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Autore: andeverybody    10/02/2011    0 recensioni
lontano da tutto quello che prima ti rendeva così triste, lontano per ricominciare. un'avventura di una vita.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia sveglia partiva con “Kiss&Tell” di Selena Gomez a massimo volume, e anche questa volta veci un balzo nel letto!

Mezza stordita, mi preparai. Andai in cucina a fare colazione e poi mi squillò il telefono, era Nick, guardai fuori dalla finestra e lui era li.
Presi la mia tracolla e lo raggiusi, saltai direttamente in macchina senza aprire lo sportello «ho sempre sognato farlo» gli dissi e mentre lui accennava una vaga risata. Arrivammo a scuola e anche nessuna ombra di Taylor.
Il professore di biologia, vedendo che io e Nick non stavamo attenti, ci assegnò una ricerca per punizione, così dopo scuola andai a casa sua.
Entrai e la prima cosa che mi venne in mente fu “WOW”, era davvero gigantesca con un pianoforte a coda al centro della sala, ne stavo osservando ogni minimo dettaglio fino a che non notai due ombre sul divano «Joe?» chiesi al vuoto «eh?! Che c’è non vedi che sono occupato?» si, era occupato, come al solito, a baciare Charlotte, «buonasera anche a te!» gli risposi sarcastica «sera fratello, Em» poi ci salutò con la mano.
Salimmo su per le scale ed entrammo in camera sua, enorme anche quella, piena di chitarre e con portatile nascosto tra le coperte «cavolo!» «ti piace?» «mi piace? Per essere una camera di un maschio è davvero bella».
Mi fece accomodare sul tappeto, tirai fuori il blocco note e una penna, lei prese fuori il libro e cominciammo a lavorare. Dopo un’ora stavamo già ricopiando tutto al computer.
«Abbiamo finito!» esultò «evvai! Io ho fame!» si mise a ridere «cosa preferisci: cinese o pizza?» «cinese!» mi prese per la mano e mi aiutò ad alzarmi «ok, andiamo giù e ordiniamo», «JOE!! Tu vuoi qualcosa? Mangiamo cinese.» Era immobile a guardare un film e quando mi avvicinai lui mi invitò a sedere, quei cuscini erano così invitanti che non me lo faci ripetere due volte. «ti ha fatta sedere sul pavimento?» mi chiese sorridendo «sì, ed è comodo ma dopo un po’…» iniziammo a ridere. «lei dov’è?» gli chiesi molto curiosa «è finita» malgrado i miei tentativi mi cacciai a ridere «cosa? Ma scusa era qui prima e sembrava andare tutto bene» iniziò a ridere «ci sei CASCATA!». Le nostre risate attirarono l’attenzione dei genitori di Joe «piacere, tu devi essere la nuova compagna di scuola di Nicholas?»  «piacere signori Jonas, io sono Emma, ovvero quella che gli ha procurato la punizione» «ok, vi lascio soli» e se ne andò di sopra. Ritornai sul divano e Nick arrivò brontolando «ah! Devo uscire a prendere io il cinese perché il fattorino oggi non c’è!» «a dopo» urlammo in coretto.
Mi voltai verso Joe nervosa, il suo sguardo mi ipnotizzava e non volevo che se ne accorgesse, anche lui si voltò verso di me «allora come ti trovi a Los Angeles?» «bene» risposi e continuai a fissarlo, sentii vibrare il telefono, mi spaventai ovviamente, «scusa e Taylor vuole i compiti» «siete amiche?» «sì perché? Ti da fastidio?» «nono, anzi è una ragazza fantastica» «e allora perché l’hai tradita?» sospirò «sai, pensandoci adesso… non ne ho idea» «ti capisco, anche io faccio cose senza una ragione e poi mi pento», una strana sensazione stava attraversando il mio corpo, volevo baciarlo con tutte le miei forze, ma non potevo! «andiamo!» «cosa?» «visto che ci tieni tanto baciami!» ci rimasi proprio di merda e poi tutto quello che riuscii a dire fu «si vede tanto?» «no, ma tutte mi vogliono baciare» gli tarai un schiaffo (di quelli che fanno rumore ma non male). «sei brava in matematica?» chiese fiero «sì, perché?» «ho bisogno di ripetizioni e tu magari potresti darmi una mano» rimasi stupita dalla richiesta così improvvisa «quando?» «ogni due giorni per tre settimane a 20$ a settimana» «wow i 20$ mi hanno convinta!».
Durante la serata lo dissi a Nick e per messaggio chiesi il permesso a Taylor, che disse che lui non era più niente per lei e che quindi per le era ok. Sarei stata spesso con Joe e avevo paura di potermi innamorare di lui.
«allora Joe, da cosa vuoi iniziare?» prese il libro e cominciò a cercare gli esercizi «dai compiti?» «bene, che cosa state facendo?» «le operazioni a due incognite», passai tutto il pomeriggio a spiegargli la formula, «dai sono le 17, io ho fame» disse alzandosi, mi prese per i braccio e mi trascinò giù in cucina «MAMMA! Abbiamo fame!» urlò come un bambino di cinque anni. Mangiammo e tornammo di sopra, quando Joe stava per ritrovare la concentrazione passò per i corridoio Nick con un borsone di hockey, ci salutò con la mano e andò in camera sua a trimpellare qualche accordo.
 
Il giorno dopo…
«Come sono andate le ripetizioni?» mi chiese Taylor poco interessata «insomma, non è così facile» Nick si mise a ridere come se anche lui ci fosse passato.
«Giorno, tutor!» mi disse Joseph in mensa passandomi un bigliettino in tasca, era un pezzo di carta stropicciata giallastra, lo aprì e il messaggio era chiaro, più o meno, «”Per te e Taylor: oggi alle 10 alla spiaggia”?» lo lessi ad alta voce «E’ una vesta e quello è il lussuoso invito» disse Nick ridendo e affogandosi con la cocacola «andiamoci!» disse Taylor convinta.

  
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