Libri > Il diario del vampiro
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Autore: iosnio90    13/02/2011    6 recensioni
Ciao a tutti! Questa è l'ultima parte della mia serie dedicata alla coppia Damon e Bonnie, la mia coppia preferita in assoluto! In questa ultima parte ci sarà lo scontro finale con il Consigliere Superiore del Regno magico, Samuel, che scatenerà una vera e propria guerra magica senza risparmiare vari colpi bassi e trappole pur di uccidere il vampiro e la strega che hanno sato innamorarsi contravvenendo a tutte le regole della Legge Magica! Per sapere come andrà a finire e cosa succederà, seguitemi! BACIONI...IOSNIO90
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Capitolo ventiduesimo

Un attimo è un arco di tempo incredibilmente breve costituito da millesimi di secondo o forse meno.
Ma nei suoi lunghi anni di vita Stefan aveva imparato che, spesso, sono proprio gli attimi a cambiarti la vita, è durante un attimo che accadono le cose più belle o più brutte che tu avresti mai potuto immaginare.
Basta un attimo per dire “Ti amo”.
Basta un attimo per dire “Ti odio”.
Basta un attimo per il primo bacio.
Basta un attimo per il primo schiaffo.
Basta un attimo per cominciare a ridere.
Basta un attimo per cominciare a piangere.
Basta un attimo per venire al mondo.
Basta un attimo per lasciarlo il mondo.
Un attimo è vita.
Un attimo è morte.
Un attimo aveva segnato, per Bonnie, il passaggio dalla vita alla morte.
Tutto taceva e tutti erano immobili.
Alleati e avversari avevano interrotto la loro ridicola guerra e tenevano gli occhi puntati sul cadavere della strega stretto tra le braccia del vampiro.
Stefan non riuciva a credere a quello che era appena successo.
Lasciò lo stregone contro cui stava combattendo e si avvicinò lentamente a suo fratello, seguito a tutti gli altri del loro gruppo.
Elena gli si aggrappò al braccio, distrutta.
Matt era caduto in ginocchio e piangeva cullato da Katie.
Meredith era disperata e continuava a sussurrare il nome di quell’amica che aveva sempre considerato una sorella.
Lucas teneva la testa bassa e gli occi chiusi.
Ma quello per cui Stefan era davvero in pena era Damon.
Suo fratello era immobile e continuava a fissare il viso di Bonnie.
Stefan non sentiva provevire niente da lui, né ondate micidiali di Potere né pensieri omicidi diretti a Samuel…..solo il silenzio, il nulla.
Stefan lo capiva.
Ricordava ancora cosa aveva provato quando Elena era morta per uccidere Katherine….era stato devastante per lui.
Ma sentiva anche che Damon, in quel momento, si sentiva molto peggio rispetto a come si era sentito lui in passato e questo perché erano diversi.
Prima di Elena, Stefan aveva già conosciuto l’amore, l’amore ricambiato e poi aveva conociuto la perdita così, quando Elena morì, lui già sapeva a cosa andava incontro e aveva saputo andare avanti in un modo o nell’altro.
Per Damon era diverso.
Damon aveva conosciuto soltanto la perdita, l’abbandono e questo lo avava reso freddo e spietato, sì, ma anche bisognoso d’amore.
Nonostante Damon non lo avesse mai ammesso, Stefan aveva capito da tempo che l’ossessione di Damon di dargli la caccia e rovinargli la vita era solo un tentativo di sfuggire alla solitudine nella quale sentiva di essere stato relegato da qualsiasi persona avesse mai avuto una qualche importanza nella sua vita.
Ma con Bonnie lui aveva scoperto, dopo secoli di ricerche, cosa volesse significare amare ed essere amati. Aveva creduto che questo amore non sarebbe mai finito, invece….
Invece Samuel gliela aveva portata via, improvvisamente, laciandolo di nuovo solo.
Stefan consegnò Elena alle braccia di Meredith e andò ad inginocchiarsi di fianco a Damon, mettendogli una mano sulla spalla.
Damon non si mosse….continuava a fissare Bonnie.
Intorno a loro il silenzio persisteva.
“Cosa le è successo Stefan? Perché è fredda? Perché è immobile? Perché non mi parla?” - il sussurro di Damon gli si conficcò dritto nel cuore.
Suo fratello gli stava chiedendo una spiegazione, una spiegazione alternativa, un qualcosa che gli spiegasse per quale motivo Bonnie sembrava morta, voleva che gli dicesse che in realtà Bonnie non era morta, che le era successo qualcosa che sembrava la morte , ma che non era la morte.
Come poteva deludere la sue aspettative?
Come poteva dirgli chiaramente che non c’erano altre spiegazioni e che Bonnie era morta per davvero?
Stefan abbassò lo sguardo e tacque…troppo codardo per dire una simile verità al fratello.
“Perché non mi rispondi, Stefan? Tu devi saperlo! Tu sai sempre tutto!” - gli disse Damon, la voce priva di qualsiasi intonazione.
“Vuoi sapere cosa le è successo?” - una voce ruppe il silenzio e tuonò, divertita, davanti a loro.
Stefan e Damon alzarono lo sguardo ad incontrare i folli occhi di Samuel.
Damon annuì.
“E’ morta, vampiro! Io l’ho uccisa! Uccisa, capito? E’ morta!” - fece Samuel, scandendo perfettamente ogni parola.
Subito dopo lanciò la testa all’indietro e proruppe in una risata crudele e spietata che lasciò basita tutta la piazza.
Stefan lanciò uno sguardo di biasimo allo stregone e si voltò verso il fratello.
Damon aveva abbassato di nuovo gli occhi su Bonnie e…stava piangendo.
Stefan non ricordava neppure più quando era stata l’ultima volta che l’aveva visto piangere….forse da bambini, ma non ne era certo.
Quello che sapeva era che per i vampiri era tremendamente difficile piangere, neppure lui ci era riuscito quano Elena era morta.
Questo significava che tutti i suoi timori sugli attuali sentimenti di Damon erano più che fondati.

- Cosa succede quando una strega perde tutta la sua forza magica? -
- Muore…la strega muore! -
Katie ricordava così chiaramente la conversazione avuta con Matt nella grotta…
Non avrebbe mai immaginato che presto Matt avrebbe avuto una dimostrazione delle sue parole.
Soprattutto non avrebbe mai immaginato che sarebbe stata Bonnie a morire.
Bonnie…
Quando aveva visto la luce lasciare il suo cuore era stato tremendo, un dolore atroce.
Lei era scomparsa così rapidamente…..lei…era la sua migliore amica.
Katie non aveva mai creduto possibile che un giorno si sarebbe legata così tanto ad un’altra persona, eppure era successo e adesso Samuel l’aveva uccisa.
La risata di Samuel era insopportabile e, in generale, tutto il suo comportamento era insopportabile.
Lo stregone se ne stava lì, con gli occhi fuori dalle orbite, a ridere come un pazzo del loro dolore.
Come poteva trovare la morte così divertente?
Katie sentiva le guancie bagnate dalle lacrime.
In quel momento tutti stavano piangendo davanti alla folla di stregoni ammutolita, ma fu quando la prima lacrima lasciò gli occhi di Damon che qualcosa cambiò.
Un brusio di voci si levò dalla folla e tutti cominciarono ad additare Damon.
Dapprima Katie non riuscì a capire cosa dicessero, poi, piano piano, le voci diventarono più forti e lei capì.
C’era chi gridava: “Guardate il vampiro!”.
Chi diceva: “E’ impossibile!”.
Altri ancora urlavano: “Non dovrebbe farlo….lui non può provare niente!”.
Ma fu quando una donna disse: “Eppure sta piangendo!” - che tutto le divenne chiaro e, spostando li occhi su Samuel, seppe come fare per smascherarlo.
Lasciò andare Matt e si alzò, andando ad affiancare Damon e Stefan.
Stefan alzò lo sguardo su di lei.
“Lasciami fare, per favore! E‘ giunta l’ora che tutti vedano Samuel per quello che è!” - disse.
Stefan annuì, ma continuò a guardarla.
Katie si schiarì la voce.
“Avete ragione!” - esordì - “Guardatelo! E’ un vampiro eppure sta piangendo!” - fece una breve pausa durante la quale tutta la piazza si zittì.
“Voi mi conoscete, sapete che tipo di persona sono e sapete che tipo di persona era il Consigliere Hugh! Possibile che nussuno si sia mai chiesto perché ci siamo schierati con dei vampiri?” - un’altra pausa - “Voglio darvela io la risposta!” - e indicò Damon - “E’ questa! Lui è un vampiro e nonostante questo prova dei sentimenti…piange!”  - si fermò guardandosi intorno con aria di sfida - “All’Accademia ci hanno sempre insegnato che i vampiri non provano nulla e non possono vivere senza uccidere! Beh…vi dirò una cosa: vivo con loro già da un po’ e non li ho mai visti uccidere nessun innocente e, per quanto riguarda i sentimenti…..lo vedete da soli….Damon sta soffrendo!” - altra pausa - “Se c’è una cosa che ho imparato da tutta questa storia è che quelli sbagliati siamo noi, gli stregoni! Noi viviamo in un mondo appartato senza mai andare in quello umano che poi è il mondo dove vivono le creature oscure, quelle stesse creature per le quali ci preoccupiamo tanto! Detto questo, voglio farvi una domanda: Come può uno stregone che non ha mai visto un vampiro in vita sua insegnare ad altri stregoni cos’è un vampiro? Ve lo dico io: non può, non può insegnare qualcosa che non sa!” - l’attenzione di tutti era focalizzata su di lei - “Quello che spesso tendiamo a dimenticare è che i vampiri non sono nati così! Prima erano umani, umani a cui è toccata in sorte questa crudele condizione! Sono esseri con dei sentimenti e sono esseri pensanti e intelligenti anzi, con tutto il tempo che hanno a disposizione, sono tra le creature più intelligenti di qualsiasi mondo o dimensione e, proprio per questo, sono loro a scegliere come condurre la loro vita! Damon e Stefan hanno scelto di condurre una vita che sia la più normale possibile….la più buona possibile! E questo io posso affermarlo con certezza perché li conosco, so come vivono e sono cosa fanno! Io non sono come voi che li condannate senza neppure conoscerli, che li condannate soltanto perché sono dei vampiri! Questo è ingiusto! Quella dei vampiri è soltanto una razza esattamente come è una razza quella degli stregoni, ma non mi sembra che loro vi condannino per questo! Una persona non è crudele a prescindere….deve scegliere di essere crudele! E voi non potete uccidere qualcuno soltanto perché è un vampiro perché non sono tutti malvagi esattamente come non hanno tutti gli occhi azzurri! E non credete che voi siete perfetti….” - disse con una lieve risata - “Anche tra di voi ci sono persone cattive e una di queste è la persona dalla quale vi lasciate comandare….Samuel…..il Consigliere Samuel….il Consigliere che invece di pensare al bene del suo popolo li manda a morire….il Consigliere a cui piace la morte, a cui piace uccidere! L’avete visto e sentito: ha ucciso una strega, l’ha ammesso ed è scoppiato a ridere come se fosse una bella barzelletta! Vi sembra giusto? Vi sembra una cosa…buona? Per colpa sua sono morti stregoni su stregoni…..” - disse indicando Samuel - “Mio cugino Ted è morto perché lui l’ha mandato a morire consapevole che Ted non ce lavrebbe mai fatta! Altre guardie e stregoni molto forti sono morti perché lui li ha mandati a morire! Il Consigliere Hugh…..andiamo…voi tutti lo conoscevate! In decenni e decenni non ha mai ucciso nessuno, persino quando era un Cacciatore si faceva grossi scrupoli e lo sapete! Credete davvero che una persona così si sia scagliata contro Samuel senza motivo? Che abbia tentato di ucciderlo?” - Katie scosse involontariamente la testa - “Lo sapete bene quanto lo so io che non è possibile….che Samuel ha mentito! E poi c’è stata Samia….vi ha raccontato che siamo stati noi ad ucciderla e voi gli avete creduto, ma…andiamo…lo avete visto il cadavere al funerale e qualcuno deve averlo analizzato…..avete trovato segni di morsi? Ve lo dico io: No, perché né Stefan né Damon l’hanno morsa! Le avete trovato il collo spezzato? No, perché nessuno dei due le ha spezzato il collo! Le avete trovato un buco nel petto? No, perché nessuno dei due vampiri le ha strappato il cuore! E’ morta per via della magia! Certo, è possibile che siamo state o io o Bonnie, sapete che non è così! Io non ero abbastanza forte, non lo sono tutt’ora e Bonnie…beh..lo avete visto…ha accettato i suoi Poteri soltanto poco prima di morire! L’unico stregone in grado di ucciderla era Samuel….è stato lui e l’ha fatto perché Samia si era schierata con noi dopo aver capito che suo fratello era solo un pazzo esaltato!” - disse alzando la voce - “Samuel ha appena ucciso una strega! E, cosa ancora più grave, vi ha dato l’ordine di uccidere degli umani! Se non sbaglio gli stregoni dovrebbero difenderli gli  umani…qualsiasi sia la loro vita e qualsiasi siano le loro amicizie! Eppure lui era disposto a fare anche questo soltanto per la gloria! Sinceramente….io ho sempre amato questo Regno, ma adesso….adesso mi avete deluso così tanto che provo vergona al solo pensiero di essere nata qui!” - finì, scuotendo la testa e con l’amaro nella voce.
Katie sospirò e tornò di fianco a Damon, si inginocchiò, prese delicatamente la testa di Bonnie, se l’appoggiò sulle gambe e cominciò ad accarezzarle i capelli.
Stefan la guardò con gratitudine, ma Katie lo vedeva che era in ansia per Damon che continuava a piangere e che non staccava mai gli occhi da Bonnie.
Un rumore di passi le fece alzare lo sguardo.
“No, piccola mia, vieni qui!” - stava dicendo una strega a quella che doveva essere sua figlia: una bambina di circa sei o sette anni, con i capelli castani raccolti in due trecce ai lati della testa che si stava avvicinando a loro.
La bambina si fermò davanti a Damon e guardò Bonnie.
“E’ così bella!” - disse con la sua voce infantile - “ Sembra una fata addormentata!”.
Katie e Stefan la fissavano increduli e un po’ inquieti.
Damon alzò lo sguardo e guardò la bambina.
Lei sorrise e estrasse un fazzoletto di cotone rosa da una tasca del suo vestitino e lo appoggiò sul viso di Damon asciugandogli le lacrime.
“Io non ho più il papà! Mamma dice sempre che prima o poi la tristezza passa, ma io non le credo! Volevo così bene al mio papà che credo che sarò triste per sempre!” - disse, poi abbassò di nuovo lo sguardo su Bonnie - “Tu le volevi bene?” - gli chiese.
“Sì!” - sussurrò Damon.
La bambina annuì: “Allora, se vuoi, possiamo dividerci la tristezza!” - disse, poi fece qualcosa che sbalordì tutti.
La bambina si sbilanciò in avanti e abbracciò Damon.
Il vampiro ricambiò titubante l’abbraccio.
Restarono così diversi minuti, durante i quali non successe nulla, ma poi…
Sempre più persone cominciarono a farsi avanti dalla folla, i bambini prima di chiunque altro, si avvicinavano a loro e li abbracciavano per cercare di portare conforto.
Katie sorrise e con le lacrime agli occhi pensò che era quello il vero Regno Magico, erano quelli i veri stregoni e le vere streghe e lei ne andava incredibilmente fiera.

Che stava succedendo?
Dove andavano tutti?
Perché si avvicinavano all’abominio e lo abbracciavano?
Samuel doveva ammettere che il discorso della traditrice era stato toccante, ma non credeva che il suo popolo le desse ascolto.
Questo era un affronto.
“Tornate subito qui! Vi ucciderò tutti se non lo fate….vi ucciderò per tradimento!” - gridò fuori di sé.
“Così come hai ucciso Samia?” - gli chiese una voce alle sue spalle.
“Sì, esattamente!” - rispose Samuel, prima di rendersi conto di ciò che aveva appena confessato.
Lentamente si voltò.
Davanti a lui l’intero Consiglio e Victor lo guardavano sbalorditi, come se vedessero un mostro.
Samuel alzò le mani come per giustificarsi.
“No…no…no…no..aspettate! Non è vero, io non volevo dire….si, insomma, guardate cosa sta succedendo…io sono fuori di me…non so cosa stavo dicendo..io…” - tentò, ma invano.
“Tu sei colpevole…Katie ha ragione!” - disse Victor.
“Victor…come puoi crederlo? Come puoi parlarmi così? Dovresti portarmi rispetto!” - disse incredulo.
“Tu non ti meriti il rispetto, Samuel! Ti abbiamo affidato il Regno fidandoci di te e invece…..ci hai costretti ad una guerra senza significato! All’inizio sembrava una buona idea riportare la strega druida nel Regno, ma adesso tu l’hai uccisa….ciò significa che non te ne è mai importato nulla! Sei tu il traditore, Samuel! Per colpa tua e per mano tua sono morti molti stregoni alcuni dei quali indispensabili al Regno!” - disse uno dei Consiglieri più anziani.
“E cosa volete fare, adesso? Bandirmi?” - li sfidò Samuel.
Il Consigliere scosse la testa: “No, Samuel! Tu sei condannato a morte immediata!” - tuonò.
Samuel fece un passo indietro: “Cosa? Voi non potete!” - disse.
“Certo che possiamo!” - risposero i Consiglieri in coro.
“Prendiamolo!” - gridò Victor.
Samuel cominciò a correre, ma la sua fuga durò poco.
Il vampiro Damon si era ripreso dal suo letargo e gli si era parato davanti.
“Lasciami passare!” - gli sibilò.
“Chi viene condannato nel Regno muore nel Regno!” - disse Damon - “Sei stato condannato, Samuel!”.
Samuel fece un passo indietro, ma Victor lo bloccò.
Samuel era stato accerchiato.
“L’unica cosa che non capisco è perché Bonnie è dovuta morire perché tutti capissero!” - disse Damon - “Ma almeno adesso ti ucciderò senza nessun intralcio!”.
Damon gli afferrò violentemente le spalle e estrasse i canini.
Stava per piombargli sul collo, quando qualcuno lo fermò.
Samuel sorrise.
“Aspetta, vampiro!” - disse Victor.
Damon lo guardò furioso: “Cosa vuoi?” - ringhiò.
Victor fece un passo indietro.
“Beh….pensavo che…si, insomma, se i Coniglieri sono d’accordo potremmo fare lo Scambio!” - balbettò il bibliotecario.
Il sorrise di Samuel si spense e cominciò ad agitarsi: “No, per favore, no!” - si lamentò.
Damon, vista la sua reazione, chiese: “Cos’è lo Scambio?”.
Katie si fece avanti sorridendo.
“Ma certo! E’ un’idea fantastica Victor!” - disse la strega.
Damon la guardò: “Cos’è lo Scambio?” - ripetè.
“Lo Scambio è un incantesimo con il quale è possibile dare la vita di uno stregone per poterne resuscitare un altro!” - spiegò Victor.
“Cioè?” - fece Damon.
“Damon…una creatura magica muore quando perde tutta la sua forza magica…” - spiegò Katie.
“La luce che è uscita da Bonnie prima che lei…” - disse il vampiro.
“Esatto! Ora…lo Scambio è un incantesimo che permette di traferire la forza magica di uno stregone in un altro stregone che ha già perso la sua! In poche parole….è possibile prendere la forza magica di Samuel e darla a Bonnie! Così facendo Bonnie, riavendo una forza magica dentro di se, tornerà in vita e Samuel, perdendo la sua forza magica, morirà!” - spiegò Katie.
“Bonnie tornerà a vivere? Tornerà da me?”  - fece Damon.
La strega annuì.
Damon guardò Victor: “Fallo!” - disse.
Victor sospirò: “Vorrei, ma…non posso!” - disse.
“Come hai detto, scusa?” - chiese Damon, infuriato.
“Damon…l’incantesimo dello Scambio è troppo Potente per dei semplici stregoni come me, Victor e la maggior parte di quelli che vedi qui! Gli unici che possono farlo…che sono in grado di farlo….sono i Consiglieri! Sono gli unici ad avere abbastanza forza ed esperienza per fare un incantesimo del genere senza correre il rischio di morire!” - spiegò Katie.
Damon guardò la strega, poi si voltò verso i Consiglieri.
“Potete farlo?” - chiese.
Samuel sperava che dicesse di no, invece..
“Possiamo farlo e lo faremo!” - disse uno dei Consiglieri.
“Preparate Samuel e Bonnie!” - ordinò un altro Consigliere alle guardie.
Damon lasciò Samuel nelle mani di quattro guardie magiche che lo sollevarono e lo incatenarono ad una delle due lastre di pietra appena create dai Consiglieri.
Altre due guardie avevano sollevato il corpo morto di Bonnie e lo avevano disteso sull’altra lastra di fianco alla sua.
Samuel si agitava cercando di liberarsi, ma quelle erano catene magiche e gli era impossibile.
“No, non fatelo!” - gridava.
“Te lo sei meritato!” - tuonò Damon.
Un attimo dopo i Consiglieri si riunirono a cerchiò intorno alle due lastre e, prendendosi per mano, cominciarono la loro litania.
Una lancia di energia si materializzò dal nulla e si conficcò prima nel cuore di Samuel per poi piegarsi di lato, come se fosse un ponte di energia, e posarsi sul petto di Bonnie.
Le voci dei Consiglieri si levarono alte e un vento fortissimo arrivò ululando dal cielo a scuotere ogni cosa.
Un dolore atroce si diffuse in tutto il corpo di Samuel nel momento in cui il ponte di energia cominciava a risucchiare la sua forza magica per trasferirla a Bonnie.
Furono attimi atroci in cui le voci e i volti di tutti coloro che erano morti a causa sua gli si riaffacciarono alla memoria e gli tormentarono la coscienza.
Quando Samuel chiuse gli occhi sapeva che era per l’ultima volta.

Bonnie camminava in un corridoio lungo e buio, ma che, stranamente, non le faceva paura.
Vedeva una luce dorata da lontano e le camminava incontro.
Era morta? Molto probabile.
C’era il tunnel, la luce dorata, la forza che la spingeva ad andare avanti, il senso di pace e di appagamento…tutto faceva presumere che fosse morta.
Chissà se sua nonna era lì ad aspettarla…
Chissà se dall’alto avrebbe rivisto Damon e vegliato su di lui…
Damon…lo amava così tanto ed era riuscita a dirglielo prima di andarsene, di questo era certa anche se le sembrava tutto un po’ sfocato.
Continuava a camminare e a camminare, ripensando a sua nonna.
< Sarai giovane e bella nella tua bara > le aveva detto.
Da quando stava con Damon aveva cominciato seriamente a credere che quella frase avesse, per lei, un altro significato, ma a quanto pareva no.
Lei sarebbe stata DAVVERO giovane e bella nella sua bara, ma almeno si consolava dicendosi che non era morta invano…era morta per salvare Damon….e questo era bello…ed era giusto.
La luce si avvicinava sempre di più.
Bonnie sorrise e si affrettò improvvisando una corsa.
Ma, tutt'a un tratto, tutto comiciò a tremare e la forza che la spingeva ad andare avanti si trasfomò e cominciò a trascinarla all’indietro.
Bonnie tentò di ribellarsi….cosa stava succedendo?
Un improvviso lampo di luce bianca la accecò e sentì un grido.
Mentre veniva trascinata riuscì ad aprire gli occhi solo un attimo, ma le bastò: vide Samuel che le passava di fianco, era terrorizzato e anche lui veniva trascinato ma nella direzione opposta alla sua, nella direzione verso la quale lei stava andando pochi istanti prima.
L’ultima cosa che Bonnie vide fu Samuel che veniva inghiottito dalla luce, ma la luce non era più dorata…si era trasformata, si era trasformata ed era diventata rosso sangue.

Bonnie aprì gli occhi di scatto e trasse un lungo respiro.
Aveva la vista appannata ed era confusa.
Una mano gelida le si posò sulla fronte e mille grida le esplosero intorno.
Damon si chinò su di lei: “Sei viva!” - le disse.
“Samuel è morto!” - disse Bonnie con l’assoluta certezza che ciò che aveva appena visto le era successo per davvero.
“E tu sei viva!” - ripetè Damon.
Per la prima volta da quando aveva riaperto gli occhi, Bonnie guardò Damon.
Sorrise, felice.
“L’hai fatto tu?” - gli chiese incredula.
Damon sorrise e le rispose soltanto: “Ti amo anch’io, streghetta!”.









NOTE:
Ciao a tutti!!!
Un grazie infinito per gli splendidi complimeti che mi avete fatto per lo scorso capitolo e per avermi evitato il linciaggio!!!
Ma mi serviva qualcosa di veramente forte per far svegliere l'intero Regno e quindi....la morte di Bonnie!!!
Comunque è davvero bello sapere che sono riuscita persino a commuovere qualcuna di voi, per questo...grazie!!!
Allora....spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!
Samuel è morto!!!
Lo so che vi aspettavate che lo uccidesse Damon, ma per un grande cattivo come lui che ci rompe le scatole da tre storie ho pensato che ci volesse una morte in grande stile così l'ho fatto praticamente uccidere dai suoi stessi alleati per aiutare proprio coloro che odiava più di qualsiasi altra cosa....mi è sembrato più giusto così e spero che vi piaccia!!!
Vi confesso che scrivere la morte di Samuel è stato triste, ma non fraintendetemi, non è stato triste perchè mi dispiaceva per lui, anzi....è stato triste perchè ho realizzato che la serie è davvero giunta alla fine.
Quando in una storia muore il cattivo si è sempre arrivati alla fine!!!
Vabbè...manca ancora un capitolo + l'epilogo!
Capirete che adesso le cose nel Regno sono parecchio disastrate quindi mi servirà un pò di spazio per mettere un pò d'ordine e poi credo che, dopo il discorso di Katie, anche Bonnie voglia dire la sua!!!
A giovedì....BACIONI...IOSNIO90!

   
 
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