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Autore: LuMiNo    11/02/2011    2 recensioni
Questa fanfiction prende spunto dal gioco di carte Magic: the gathering. Come introduzione posso dirvi che: all'interno del gioco esistono 5 colori, rosso (fuoco), blu (acqua),verde (natura), bianco (giustizia), nero (morte). Ogni colore ha le sue caratteristiche ed è usato da dei personaggi particolari, di cui fa parte Chandra,personaggio del gioco che ho inserito nella storia. Gli altri sono personaggi di fantasia, ma l'ambientazione è quella del gioco. Il multiverso è l'insieme di tutti gli universi possibili (ognuno col proprio nome), e da cui i personaggi che ne sono in grado si spostano alternativamente, saltando da uno all'altro. Il mana è ciò che conferisce a un mago il suo potere, e corrisponde al colore usato dal personaggio. Questa storia racconta di due maghi, uno rosso (piromante, ovvero che si avvale della magia del fuoco) e uno blu, entrambi in grado di spostarsi a piacimento da un universo all'altro, alla ricerca di qualcosa che sta molto a cuore ad entrambi, per diversi motivi. Buona lettura! :)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Due anime
 
La nascita di un figlio nella famiglia Nalaar era un evento a lungo auspicato, e poco importava che il discendente di Lynx, il piromante più potente del multi verso, fosse una femmina. Ciò che importava era che quella creaturina apprendesse dal padre i segreti del fuoco e del mana rosso, il più selvaggio e indomabile, come tutti coloro che godevano del privilegio di controllarlo.

Lynx prese fra le braccia la sua erede; aveva i capelli simili a fiamme e il colorito roseo di chi gode di buona salute. Gli occhi scuri ardevano come braci, e ciò rendeva Lynx orgoglioso della sua primogenita.

Infatti, sua moglie Aisha non aveva smesso di ansimare dopo la nascita della bambina, e non era per la fatica appena compiuta, ma per quella che stava per arrivare.

“Signore, ce n’è un altro!” Gridò la nutrice, lanciandosi al fianco di Aisha, che ricominciò a urlare dal dolore.
“Un altro?” Pensò Lynx, confuso.

La bambina appena nata era stata una benedizione del Cielo, sarebbe stata colei che avrebbe continuato la generazione della famiglia, e che l’avrebbe protetta da coloro che da sempre davano la caccia a Lynx, ovvero tutti quelli a cui il piromante aveva sottratto preziosi cimeli.

“Un secondo figlio…” rimuginò l’uomo “potrebbe aiutare il primo nel suo compito, tuttavia…”
Tuttavia era una preoccupazione in più. Finché i suoi figli non fossero cresciuti, Lynx sarebbe stato vulnerabile, e si sarebbe trovato a dover difendere la moglie e i due figli, oltre a dover allenare entrambi alla lotta. Due figli erano troppi; era già diventato un più facile bersaglio per i nemici. Quegli assassini non avrebbero esitato un attimo ad uccidere i suoi discendenti pur di arrivare a lui, ed eliminare la sua stirpe.

“Non è un rischio che sono disposto a correre.” Pensò, mentre sua moglie dava alla luce il secondogenito. “Però, in quest’ottica, questo bambino potrebbe davvero essere una benedizione!”
“Padrone, è un’altra femmina!” Disse la nutrice, porgendogli la nuova arrivata.

Aveva i capelli neri come il legno selvatico che cresceva sulle loro montagne, e gli occhi blu dai riflessi violacei, come il Sole quando al tramonto infiamma l’orizzonte.

“Sono entrambe degne figlie dei Nalaar.” Decretò solennemente Lynx. “Entrambe mostrano l’attitudine al fuoco e all’impeto, come dev’essere.”

Aisha si accasciò sul letto, approvando con un debole segno del capo.
“Eppure…” Lynx si sistemò vicino alla moglie, accarezzandole i capelli, cercando di preparala al prossimo, terribile annuncio. “Non possono rimanere entrambe.”

“No!” Gridò Aisha, comprendendo i pensieri del marito. “Non puoi farlo!”

“Dobbiamo nascondere almeno una delle due, dobbiamo proteggerne almeno una, e lasciare che sia la nostra ultima speranza. La nostra stirpe non può rischiare di scomparire. Una resterà qui ad apprendere i segreti del fuoco; l’altra farà altrettanto, ma lontano da qui…e da noi, al sicuro.”

“Ma come farà a continuare una stirpe a cui non sa di appartenere?” Replicò la donna, aggrappandosi al braccio del marito.

“Lo saprà, un giormo…l’affiderò a qualcuno che saprà allenarla a dovere, e, quando arriverà il momento, rivelarle a quale gloriosa sorte è destinata.”

“Non vorrai affidarla ai goblin?” Urlò Aisha in preda al terrore. “La renderebbero un animale privo di qualsiasi parvenza umana!”
Lynx fece un cenno con la mano, come per scacciare una zanzara fastidiosa. “Certo che non l’affiderò ai goblin! Quegli esseri non hanno la minima idea di come trattare neppure i propri nati! No, l’affiderò a Fresia e Jung; sono certo che l’alleveranno come fosse figlia loro.”

“Ma è figlia mia…e tua…” mormorò Aisha, accarezzando il capo di entrambe le bambine.

“Lo so…e la considererò sempre tale. Ma ora è il momento di decidere quale rimarrà e quale dovrà andarsene, almeno per un certo periodo. Non abbiamo tempo da perdere.”

Lynx prese in braccio entrambe le bimbe, scrutandole intensamente.
“Aspetta!” Lo richiamò sua moglie. “Non gli abbiamo neppure dato un nome!”

L’uomo guardò le sue figlie con ancora più intensità.
“Tu” disse alla primogenita “che porti così ostentatamente i segni della mia discendenza, ti chiamerai Chandra, che è il nome più nobile che una piromante possa portare, e rimarrai qui per imparare i segreti del mana rosso con tuo padre.”

Si rivolse poi alla figlia minore. “Mentre tu, che porti il fuoco nel tuo sguardo ma l’apparenza è più
innocua, ti chiamerai Alma, il nome di chi trattiene il fuoco all’interno di sé, meno ostentatamente, e perciò con maggior tenacia ed autocontrollo. Tu andrai altrove, per imparare a liberare senza inibizioni il fuoco che ti porti dentro.”

“Lei è contaminata dall’acqua.” Esclamò Aisha, guardando gli occhi di Alma. “Occhi blu dai riflessi violacei...”

“Li ha presi da te” Lynx sorrise alla moglie, “maga del fiume, che controlli il mana blu. Ma entrambe le nostre figlie sono nate per dominare il fuoco, e il fuoco di noi Nalaar non si fa spegnere dall’acqua. Sarà il fuoco a prevalere in Alma.”

“La sua strada incrocerà quella della magia blu, in ogni caso.” Continuò Aisha. “Non si può sfuggire ai segni del fato.”
“È vero.” Sospirò Lynx, che accarezzò Alma, la cui pelle era ora bollente. “Ma sento il fuoco farsi prepotente dentro di lei. Non ci resta che sperare che, quando incontrerà la magia blu, sia abbastanza forte da non farsi spegnere da essa.”

Il piromante ordinò alla nutrice di chiamare coloro che avrebbero preso in custodia la figlia.

“Dopo che una sciamana goblin l’ha maledetta durante uno scontro, Fresia è diventata sterile.” Spiegò ad Aisha. “Per questo sono certo che lei e Jung, suo marito, saranno in grado di occuparsi di Alma nello stesso modo in cui lo faremmo noi. Inoltre, Jung è uno dei migliori guerrieri che conosca; sono certo che l’alleverà in maniera eccellente.”

“Spero tu dica il vero.” Sospirò la donna.

Non fu facile per nessuno dei due, comunque, vedere la loro ultimogenita allontanarsi nel buio della notte con quelli che da allora in poi avrebbe considerato i suoi genitori.

Mentre Fresia si allontanava con Alma in braccio, la bimba si mise a piangere a dirotto, e lo stesso fece Chandra, in braccio a sua madre, allungando la manina verso l’orizzonte che stava inghiottendo quella che era stata la sua compagna per nove mesi nell’utero materno.    
 
  
  
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