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Autore: ArgentoVivo97    06/02/2011    14 recensioni
-Seconda classificata al “Per una volta no! Anti-Dramione Contest” indetto da ClaireTheSnitch sul forum di EFP.-
‹‹TU!››.
Me la trovo alle spalle, infuriata come un Ippogrifo a cui sottrai un furetto stecchito, gli occhi che lanciano fiamme.
‹‹Di’ un po’! Non è che per caso ti interessa Draco, Hermione, eh?››.
Se avessi avuto qualcosa nello stomaco avrei rimesso. Decisamente.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAPITOLO III

 

 

 

 

Stupida

 

 

 

 

 

 

 

 

Proprio nel momento in cui mi domando che dannatissima fine ha fatto quello lì, me lo trovo davanti. Spaparanzato “dentro” un arco, tutto l’alone di modestia –ehm ehm– attorno a lui, le occhiatacce sprezzanti che lancia che urlano “Ehi, io sono grande e nessuno è meglio di me!”.

Respira, Hermione.

‹‹Malfoy!››.

Tiger e Goyle si voltano verso di me, grugnendo.

Avrò anche chiamato Malfoy, no?

‹‹Che c’è, Granger?››.

Trattieniti dal prenderlo a pugni, Hermione.

‹‹Dovrei parlarti›› e quando vedo i compari avvicinarsi aggiungo ‹‹In privato››.

 

 

‹‹Non ci credo, Granger. Io e te? Fammi riflettere…›› mi bisbiglia, portandosi la mano sotto il mento, molto teatralmente.

Oddio. Riflettere? Cosa c’è da riflettere? Io e lui. Lui ed io. Malfoy e Granger. Granger e Malfoy. Draco ed Hermione. Hermione e Draco. Come la giri, no. Non va bene, in qualunque forma, sotto tutte le luci che vi pare, da ogni angolazione possibile ed immaginabile.

La risata acuta e sprezzante di Malfoy mi riscuote dalla mia trance agonizzante.

‹‹E così… Tu davvero ti sei preoccupata? Che io e te potessimo stare insieme? Che cosa cretina ed infantile, pietosa a dire il vero!››. Assume con me il tono più superbo che si possa adoperare con un essere umano.

‹‹Non preoccupata. Interessata a sapere se altra gente, oltre Pansy, fosse uscita di testa pensandoci insieme. Chiaro?›› spiego, esasperata. Quanto mi costa star qui a spiegargli la cosa, porca trottola.

‹‹Andiamo, Granger!››. Aaargh, sentire il mio nome uscire dalle sue labbra mi fa ribollire il sangue nelle vene.

‹‹Credi davvero che un uomo come me possa essere minimamente interessato ad una sporca e schifosa Mezzosangue?››.

 

 

Bam. Colpita e affondata.

Quell’odioso, stupido e inutile stato di sangue. Adoperato per farmi sentire la feccia di Hogwarts. Mezzosangue. E arrivano, con la rabbia cieca e scrosciante, le lacrime.

Pioggia di gocce salate intrise di tutto il disprezzo che provo per questo odioso ragazzino.

‹‹Non. Chiamarmi. Mezzosangue›› è tutto quello che riesco a dire.

Poi comincio a prenderlo a pugni. Ogni centimetro di pelle che riesco a raggiungere è oro colato. Puro e profondo odio, riversato in quei colpi potenti.

Tutto è una confusione di lividi, pugni e lacrime. Le mie.

Poi sento due mani, calde, che mi afferrano per i polsi, impedendomi di continuare nel mio intento

Ucciderlo.

‹‹Lasciala stare! Hai capito?››.

Io la conosco questa voce… Ma la mia vista è annebbiata da lacrime e capelli. Indietreggio così tanto da arrivare con le spalle al muro. Mi lascio scivolare sulla pietra fredda, sfregandoci sopra le mani. Tutto ora è sangue e pianto.

I colpi: li sento, anche se non sono io a sferrarli. Gemiti di dolore, maledizioni, minacce di morte.

Poi silenzio. Trovo il coraggio di alzare lo sguardo, per trovarmi di fronte quello azzurro di Ron.

‹‹Sei…sei stato…tu?›› blatero, la voce incrinata.

‹‹Sempre questo tono sorpreso…››.

Dove la trovo la forza di sorridergli, ora?

‹‹Be’, io vi ho soltanto separati e “girato il coltello nella piaga”, per così dire. L’avevi già ammaccato per bene tu›› mi spiega, tendendomi una mano.

L’afferro, sentendo la mia improvvisamente calda.

‹‹Aah, il sangue, Ron…›› bofonchio, cercando di togliere le mie dita da quelle di Ron. Ma lui è irremovibile, stringe ancora di più la mia mano e mi tira a sé.

Mi trovo in pochi istanti tra le sue braccia, il viso sul suo petto. Sento le sue dita accarezzarmi i capelli. Oh, cribbio.

‹‹Ron?››.

Nessuna risposta.

‹‹Ronald?›› tento. Stavolta funziona. Mi allontana da sé tenendomi le mani sulle spalle, come se mi volesse osservare da lontano.

‹‹Non potevo farti uccidere da Malfoy, no?››.

‹‹Giusto›› mormoro, con un pizzico di malinconia nella voce. ‹‹Il compito di Aritmanzia…››.

Stupida stupida stupida.

Hai pensato che davvero potessi interessargli?

‹‹No››.

La negazione di Ron mi spiazza. ‹‹Eppure hai detto…››.

‹‹Stop! Non intendevo quello…›› m’interrompe, e per un breve secondo nel mio cuore torna a splendere la speranza.

‹‹Devi ancora leggere un’opinione…››.

Come ho detto prima? Ah, già.

Stupida stupida stupida.

Ovvio, un’opinione. Che cosa pensavate, che mi aspettassi una risposta tipo “Non puoi morire perché ti amo alla follia”?

No, ovvio.

Mi allunga un foglio, che caccia dalla tasca della divisa.

Le frasi che mi indica sono scritte con un altro tipo di penna. Strano.

Come se fosse stato aggiunto dopo…

 

 

Hermione e Draco?

La risposta è semplice.

No, no, no, no, e no.

Semplicemente, no.

Perchè?

Perchè parliamo di Hermione e di Draco.

Quella Hermione. Non un’Hermione qualsiasi.

L’Hermione con gli occhi color nocciola, che diventano dorati quando il sole li colpisce. Con i capelli più morbidi che io abbia mai visto e desiderato di toccare in vita mia.

Quella lì che si morde il labbro inferiore quando si concentra, che ride per ogni baffo d’inchiostro e che s’incupisce quando non riesce a tradurre una Runa.

Quella lì che quando guarda qualcosa, questo qualcosa deve soltanto inchinarsi a lei.

Qualunque cosa lei tocchi, diventa oro.

Un po’ come la pietra filosofale.

Mentre Draco è fatto per una serpe. Come lui. Quindi Hermione non è la ragazza più indicata.

E poi, io avrei già in mente la persona adatta a lei.

 

 

Oh, uau. Uau.

Mi mordo il labbro. C’è qualcuno che pensa questo di me, ad Hogwarts.

E che non mi considera adatta a Draco, va bene! Pignoli.

Ma c’è questo qualcuno che è stato capace di mettermi su carta in poche righe.

Qualcosa molto simile ad una lacrima scorre lungo la mia guancia, spazzando via quelle di rabbia per Malfoy.

Via tutto. Io e Malfoy, no. Perché non c’è niente di più assurdo a questo mondo, sono stata chiara?

Mi dispiace, ma sono fatta per… Perdendomi negli occhi profondi di Ron, nella mia testa la frase si conclude con il suo nome.

Perché, per un attimo, ho sperato che fosse stato lui ad aver scritto quelle cose di me, ad aver detto che non sono di Malfoy, ad aver pensato che sono un po’ come la pietra filosofale.

Non sento.

Ehi, più forte.

Stupida stupida stupida.

‹‹Chissà dov’è questa persona adatta a me…›› sussurro.

‹‹Ci vediamo a cena?›› mi chiede. Qualcosa, nel profondo della sua voce, mi fa pensare che, forse, vuole che accetti.

‹‹Mm-mmh!››.

Poi gli sorrido e mi volto, avviandomi quasi saltellando verso il mio dormitorio.

L’ultima cosa che ricorderò di questo momento saranno gli occhi blu chiaro di Ron. E quella scintilla nei miei che forse mi dice che non sono poi tanto stupida.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice

 

 

*Si inchina alla maniera degli Ateniesi*

 

...

 

*Si inchina come si inchina chiunque*

 

Oh, meglio.

 

Questo capitolo è secondo me quello che fa meno schifo.

Forse perchè c'ho infilato tanto di quel Ron/Hermione da far venire il diabete alla McGranitt...

 

Chiedo scusa per errori di battitura e non, e ricordate quel fatto dell'Aritmanzia? Ron non la frequenta, ma io ho deciso di lasciarlo così.

 

Non ho davvero nient'altro da dire, se non Grazie.

 

Detto ciò, l'Autrice si ritira nelle sue stanze, inforca gli occhialini e si mette a vedere la tivù.

 

Alla prossima!

 

 

 

ArgentoVivo97

 

 

  
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