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Autore: Dolcemaia Shizuru117    14/01/2004    1 recensioni
Salve a tutti!! Come avrete notato siamo in due, cioè questa fic è stata scritta a 4 mani… Vabbè è un esperimento, ma io e Shiz ci abbiamo davvero investito moltissimo ( per i poco svegli, non parlavo di soldi Nd Dolce&Shiz), quindi speriamo davvero che apprezziate, perché vi troverete di tutto, odio, amore, amicizia e se ci gira anche qualcosina di più… (Shiz non ti preoccupare, fidati di me…^_^ Nd Dolcemaia) Altrimenti fuoco e fiamme si abbatteranno su di voi…. Skerzo, non siamo ancora arrivate a questo punto, ma poco ci manca… Per il momento le note si fermano qui, ma sappiate, se non recensirete, una botta in testa avrete… (X la serie NO ALLA VIOLENZA)! A parte gli scherzi, ci farebbe molto piacere ricevere i vostri commenti, è del tutto inutile dire che anche quelli negativi saranno graditi, xkè NON E’ VERO!!! Non basta già che le recensioni siano elargite con il conta gocce, volete pure infierire dicendo che non vi piace??? Risparmiateci, please!! Cmq dopo queste note, che preferirei definire AVVERTIMENTI (!!!) (Shiz ora preoccupati! Nd Dolcemaia), vi lasciamo alla fic! Buona lettura!!! ^_^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hikaru, sebbene il compito non fosse dei migliori, aveva dato il meglio di sè per organizzare un festival con i fiocchi, proba

Hikaru, sebbene il compito non fosse dei migliori, aveva dato il meglio di sé per organizzare un festival con i fiocchi, probabilmente era l'unica occasione che aveva di riuscire ad essere rivalutata agli occhi di Quistis Trepe, e poi le accadeva sempre di farsi coinvolgere in tutto ciò che faceva. Fece accomodare tutti gentilmente sulle proprie sedie e in piedi davanti a tutti gli altri, dopo aver fatto le debite presentazioni, cominciò ad esporre le idee su cui tanto aveva lavorato.

 

"Allora, so che il tempo non è molto, ma spero che riusciremo a lavorare con il dovuto impegno per questo festival..."

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hikaru leggermente irritata per questa interruzione, osservò il ragazzo che era poggiato in piedi accanto a lei su quella scrivania, che cercava indaffarato il cellulare.... Probabilmente era stata solo una svista, poteva capitare a chiunque, perciò fece finta di nulla...

 

"Dicevo, che Selphie si fida di noi, per la buona riuscita e non ho nessuna intenzione di deluderla, perciò, mettiamoci all'opera!! Tanto per iniziare credo che un'alternativa diversa quest'anno...."

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Un'altra volta il telefono di Squall aveva suonato, creando una certa ilarità nei ragazzi che sedevano di fronte ai due responsabili del festival, in fondo come dar loro torto visto che persino a Zell e Irvine era scappata una risatina, tutto ciò mentre Asaba si preparava disperato al secondo atto dell’epico scontro tra la sua amica e il comandante. Con sua grande sorpresa la ragazza si limitò a dare una lieve gomitata a Squall.

 

".. Avevo pensato di dare un tema quest'anno al festival e logicamente tutto sarebbe stato impostato su questo tema, ad esempio le decorazioni, le musiche, gi abiti di chi si esibirà, che ne pensate?"

 

"Io credo che sia proprio una bella trovata!!" Si lasciò scappare Zell.

 

"Concordo pienamente!" Disse Irvine dando una pacca amichevole sulla spalla all'amico, facendolo ruzzolare rovinosamente in avanti. A parte ciò, tutti sembravano abbastanza incuriositi da questa novità della festa a tema.

 

“Ora il problema fondamentale è trovare il tema più adatto. Onestamente credo che scelto questo, il resto verrà da sé, molto facilmente, però diciamo che è il punto che per il momento richiede più attenzione, perché personalmente ho pensato ad alcuni temi, ma sono dei più dozzinali, che so gli anni 70, la natura, comunque cose piuttosto impersonali, perciò ho deciso di richiedere il vostro aiuto, quindi vorrei sapere cosa proponete voi!”

 

Mentre tutti erano piuttosto indaffarati a proporre ed analizzare i vari pro e contro di ogni tema, Squall sembrava in tutt’altro mondo, come se la sua mente fosse davvero su un altro pianeta, assistendo del tutto disinteressato al colloquio di Hikaru con gli altri ragazzi del comitato, cosa che alla ragazza stava facendo letteralmente salire il sangue alla testa.

Se non era interessato, avrebbe dovuto fare in modo di esserlo, perché lei non aveva affatto cercato quella responsabilità per sé, ma ormai era in ballo e non poteva tirarsi indietro e lo stesso discorso doveva categoricamente valere anche per lui, nonostante fosse il Comandante del Garden, anzi forse ancor di più, in coerenza con il suo ruolo.

 

“Io proporrei il sesso…..E’ un tema piuttosto diffuso,no?”

 

“Irvine sparisci, prima che ti tiri questo bel taglia carte dritto dritto in mezzo agli occhi!”

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

“Chieng ricorda che Kinneas è pur sempre un tuo superiore!”

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

“Uff…….” Sbuffò la ragazza, non solo la rimproverava ma continuava a far suonare quel coso, togliendole quel minimo di entusiasmo che aveva avuto nell’organizzare il festival. In più era una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli altri che stavano tentando di mettere assieme qualcosa di valido, compresi Irvine, Zell e Asaba che quasi involontariamente avevano deciso di partecipare.

 

“Che ne pensate dell’amore?” Azzardò a dire una ragazza.

 

“Personalmente lo scarterei, ma non tanto per il tema in sé, che non avrei nemmeno parole per definire, ma semplicemente perché credo ci ridurremmo a fare qualcosa di stupido, addobbando tutto con grossi cuori rossi e ascoltando pietosissime canzoni smielate da diabete, cose che alla fine costruiamo noi e con l’amore come sentimento, non hanno molto a che fare!” Rispose Hikaru, esprimendo il suo parere, sperando di non aver scoperto poi troppo le sue carte, in fondo una dura come lei doveva mantenere una certa reputazione. Logicamente l’idea dell’amore come tema, le era passato per la mente, ma se provava ad andare aldilà delle solite smancerie, immaginandosi di vivere una festival accanto alla persona amata, per lei Squall, certo non avrebbe mai voluto una cornice simile, non sarebbe mai stata all’altezza, quindi era assolutamente da scartare quell’ipotesi, senza però ferire che l’aveva fatta.

 

“Io sono d’accordo con Hikaru per quel che può valere il mio consenso in questa sede!” Azzardò Zell.

 

“Quindi per l’amicizia vale lo stesso discorso?”

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

“Non chiedete a me, non sono un capo qui, sono solo una responsabile e preferirei lavorare in gruppo con voi, quindi sarebbe l’ideale se decidessimo tutti assieme, non sono un ufficio brevetti, che scarta o approva ciò che è giusto o sbagliato!” Ribadì la ragazza sempre più irritata dal trillare fastidioso del telefono di Squall. Le stava prendendo un tic nervoso all’occhio, sintomo che stava per scoppiare, infatti, in tutto ciò, Asaba stava diventando sempre più piccolo.

 

DRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

“Adesso basta!!” Sussurrò, prima di strappare letteralmente il cellulare dalla mani di Squall, aprirlo e spingere il famoso bottoncino rosso, dando fina ad ogni trillata inutile, dopodiché, glielo porse sorridendo ironicamente, mentre lui la guardava a metà tra lo sconcertato e l’allibito.

 

“Belli questi nuovi modelli a cozza!! Forse le suonerie sono un po’ fastidiose, non trovi?”

 

“Cazzo, cazzo, cazzo, stavolta può dire definitivamente addio all’esame da SeeD!!” Disse sottovoce Asaba a Zell, il quale, abbastanza dispiaciuto, non poté che annuire all’affermazione. Hikaru aveva più che ragione ad essere arrabbiata ed infastidita da Squall, ma lui non era affatto il tipo da accettare critiche, né dai suoi superiori, figuriamoci dalle matricole, perdipiù davanti a degli altri studenti.

 

“Io piuttosto credo che la testa di qualcuno stia per saltare!”

 

Hikaru ancora più arrabbiata, decise di prendere ancora una volta Squall di peso trascinandoselo nel corridoio, dove a quell’ora non poteva davvero esserci nessuno. Era stato davvero un gran cafone, la sua fama probabilmente era eccessiva per un maleducato di quella specie, o forse era solo quella stupida oca della sua ragazza ad averlo rincretinito del tutto e sinceramente che alla fine le avessero fatto saltare l’esame o no, ora era questione di principio ed era nota la testa dura della ragazza in merito a questo.

 

“Credi che sarà la mia a saltare?”

 

“Lo stai dicendo tu, e poi la tua situazione direi che peggiora a vista d’occhio, anzi precisamente a velocità della luce… Tu, ragazzina, non ti rendi conto con chi hai a che fare!!”

 

“Ragazzina, matricola, mocciosa, puoi chiamarmi come vuoi, ma qui l’unico immaturo sei tu, perché non è concepibile che tu ti permetta di presentarti ad una riunione di una qualcosa di cui TU hai la responsabilità in modo talmente indifferente da addirittura non preoccuparti che quel tuo stupido aggeggio suoni ogni due secondi, senza il minimo rispetto di chi a differenza tua ci tiene a questo festival e vuole lavorare!!”

 

“Non mi pare che tu ci tenga troppo,visto che la tua è una punizione!!”

 

“Sarà anche una punizione, ma nel momento stesso in cui ho messo piede in quella stanza, ho rimosso qualsiasi cosa che non avesse a che fare con questo festival e mi sono rimboccata le maniche!!! Ho avuto questa responsabilità, non l’ho cercata e sono del tutto inesperta, non so nemmeno da dove cominciare e tu non mi sei affatto di aiuto, anzi sei proprio d’intralcio, eppure sto cercando di fare del mio meglio, perché qualcuno ha deciso di affidarmi questo compito, perché si fida di me, e non solo per una mera punizione, e se qualcosa non andrà bene in questo festival allora sì che salterà la mia testa e non solo quella, ma tutto il mio futuro, quello su cui ho investito anni e anni di duro sforzo, perché per quanto tu ne possa pensare io sono qui da molto prima che scoppiasse il boom dei SeeD che hanno sconfitto la Strega e non ho intenzione di buttare tutto solo perché un ventenne nato, cresciuto e pasciuto non riesce a tenere a bada gli ormoni della sua soffocante fidanzata!!!!!”

 

“Stai esagerando Chieng, dovresti cominciare a tenere a bada la lingua!”

 

“….. Classico…. Dovevo aspettarmelo, ed io stupida che mi ostinavo a credere che non fosse così……”

 

“Ora straparli?? Che stai dicendo??”

 

“Che stai facendo abuso di potere, stai minacciando di non farmi fare l’esame, quando poi sai benissimo che ho ragione, che non t’interessa nulla di questo festival e non fai niente per cambiare la situazione, anzi giusto per divertimento personale, mi pungi e te la prendi con me….. Non sono stata io a chiederti di stare qui, se vuoi andare fai pure…”

 

“Eppure chi mi ci ha trascinato letteralmente sei stata tu!”

 

“Perché pensavo potessi aiutarmi, ma evidentemente mi sbagliavo, non sono infallibile!” Era quasi sull’orlo delle lacrime, sebbene il tono di Squall si fosse leggermente addolcito, ciò che le faceva più male in tutta quella storia era che Minami aveva avuto ragione fin dall’inizio; aveva sempre messo le persone su dei piedistalli su cui adorarli come fossero Dei scesi in terra e quando si accorgeva che non erano perfetti come credeva, ci stava male da cani, anche se in quel preciso momento stava ancora peggio se era possibile.

Lui non era il cavaliere senza macchia che pensava, era solo un arrogante, prepotente, troppo intelligente per non sfruttare la sua posizione di Comandante e troppo stronzo per potersi abbassare al livello di una matricola per aiutarla ad organizzare quel benedetto festival, che, ormai, era diventato peggio di una maledizione.

 

“Nessuno ha mai pensato che tu lo fossi, anzi!”

 

“Non avevo dubbi che la pensassi così…” Disse piuttosto depressa, sullo sconsolato andante, avvicinandosi alla porta, pronta per rientrare, prima però con già la mano poggiata sulla maniglia senza guardarlo negli occhi, perché sapeva bene, che non avrebbe mai avuto i coraggio di farlo fissando quelle due gemme, gli disse “ Per favore se non hai intenzione di aiutarci seriamente, non prenderti nemmeno la briga di entrare! Te lo dico sinceramente e non preoccuparti, perché non dirò nulla a nessuno, né tantomeno verrò a lamentarmi con te all’ultimo momento perché non sono riuscita a fare tutto!! Me la caverò lo stesso!”

 

Triste… Era un termine piuttosto riduttivo per definire il suo stato d’animo, bastava guardarla in faccia per capire quanto le era costato quello scontro  quanto aveva cambiato il suo modo di pensarla riguardo certe cose o meglio una nota persona….. Poco più di quindici minuti erano bastati per distruggere un sogno durato anni e che aveva avuto il suo apice nel momento in cui aveva saputo che avrebbero collaborato, ma come ogni parabola anche questa dopo il punto di massimo assoluto, doveva subire una discesa, che per quanto la riguardava era stata davvero troppo violenta e netta.

 

Cosa l’avesse colpito in quella ragazza ancora restava un mistero, forse erano quei suoi occhi neri e profondi che mostravano la stessa voglia e lo stesso ardore che aveva lui anni prima, o forse il suo coraggio, che se inizialmente gli era sembrato solo arroganza, adesso riusciva a capire e in un certo qual modo giustificare, e sebbene lo seccasse ammetterlo, quella ragazzetta tutta nervi e muscoli sembrava avere una tempra di gran lunga migliore rispetto a quella dei suoi compagni, il che non era affatto male considerando fosse ancora un larva nel suo bozzo e avrebbe avuto tutto il tempo di diventare una grande e forte farfalla, l’unico neo era forse la troppa sfrontatezza che andava necessariamente regolata; era pur sempre un suo superiore e sebbene avesse ragione nell’avercela con lui, doveva cominciare a portare rispetto, se ne avesse voluto.

Solo ora cominciava a capire tutti i problemi, le remore e i dubbi che aveva avuto Quistis riguardo quella matricola… Se solo avesse avuto un potenziale in combattimento pari a metà del caratteraccio che si ritrovava, sarebbe stata davvero una macchina da guerra…..

 

Fatto sta, che Squall non riuscì a comprendere quale strana forza, che certo non era senso di responsabilità, lo aveva costretto a d entrare di nuovo in quell’aula, sedersi nuovamente sulla scrivania accanto ad Hikaru e rassicurarla con un solo sguardo che lui sarebbe stato lì e non l’avrebbe lasciata sola……..

 

Strano. Era la stessa cosa che aveva detto a Rinoa tempo prima, cosa che poi effettivamente aveva fatto, non si era tirato indietro nemmeno quando si era reso conto che il potere, la ricchezza e la fama avevano cambiato la ragazza che per tanto aveva amato e che era convinto ancora amasse, eppure qualcosa in quegli occhi tristi e lucidi, che quella streghetta voleva assolutamente nascondergli, gli avevano implorato protezione e aiuto e anche volendo non sarebbe mai riuscito a negarglielo.

 

Era lì, accanto a lei, l’aveva guardata in quel modo tutto particolare, che però le aveva infuso una calma incredibile, forse era quello ciò che provava Rinoa ogni volta che lui le era vicino, chissà se quell’oca era capace di apprezzare il gesto come faceva lei…

Pazienza, non era quello il momento di fare certe considerazioni, tanto più che avevano perso fin troppo tempo e c’era ancora un intero festival da organizzare……..

 

……..però lui era lì…… con lei…… e non l’avrebbe lasciata…… almeno fino a quando quei tre giorni non fossero terminati ………

 

“Scusate la pausa! Spero che siate giunti a qualche conclusione valida, sono curiosa di sapere cosa avete di interessante da propormi!”

 

“Beh direi che sarebbe il caso di onorare gli Eroi che hanno sconfitto Artemisia…” Propose Zell convinto di aver avuto un’intuizione geniale.

 

“Non vorrei mancare di rispetto, ma ormai non si fa che parlare di questo, sinceramente volevo qualcosa di diverso per questa manifestazione, perché parlando da matricola, il paragone è talmente schiacciante da togliere ogni ardore al desiderio di diventare SeeD! Dedicare ancora qualcosa ai famosi eroi, che poi siete voi, oltre a far di voi per l’ennesima volta delle icone, facendovi perdere in personalità, cosa che non ritengo giusta avendovi conosciuti, creerebbe dei complessi nelle matricole, consapevoli di non poter emulare le vostre gesta e togliendo loro la gioia di un momento così importante come il festival!”

 

“Hikaru ha ragione, non mi pare il caso, proprio ora che stiamo tentando di tornare ad una vita normale! Mi sembrerebbe più un’inutile autocelebrazione!”

Aveva parlato, si era esposto in merito alla questione e non solo dandole ragione e apprezzando le sue parole, ma addirittura l’aveva chiamata per nome!!

 

< Basta Hikaru, niente viaggi mentali!! >

 

“Allora Signor Comandante cosa hai d’interessante da proporci?” Chiese prendendolo pubblicamente in giro Irvine, convinto di riuscire finalmente a mettere in difficoltà l’amico, ma non sapeva quanto si sbagliava.

 

“Fossi in te no farei tanto lo spiritoso, visto che per il tema che hai proposto tu, avrei potuto metterti in isolamento per tre mesi filati, senza parlare delle pene corporali che avresti subito dalla responsabile se solo non le avessi ricordato che hai un grado più alto! Comunque un tema potrebbe essere l’arcobaleno!!”

 

“Come  i bambini dell’asilo….. Ma dai Squall mi aspettavo un qualcosa un po’ meno infantile da parte tua e più cruento, sei o no colui che ha distrutto il Griever…… Ti mancano solo i pastelli ed il grembiulino!”

 

“Taci, Irivine!!L’idea è ottima, magari se non ti dispiace potremmo associare ad ogni colore un sentimento in modo da riuscire a raccogliere tutte le proposte fatte fino ad ora dai ragazzi, come Amore ed Amicizia, senza però entrare nello specifico e quindi rovinare il tutto!!!” Disse entusiasta Hikaru, sperando di non aver appesantito l’idea del ragazzo e quindi sperando più che altro di non averlo offeso, perché altrimenti sarebbe stato un bel guaio.

 

“Non mi dispiace affatto, non avevo pensato proprio a questo, però direi che così va molto meglio!”

 

“Credo che avremmo aspettato qui ore per riuscire ad avere un’idea valida almeno la metà di questa!” Gli disse di rimando sorridendo davvero con il cuore, sperando che le cose stessero davvero per ingranare.

 

E in effetti le cose cominciarono ad ingranare veramente. Dopo quella riunione ben poca cosa fu la parola visto che il lavoro più grande rimaneva sempre quello di fare gli addobbi, trovare qualcosa di carino e divertente per decorare gli abiti, chiamare i musicisti, decidere le canzoni e via dicendo. L’idea che era andata in porto quasi subito fu quella di creare dei festoni colorati, ognuno dei quali con un tono diverso dell’arcobaleno con sopra una piccola scritta che richiamasse il sentimento abbinato. Zell ed Irvine furono incaricati per comprare il materiale necessario per gli addobbi e i festoni, Asaba si occupò di contattare i musicisti e di scegliere le canzoni, la maggior parte delle matricole cercò delle piccole coccarde da far indossare ai responsabili del festival e, dulcis in fundo, Hikaru e Squall gestivano i lavori.

 

“Hikaru! Hikaru!” Chiamò a squarciagola Zell.

 

“Aah!Ma che…Zell! Cos’è successo di così importante tanto da farti gridare così? Mi hai fatto prendere un soffio al cuore! Come mai tu e Irvine siete arrivati così tardi? Eppure vi avevo detto di muovervi!”

 

“Per favore, cerchiamo di non rincarare la dose! Io e Irvine siamo stati tutto il giorno alla ricerca di quella maledetta carta colorata. Siamo andati a Balamb, a Timber, a Deling City, persino ad Esthar…”

 

“E allora? Non bastava andare qui a Balamb? Guardate che le cartolibrerie si trovano dappertutto!” Hikaru stava cercando di fare un po’ di ironia visto che era agitatissima e aveva paura che qualcosa sarebbe andato storto.

 

“Ehi, guarda che non devi trattarci mica come dei stupidi!” Disse un po’ severamente Irvine.

 

“Ma guarda, pensavo che quello era l’aggettivo giusto per chiamarvi!”Disse Hikaru sorridendo

 

“HIKARU! PER FAVORE! CI VUOI FAR FINIRE!” Sembrava quasi che Zell si fosse trasformato in una tigre tanto che era riuscito a spaventare ancora di più la povera ragazza che, da un momento all’altro, si sarebbe messa a ridere.

 

“Va bene, va bene. Sputa il rospo, che è successo?”

 

“E’ successo che non si riesce a trovare più la carta rossa! Abbiamo girato tutti i negozi di questo mondo con il Laguna Rock ma pare che abbiano finito la tintura! Le bacche del ‘falso frutto’ che servono per il colore sono finite a causa della siccità! E adesso cosa facciamo? Noi abbiamo comprato un po’ di carta bianca, semmai ci servisse” Zell sembrava seriamente preoccupato della cosa tanto che persino Irvine si era stupito della serietà con cui si era gettato nel lavoro.

 

“COSA?? E ADESSO COME CAVOLO FACCIAMO!!??”

 

“Ehi, ma la volete smettere di urlare voi tre! Non riesco nemmeno a sentire quello che mi devono dire” Incredibile ma vero, anche Squall, che in quel momento era nel salone, si era accorto delle urla che c’erano in giardino.

 

“Leonhart, c’è un problema! Non c’è il rosso per i decori! E adesso come facciamo? Che ci inventiamo? Era proprio il colore dell’amore! Al suo posto abbiamo solo della misera carta bianca!” Hikaru sembrava quasi impazzita, non sapeva più dove mettere le mani e girava nervosamente intorno al povero Zell che era quasi stramazzato in terra per la corsa. La cosa di cui si era ricordata, però, era quella di chiamare Squall per cognome visto che, odiando il titolo Comandante, non se la sentiva ancora di chiamarlo per nome.

 

“Mmh, e adesso come si fa…un momento, c’è Quistis in giro?”

 

“Non lo so. La prof.ssa Quistis l’ho vista venti minuti fa in mensa ma ora non so dove sia.” Hikaru si sentiva un po’ stupida con tutta quella formalità ma, dopotutto, se voleva che il festival andasse avanti tranquillamente, doveva comportarsi bene.

 

“Ciao Hikaru! Come mai così indaffarata? Ah, buongiorno Comandante! Senti, adesso sei impegnata per il festival? Dovrei parlarti un attimo.” Era Minami, tornata dai suoi soliti giri per Balamb per conto dei professori o di amici.

 

“Ciao Minami, senti, adesso ho un po’ da fare però mi dovresti fare un favore: mi dici dov’è Quistis?”

 

“Non lo so, le ho portato le mie commissioni cinque minuti fa in classe, come mai?”

 

“Beh, perché il Co….Ah! Ma cosa fai!” Questa volta Hikaru fu proprio colta di sorpresa. Per la prima volta, da quando l’aveva conosciuto, era stato lui a trascinare lei via e non viceversa.

 

“Per una volta potrò pur portarti io in giro non credi? Conoscendo Quistis ancora dovrebbe essere in classe.” Squall aveva parlato con il suo solito tono autoritario ma questa volta non era stato arrogante, semplicemente non ammetteva repliche.

 

“Ok, ok, basta che adesso mi lasci altrimenti mi spacchi un braccio!”

 

Squall lasciò delicatamente il braccio di Hikaru e con un segno della mano la incitò a seguirlo. Presero frettolosamente l’ascensore con qualche occhiata maliziosa delle matricole ma, mentre stavano per entrare in classe videro una persona che, in quel momento, avrebbero evitato volentieri tutti e due.

 

“Ciao Amore! Come mai non ti sei fatto sentire al telefonino? Ti ho fatto un sacco di squillini ma ce l’avevi sempre spento. Volevo farti vedere i miei acquisti!” Era proprio lei, la sua più acerrima rivale, l’oca più famosa di tutto il Garden, Rinoa.

 

“Ciao Rinoa, senti, io adesso ho da fare con il festival e poi devo andare con Hikaru a cercare Quistis per una cosa, ci vediamo stasera ok?” Squall cercava di essere più veloce possibile perché, con l’idea che aveva in mente, avrebbe risolto, in tempi un po’ più lunghi, il problema dei festoni rossi.

 

“Uffa, sei un vero guastafeste!” Disse mentre si avvinghiava a Squall “E questo brutto anatroccolo spennato chi è?” Non si rese conto di quello che disse ma soprattutto a CHI lo disse.

 

“Senti tu, ma come ti perme….Leonhart lasciami andare immediatamente!” Il Comandante aveva già previsto che sarebbe accaduta una catastrofe se avrebbe lasciato lì quelle due e così si catapultò dentro la classe con Hikaru al seguito evitando così la vera fine del mondo.

 

“Ehi, io dovevo parlare con quella lì! Perché mi hai portata via?”Hikaru era veramente infuriata.

 

“Vuoi saperlo? Uno: ho evitato una catastrofe, Due: quella lì è la mia fidanzata.”

 

Hikaru si sentì un po’ offesa da quell’affermazione. E’ vero che adesso le cose miglioravano un po’, però avrebbe volentieri evitato quella conversazione. Lei lo sapeva bene che quella era la sua ragazza ma voleva dimostrare a Squall che lei, anche se forse non era più bella, era di sicuro più intelligente.

 

“Ehm, potrei sapere cosa siete venuti a fare qui? Forse litigare?” Quistis era rimasta un po’ sorpresa nel vederli discutere ma soprattutto era irritata del fatto che non si fossero accorti di lei.

 

“Scusaci Quistis, senti, avete buttato via la roba del vecchio corso di pittura?” Chiese Squall dimenticandosi per un momento di Hikaru.

 

“No, è ancora tutto in cantina perché?”

 

“Ci serve tutto il rosso che avevate comprato in più”

 

“Aspetta, non vorrai mica dirmi che vuoi …dipingere tutti i festoni?” Hikaru non voleva crederci, ci sarebbe voluto un miracolo affinché avrebbero finito in tempo.

 

Continua…

  
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