Ciao a tutti….
Questo è un capitolo un po’ strano.. come d’altronde è strana quella parte delle storie d’amore in cui ci si accorge di non pensare più al proprio ragazzo ma ad un altro.. e il suo pensiero è talmente assillante che si riesce a dimenticare tutte le altre cose…
Se avete non solo opinioni ma anche consigli o suggerimenti sul proseguimento della storia, fatemelo sapere attraverso una recensione… J
Ciao Miele,
grazie mille per la tua recensione!!! Sono stracontenta che la mia storia ti piaccia!!
Più bella d tre metri sopra il cielo??? Grazie!!!!!!!!!!
Veramente, la tua recensione mi ha fatto molto piacere e spero che anche questo capitolo sia soddisfacente… un bacio!
Buona lettura,
Diomache.
PROFUMO DI MENTA
CAPITOLO III: DON’T FORGET
Quando la memoria inizia a perdere colpi a volte basta semplicemente una curetta di fosforo. Ma quando ci dimentichiamo degli incontri con le amiche, del fidanzato o anche solo di mettere il lievito nei dolci, che vorrà dire?
E se oltre all’amnesia ci accorgiamo che i nostri pensieri non fanno altro che essere occupati da un ragazzo che non è il nostro fidanzato?
A questo punto meglio consultare uno specialista, prima che le nostre dimenticanze abbiano conseguenze catastrofiche…
Katie passa in modo
meccanico gli alimenti accanto piccolo metal che ne legge il codice e il
prezzo, poi li mette su una busta e guardando l’ammontare dice, rivolgendosi
all’anziana “sono ventidue dollari, signora.”
La vecchietta ringrazia e
paga. Avanti col prossimo cliente.
Katie sbuffa ma uno sguardo
all’orologio la fa riempire di speranza: sono quasi le 18 e tra meno di due ore
il centro commerciale chiuderà. *meno male -pensa. –oggi proprio non ne posso
più* in effetti la giornata è stata davvero pesante.
Ed è comprensibile. Ormai sono
a pochi giorni da Natale e la gente vuole acquistarsi qualcosa di nuovo,
comprare tutto il necessario per il cenone e i regali da donare a parenti ed
amici. Passa anche quel cliente e poi è il turno di un ragazzo.
Egli ha comprato solamente
un dentifricio.
Lei lo guarda e
sobbalza.“che cosa ci fai tu qui?” dice sommessamente, improvvisamente avvolta
dalla paura. È Michael, il suo ex.
“ehi, calmati. Non è
successo niente.”
“vattene o schiaccerò
l’allarme! Ti avverto Michael, io le conosco le tue visite ai centri
commerciali!” continua a dire sommessamente mentre finge che il codice del
dentifricio sia difficile da leggere.
Michael vorrebbe ribattere
in modo truce a quell’aggressione ma rivederla dopo quasi un mese, gli fa
riaccendere una passione enorme e il cuore comincia a battergli fortissimo
nella testa. “mi sei mancata tanto Katie” si sbriga a dire.
Ha pochissimi secondi a
disposizione per parlarle e dichiararsi.
Katie lo guarda e per un
attimo il disprezzo si cancella dai suoi occhi neri.
“io ti amo ancora. -dice
Michael accarezzandole la guancia con la destra. -e tu?”
Katie per un momento si
lascia scaldare il cuore da quelle parole. Ma vede nei suoi occhi la fretta per
qualcosa che deve fare.. qualcosa di losco, ne è certa.
Scuote la testa “scommetto
che ci sono anche Tom e tutti gli altri, vero?” chiede con rabbia.
Michael aggrotta le
sopracciglia “hai mai visto Bud Spencer senza Therence Hill?”
Katie sbatte il dentifricio sul bancone, richiamando l’attenzione di una vecchietta.
“se mi amassi saresti già
uscito da questo giro!”
“ma quale giro?? Siamo solo qualche amico….”
Katie lo guarda con odio. “vattene. Non voglio più vederti.”
Per Michael è una nuova fitta al cuore “non puoi farmi questo.. io ti amo!”
“io non ti amo più, Michael!- mente lei.- non posso più amare un delinquente”
“ha sentito, giovanotto? Se ne vada, su, che ha bloccato tutta la fila!” gli intima la vecchietta mostrandogli il bastone che tiene saldo nella destra.
Michael vede uno squillo sul cellulare: il tempo è finito.
“quant’è?” dice con voce spenta e arresa.
“quant’è, cosa?” chiede Katie con voce allarmata.
“il dentifricio, paurosona..” la tranquillizza con affetto il ragazzo, con così tanta dolcezza che a Katie vengono le lacrime agli occhi. “ottanta Cent.” dice singhiozzando.
“ammazza, so’ aumentati, eh?” scherza il giovane mentre paga.
La donna gli sorride e lo guarda andare via.
Chi sa, forse ha commesso il più grande errore della sua vita… oppure ha solo trovato la forza per non andare avanti e commetterne altri più grossi.
La risposta l’avrebbe avuta solo pochi minuti più tardi quando le sarebbe stato comunicato che il suo stipendio,assieme a quello degli altri dipendenti, era stato rubato.
Le note di ‘Shiver ’ di
Natalie Imbruglia invadono dolcemente casa Sandeker accompagnate dalla
piacevole fragranza di un ciambellone che cresce lentamente nel forno,
spargendo per la casa il profumo dello yogurt. Rose lo guarda soddisfatta,
tutta sporca di farina e con la cucina completamente sotto sopra. Be, ne varrà
la pena, commenta mentalmente
osservando il dolce che prende forma.
Si stiracchia un po’… che
fatica fare dolci!! Lei, in realtà, in cucina è proprio un disastro e quindi
fatica doppia… mah, ora l’importante è che venga bene.
Tra pochi minuti sarà ora
di toglierlo dal forno.
Non vede l’ora di mostrare
quel suo piccolo capolavoro ad Hudson che presto sarà da lei per chiacchierare
un po’. Lo squillo del telefono interrompe
il flusso dei suoi pensieri.
La ragazza corre dall’altra
parte della casa e, raggiunto l’apparecchio telefonico, risponde: “pronto??”
“ciao
Rose…”
“ah.. ciao Sean..” saluta la
ragazza con un sorriso mesto; sono circa tre giorni che non si vedono né si
sono mai telefonati.. ma infondo lei non doveva fare proprio niente, è lui che
si è arrabbiato per un nonnulla!
“senti.. ti va di
vederci..?” le chiede il ragazzo con la timidezza di chi sa di essere
nell’errore. “ti prego, Rose, non mi dire di no!” aggiunge.
Rose sorride di fronte alla
dolcezza del suo fidanzato: “ma certo che voglio vederti, Sean! Solo che.. non
posso… - sente il ragazzo trasalire ed aggiunge velocemente.- è che questa
mattina ho fatto un esame, poi sono andata a mangiare qualcosa con gli amici
dell’università… tra non molto Hudson sarà qui perché voleva parlarmi e…..
–sospira.- ma se vuoi possiamo fare a cena!”
“certo! Si.. a cena andrà
benissimo.. anzi facciamo così:ti aspetto a casa mia alle otto e ti preparo una
cenetta con i fiocchi, ti va?”
Rose ride:”ok ma niente di
troppo calorico, lo sai che a Gennaio devo riprendere con la danza, non
scordarlo..”
“certo, a dopo amore mio.
Mi sei mancata tanto in questi ultimi giorni.”
Rose vorrebbe poter dire lo
stesso: “a dopo Sean”.
Osserva la cornetta,
perplessa, ripensando a Sean e a quello che si sono detti.
Strano, a lei non era affatto mancato. Non aveva pensato
mai a lui e questo la fa riflettere perché non è normale non pensare mai ad un
fidanzato.
In questi giorni il suo
pensiero fisso era andato a quel delinquente di Tom Bishop.
Si rende conto di aver
pensato a lui quasi continuamente.
Oggi ,ad esempio, in
facoltà, un tipo biondo che improvvisamente le era comparso davanti le aveva
fatto sobbalzare il cuore nella gola nell’illusione che fosse lui, facendo ,
tra l’altro, una miserevole figura..
*devo essere proprio
impazzita..* pensa, irritata.
Una stranissima puzza di
bruciato punge le sue narici..
“che puzza…- dice quasi
soprappensiero.- a qualcuno sarà andato bruciato qualcosa…”
Si risveglia.
Il ciambellone!!!!!
“hai capito?- dice Michael
con aria seccata e incredula allo stesso tempo.- mi ha detto che non può più
amare un delinquente!!!!” e sbatte con violenza la pistola sul tavolo.
Tom osserva, con occhi
distaccati e allo stesso tempo comprensivi, la scena.
“che ti avevo detto, io?
Lasciala perdere!”
“si….forse hai ragione….”
ammette Michael.
Tom osserva l’amico… non l’
ha mai visto così: sembra addolorato e piuttosto depresso…
“qui ci vuole una grappa.”
Propone mentre sta appoggiato con il mento allo schienale di una sedia.
“qui ci vuole una
grappa.”concorda Michael e in un lampo grappa, bicchieri e altre due bottiglie
di alcolici sono preparati sul tavolo.
“ehi, avevo detto solo una
grappa!”
“poche storie mi voglio
ubriacare!!!- grida Michael afferrando una bottiglia. - e tu ti ubriacherai con
me altrimenti a che servono gli amici?” e detta questa perla di saggezza inizia
a riempire i due bicchieri con l’alcolico.
Tom è incerto se ubriacarsi
o meno,ma brinda comunque con lui.
“a quella puttana di
Katie!” propone Michael.
“Michael non avevamo detto
di dimenticarla??” sbuffa Tom.
Michael alza le spalle e
tracanna la grappa. Subito se ne prepara un altra e poi un altra ancora. Già
più allegro e incline improvvisamente a parlare, il giovane chiede: “ehi tu che
mi racconti di nuovo?”
“oggi quando sono andato a
casa ho visto mio padre.. era un mesetto che non lo vedevo, più o meno..”
“mm emozionante..” commenta
sarcastico Michael mentre afferra una bottiglia d’amaro e subito prepara un
bicchierino per se e uno pure per Tom; ma il giovane biondo non ha nessuna
intenzione di ubriacarsi e lo rifiuta.
“e che ti ha detto tuo
padre? Vuole ancora che tu vada a lavorare con lui?”
“no, anche se spera che un
giorno io metta la testa a posto e sfrutti la mia laurea in Economia…”
“sai, forse dovresti
farlo.”
“ma stai scherzando? Io nella
fabbrica di mio padre non ci metto piede!”esclama.
“se non avete discusso di
questo.. allora di che cosa avete parlato?”
“abbiamo parlato di Diana.
Le serve una ragazza che la aiuti e le corregga i compiti durante le vacanze di
Natale.”
“Diana..- ripete Michael
soprappensiero, fissando il bicchiere.- un giorno anche lei diventerà stronza
come tutte le donne… e stronza come
Katie!!”
“e ci risiamo…- borbotta
Tom, annoiato. -vuoi vedere il lato positivo? Anche se hai toppato con lei, noi
abbiamo fatto un colpo eccezionale! Novemila dollari ciascuno!!!!”
“non parliamo del colpo,
please. Lo sai che per me è solo un impiego..”
“a proposito di impiego non
è che potresti aiutarmi a trovare quest’insegnante privata?”
“dovrei avere un paio di
giornali pieni di gente che cerca lavoro!” dice Michael prendendo la bottiglia
e attaccandosi direttamente senza troppe cerimonie.
Tom gliela allontana, e
cerca di capire dove si trovano questi giornali prima che il suo amico vada
fuori del tutto. “ ah si? e saresti in grado di portarmeli?”
Michael si finge offeso:
“certo che sono in grado! Guarda che io non sono ancora ubriaco!” ma si alza
barcollando e deve appoggiarsi al muro.
Ritorna dopo qualche
istante con un paio di giornali stile quotidiano.
Glieli lancia. “to’ – dice
senza garbo.- e adesso cerchiamo la dama di compagnia per sua altezza Diana
d’Inghilterra!”
Tom inizia a canticchiare
tra se la canzone che cantano sempre con gli amici quando qualcuno si sta
ubriacando ‘ bevilo tutto tutto tutto,
bevilo tutto tutto tutto, l’acqua fa male e l’alcool fa cantare! L’acqua fa
male e l’alcool fa dimenticare!’ il resto non l’aveva mai saputo: si era sempre
ubriacato prima di aver potuto sentire il continuo della canzoncina.
Michael si finge
interessato ai giornali e mentre tracanna alcool alternando ogni bevuta ad un
sonoro rutto, osserva Tom che sfila con il dito gli annunci.
“eccone una..” dice il
biondo mentre osserva la proposta di una donna.
“leggi leggi…” lo
incoraggia Michael.
“… anni 63…”
“63???” domanda Michael
fuori di se. “non se ne parla, questa non va bene!”
“e perché no?” chiede Tom
rileggendo la recensione della donna.
“e come perché? Perché è
vecchia! Oh, ma ti devo dire tutto io! E prenditela giovane, no? così te la
scopi pure!!!!!!”
Tom lo guarda sorridendo: “ehi…c’hai
ragione!”
“e certo che c’ho ragione!”
La ricerca prosegue finché
Tom non ne trova un’altra: “guarda guarda…” dice mentre prende in esame il
nominativo di una ragazza che si proponeva di aiutare i bambini nei compiti o
dare ripetizioni.
“anni?” chiede subito
Michael mentre beve un altro goccetto.
“ventidue..”
“ah, perfetta!”
“no, non è perfetta!”
“perché?”
“perché qui c’è scritto che
non ha alcuna esperienza…”
“sei il solito
intollerante! Guarda che con le vergini si scopa meglio!”
Tom scoppia a ridere di
gusto; tenta di spiegare quale sia l’esperienza che richiedeva lui ma rinuncia:
Michael è proprio fuori.
“dà a me!”dice quest’ultimo
prendendogli improvvisamente il giornale dalle mani ed iniziando a leggere.
“oh! Questa va bene!” urla ad un certo punto.
“leggi…”
“Allora…..si propone come
insegnante e\o aiutante durante i compiti per bambini della scuola elementare,
scuola media inferiore e superiore … ha vent’anni e un anno di esperienza… si
chiama Rose Sandeker.”
Tom lo guarda incredulo:
“che cazzo hai detto?”
“aah devo ripeterti tutto?”
si lamenta attaccandosi di nuovo alla bottiglia.
Tom gli prende il giornale
dalle mani e ancora incredulo legge l’annuncio messo da Rose. Incredibile. Una
coincidenza davvero incredibile. Una coincidenza da sfruttare.
“la prendo”
“si ma prima controlla che
non sia una racchia…”
“hai ragione.. vado da lei”
dice alzandosi e prendendo il giornale in mano.
Improvvisamente non vede
l’ora di rivederla.
“guarda che fuori piove!”
gli ricorda Michael. “pioveeeeeee piove di fuoriiiiii piovvvvvvvveeeee” canta
l’ubriaco a squarciagola.
Tom lo osserva qualche
istante con l’occhio esperto di un medico poi lo prende di peso, ignorando le canzoni oscene e le lamentele
di questo, e lo mette a letto.
“e cerca di dormire!” gli
raccomanda.
“e tu cerca di non
scopartela subito! Ehi Tom! Che idea! Visto che ti ho
aiutato, dopo domani vengo a casa tua e ce la scopiamo un po’ per uno, ok?”
Tom ride mentre scuote la
testa e si dirige fuori dall’abitazione del suo migliore amico. Michael canta e
si agita per un altro po’ di tempo, poi, si addormenta.
Rose getta il ciambellone nella spazzatura osservandolo con disprezzo.
Non solo l’aveva bruciato, ma aveva anche dimenticato di mettere il lievito. No, la cucina non fa proprio per lei… bisogna essere troppo pignoli, troppo precisi! Capirai, con tutte e cose che ha da ricordare, poteva pensare pure al lievito?! Assurdo!
La ragazza prende la
catasta di pentole che ha accumulato e le ripone al loro posto ma qualcosa non
funziona perché pochi secondi dopo che ha chiuso lo sportello, questo si riapre
e le pentole rotolano sul pavimento accanto ai suoi piedi, con un fracasso
infernale. “oh… ma perché tutte a me?” si lamenta mentre sente la rabbia
lasciare il posto all’angoscia e alla certezza di essere un vero e proprio
disastro ambulante.
Il campanello suona.
Sarà Hudson, si dice. Rose osserva la sua cucina in cui sembra essere passato un cataclisma ma non si fa troppi problemi: Hudson capirà.
Apre con un sorriso la
porta di casa.
Tom.
Il sorriso si spegne e la
porta si richiude.
“Rose!” si lamenta quello
dall’altra parte dell’uscio. “avanti, apri!”
“dammi solo una buona
ragione per cui dovrei farlo!!!” chiede lei, braccia incrociate e la schiena
appoggiata al portone di ciliegio.
“andiamo, Rose.. vengo in
pace..”
“vattene!” gli urla calma
da dietro. “io invece sono sempre sul piede di guerra!”
“Rose, ti devo parlare!”
“possiamo farlo benissimo
anche così, non trovi? E poi io non sono sicura di volerti ascoltare, guarda un
po’!!!” commenta lei.
“ma è una cosa un po’
delicata…- dice lui guardandosi intorno e incontrando lo sguardo interrogativo
della signora Gladys che spiava furtivamente la scena. *appunto* pensa - si
tratta di lavoro! Apri la porta, Rose!!!!!!!!!”
La ragazza aggrotta la
fronte: “lavoro???? Ma di che parli????”
“riguarda un certo annuncio
sul giornale…”
Rose ricorda: l’idea di
Formy. Ricorda ancora le sue parole precise: ‘stellina ho fatto pubblicare il
tuo annuncio, contenta?? Vedrai che subito chiameranno..’
*alla faccia del subito*
Lentamente la porta si
riapre. Rose rivolge a Tom un sorriso colpevole e dispiaciuto per il
trattamento riservatogli… tuttavia la ragazza pensa che Tom lo meriti perché
appena tre giorni fa era in
commissariato a mentire alla polizia per causa sua.
“posso entrare?” domanda
quello stupito ed affascinato dal suo look sbarazzino… il volto ancora un po’
sporco di farina e il grembiule tutto sporco.
“vedo che stavi adempiendo
i tuoi doveri di massaia..” la prende in giro.
Rose fa per chiudere di
nuovo il portone, ma Tom la ferma. “No. Fidati, è nel tuo interesse.”
Rose sospira. “entra.”
Tom varca la soglia e la
ragazza nota che ha tutto il giubbotto di pelle completamente bagnato.
“ma.. tu.. sei venuto in
moto sotto questa pioggia…” mormora incredula.
Tom non sa cosa rispondere.
In realtà non sa proprio cosa gli è passato per la testa… perché era venuto
subito da lei? Avrebbe potuto aspettare benissimo il giorno dopo o che
smettesse di piovere. E invece qualcosa lo aveva portato a correre per strada
per raggiungerla a casa sua. Un istinto, forse.
Un istinto che lo spaventa
parecchio perché a quanto pare lo induce a fare le cose più stupide.
Tom le sfiora con l’indice
il naso sporco di farina bianca. “dovevo parlarti con urgenza” le spiega,
impacciato. Rose arrossisce a quel piccolo contatto. La sua mente viaggia a
pochi giorni fa a quel piccolo bacio che tanto l’aveva fatta infuriare ed
emozionare.
Probabilmente, si dice,
anche Tom sta ripensando al bacio, ora.
“be.. io vado a togliermi
questa roba di dosso.. tu, intanto, accomodati sul divano.. posso offrirti
qualcosa?”Tom scuote la testa e Rose va a cambiarsi.
Il ragazzo, rimasto solo,
inizia a guardarsi intorno e osserva quella piccola, modesta, incantevole casa.
Nota che c’è un buonissimo profumo di fiori secchi, di quelli che si usano per
coprire la puzza di bruciato. Mah.. non c’è da escludere che quel vulcano di
ragazza abbia combinato qualche casino in cucina..
Sempre più curioso, si
aggira un po’ per la sala osservando le foto.. alcune ritraggono Rose assieme
ad una donna ed un uomo più grande.. altre insieme ad una bambina… poi, sopra
una mensola, lucidate e ben spolverate, cinque coppe d’oro. Interessato, Tom
legge le targhette e nota ,non senza stupore, che le ha vinte tutte Rose in
danza classica. L’ultimo premio risale ad appena un mese fa. Ammazza… Un
fenomeno…
Rose piomba in sala vestita
con dei pantaloni stretti di velluto e un maglioncino rosa. Tom si toglie il
giaccone bagnato e Rose lo appoggia all’appendiabiti. Il ragazzo indossa un
paio di jeans che mettono in mostra in maniera quasi dolorosa il suo fondo
schiena e un maglione azzurro.
“ho notato che te la cavi
con la danza classica…” inizia il ragazzo sedendosi sul divano di fronte a lei.
“si… me la cavo..- ammette
la donna con un sorriso- allora, prima che iniziamo a litigare, posso sapere
che relazione c’è tra la tua visita e il mio annuncio sul giornale?”
“è presto detto: a mia
sorella serve qualcuno che la aiuti a fare i compiti durante le vacanze
natalizie e sfogliando il giornale ho visto il tuo annuncio..”
“be, suppongo che dovrei
vedere la ragazzina.”
Tom annuisce. “Si certo. Io
ti posso dire che ha otto anni e frequenta una buonissima scuola elementare.
L’aiuto che dovrai prestarle sarà solamente per il periodo che precede l’inizio
delle scuole. Dimmi solo quanto vuoi..”
Rose si trova spiazzata.
Non sa cosa dire. Ha messo quell’annuncio sul giornale quasi per scherzo per
dimostrare alla sorella che anche lei voleva dare un aiuto economico alla
famiglia, ma non aveva mai immaginato che qualcuno potesse davvero chiamarla.
Non aveva mai ipotizzato un
prezzo.
Tom riprende. “io pensavo,
se per te non è poco, di fare direttamente duecento dollari alla settimana.
Un’ora o due al giorno, che ne pensi?”
Non avrebbe mai sperato in
così tanto.
Quei soldi a casa servono.
E servono come l’ossigeno.
“Accetto..” dice con un
sorriso raggiante. “quando potrò vedere la bambina?”
“subito.” Risponde pronto
il ragazzo.
“subito?” chiede Rose,
incredula.
“sicuro.. avanti, ha pure
smesso di piovere, quindi non hai nessuna scusa!”
Gli occhi verdi della donna
si illuminano e corre subito a prendere il giaccone.
La moto sfreccia per le vie
bagnate di New York mentre un vento freddo accarezza le sagome dei due ragazzi.
Mentre il tragitto inizialmente era stato tranquillo, ora sono bloccati in un
traffico pazzesco. “maledizione!”
borbotta Tom.
“non consci qualche via
secondaria dove poter tagliare corto??” propone la ragazza.
“ehi.. hai ragione!”
approva Tom.
Il semaforo diventa verde e
lui, invece di proseguire verso la strada principale, prende una traversa.
Imboccandosi per vie secondarie, la moto di Tom inizia a sfrecciare in maniera
impressionante. Rose si stringe di più al ragazzo cercando di celare la propria
paura ma non può fare a meno di urlare quando svoltano improvvisamente a
destra, con una curva che, si dice, avrebbe fatto invidia a Valentino Rossi.
Passano pochi istanti e
Rose si accorge che hanno imboccato un senso unico proprio quando vede un
camion che viene minaccioso verso di loro.
“Attentttoooo Toomm!!!!!!”
urla indicandogli il camion blu che si trova di fronte a loro.
Lo sguardo di Tom è freddo
e risoluto e fissa con sfacciata sicurezza l’ostacolo davanti a se ,
dirigendovisi finché non vede la traversa a destra e quindi gira con sicurezza,
salvando la vita ad entrambi.
“Toomm!”lo rimprovera la
donna dandogli un piccolo pugno sulla schiena. “stavi per ammazzarci!!”
“ma no, è tutto sotto
controllo, rilassati!”
“se ti beccano ti portano
in galera!! E bada che questa volta io non ti proteggo!!!”
“non possono prendermi!
Queste scorciatoie le conosco solo
io!”gli risponde ironico.
“se non ti beccano loro, ti
denuncio io, capito?! Rallenta!!!”lo ammonisce la donna.
“resisti, ci siamo quasi..”
tenta di rassicurarla.
“per cosa, per finire
schiantati da qualche parte???”
“non mi deconcentrare,
altrimenti ci finiamo davvero schiantati! Tu guardati intorno e se vedi una
volante fammi un fischio, ok??”
“che cooosa????? Ma
scordatelo! Se vedo una volante,io inizio a chiamare aiuto!!” ribatte lei
urlando per farsi sentire.
“la tua solidarietà è
impressionante!” sbotta Tom
Fortunatamente la
conversazione non va oltre perché dopo poco, la moto si ferma sotto una
bellissima villa a Long Island. “tu…abiti qui?” domanda stupita la ragazza.
“si, sembra di si…” sorride
Tom.
La ragazza scende dalla
moto e sente improvvisamente la nausea assalirla:
“meriteresti che ti
vomitassi addosso!”
“prego, signorina, può
farlo qua…” dice una voce alle sue spalle. Rose si volta e la sua bocca si apre
dalla sorpresa quando vede un cameriere vestito di tutto punto porgerle un
sacchetto di pelle.
“lascia stare, Grams… la
signorina Sandeker diceva così per dire..”
“oh… be, mi scusi signorina
Sandeker..” dice il cameriere allontanandosi.
“di nulla..” mormora ancora
incredula. Si volta verso Tom: “ sei una specie di miliardario ed hai i
servitori che porgono il sacchetto non
appena dici di voler vomitare?”
“no, solo Grams è così
rincoglionito! Vieni, entriamo.”
I due ragazzi entrano nella
bellissima abitazione di Tom. L’interno è lussuoso e perfettamente in ordine…
tutto il contrario di casa sua, pensa Rose. Quando sua madre Hilary era ancora
in vita, più o meno tre anni fa, ricorda che si aggirava per casa sbraitando e
dicendo che probabilmente qualche forza superiore aveva bandito l’ordine dalla
loro abitazione. In effetti era vero.
La peruviana viene loro
incontro con un piccolo inchino e s’offre di prendere il giaccone di Rose che
glielo porge volentieri. La ragazza si guarda ancora intorno con ammirazione,
posando gli occhi sui mobili antichi e di bellissima fattura, sui tappeti
persiani e sui quadri di autori famosi. “hai una casa meravigliosa, Tom” dice
infine.
Il ragazzo concorda mentre
le fa strada verso il salotto dove una adorabile bambina di otto anni gioca a
comporre un puzzle di circa mille pezzi. Alla faccia del gioco…
“ehi, Diana..” dice Tom per
richiamare la sua attenzione. La bambina alza i suoi enormi occhi azzurri verso
il fratello e sul suo volto si fa strada un bellissimo sorriso.
Infondo è comprensibile,
suo fratello raramente viene a casa, soprattutto di sera.
“TOM!!!!” urla felice
volandogli tra le braccia.
“bellissima.. come sta la
mia principessa??”
Rose osserva affascinata
quella tenerissima scena.
“bene! tu sei stato al
lavoro con lo zio Michael, lo zio Harry, lo zio Dawson e lo zio tedesco?”
domanda Diana mentre tocca di nuovo terra.
“si proprio così.”le
assicura Tom, come sempre.
Rose aggrotta la fronte e
domanda: “che lavoro fai?”
“ehm… lei è Rose Sandeker e
sarà la tua insegnante!” evade elegantemente Tom.
Lei e Diana si sorridono e
la ragazza non può fare meno di notare quanto somigli al fratello maggiore.
“ciao Diana.” Dice
porgendole la mano che la bambina stringe con forza.
“buonasera signorina
Sandeker” risponde Diana Bishop rispettosa come una damigella ottocentesca.
“ti va se io e te ci
conosciamo un po’ meglio?” propone Rose e Diana, in risposta, sorride di
slancio.
Tom esce dalla stanza
lasciando sole le due. In realtà non le lascia realmente: spia quello che fanno
attraverso la porta di vetro della cucina che gli permette di vedere cosa
accade nel salone. Tom negherebbe se non ammettesse di essere interessato a
Rose, ma prima di tutto viene l’interesse verso la sorellina.
Vede che Rose si offre di
aiutarla a fare il puzzle e mentre trovano i pezzi o cercano di combinarli
insieme, Diana sorride divertita almeno quanto la splendida ventenne.
Chi sa di cosa parlano.. si
chiede il ragazzo mentre fuma una sigaretta.. i suoi occhi piano piano lasciano
Diana e si concentrano su Rose, sui suoi movimenti armoniosi e sul suo sorriso
affascinante.
‘ciao! Al momento non sono
in casa… prova a rintracciarmi al cellulare oppure chiama più tardi!!’-…il
segnale acustico della segreteria telefonica annuncia che un nuovo messaggio
sta per essere registrato- ciao Rose, sono Hudson.. è il quinto messaggio che
ti lascio ma dove sei?? ti sei dimenticata che dovevamo vederci? A quanto pare
sì… sono passata da te verso le sei ma non c’era nessuno e il cellulare è
staccato! Va be, non fa nulla, probabilmente sei uscita… un bacione, ciao!’
Rose esce dal salotto e
cammina verso Tom, sorridendo. Non si è nemmeno accorta del tempo che è passato
velocemente. “Diana è fantastica!” dice soddisfatta mentre i suoi occhi verdi
si posano sulla bambina che ora guarda la tv.
“ho notato che tu ci sai
fare parecchio con i bambini…” risponde Tom spegnendo la sigaretta.
“be passo moltissimo tempo
con mia nipote e poi, sì, adoro i bambini. Ho smesso due anni fa di fare la
catechista, pensa un po’! ” spiega la ragazza.
“di che cosa avete
parlato?” chiede Tom, curioso.
“dei compiti, soprattutto.
Di quello che hanno fatto a scuola ultimamente e delle materie in cui le
servirebbe un aiuto mirato….”
La porta di casa Bishop si
apre interrompendo la loro conversazione e Nick Bishop fa il suo ingresso in
casa accompagnato da un ospite. Rose cerca gli occhi di Tom che subito le
conferma quello che aveva pensato: uno dei due è suo padre.
La ragazza non fatica a
riconoscere il signor Bishop.
Uno dei due uomini ha lo
stesso sguardo penetrante di Tom, gli stessi occhi azzurri, animati, però, da
un distacco e da una freddezza incredibile; egli si dirige verso di lei con un
sorriso tirato.
“buona sera signor Bishop,
mi presento: sono Rose Sandeker.- dice sfoderando un sorriso di circostanza.-
Thomas mi ha contattata come insegnante per sua figlia..”
Nick volge il suo sguardo
freddo verso il figlio, poi i suoi occhi glaciali tornano a posarsi su Rose.
“be… resti a cena..-
propone – ci farà compagnia assieme al signor Shannon.”
L’altro annuisce. Shanonn è
un aitante uomo d’affari.
“mi dispiace ma…” cerca di
negare la ragazza credendo, senza avere un motivo preciso, di avere
qualcos’altro da fare. Si.. ma cosa?
“Ti prego, Rose..” a parlare è Diana che le ha preso la
mano con affetto.
“Diana.- la rimprovera
brusco il padre.- rivolgiti alla tua insegnante con rispetto!!!!”
“va bene così, signor
Bishop.- s’affretta a dire Rose con un tono deciso.- le ho chiesto io di
chiamarmi per nome.”
La peruviana si intromette
nella conversazione: “signorina, rimane?” chiede per orientarsi meglio sulla
quantità di cibo da preparare.
Rose incontra lo sguardo
supplicante di Diana.
“va bene.” dice con
sorriso.
“pronto?”
“mi scusi c’è Hudson?”
La ragazza risponde: “sono
io. Chi parla?”
“sono Sean, il fidanzato di
Rose. Scusami se ti ho telefonato ma sono preoccupato per lei..” dice il
ragazzo con voce ansiosa “sai, questa sera dovevamo avere una cena assieme e …”
“oh sarà un po’ in ritardo!
Capirai, Rose è una tale ritardataria!” replica la ragazza con voce tesa,
passandosi una mano tra la folta capigliatura riccia.
“si ma la cena era due ore
fa.. dovevamo vederci alle otto a casa mia… tu sai per caso dove potrei
rintracciarla?? Sai, non è da lei non avvisare per disdire.”
No, decisamente. Hudson
sospira.
A questo punto non può fare
a meno di preoccuparsi anche lei.
La cena va avanti
sottolineata dai discorsi attinenti all’economia e alla politica di Nick Bishop
e del suo ospite Patrick Shannon, dalle piccole frasi dette a bassa
voce tra Diana e Rose e dagli sguardi tra quest’ultima e Tom.
Hanno mangiato dell’ottima
carne ai ferri accompagnata da tre contorni: patatine fritte per Diana , patate
arrosto e insalata mista per gli
adulti. Ora si apprestano a mangiare il dolce un ottimo, almeno così ha assicurato
Diana, ripieno di nutella e crema.
‘povere le mie gambe..’
pensa mentalmente Rose mentre la peruviana gliene porge una fetta.
Senza che se ne accorgesse,
improvvisamente l’argomento verte su di lei.
“e.. lei signorina Sandeker
cosa fa oltre questo piccolo impiego?”
Rose posa il cucchiaino e
risponde: “studio Biologia marina all’università.”
“materia interessante.-
commenta Shannon passandosi sguardi di intesa con Nick.- quanti anni ha, se non
sono troppo indiscreto.. infondo quando si è così giovani per molte donne è un
piacere dire la propria età.”
“ho vent’anni… ho
esperienza con i bambini grazie agli anni passati a fare catechismo, l’anno
scorso ho dato ripetizioni e per di più abito con la famiglia di mia sorella e
con la loro figlioletta.. quindi..”
“molto bene.- commenta
Nick.- posso sapere chi è suo padre? È probabile che lo conosca”
Rose comprende bene che
Nick Bishop glielo ha domandato per intuire a che classe sociale appartiene
Rose. Vorrebbe evitare di dire che la sua famiglia non è molto benestante ma
non trova altro di meglio da dire che: “i miei genitori sono morti. Il nome di
mio padre è Arnold Sandeker.”
“non lo conosco.- commenta
secco Nick con una sorta di orgoglio nella voce. Lui conosce solo gente
rilevante e quindi il padre di Rose non lo era di sicuro. Non si degna
minimamente di farle le condoglianze ma ribatte - di che cosa si occupava?”
Rose deglutisce. “era un
operaio…”
“In che struttura
lavorava?”
Tom sbatte la forchetta sul
piatto. Prova disprezzo per suo padre. Un disprezzo cieco. Nick Bishop: la
classica persona che giudica basandosi sulla consistenza del conto in banca.
Odia suo padre ed odia ancor di più il modo in cui sta trattando Rose, il modo
in cui la sta umiliando. Non può non intervenire. “papà come vanno le nostre
azioni?” cambia argomento, guadagnandosi un sorriso dolcissimo da parte di
Rose.
La conversazione riprende
sui soliti noiosissimi temi che girano intorno all’economia.
“mi scusi signor Shannon
vuole un'altra fettina di torta?” chiede ad un certo punto, con garbo, la peruviana. L’uomo annuisce, la
donna va a prendere il dolce, glielo porta ma inciampa sul tappeto… risultato?
la torta si infrange contro il mento e la camicia di Shannon.
Seguono attimi di gelido
silenzio in cui tutti si aspettano la furia di Nick esplodere.
Invece…
Rose non vorrebbe, non
vorrebbe proprio.
Ma scoppia a ridere.
Subito gli occhi dei
presenti si puntano su di lei, occhi indignati e furiosi che osservano i suoi
inutili tentativi di trattenersi.
“scusatemi ma.. è troppo
buffo…” e scoppia di nuovo a ridere di cuore.
Patrick Shannon osserva la
camicia di seta costata non sa quanti dollari sporcata dalla cioccolata. Il suo
viso si contrae in una smorfia, poi scoppia a ridere. E se ride l’ospite ride
il padrone di casa. Nick scoppia a ridere faticando persino a trattenersi, come
Tom che, lo stesso, inizia a ridacchiare riflettendo sul fatto che non vedeva
il padre sorridere da un centinaio di anni.
*questi adulti devono
essere proprio depressi per ridere di queste sciocchezze!!* pensa Diana,
l’unica a non divertirsi.
La peruviana se ne va dalla
stanza sospirando di gioia per la mancata punizione mentre tra i presenti
dilaga ancora l’allegria.
La serata va avanti e,
incredibilmente, non sono più tutti tesi e concentrati a difendere le loro
teorie; Nick e Patrick non sono più due affaristi ma sembrano piuttosto degli
amiconi del liceo che si sono ritrovati dopo chi sa quanti anni.
Ad un certo punto Patrick
inizia a raccontare stupidi aneddoti di quando era giovane ed imbranato:tutti
piccoli racconti che fanno crepare dalle risate Nick mentre lasciano un po’
attoniti Rose e Tom i quali si scambiano sguardi interrogativi per poi
scoppiare a ridere tra di loro.
La peruviana e Grams
osservano la scena appoggiati allo stipite della porta.
“ma secondo te stanno tutti
bene?” domanda Grams in tono cupo.
“ci voleva un tocco
femminile in questa casa!” dice orgogliosa la peruviana indicando con il capo
Rose che ride senza ritegno appoggiata alla spalla di Tom.
La moto di Tom si ferma
davanti al cancello verde che ormai consce bene.
Rose scende dalla vettura;
il suo viso presenta ancora l’allegria di quella serata.
“ho passato una serata
bellissima.” Dice lei con quel suo solito sorriso tremendamente stupendo.
“anch’io.- risponde Tom
ricambiando il sorriso.- sai che mio padre non rideva da quattro anni?”
“dici sul serio?”
“oh si..- risponde Tom
pacato.- sai, all’inizio pensavo che saresti scappata da un momento all’altro…”
le confessa ripensando agli attimi della sua discussione con Nick. Rose alza le
spalle. “ci vuole ben altro per farmi scappare via da una casa dove ora lavoro.
Pensa che persino la prospettiva di litigare con te fino all’anno nuovo, non mi
spaventa affatto!” dice con ironia.
“sinceramente spero che
riusciremo a ridere e parlare, come oggi, piuttosto che litigare come gli altri
giorni..” azzarda Tom sfoderando uno dei suoi sguardi più affascinanti. Rose
annuisce ma ribatte: “tuttavia devi ammettere che il tuo comportamento nei
giorni passati non è stato poi così…corretto.. nei miei confronti..”
“no, questo non è vero.”
Rose lo guarda allibita, la
simpatia che aveva provato per lui sta sparendo velocemente.
“che cosa?” domanda
irritata. “ma se ……”
Tom le tappa la bocca prima
che ricominci. “ehi, stavo scherzando!!!” Delicatamente la lascia andare e commenta.
“sei proprio un tipetto irascibile, eh?”
Rose alza le spalle: “
Allora ci vediamo domani!- dice con tono di commiato.- a che ora posso venire?”
“io credo che alle diciotto
sia perfetto.. sempre che tu non abbia qualcos’altro.”
“figurati, va benissimo…”
concorda Rose soprappensiero. “allora a domani..”
“ah, Rose.- la richiama il
bel ragazzo in groppa alla moto. La donna si volta.- l’altra volta quando ti ho
riaccompagnato… quel piccolo bacio…” inizia imbarazzatissimo.
“tranquillo, è acqua
passata.. ho capito che era il tuo modo di ringraziarmi e di farmi saltare i
nervi!!”spiega la ragazza leggermente sarcastica. Tom annuisce soddisfatto e
riparte. Rose lo segue con lo sguardo fino quando non svolta la curva, poi, con
un sospiro, entra in casa.
Finalmente si sente più
calma.
Non ne poteva più di
sentire il suo cuore martellargli così forte nella testa.. mah, sarà stata la
tensione…
Ancora quella sensazione…
quella sensazione di aver dimenticato qualcosa.. qualcosa di importante…bah, se
l’ha dimenticata magari non era così importante.
Infila le chiavi nella
serratura e apre il portone, entrando nella sua abitazione sommersa dal buio.
“ciao, Rose.” la ragazza
salta dallo spavento vedendo la sagoma di un uomo che fuma una sigaretta
appoggiato alla finestra. La luce della luna lo illumina e fortunatamente
scopre chi sia prima che il suo cuore vada in tachicardia: Sean. Emette un
respiro di sollievo, accende la luce e si siede al divano, con gli occhi ancora
infuori dalla paura.
“ti sei
rincretinito????”gli urla contro qualche istante dopo.
Il ragazzo ,impassibile,
continua a guardare fuori.
“Sean parlo con te!!! mi
stai ascoltando???????” urla la donna alzandosi dal divano.
La sua voce ora non vibra
più di paura ma di rabbia ed incredulità.
Sean non si è mai
comportato così.
Il ragazzo si volta. I suoi
lineamenti sono deformati dalla rabbia che sente verso la sua donna. “che hai
fatto di bello, sta sera, Rose???” domanda con ironico odio sedendosi sul
divano al posto che ,appena qualche ora prima,
era stato di Tom.
La ragazza ricorda: la
cena!!!!!! Pensa mettendosi una mano sulla fronte e maledicendosi per quella
dimenticanza.
“oh, Sean mi dispiace ma ho
avuto una cena di lavoro! Ricordi che ho messo quell’annuncio sul giornale?
Be, un ragazzo mi ha contattata per
questo lavoro e mi ha portato a casa sua per vedere la sorella.. poi una parola
tira l’altra… oh, hai idea ,vero ,di quanto mi servano questi soldi!!”
“e tu hai idea di quanto io
mi sia preoccupato??????? - urla l’uomo alzandosi.- potevi fare, dico io, una
telefonata!?? Una!!!!! Mi sono chiesto tutta la serata perché non eri
venuta!!!!!!! Ho cercato persino in tutti gli ospedali di New York perché il
tuo cellulare era, oltre tutto, anche spento!!!!!!”
Rose annuisce: ha
dimenticato di accenderlo.
Tiene il volto basso verso
il tappeto mentre ascolta il legittimo sfogo dell’innamorato.
“sei proprio un incosciente
e pensi solamente agli affari tuoi!!!”
Rose scatta in piedi:
questo è troppo. “ok! Ho sbagliato a non avvisarti ma non credo proprio di
essere un’egoista!! Lo sai benissimo che ho accettato questo lavoro perché ogni
volta alla fine del mese nella mia famiglia stiamo tutti sempre con il fiato
alla gola perché riusciamo a pagare le bollette per un soffio!”
“questo non centra nulla!
per quale motivo non mi hai avvisato??”
“perché mi sono
dimenticata!!!!- ammette Rose allargando le braccia.- mi sono già scusata, che
altro devo fare ora!!!!!”
“bene! Tu ti sei
dimenticata della nostra cena mentre io erano tre giorni che studiavo come
potermi scusare con te e chiederti di uscire!”
Rose non sa cosa ribattere.
I sentimenti di Sean sono sempre stati più forti dei suoi.
“e di Hudson???” riprende
quello.
Rose riflette un attimo:
“che diavolo centra Hudson?????”
Sean ride malvagiamente:
“ah, bene! pure di lei ti sei dimenticata! Mi ha detto doveva venire da te ma
tu non eri in casa!!!!! Anche lei si è preoccupata per te!”
Rose sospira: è vero!!!!
Dovevano vedersi!!!!!
“ok ,ho capito, io me ne
vado.” Sbotta quello vedendo sul volto di Rose la conferma a tutte le sue
domande: Rose non lo ama più… o forse non l’ha mai amato.
La ragazza si riscuote.
“Sean.. dove vai??” dice improvvisamente intimorita. “ti prego.. io non so cosa mi sia preso..”dice prendendolo per la
manica del giubbotto.
Il ragazzo la fissa con i
suoi occhi castani: “Rose tu non mi ami.” Sentenzia.
Gli occhi verdi della donna
si aprono sgomenti e lo fissano inorriditi: “come.. come puoi dire questo??” la
sua voce è appena percettibile.
Sean la allontana da se:
“posso dirlo perché è da parecchio tempo che questa storia la sto vivendo solo
io.- dice con la voce spezzata dal dolore.- solo io, capisci?”
Rose cerca di negare ma
quello che dice Sean è giusto, lo sa. E fa male.
“bisogna essere in due ad
amarsi, Rose! e quello che è accaduto questa sera è l’esempio lampante che
invece sono rimasto solo io!!!!!! Tu avevi bisogno di me quando hai scoperto la
verità sulla tua famiglia..- il suo tono ora è diventato più dolce.- e hai
creduto di amarmi.. ma l’amore vero non è questo!”
La ragazza scuote la testa,
incredula. “io non ho creduto d’amarti…..io ti ho amato” si stupisce quando
sente anche nelle sue parole il verbo al passato.
Sean le prende le mani:
“Rose.. io ti amo sul serio. Ma non posso più illudermi che tu mi corrisponda.”
La ragazza sente le lacrime
scenderle dagli occhi e bagnarle le guance.
Sean la abbraccia e le
accarezza i capelli; tra le sue braccia Rose scoppia a piangere e tra i
singhiozzi prega il ragazzo di non lasciarla sola.
Sean, sempre più dolce, le
dice. “non devi avere paura di restare sola, Rose. innanzitutto non lo sei
perché hai molte amiche e poi sei la ragazza più forte che io conosca… ce la
farai, ne sono certo. Un giorno di innamorerai davvero e mi ringrazierai. Il
sentimento che provi per me, non è
amore. Lo capirai quando non potrai fare altro che pensare alla persona amata…
e non ti dimenticherai di lui un solo istante..”
“vuoi punirmi per questa
sera, quindi!” sbotta lei staccandosi da lui.
“no…- la rassicura
asciugandole le lacrime.- voglio solo che tu sia felice.”
“mi hai lasciato ed ora mi
auguri di essere felice??- urla lei, che non ci sta capendo più nulla.-
vattene.- dice piano, poi urlando.- VATTENE!!!!”
Sean sospira e si dirige
verso il portone, lo apre ma prima di andarsene, dice: “tu soffri ma sono io ad
avere il cuore spezzato..…”
“TI HO DETTO DI
ANDARTENE!!!!!!!!!!”
Sean chiude la porta. E con
lui se ne va una storia durata circa sei mesi.
Rose, incredula, ripassa
mentalmente tutto quello che le è accaduto….ha ragione Sean, lei non lo ama.
Ma contemporaneamente non
può fare a meno dell’amore che lui prova per lei.
Ormai non può più vivere
senza quella bellissima sensazione.. senza la sensazione di sentirsi amata,
protetta… quel senso d’importanza che le trasmetteva Sean nonostante lei non
fosse nessuno. Quell’amore puro ed incondizionato che le voleva il suo ex
fidanzato.. forse Sean ha ragione.
Lei è un’egoista. Vuole il
suo amore pur sapendo che non può donargliene altrettanto.
Si inginocchia per terra e,
piangendo, dà sfogo a tutta la sua rabbia e tutto il suo dolore.
Fine terzo capitolo.