Hikaru, sebbene
il compito non fosse dei migliori, aveva dato il meglio di sé per organizzare
un festival con i fiocchi, probabilmente era l'unica occasione che aveva di
riuscire ad essere rivalutata agli occhi di Quistis Trepe, e poi le accadeva
sempre di farsi coinvolgere in tutto ciò che faceva. Fece accomodare tutti
gentilmente sulle proprie sedie e in piedi davanti a tutti gli altri, dopo aver
fatto le debite presentazioni, cominciò ad esporre le idee su cui tanto aveva
lavorato.
"Allora,
so che il tempo non è molto, ma spero che riusciremo a lavorare con il dovuto
impegno per questo festival..."
DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hikaru
leggermente irritata per questa interruzione, osservò il ragazzo che era
poggiato in piedi accanto a lei su quella scrivania, che cercava indaffarato il
cellulare.... Probabilmente era stata solo una svista, poteva capitare a
chiunque, perciò fece finta di nulla...
"Dicevo,
che Selphie si fida di noi, per la buona riuscita e non ho nessuna intenzione
di deluderla, perciò, mettiamoci all'opera!! Tanto per iniziare credo che
un'alternativa diversa quest'anno...."
DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un'altra volta
il telefono di Squall aveva suonato, creando una certa ilarità nei ragazzi che
sedevano di fronte ai due responsabili del festival, in fondo come dar loro
torto visto che persino a Zell e Irvine era scappata una risatina, tutto ciò
mentre Asaba si preparava disperato al secondo atto dell’epico scontro tra la
sua amica e il comandante. Con sua grande sorpresa la ragazza si limitò a dare
una lieve gomitata a Squall.
".. Avevo
pensato di dare un tema quest'anno al festival e logicamente tutto sarebbe
stato impostato su questo tema, ad esempio le decorazioni, le musiche, gi abiti
di chi si esibirà, che ne pensate?"
"Io credo
che sia proprio una bella trovata!!" Si lasciò scappare Zell.
"Concordo
pienamente!" Disse Irvine dando una pacca amichevole sulla spalla
all'amico, facendolo ruzzolare rovinosamente in avanti. A parte ciò, tutti
sembravano abbastanza incuriositi da questa novità della festa a tema.
“Ora il
problema fondamentale è trovare il tema più adatto. Onestamente credo che
scelto questo, il resto verrà da sé, molto facilmente, però diciamo che è il
punto che per il momento richiede più attenzione, perché personalmente ho
pensato ad alcuni temi, ma sono dei più dozzinali, che so gli anni 70, la
natura, comunque cose piuttosto impersonali, perciò ho deciso di richiedere il
vostro aiuto, quindi vorrei sapere cosa proponete voi!”
Mentre tutti
erano piuttosto indaffarati a proporre ed analizzare i vari pro e contro di
ogni tema, Squall sembrava in tutt’altro mondo, come se la sua mente fosse
davvero su un altro pianeta, assistendo del tutto disinteressato al colloquio di
Hikaru con gli altri ragazzi del comitato, cosa che alla ragazza stava facendo
letteralmente salire il sangue alla testa.
Se non era
interessato, avrebbe dovuto fare in modo di esserlo, perché lei non aveva
affatto cercato quella responsabilità per sé, ma ormai era in ballo e non
poteva tirarsi indietro e lo stesso discorso doveva categoricamente valere
anche per lui, nonostante fosse il Comandante del Garden, anzi forse ancor di
più, in coerenza con il suo ruolo.
“Io proporrei
il sesso…..E’ un tema piuttosto diffuso,no?”
“Irvine
sparisci, prima che ti tiri questo bel taglia carte dritto dritto in mezzo agli
occhi!”
DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“Chieng ricorda
che Kinneas è pur sempre un tuo superiore!”
DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“Uff…….” Sbuffò
la ragazza, non solo la rimproverava ma continuava a far suonare quel coso,
togliendole quel minimo di entusiasmo che aveva avuto nell’organizzare il
festival. In più era una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri
che stavano tentando di mettere assieme qualcosa di valido, compresi Irvine,
Zell e Asaba che quasi involontariamente avevano deciso di partecipare.
“Che ne pensate
dell’amore?” Azzardò a dire una ragazza.
“Personalmente
lo scarterei, ma non tanto per il tema in sé, che non avrei nemmeno parole per
definire, ma semplicemente perché credo ci ridurremmo a fare qualcosa di
stupido, addobbando tutto con grossi cuori rossi e ascoltando pietosissime
canzoni smielate da diabete, cose che alla fine costruiamo noi e con l’amore
come sentimento, non hanno molto a che fare!” Rispose Hikaru, esprimendo il suo
parere, sperando di non aver scoperto poi troppo le sue carte, in fondo una
dura come lei doveva mantenere una certa reputazione. Logicamente l’idea
dell’amore come tema, le era passato per la mente, ma se provava ad andare
aldilà delle solite smancerie, immaginandosi di vivere una festival accanto
alla persona amata, per lei Squall, certo non avrebbe mai voluto una cornice
simile, non sarebbe mai stata all’altezza, quindi era assolutamente da scartare
quell’ipotesi, senza però ferire che l’aveva fatta.
“Io sono
d’accordo con Hikaru per quel che può valere il mio consenso in questa sede!”
Azzardò Zell.
“Quindi per
l’amicizia vale lo stesso discorso?”
DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“Non chiedete a
me, non sono un capo qui, sono solo una responsabile e preferirei lavorare in
gruppo con voi, quindi sarebbe l’ideale se decidessimo tutti assieme, non sono
un ufficio brevetti, che scarta o approva ciò che è giusto o sbagliato!” Ribadì
la ragazza sempre più irritata dal trillare fastidioso del telefono di Squall.
Le stava prendendo un tic nervoso all’occhio, sintomo che stava per scoppiare,
infatti, in tutto ciò, Asaba stava diventando sempre più piccolo.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“Adesso
basta!!” Sussurrò, prima di strappare letteralmente il cellulare dalla mani di
Squall, aprirlo e spingere il famoso bottoncino rosso, dando fina ad ogni trillata
inutile, dopodiché, glielo porse sorridendo ironicamente, mentre lui la
guardava a metà tra lo sconcertato e l’allibito.
“Belli questi
nuovi modelli a cozza!! Forse le suonerie sono un po’ fastidiose, non trovi?”
“Cazzo, cazzo,
cazzo, stavolta può dire definitivamente addio all’esame da SeeD!!” Disse
sottovoce Asaba a Zell, il quale, abbastanza dispiaciuto, non poté che annuire
all’affermazione. Hikaru aveva più che ragione ad essere arrabbiata ed
infastidita da Squall, ma lui non era affatto il tipo da accettare critiche, né
dai suoi superiori, figuriamoci dalle matricole, perdipiù davanti a degli altri
studenti.
“Io piuttosto
credo che la testa di qualcuno stia per saltare!”
Hikaru ancora
più arrabbiata, decise di prendere ancora una volta Squall di peso
trascinandoselo nel corridoio, dove a quell’ora non poteva davvero esserci
nessuno. Era stato davvero un gran cafone, la sua fama probabilmente era
eccessiva per un maleducato di quella specie, o forse era solo quella stupida
oca della sua ragazza ad averlo rincretinito del tutto e sinceramente che alla
fine le avessero fatto saltare l’esame o no, ora era questione di principio ed
era nota la testa dura della ragazza in merito a questo.
“Credi che sarà
la mia a saltare?”
“Lo stai
dicendo tu, e poi la tua situazione direi che peggiora a vista d’occhio, anzi
precisamente a velocità della luce… Tu, ragazzina, non ti rendi conto con chi
hai a che fare!!”
“Ragazzina,
matricola, mocciosa, puoi chiamarmi come vuoi, ma qui l’unico immaturo sei tu,
perché non è concepibile che tu ti permetta di presentarti ad una riunione di
una qualcosa di cui TU hai la responsabilità in modo talmente indifferente da
addirittura non preoccuparti che quel tuo stupido aggeggio suoni ogni due
secondi, senza il minimo rispetto di chi a differenza tua ci tiene a questo
festival e vuole lavorare!!”
“Non mi pare
che tu ci tenga troppo,visto che la tua è una punizione!!”
“Sarà anche una
punizione, ma nel momento stesso in cui ho messo piede in quella stanza, ho
rimosso qualsiasi cosa che non avesse a che fare con questo festival e mi sono
rimboccata le maniche!!! Ho avuto questa responsabilità, non l’ho cercata e
sono del tutto inesperta, non so nemmeno da dove cominciare e tu non mi sei
affatto di aiuto, anzi sei proprio d’intralcio, eppure sto cercando di fare del
mio meglio, perché qualcuno ha deciso di affidarmi questo compito, perché si
fida di me, e non solo per una mera punizione, e se qualcosa non andrà bene in
questo festival allora sì che salterà la mia testa e non solo quella, ma tutto
il mio futuro, quello su cui ho investito anni e anni di duro sforzo, perché
per quanto tu ne possa pensare io sono qui da molto prima che scoppiasse il
boom dei SeeD che hanno sconfitto la Strega e non ho intenzione di buttare
tutto solo perché un ventenne nato, cresciuto e pasciuto non riesce a tenere a
bada gli ormoni della sua soffocante fidanzata!!!!!”
“Stai
esagerando Chieng, dovresti cominciare a tenere a bada la lingua!”
“….. Classico….
Dovevo aspettarmelo, ed io stupida che mi ostinavo a credere che non fosse
così……”
“Ora
straparli?? Che stai dicendo??”
“Che stai
facendo abuso di potere, stai minacciando di non farmi fare l’esame, quando poi
sai benissimo che ho ragione, che non t’interessa nulla di questo festival e
non fai niente per cambiare la situazione, anzi giusto per divertimento
personale, mi pungi e te la prendi con me….. Non sono stata io a chiederti di
stare qui, se vuoi andare fai pure…”
“Eppure chi mi
ci ha trascinato letteralmente sei stata tu!”
“Perché pensavo
potessi aiutarmi, ma evidentemente mi sbagliavo, non sono infallibile!” Era
quasi sull’orlo delle lacrime, sebbene il tono di Squall si fosse leggermente
addolcito, ciò che le faceva più male in tutta quella storia era che Minami
aveva avuto ragione fin dall’inizio; aveva sempre messo le persone su dei
piedistalli su cui adorarli come fossero Dei scesi in terra e quando si
accorgeva che non erano perfetti come credeva, ci stava male da cani, anche se
in quel preciso momento stava ancora peggio se era possibile.
Lui non era il
cavaliere senza macchia che pensava, era solo un arrogante, prepotente, troppo
intelligente per non sfruttare la sua posizione di Comandante e troppo stronzo
per potersi abbassare al livello di una matricola per aiutarla ad organizzare
quel benedetto festival, che, ormai, era diventato peggio di una maledizione.
“Nessuno ha mai
pensato che tu lo fossi, anzi!”
“Non avevo
dubbi che la pensassi così…” Disse piuttosto depressa, sullo sconsolato
andante, avvicinandosi alla porta, pronta per rientrare, prima però con già la
mano poggiata sulla maniglia senza guardarlo negli occhi, perché sapeva bene,
che non avrebbe mai avuto i coraggio di farlo fissando quelle due gemme, gli
disse “ Per favore se non hai intenzione di aiutarci seriamente, non prenderti
nemmeno la briga di entrare! Te lo dico sinceramente e non preoccuparti, perché
non dirò nulla a nessuno, né tantomeno verrò a lamentarmi con te all’ultimo
momento perché non sono riuscita a fare tutto!! Me la caverò lo stesso!”
Triste… Era un
termine piuttosto riduttivo per definire il suo stato d’animo, bastava
guardarla in faccia per capire quanto le era costato quello scontro quanto aveva cambiato il suo modo di
pensarla riguardo certe cose o meglio una nota persona….. Poco più di quindici
minuti erano bastati per distruggere un sogno durato anni e che aveva avuto il
suo apice nel momento in cui aveva saputo che avrebbero collaborato, ma come
ogni parabola anche questa dopo il punto di massimo assoluto, doveva subire una
discesa, che per quanto la riguardava era stata davvero troppo violenta e
netta.
Cosa l’avesse
colpito in quella ragazza ancora restava un mistero, forse erano quei suoi
occhi neri e profondi che mostravano la stessa voglia e lo stesso ardore che
aveva lui anni prima, o forse il suo coraggio, che se inizialmente gli era
sembrato solo arroganza, adesso riusciva a capire e in un certo qual modo
giustificare, e sebbene lo seccasse ammetterlo, quella ragazzetta tutta nervi e
muscoli sembrava avere una tempra di gran lunga migliore rispetto a quella dei
suoi compagni, il che non era affatto male considerando fosse ancora un larva
nel suo bozzo e avrebbe avuto tutto il tempo di diventare una grande e forte
farfalla, l’unico neo era forse la troppa sfrontatezza che andava necessariamente
regolata; era pur sempre un suo superiore e sebbene avesse ragione
nell’avercela con lui, doveva cominciare a portare rispetto, se ne avesse
voluto.
Solo ora
cominciava a capire tutti i problemi, le remore e i dubbi che aveva avuto
Quistis riguardo quella matricola… Se solo avesse avuto un potenziale in
combattimento pari a metà del caratteraccio che si ritrovava, sarebbe stata
davvero una macchina da guerra…..
Fatto sta, che
Squall non riuscì a comprendere quale strana forza, che certo non era senso di
responsabilità, lo aveva costretto a d entrare di nuovo in quell’aula, sedersi
nuovamente sulla scrivania accanto ad Hikaru e rassicurarla con un solo sguardo
che lui sarebbe stato lì e non l’avrebbe lasciata sola……..
Strano. Era la
stessa cosa che aveva detto a Rinoa tempo prima, cosa che poi effettivamente
aveva fatto, non si era tirato indietro nemmeno quando si era reso conto che il
potere, la ricchezza e la fama avevano cambiato la ragazza che per tanto aveva
amato e che era convinto ancora amasse, eppure qualcosa in quegli occhi tristi
e lucidi, che quella streghetta voleva assolutamente nascondergli, gli avevano
implorato protezione e aiuto e anche volendo non sarebbe mai riuscito a
negarglielo.
Era lì, accanto
a lei, l’aveva guardata in quel modo tutto particolare, che però le aveva
infuso una calma incredibile, forse era quello ciò che provava Rinoa ogni volta
che lui le era vicino, chissà se quell’oca era capace di apprezzare il gesto
come faceva lei…
Pazienza, non
era quello il momento di fare certe considerazioni, tanto più che avevano perso
fin troppo tempo e c’era ancora un intero festival da organizzare……..
……..però lui
era lì…… con lei…… e non l’avrebbe lasciata…… almeno fino a quando quei tre
giorni non fossero terminati ………
“Scusate la pausa!
Spero che siate giunti a qualche conclusione valida, sono curiosa di sapere
cosa avete di interessante da propormi!”
“Beh direi che
sarebbe il caso di onorare gli Eroi che hanno sconfitto Artemisia…” Propose
Zell convinto di aver avuto un’intuizione geniale.
“Non vorrei
mancare di rispetto, ma ormai non si fa che parlare di questo, sinceramente
volevo qualcosa di diverso per questa manifestazione, perché parlando da
matricola, il paragone è talmente schiacciante da togliere ogni ardore al
desiderio di diventare SeeD! Dedicare ancora qualcosa ai famosi eroi, che poi
siete voi, oltre a far di voi per l’ennesima volta delle icone, facendovi
perdere in personalità, cosa che non ritengo giusta avendovi conosciuti,
creerebbe dei complessi nelle matricole, consapevoli di non poter emulare le
vostre gesta e togliendo loro la gioia di un momento così importante come il
festival!”
“Hikaru ha
ragione, non mi pare il caso, proprio ora che stiamo tentando di tornare ad una
vita normale! Mi sembrerebbe più un’inutile autocelebrazione!”
Aveva parlato,
si era esposto in merito alla questione e non solo dandole ragione e
apprezzando le sue parole, ma addirittura l’aveva chiamata per nome!!
< Basta
Hikaru, niente viaggi mentali!! >
“Allora Signor
Comandante cosa hai d’interessante da proporci?” Chiese prendendolo
pubblicamente in giro Irvine, convinto di riuscire finalmente a mettere in
difficoltà l’amico, ma non sapeva quanto si sbagliava.
“Fossi in te no
farei tanto lo spiritoso, visto che per il tema che hai proposto tu, avrei
potuto metterti in isolamento per tre mesi filati, senza parlare delle pene
corporali che avresti subito dalla responsabile se solo non le avessi ricordato
che hai un grado più alto! Comunque un tema potrebbe essere l’arcobaleno!!”
“Come i bambini dell’asilo….. Ma dai Squall mi
aspettavo un qualcosa un po’ meno infantile da parte tua e più cruento, sei o
no colui che ha distrutto il Griever…… Ti mancano solo i pastelli ed il
grembiulino!”
“Taci,
Irivine!!L’idea è ottima, magari se non ti dispiace potremmo associare ad ogni
colore un sentimento in modo da riuscire a raccogliere tutte le proposte fatte
fino ad ora dai ragazzi, come Amore ed Amicizia, senza però entrare nello
specifico e quindi rovinare il tutto!!!” Disse entusiasta Hikaru, sperando di
non aver appesantito l’idea del ragazzo e quindi sperando più che altro di non
averlo offeso, perché altrimenti sarebbe stato un bel guaio.
“Non mi
dispiace affatto, non avevo pensato proprio a questo, però direi che così va
molto meglio!”
“Credo che
avremmo aspettato qui ore per riuscire ad avere un’idea valida almeno la metà
di questa!” Gli disse di rimando sorridendo davvero con il cuore, sperando che
le cose stessero davvero per ingranare.
E in effetti le
cose cominciarono ad ingranare veramente. Dopo quella riunione ben poca cosa fu
la parola visto che il lavoro più grande rimaneva sempre quello di fare gli
addobbi, trovare qualcosa di carino e divertente per decorare gli abiti,
chiamare i musicisti, decidere le canzoni e via dicendo. L’idea che era andata
in porto quasi subito fu quella di creare dei festoni colorati, ognuno dei
quali con un tono diverso dell’arcobaleno con sopra una piccola scritta che
richiamasse il sentimento abbinato. Zell ed Irvine furono incaricati per
comprare il materiale necessario per gli addobbi e i festoni, Asaba si occupò
di contattare i musicisti e di scegliere le canzoni, la maggior parte delle
matricole cercò delle piccole coccarde da far indossare ai responsabili del
festival e, dulcis in fundo, Hikaru e Squall gestivano i lavori.
“Hikaru! Hikaru!”
Chiamò a squarciagola Zell.
“Aah!Ma
che…Zell! Cos’è successo di così importante tanto da farti gridare così? Mi hai
fatto prendere un soffio al cuore! Come mai tu e Irvine siete arrivati così
tardi? Eppure vi avevo detto di muovervi!”
“Per favore,
cerchiamo di non rincarare la dose! Io e Irvine siamo stati tutto il giorno
alla ricerca di quella maledetta carta colorata. Siamo andati a Balamb, a
Timber, a Deling City, persino ad Esthar…”
“E allora? Non
bastava andare qui a Balamb? Guardate che le cartolibrerie si trovano
dappertutto!” Hikaru stava cercando di fare un po’ di ironia visto che era
agitatissima e aveva paura che qualcosa sarebbe andato storto.
“Ehi, guarda
che non devi trattarci mica come dei stupidi!” Disse un po’ severamente Irvine.
“Ma guarda,
pensavo che quello era l’aggettivo giusto per chiamarvi!”Disse Hikaru
sorridendo
“HIKARU! PER
FAVORE! CI VUOI FAR FINIRE!” Sembrava quasi che Zell si fosse trasformato in
una tigre tanto che era riuscito a spaventare ancora di più la povera ragazza
che, da un momento all’altro, si sarebbe messa a ridere.
“Va bene, va
bene. Sputa il rospo, che è successo?”
“E’ successo
che non si riesce a trovare più la carta rossa! Abbiamo girato tutti i negozi
di questo mondo con il Laguna Rock ma pare che abbiano finito la tintura! Le
bacche del ‘falso frutto’ che servono per il colore sono finite a causa della
siccità! E adesso cosa facciamo? Noi abbiamo comprato un po’ di carta bianca,
semmai ci servisse” Zell sembrava seriamente preoccupato della cosa tanto che
persino Irvine si era stupito della serietà con cui si era gettato nel lavoro.
“COSA?? E
ADESSO COME CAVOLO FACCIAMO!!??”
“Ehi, ma la
volete smettere di urlare voi tre! Non riesco nemmeno a sentire quello che mi
devono dire” Incredibile ma vero, anche Squall, che in quel momento era nel
salone, si era accorto delle urla che c’erano in giardino.
“Leonhart, c’è
un problema! Non c’è il rosso per i decori! E adesso come facciamo? Che ci
inventiamo? Era proprio il colore dell’amore! Al suo posto abbiamo solo della
misera carta bianca!” Hikaru sembrava quasi impazzita, non sapeva più dove
mettere le mani e girava nervosamente intorno al povero Zell che era quasi
stramazzato in terra per la corsa. La cosa di cui si era ricordata, però, era
quella di chiamare Squall per cognome visto che, odiando il titolo Comandante,
non se la sentiva ancora di chiamarlo per nome.
“Mmh, e adesso
come si fa…un momento, c’è Quistis in giro?”
“Non lo so. La
prof.ssa Quistis l’ho vista venti minuti fa in mensa ma ora non so dove sia.”
Hikaru si sentiva un po’ stupida con tutta quella formalità ma, dopotutto, se
voleva che il festival andasse avanti tranquillamente, doveva comportarsi bene.
“Ciao Hikaru!
Come mai così indaffarata? Ah, buongiorno Comandante! Senti, adesso sei
impegnata per il festival? Dovrei parlarti un attimo.” Era Minami, tornata dai
suoi soliti giri per Balamb per conto dei professori o di amici.
“Ciao Minami,
senti, adesso ho un po’ da fare però mi dovresti fare un favore: mi dici dov’è
Quistis?”
“Non lo so, le
ho portato le mie commissioni cinque minuti fa in classe, come mai?”
“Beh, perché il
Co….Ah! Ma cosa fai!” Questa volta Hikaru fu proprio colta di sorpresa. Per la
prima volta, da quando l’aveva conosciuto, era stato lui a trascinare lei via e
non viceversa.
“Per una volta
potrò pur portarti io in giro non credi? Conoscendo Quistis ancora dovrebbe
essere in classe.” Squall aveva parlato con il suo solito tono autoritario ma
questa volta non era stato arrogante, semplicemente non ammetteva repliche.
“Ok, ok, basta
che adesso mi lasci altrimenti mi spacchi un braccio!”
Squall lasciò
delicatamente il braccio di Hikaru e con un segno della mano la incitò a
seguirlo. Presero frettolosamente l’ascensore con qualche occhiata maliziosa
delle matricole ma, mentre stavano per entrare in classe videro una persona
che, in quel momento, avrebbero evitato volentieri tutti e due.
“Ciao Amore!
Come mai non ti sei fatto sentire al telefonino? Ti ho fatto un sacco di
squillini ma ce l’avevi sempre spento. Volevo farti vedere i miei acquisti!”
Era proprio lei, la sua più acerrima rivale, l’oca più famosa di tutto il
Garden, Rinoa.
“Ciao Rinoa,
senti, io adesso ho da fare con il festival e poi devo andare con Hikaru a
cercare Quistis per una cosa, ci vediamo stasera ok?” Squall cercava di essere
più veloce possibile perché, con l’idea che aveva in mente, avrebbe risolto, in
tempi un po’ più lunghi, il problema dei festoni rossi.
“Uffa, sei un
vero guastafeste!” Disse mentre si avvinghiava a Squall “E questo brutto
anatroccolo spennato chi è?” Non si rese conto di quello che disse ma
soprattutto a CHI lo disse.
“Senti tu, ma come ti perme….Leonhart lasciami andare immediatamente!” Il Comandante aveva già previsto che sarebbe accaduta una catastrofe se avrebbe lasciato lì quelle due e così si catapultò dentro la classe con Hikaru al seguito evitando così la vera fine del mondo.
“Ehi, io dovevo
parlare con quella lì! Perché mi hai portata via?”Hikaru era veramente
infuriata.
“Vuoi saperlo?
Uno: ho evitato una catastrofe, Due: quella lì è la mia fidanzata.”
Hikaru si sentì
un po’ offesa da quell’affermazione. E’ vero che adesso le cose miglioravano un
po’, però avrebbe volentieri evitato quella conversazione. Lei lo sapeva bene
che quella era la sua ragazza ma voleva dimostrare a Squall che lei, anche se
forse non era più bella, era di sicuro più intelligente.
“Ehm, potrei
sapere cosa siete venuti a fare qui? Forse litigare?” Quistis era rimasta un
po’ sorpresa nel vederli discutere ma soprattutto era irritata del fatto che
non si fossero accorti di lei.
“Scusaci
Quistis, senti, avete buttato via la roba del vecchio corso di pittura?” Chiese
Squall dimenticandosi per un momento di Hikaru.
“No, è ancora
tutto in cantina perché?”
“Ci serve tutto
il rosso che avevate comprato in più”
“Aspetta, non
vorrai mica dirmi che vuoi …dipingere tutti i festoni?” Hikaru non voleva
crederci, ci sarebbe voluto un miracolo affinché avrebbero finito in tempo.