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Autore: Illinois    01/02/2011    0 recensioni
Questa storia parla di una ragazza che sente il bisogno di scappare da tutto e da tutti.
Nella sua nuova città scoprirà cos'è davvero l'amore.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Buttai tutto alla rinfusa in quella stupida valigia rossa;volevo solo andare via,da tutto e da tutti.
Volevo andarmene da questa città impregnata di ricordi che non volevo più avere,volevo lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare una nuova vita dove niente sarebbe andato storto.
Facile a dirsi,facile pensare di poter dimenticare tutto ciò che mi ha portato a questa drastica decisione,un pò meno facile è la parte pratica.
Potrò realmente dimenticare ciò che è successo?ciò che ho dovuto subire per quasi un anno?Non credo proprio.
Posso,si,ricominciare a vivere ma non posso dimenticare,non posso cancellare queste ferite e soprattutto,non posso cancellare il mio passato.
Non ho voglia di salutare nessuno,in genere quando uno scappa via il suo ultimo pensiero va alla famiglia e agli amici intimi che sta per lasciare,ma posso io dire di avere una famiglia o degli amici intimi?
Non credo proprio,la mia famiglia è in pezzi,è da loro che sto scappando,sono un'emarginata sociale,anche Alex la pensava così.
 
 
*-Sai ogni momento che passo con te mi fa sentire speciale-
-Già,si certo amore mio-
-Alex,qualcosa non va?-
Il suo sguardo assente non mi passò inosservato;iniziai a incupirmi anche io.
-Jaslene,tu vedi com'è la situazione?Ti rendi conto di cosa sei,di cosa fai,insomma che cosa sai?-
-Alex,io so solo una cosa:la mia vita farebbe schifo senza di te-
Il mio ragazzo si incupì ancora di più,la sua faccia non prometteva nulla di buono. . . so che nell'ultimo periodo avevamo avuto parecchi alti e bassi,specialmente bassi.
Temevo che avrebbe rotto con me da un  momento all'altro e avevo paura che quel momento fosse arrivato,proprio lì,proprio adesso.
-Jaslene davvero non hai notato che a scuola nessuno ti fila di striscio?Non hai notato che ci sono solo io per te e tu per me?Questa situazione non mi piace,scusa Jas ma sento che non riesco ad andare avanti con la nostra storia;certo mi rimarrà sempre nel cuore,io e te abbiamo passato momenti molto belli e memorabili ma non me la sento davvero di continuare,prenderei in giro te e me stesso,scusa-
Detto questo mi aveva lasciata da sola su quella stupida panchina con il viso rigato di lacrime.*
 
 
Sussultai ricordandomi del suo tono a tratti sprezzante,mi considerava una nullità,una stupida bambolina con cui fare l'amore qualche volta,ecco tutto,non ero altro per lui solo questo:una stupida e misera ragazzina,l'emarginata,la nullità,quella facile da scopare.
Mi tirai i capelli biondi e li raccolsi in una coda venuta male,afferrai la valigia,gettai un'ultima occhiata alla mia stanza e uscì dalla porta di quella che sarebbe diventata di lì a poco la mia ex casa.
La mia vita stava andando avanti?
Ci avrei creduto solo quando avrei messo piede sul suolo americano.
 
 
 
 
Ed eccomi quì,finalmente arrivata a LAX.
Ho ricevuto una trenita di chiamate da mia madre,ovviamente nessuna da mio padre...
Non voglio che Beth mi dia per dispersa e allora la chiamo,preferisco evitare di farla preoccupare inutilmente.
Risponde al primo squillo:
-Jaslene sei tu?-
-Mamma sto bene davvero,non ti preoccupare,starò via per un pò non ce la facevo più a stare lì in quella casa,non ti preoccupare se non ci sentiremo più,sapevi che sarebbe arrivato questo momento,vero Beth?Eri pronta già da tempo-
-Io. . .Jaslene se è colpa di tuo padre possiamo parlare chiarirci e . . .-
-Beth,lui non è mio padre!è solo uno stupido porco attratto dalle povere ragazzine innocenti!Lascia stare,Beth,non pretendo che tu capisca,solo perdonami,so di aver fatto cose stupide in passato ma questa non lo è,addio Beth-
Chiusi così la comunicazione con Beth,colei che mi aveva fatto da mamma adottiva per 20 lunghissimi anni,lei che era stata sempre vicina a me e che ora dovevo abbandonare così,in fondo mi dispiaceva per lei,lasciarla alla merce di "mio padre" non sarebbe stata una buona idea ma sono stata costretta dalla circostanze.
La mia è una lunga è complicata storia e non sono sicura che vogliate davvero ascoltarla,e io non sono sicura di volervela raccontare.
Da quì inizia la mia nuova vita,basta rimorsi,basta rimpianti,basta tutto insomma:si riparte da zero,sta volta sul serio.
Ho già preso in affitto un appartamento,questo piano di partire l'avevo già in mente da un pò.
Zona centrale di Los Angeles,due camere da letto,due bagni e un terrazzino,si direi che sono messa economicamente bene.
Posso dire di aver risparmiato tutta la vita,come farebbe una persona che vuole apparire al meglio,oppure posso confessarvi la verità e dire che sono quasi tre anni che faccio la prostituta,e devo dire che mi faccio pagare davvero bene.
A pensarci bene sarebbe meglio dire che ho risparmiato tutta la vita,quì nessuno mi conosce come ragazza di strada,quì posso ricrearmi un'identità e diventare chi voglio.
Ci vuole un pò per arrivare a casa ma alla fine eccomi quì,con la mia valigia e le chiavi in mano.
Non è niente male come appartamento,dato che non voglio essere di nuovo l'emarginata di turno andrò a fare conoscenza dei miei vicini.
Faccio una doccia veloce e mi cambio:maglietta di cotone bianca,jeans e un paio di sandali col tacco che sono un amore e mi fanno anche sembrare più alta.
Suono il campanello e mi viene ad aprire una donna con dei capelli ricci e mori e una faccia simpaticissima.
-Piacere,sono Jaslene la vostra nuova vicina-
-Oh cara!Piacere io sono Denise,entra entra,ti offro qualcosa?-
-Oh no grazie,ero solo venuta a presentarmi-
-Certo certo,aspetta,chiamo il resto della famiglia,di solito non si degnano di scendere neanche se la casa prendesse fuoco ma per una ragazza carina come te,son sicura,che scenderanno subito-
Le sorrido ma non sono molto convinta.
Dopo poco arrivano in cucina tre ragazzi,un signore e un cane che mi saltella intorno tutto felice.
Si presentano:quello riccio si chiama Kevin,l'altro Joe e il piccolo Frankie.
Infine c'è il Signor Jonas.
Denise li guardò tutti per un momento:
-Ehi dov'è Nicholas?-
Fu Joe a prendere parola:-Di sopra con il mal di testa-
-Oh povero il mio Nicky,scusa Jaslene,saresti così gentile da portargli quest'aspirina di sopra?Se gliela porto io finisce che mi lancia qualcosa contro ma con te sarà educato tranquilla Jaslene-
-Prima porta a destra-aggiunse Kevin,poi rivolto a sua madre-Mamma,Danielle viene a cena,quindi,mi raccomando,niente broccoli-
Mentre salivo le scale sentì Denise sospirare profondamente.
Prima porta a destra . . .dev'essere questa,oh decisamente si.
C'è un ragazzo buttato sul letto:ha una maglia bianca e dei jeans attillatissimi che lasciano spazio all'immaginazione.
-Scusa,tu sei Nicky?-
-Nick . . .e tu sei la nuova donna delle pulizie?-
Lo guardai malissimo:
-Se non ti spiace io sono Jaslene,la nuova vicina-
Il ragazzo,che fino ad ora non si era degnato di guardarmi tanto era impegnato a fissare uno di quei stupidi fumetti,si girò di scatto e mi squadrò da capo e piedi e,alla fine,sorrise.
-Scusa,non pensavo che avessimo nuovi vicini-
-Tieni,te la manda tua madre,ha paura che tu le tiri qualcosa addosso-
-Oh . . .già,che maleducato-
Nicholas si alzò in piedi,era molto alto,molto più di me.
-Piacere,Nick-
-Piacere mio,sono Jaslene,se ti serve qualcosa sono nella casa di fronte-
-Va bene,grazie-
-è stato un piacere conoscerti-
-Anche per me,Jaslene,anche per me-
 
 
Non pensavo,però,di vedermelo arrivare in casa così presto.
 
 
  
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