiede Tom, curioso.

“dei compiti, soprattutto. Di quello che hanno fatto a scuola ultimamente e delle materie in cui le servirebbe un aiuto mirato….”

La porta di casa Bishop si apre interrompendo la loro conversazione e Nick Bishop fa il suo ingresso in casa accompagnato da un ospite. Rose cerca gli occhi di Tom che subito le conferma quello che aveva pensato: uno dei due è suo padre.

La ragazza non fatica a riconoscere il signor Bishop.

Uno dei due uomini ha lo stesso sguardo penetrante di Tom, gli stessi occhi azzurri, animati, però, da un distacco e da una freddezza incredibile; egli si dirige verso di lei con un sorriso tirato.

“buona sera signor Bishop, mi presento: sono Rose Sandeker.- dice sfoderando un sorriso di circostanza.- Thomas mi ha contattata come insegnante per sua figlia..”

Nick volge il suo sguardo freddo verso il figlio, poi i suoi occhi glaciali tornano a posarsi su Rose.

“be… resti a cena..- propone – ci farà compagnia assieme al signor Shannon.”

L’altro annuisce. Shanonn è un aitante uomo d’affari.

“mi dispiace ma…” cerca di negare la ragazza credendo, senza avere un motivo preciso, di avere qualcos’altro da fare. Si.. ma cosa?

“Ti prego,  Rose..” a parlare è Diana che le ha preso la mano con affetto.

“Diana.- la rimprovera brusco il padre.- rivolgiti alla tua insegnante con rispetto!!!!”

“va bene così, signor Bishop.- s’affretta a dire Rose con un tono deciso.- le ho chiesto io di chiamarmi per nome.”

La peruviana si intromette nella conversazione: “signorina, rimane?” chiede per orientarsi meglio sulla quantità di cibo da preparare.

Rose incontra lo sguardo supplicante di Diana.

“va bene.” dice con sorriso.

 

“pronto?”

“mi scusi c’è  Hudson?”

La ragazza risponde: “sono io. Chi parla?”

“sono Sean, il fidanzato di Rose. Scusami se ti ho telefonato ma sono preoccupato per lei..” dice il ragazzo con voce ansiosa “sai, questa sera dovevamo avere una cena assieme e …”

“oh sarà un po’ in ritardo! Capirai, Rose è una tale ritardataria!” replica la ragazza con voce tesa, passandosi una mano tra la folta capigliatura riccia.

“si ma la cena era due ore fa.. dovevamo vederci alle otto a casa mia… tu sai per caso dove potrei rintracciarla?? Sai, non è da lei non avvisare per disdire.”

No, decisamente. Hudson sospira.

A questo punto non può fare a meno di preoccuparsi anche lei.

 

La cena va avanti sottolineata dai discorsi attinenti all’economia e alla politica di Nick Bishop e del  suo ospite Patrick  Shannon, dalle piccole frasi dette a bassa voce tra Diana e Rose e dagli sguardi tra quest’ultima e Tom.

Hanno mangiato dell’ottima carne ai ferri accompagnata da tre contorni: patatine fritte per Diana , patate arrosto e insalata mista  per gli adulti. Ora si apprestano a mangiare il dolce un ottimo, almeno così ha assicurato Diana, ripieno di nutella e crema.

‘povere le mie gambe..’ pensa mentalmente Rose mentre la peruviana gliene porge una fetta.

Senza che se ne accorgesse, improvvisamente l’argomento verte su di lei.

“e.. lei signorina Sandeker cosa fa oltre questo piccolo impiego?”

Rose posa il cucchiaino e risponde: “studio Biologia marina all’università.”

“materia interessante.- commenta Shannon passandosi sguardi di intesa con Nick.- quanti anni ha, se non sono troppo indiscreto.. infondo quando si è così giovani per molte donne è un piacere dire la propria età.”

“ho vent’anni… ho esperienza con i bambini grazie agli anni passati a fare catechismo, l’anno scorso ho dato ripetizioni e per di più abito con la famiglia di mia sorella e con la loro figlioletta.. quindi..”

“molto bene.- commenta Nick.- posso sapere chi è suo padre? È probabile che lo conosca”

Rose comprende bene che Nick Bishop glielo ha domandato per intuire a che classe sociale appartiene Rose. Vorrebbe evitare di dire che la sua famiglia non è molto benestante ma non trova altro di meglio da dire che: “i miei genitori sono morti. Il nome di mio padre è Arnold Sandeker.”

“non lo conosco.- commenta secco Nick con una sorta di orgoglio nella voce. Lui conosce solo gente rilevante e quindi il padre di Rose non lo era di sicuro. Non si degna minimamente di farle le condoglianze ma ribatte - di che cosa si occupava?”

Rose deglutisce. “era un operaio…”

“In che struttura lavorava?”

Tom sbatte la forchetta sul piatto. Prova disprezzo per suo padre. Un disprezzo cieco. Nick Bishop: la classica persona che giudica basandosi sulla consistenza del conto in banca. Odia suo padre ed odia ancor di più il modo in cui sta trattando Rose, il modo in cui la sta umiliando. Non può non intervenire. “papà come vanno le nostre azioni?” cambia argomento, guadagnandosi un sorriso dolcissimo da parte di Rose.

La conversazione riprende sui soliti noiosissimi temi che girano intorno all’economia.

“mi scusi signor Shannon vuole un'altra fettina di torta?” chiede ad un certo punto,  con garbo, la peruviana. L’uomo annuisce, la donna va a prendere il dolce, glielo porta ma inciampa sul tappeto… risultato? la torta si infrange contro il mento e la camicia di Shannon.

Seguono attimi di gelido silenzio in cui tutti si aspettano la furia di Nick esplodere.

Invece…

Rose non vorrebbe, non vorrebbe proprio.

Ma scoppia a ridere.

Subito gli occhi dei presenti si puntano su di lei, occhi indignati e furiosi che osservano i suoi inutili tentativi di trattenersi.

“scusatemi ma.. è troppo buffo…” e scoppia di nuovo a ridere di cuore.

Patrick Shannon osserva la camicia di seta costata non sa quanti dollari sporcata dalla cioccolata. Il suo viso si contrae in una smorfia, poi scoppia a ridere. E se ride l’ospite ride il padrone di casa. Nick scoppia a ridere faticando persino a trattenersi, come Tom che, lo stesso, inizia a ridacchiare riflettendo sul fatto che non vedeva il padre sorridere da un centinaio di anni.

*questi adulti devono essere proprio depressi per ridere di queste sciocchezze!!* pensa Diana, l’unica a non divertirsi.

La peruviana se ne va dalla stanza sospirando di gioia per la mancata punizione mentre tra i presenti dilaga ancora l’allegria.

La serata va avanti e, incredibilmente, non sono più tutti tesi e concentrati a difendere le loro teorie; Nick e Patrick non sono più due affaristi ma sembrano piuttosto degli amiconi del liceo che si sono ritrovati dopo chi sa quanti anni.

Ad un certo punto Patrick inizia a raccontare stupidi aneddoti di quando era giovane ed imbranato:tutti piccoli racconti che fanno crepare dalle risate Nick mentre lasciano un po’ attoniti Rose e Tom i quali si scambiano sguardi interrogativi per poi scoppiare a ridere tra di loro.

La peruviana e Grams osservano la scena appoggiati allo stipite della porta.

“ma secondo te stanno tutti bene?” domanda Grams in tono cupo.

“ci voleva un tocco femminile in questa casa!” dice orgogliosa la peruviana indicando con il capo Rose che ride senza ritegno appoggiata alla spalla di Tom.

 

La moto di Tom si ferma davanti al cancello verde che ormai consce bene.

Rose scende dalla vettura; il suo viso presenta ancora l’allegria di quella serata.

“ho passato una serata bellissima.” Dice lei con quel suo solito sorriso tremendamente stupendo.

“anch’io.- risponde Tom ricambiando il sorriso.- sai che mio padre non rideva da quattro anni?”

“dici sul serio?”

“oh si..- risponde Tom pacato.- sai, all’inizio pensavo che saresti scappata da un momento all’altro…” le confessa ripensando agli attimi della sua discussione con Nick. Rose alza le spalle. “ci vuole ben altro per farmi scappare via da una casa dove ora lavoro. Pensa che persino la prospettiva di litigare con te fino all’anno nuovo, non mi spaventa affatto!” dice con ironia.

“sinceramente spero che riusciremo a ridere e parlare, come oggi, piuttosto che litigare come gli altri giorni..” azzarda Tom sfoderando uno dei suoi sguardi più affascinanti. Rose annuisce ma ribatte: “tuttavia devi ammettere che il tuo comportamento nei giorni passati non è stato poi così…corretto.. nei miei confronti..”

“no, questo non è vero.”

Rose lo guarda allibita, la simpatia che aveva provato per lui sta sparendo velocemente.

“che cosa?” domanda irritata. “ma se ……”

Tom le tappa la bocca prima che ricominci. “ehi, stavo scherzando!!!” Delicatamente la lascia andare e commenta. “sei proprio un tipetto irascibile, eh?”

Rose alza le spalle: “ Allora ci vediamo domani!- dice con tono di commiato.- a che ora posso venire?”

“io credo che alle diciotto sia perfetto.. sempre che tu non abbia qualcos’altro.”

“figurati, va benissimo…” concorda Rose soprappensiero. “allora a domani..”

“ah, Rose.- la richiama il bel ragazzo in groppa alla moto. La donna si volta.- l’altra volta quando ti ho riaccompagnato… quel piccolo bacio…” inizia imbarazzatissimo.

“tranquillo, è acqua passata.. ho capito che era il tuo modo di ringraziarmi e di farmi saltare i nervi!!”spiega la ragazza leggermente sarcastica. Tom annuisce soddisfatto e riparte. Rose lo segue con lo sguardo fino quando non svolta la curva, poi, con un sospiro, entra in casa.

Finalmente si sente più calma.

Non ne poteva più di sentire il suo cuore martellargli così forte nella testa.. mah, sarà stata la tensione…

Ancora quella sensazione… quella sensazione di aver dimenticato qualcosa.. qualcosa di importante…bah, se l’ha dimenticata magari non era così importante.

Infila le chiavi nella serratura e apre il portone, entrando nella sua abitazione sommersa dal buio.

“ciao, Rose.” la ragazza salta dallo spavento vedendo la sagoma di un uomo che fuma una sigaretta appoggiato alla finestra. La luce della luna lo illumina e fortunatamente scopre chi sia prima che il suo cuore vada in tachicardia: Sean. Emette un respiro di sollievo, accende la luce e si siede al divano, con gli occhi ancora infuori dalla paura.

“ti sei rincretinito????”gli urla contro qualche istante dopo.

Il ragazzo ,impassibile, continua a guardare fuori.

“Sean parlo con te!!! mi stai ascoltando???????” urla la donna alzandosi dal divano.

La sua voce ora non vibra più di paura ma di rabbia ed incredulità.

Sean non si è mai comportato così.

Il ragazzo si volta. I suoi lineamenti sono deformati dalla rabbia che sente verso la sua donna. “che hai fatto di bello, sta sera, Rose???” domanda con ironico odio sedendosi sul divano al posto che ,appena qualche ora prima,  era stato di Tom.

La ragazza ricorda: la cena!!!!!! Pensa mettendosi una mano sulla fronte e maledicendosi per quella dimenticanza.

“oh, Sean mi dispiace ma ho avuto una cena di lavoro! Ricordi che ho messo quell’annuncio sul giornale? Be,  un ragazzo mi ha contattata per questo lavoro e mi ha portato a casa sua per vedere la sorella.. poi una parola tira l’altra… oh, hai idea ,vero ,di quanto mi servano questi soldi!!”

“e tu hai idea di quanto io mi sia preoccupato??????? - urla l’uomo alzandosi.- potevi fare, dico io, una telefonata!?? Una!!!!! Mi sono chiesto tutta la serata perché non eri venuta!!!!!!! Ho cercato persino in tutti gli ospedali di New York perché il tuo cellulare era, oltre tutto, anche spento!!!!!!”

Rose annuisce: ha dimenticato di accenderlo.

Tiene il volto basso verso il tappeto mentre ascolta il legittimo sfogo dell’innamorato.

“sei proprio un incosciente e pensi solamente agli affari tuoi!!!”

Rose scatta in piedi: questo è troppo. “ok! Ho sbagliato a non avvisarti ma non credo proprio di essere un’egoista!! Lo sai benissimo che ho accettato questo lavoro perché ogni volta alla fine del mese nella mia famiglia stiamo tutti sempre con il fiato alla gola perché riusciamo a pagare le bollette per un soffio!”

“questo non centra nulla! per quale motivo non mi hai avvisato??”

“perché mi sono dimenticata!!!!- ammette Rose allargando le braccia.- mi sono già scusata, che altro devo fare ora!!!!!”

“bene! Tu ti sei dimenticata della nostra cena mentre io erano tre giorni che studiavo come potermi scusare con te e chiederti di uscire!”

Rose non sa cosa ribattere. I sentimenti di Sean sono sempre stati più forti dei suoi.

“e di Hudson???” riprende quello.

Rose riflette un attimo: “che diavolo centra Hudson?????”

Sean ride malvagiamente: “ah, bene! pure di lei ti sei dimenticata! Mi ha detto doveva venire da te ma tu non eri in casa!!!!! Anche lei si è preoccupata per te!”

Rose sospira: è vero!!!! Dovevano vedersi!!!!!

“ok ,ho capito, io me ne vado.” Sbotta quello vedendo sul volto di Rose la conferma a tutte le sue domande: Rose non lo ama più… o forse non l’ha mai amato.

La ragazza si riscuote. “Sean.. dove vai??” dice improvvisamente intimorita. “ti prego.. io non so  cosa mi sia preso..”dice prendendolo per la manica del giubbotto.

Il ragazzo la fissa con i suoi occhi castani: “Rose tu non mi ami.” Sentenzia.

Gli occhi verdi della donna si aprono sgomenti e lo fissano inorriditi: “come.. come puoi dire questo??” la sua voce è appena percettibile.

Sean la allontana da se: “posso dirlo perché è da parecchio tempo che questa storia la sto vivendo solo io.- dice con la voce spezzata dal dolore.- solo io, capisci?”

Rose cerca di negare ma quello che dice Sean è giusto, lo sa. E fa male.

“bisogna essere in due ad amarsi, Rose! e quello che è accaduto questa sera è l’esempio lampante che invece sono rimasto solo io!!!!!! Tu avevi bisogno di me quando hai scoperto la verità sulla tua famiglia..- il suo tono ora è diventato più dolce.- e hai creduto di amarmi.. ma l’amore vero non è questo!”

La ragazza scuote la testa, incredula. “io non ho creduto d’amarti…..io ti ho amato” si stupisce quando sente anche nelle sue parole il verbo al passato.

Sean le prende le mani: “Rose.. io ti amo sul serio. Ma non posso più illudermi che tu mi corrisponda.”

La ragazza sente le lacrime scenderle dagli occhi e bagnarle le guance.

Sean la abbraccia e le accarezza i capelli; tra le sue braccia Rose scoppia a piangere e tra i singhiozzi prega il ragazzo di non lasciarla sola.

Sean, sempre più dolce, le dice. “non devi avere paura di restare sola, Rose. innanzitutto non lo sei perché hai molte amiche e poi sei la ragazza più forte che io conosca… ce la farai, ne sono certo. Un giorno di innamorerai davvero e mi ringrazierai. Il sentimento che provi per  me, non è amore. Lo capirai quando non potrai fare altro che pensare alla persona amata… e non ti dimenticherai di lui un solo istante..”

“vuoi punirmi per questa sera, quindi!” sbotta lei staccandosi da lui.

“no…- la rassicura asciugandole le lacrime.- voglio solo che tu sia felice.”

“mi hai lasciato ed ora mi auguri di essere felice??- urla lei, che non ci sta capendo più nulla.- vattene.- dice piano, poi urlando.- VATTENE!!!!”

Sean sospira e si dirige verso il portone, lo apre ma prima di andarsene, dice: “tu soffri ma sono io ad avere il cuore spezzato..…”

“TI HO DETTO DI ANDARTENE!!!!!!!!!!”

Sean chiude la porta. E con lui se ne va una storia durata circa sei mesi.

Rose, incredula, ripassa mentalmente tutto quello che le è accaduto….ha ragione Sean, lei non lo ama.

Ma contemporaneamente non può fare a meno dell’amore che lui prova per lei.

Ormai non può più vivere senza quella bellissima sensazione.. senza la sensazione di sentirsi amata, protetta… quel senso d’importanza che le trasmetteva Sean nonostante lei non fosse nessuno. Quell’amore puro ed incondizionato che le voleva il suo ex fidanzato.. forse Sean ha ragione.

Lei è un’egoista. Vuole il suo amore pur sapendo che non può donargliene altrettanto.

Si inginocchia per terra e, piangendo, dà sfogo a tutta la sua rabbia e tutto il suo dolore.

 

 

Fine terzo capitolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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