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Autore: hiei    31/12/2005    4 recensioni
Chidori e Sosuke avranno un incidente e il ragazzo rischierà la vita. Kaname, sconvolta, non vuole rischiare di vedere il ragazzo che ama ancora in quelle condizioni per colpa sua, quindi decide di... (Ah, è la mia prima ff su full metal panic; siate clementi)
Genere: Romantico, Triste, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una mattina di primavera

 

 

 

Capitolo = L’incidente

 

Una mattina di primavera. Driiiiiin!

Uffa che palle…..la sveglia rompe anche nei sogni. O forse non è un sogno. Una ragazza si sveglia dal suo sogno poco casto con un sergente di sua conoscenza.

Dopo essersi ripresa spegne la sveglia e guarda il suo quadrante: le 7.30…

“Uffa sono solo le 7.30…!” dopo un attimo di silenzio, un boato fa vibrare le pareti di tutto l’edificio facendo staccare alcuni pezzi dell’intonaco e qualche oggetto fragile si disintegra irrimediabilmente (ma l’ho scritto giusto????).

“Cosa!!!!!!! Di già! Ma alle 8 devo essere a scuola. E’ tardissimo!” disse alzandosi di scatto andando di corsa in cucina a preparare qualcosa.

“Anche oggi arriverò in ritardo. Mi daranno una punizione molto severa, temo!” pensa Chidori finendo di allacciarsi le scarpe, mentre infila la giacca e si lava i denti. Dopo 20 minuti di lotta, è pronta e corre giù, per le scale perché, guarda la sfortuna, l’ascensore si era guastato.

Appena uscita dall’edificio lancia un’occhiata all’orologio, le 7 e 50.

“Noooooo! Il treno parte adesso! Che cosa farò?!” dice scoraggiata e arrabbiata.

Al di là della strada e un ragazzo anche lui di fretta esce dal proprio palazzo con la faccia di chi si è svegliato 2 minuti fa… “Ehi, Sosuke.” Si rivolge all’amico agitando la mano e attraversando la strada senza però guardare che non arrivasse nessuno.

Non l’avesse mai fatto…

Tutto successe in una frazione di secondo, l’auto, ricorda, stava per investirla, poi…poi un ragazzo, chi era? Ah si! Sosuke, era lui, lui l’ha salvata, ma ora dove si trovava?

Aprì gli occhi piano, ha un gran mal di testa…

“Ma dove mi trovo?” si chiese cercando di sedersi, ma un dolore lancinante alla schiena la fece ristendere.

“E’ in un ospedale, signorina” a parlare era stata un’infermiera, mentre entrava con la cena.

“Stava per essere investita, quando un ragazzo, l’ha tratta in salvo…” ci fu un attimo di pausa, “ma lui ora è in coma!” continuò abbassando lo sguardo.

“Come? Sosuke, no! Dov’è? Me lo faccia vedere, per favore!” disperata Chidori, stringendo i denti per il dolore, si avvicina alla signora appena entrata appendendosi al suo camice.

“Mi dispiace signorina, è permesso solo ai famigliari” rispose.

“Ma lui non ha una famiglia, mi faccia telefonare allora” chiese la ragazza risedendosi sul lettino. “Certo, ritorno subito” fu la risposta che ricevette prima di essere lasciata sola nella stanza. Abbassa il viso, una lacrima comincia a rigarle il viso, poi un’altra e un’altra ancora per poi scoppiare in un pianto disperato.

“E’ tutta colpa mia e dei miei stupidi ritardi se Sosuke è in quelle condizioni. Solo colpa mia!!!”.

TOK TOK… la porta si apre: “Ecco signorina, le ho portato il telefono, faccia pure con comodo, ritornerò tra cinque minuti!”;

La stessa infermiera di prima aveva portato a Kaname, un telefono, proprio come le aveva chiesto, con cui poter telefonare.

Compose un numero, quello del colonnello Tessa; drin, drin.

“Pronto, colonnello Tessa, chi parla?” rispose, Chidori cominciò a singhiozzare;

“Sono Kaname, ho bisogno d’aiuto” comincia a parlare la ragazza senza smettere di piangere, “io e Sosuke siamo all’ospedale, io sto bene solo qualche livido, ma lui”; “Come sta? Rispondi!”chiede la ragazza al di là della cornetta “lui…lui è in coma!” detto questo scoppiò in un pianto disperato.

“Cosa? Oh, mio dio! Non ti preoccupare, ti mando subito un elicottero, sarete trasportati a bordo” concluse Tessa, “Ah, Chidori” continuò con tono formale “Non ti preoccupare sono sicura che andrà tutto bene!” concluse cercando di mantenere una voce dolce e sicura per rassicurare la ragazza dai capelli blu, anche se era spaventata e morte da quella notizia.

“Oh Tessa, ti ringrazio tantissimo” rispose Chidori singhiozzando “E’ il mio dovere, tranquilla!” dopo di che chiuse la telefonata.

Dopo circa un’ora, arrivò il mezzo che li avrebbe trasportati in un sottomarino.

Appena arrivati, lei e Sosuke furono immediatamente trasportati nelle loro stanze, Kaname durante il viaggio si era addormentata.

Ma il suo sonno non era tranquillo, infatti:

 

NEL SOGNO DI KANAME

 

Una foresta, alberi dappertutto, la luce del sole faticava ad attraversare quelle folte chiome. Era angosciante. Lei corre disperatamente invocando il nome del ragazzo più importante della sua vita, quando arrivò su una spiaggia deserta, vide qualcuno seduto sulla sabbia. Quel qualcuno era Sosuke, guardava l’orizzonte, lei si avvicina ma lui si gira e il suo volto è sfregiato da tante cicatrici. E’ arrabbiatissimo lo si vede chiaramente. E dice a Chidori:

“No! Vattene, non mi toccare, è tutta colpa tua, dei tuoi ritardi se sono in queste condizioni!” detto questo si avvia verso l’acqua, sempre più giù, fino a venirne coperto completamente, sparendo dalla vista della ragazza che era rimasta paralizzata dalle sue parole: si sentiva uno straccio!!!!!

 

 

In quest’istante Chidori si sveglia di soprassalto invocando con un urlo spaventoso Sagara.

Si alza dal letto dolorante e dirigendosi verso l’ufficio del colonnello. Bussa.

“Si, avanti!” fu la risposta al di la della porta

“Posso entrare?” chiese Kaname esitante “disturbo?”

“No, prego entra pure! Allora, come si sente?” chiese

“Meglio, molto meglio, ma non sono qui per questo…”rispose

“…Potrei vedere Sosuke la prego?!” disse la ragazza al colonnello

“Si è appena stabilizzato, sarebbe meglio lasciarlo tranquillo e…” “No! Devo vederlo, ora!” la interrupe Chidori con le lacrime agli occhi.

Ci fu un attimo di silenzio, in cui Tessa cedette, e la portò nella stanza del ragazzo. Le diede dieci minuti, dopo di che sarebbe dovuta uscire. Lei accettò e velocemente entrò.

Quello che vide la fece sentire una nullità. Si aspettava, come sempre, di vederlo in piedi, che le diceva di non preoccuparsi perché le ferite non erano nulla di grave, ma quella volta Sosuke era sdraiato sul lettino, tutto intubato, con ferite da tutte le parti.

Lei gli si avvicinò, gli prese une mano e lo guardò in volto. Non sapeva cosa dire, voleva dirgli di smettere di fingere, perché non era un bello scherzo, avrebbe voluto che fosse tutto una scherzo, e, invece…… invece era tutto vero, era li davanti a lei e non riusciva a spiccicare un parola; dopo cinque minuti riuscì a dire un semplice frase: “Sosuke, mi dispiace tantissimo, è tutta colpa mia dovevo stare più attenta, mi perdonerai. Giuro che uscirò dalla tua vita perché non posso vederti un’altra volta così per la mia stupidità, ma tu devi svegliarti. Ti prego.” Detto questo lo baciò sulla fronte, rimase a guardarlo ancora un attimo, una lacrima cadde sulle labbra del sergente. Kaname si avviò verso la porta la aprì e scappò in camera sua…

 

Fine 1° cap.

Cosa vi è sembrato? Commentate e a presto.

 

 

 

  
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