Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio? Hermione Granger decisamente si.
Quella mattina era stato facile per la grifoncina lasciare il suo
letto. Le lezioni iniziavano dopo le lunghe vacanze e lei era pronta e
pimpante, contenta per questo nuovo secondo periodo.
Camminava così per i corridoi di Hogwart dirigendosi nella sala
grande e poter far colazione, ripassando mentalmente l’argomento
della prima lezione, pozioni. Forse la presenza dell’untuoso
professor Piton era l’unico neo nella sua felicità. Ma
andava bene così, perché quella era anche la lezione in
comune con i Serpeverde, e quindi con Draco. Non che ci potesse essere
chissà quale contatto, anche perché nessuno sapeva di
loro. Ma solo la sua presenza nella stessa classe era capace di farla
rasserenare.
Ancora non poteva credere quanto lo volesse, quanto lo desiderasse. Non
poteva immaginare così intenso ciò che provava. Il
viso di Hermione diventò subito rosso. Si portò le mani
al viso come per voler spegnere quel fuoco che le incendiava le guance
e sorrise.
Il biondino che l’era valsa quell’imbarazzo le era appena comparso davanti.
“Ma da dove è spuntato?” pensò Hermione.
Draco le sorrise, le prese la mano e la trascinò via. Qualche
corridoio di corsa, qualche svolta e si nascosero dietro una porta che
lei non aveva mai visto, in una stanza in cui lei non era mai entrata.
-Dove siamo?è buio-
-In una vecchia aula ormai in disuso. – Draco sfilò la sua bacchetta e disse- Lumos.
Una tenue luce scaturì illuminando di poco la stanza. Pochi
banchi, una vecchia lavagna e una cattedra ormai usurata. Le mani di
Draco le raggiunsero la vita e la strinsero mozzandole quasi il fiato.
-Ti sono mancato? – Le sussurrò baciando il collo della ragazza.
Hermione sospirò per l’effetto del suo tocco.
-Ho dormito malissimo. –confessò.
La risposta infervorò Draco continuando la sua discesa delle sue mani sulle sue cosce, spingendo leggermente il bacino.
-Perché non sei rimasto con me?
- Avevo una cosa da fare…
-Di notte?
-Si… -rispose Draco continuando a baciarla, accarezzandola, stringendola.
-Stai cercando di distrarmi?-
-Ci sto riuscendo?
-In parte sì. –ammise lei.
Finalmente le labbra di lui furono sulle sue. Non lasciando altro che l’eco delle loro parole.
Hermione portò le braccia intorno al suo collo alzandosi sulle punte per poterlo baciare meglio.
Dopo dei minuti interminabili, si separarono.
-Ho capito non vuoi dirmelo.
-A proposito di confessioni.
La ragazza cercò il suo sguardo per capire di cosa stesse parlando.
-A cosa ti riferisci?
- Al fatto che devo cercare una stanza per poterti baciare. –Il tono del serpeverde era molto duro.
-Draco- disse lei.
Lui sapeva cosa le stava chiedendo,ma volerla e non poterla sfiorare
era una tortura .E d essere torturato solo per non ferire i suoi
amichetti,non era una buona
ragione.
-Cosa vuoi che ti dica? –
-Che glielo dirai, ti ho già spiegato perché .
-Mi serve ancora un po’ di tempo.
-D’accordo, fino a stasera.
Esasperata da quella risposta, lo spostò da lei poggiandogli le mani al petto.
-Che intendi dire? – chiese allora scocciata.
-Quello che hai sentito.
-Altrimenti? – “la stava minacciando?” Adesso era
veramente infuriata.- lasciami- gli aveva
intimato.
Hermione lottò tra le sue braccia. ,ma lui non la mollò.
-Rischi di farti male. –le disse Draco.
Ma non bastò per fermarla.
-Ok allora. – Draco la lasciò stando ben attento che il contraccolpo non la facesse cadere all’indietro.
Strano, aveva fatto quello che lei gli chiedeva, ma perché adesso sentiva freddo lontano da lui?
Per non dare a vedere cosa stesse provando si scansò di un passo e si voltò di spalle.
-Devi rispettare i miei tempi.
-sai quanti giorni sono trascorsi? – le chiese allora il ragazzo.
Ventuno, erano ventuno giorni. “pensò Hermione".Ma non lo disse.
-So che lo sai… e ancora non ne hai parlato con nessuno.
-Ginny lo sa. –Si discolpò subito.
- A già la ragazza pel di carota lo sa, e quindi?posso
toccarti?posso prenderti per mano? Strapparti qualche bacio?camminarti
semplicemente accanto? - adesso anche lui era arrabbiato,
lo poteva sentire dalla sua voce.
Hermione non disse nulla, infilò la porta davanti a lei e
scappò dalla stanza. Non voleva affrontarlo perché lui
aveva ragione e correre via le era sembrata una buona idea.
E pensare che ancora fossero solo le otto e trenta del mattino.
Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio? Harry Potter sì, molti.
-Harry sei in ritardo. – Ginny sbraitò dalla sala comune.
-Lo so, lo so. – scese le scale velocemente con un braccio nel maglione mentre con l’altro abbottonava la camicia.
-andiamo Hermione è già uscita, mi ha detto che avete pozioni a prima ora. Piton non aspetta altro.
-Lo so, lo so.
-Lo hai già detto. – gli fece notare la rossa.
-Lo so...oh… - Harry infilò il maglione.
–Ginny vieni qua. -Le prese il viso tra le mani e le disse-Buon
giorno. –E la baciò.
Ginny si lasciò baciare. Finalmente come aveva tanto desiderato.
Harry si separò da lei- Hermione non mi ha aspettato? – chiese il ragazzo.
-Aveva fame… - mentì spudoratamente. Avrebbe mai potuto
dirgli “penso,si dovesse vedere con Draco. Si giusto lui
Malfoy… “
-Non ti sembra strana? In questi giorni non si è vista. –
-Strana? No… - disse allora Ginny. –è tardi.
–gli ricordò la grifoncina per cavarsi dagli impicci.
–Scappo- e così dicendo si volatilizzò.
Oltrepassò il dipinto della Signora Grassa e corse giù
per le scale. “Alle scale piace cambiare” erano state le
prime cose che aveva imparato lì ad Hogwart. E quelle,giusto
adesso avevano deciso di muoversi. Giusto mentre Harry le stava
oltrepassando.
Si ritrovò in un corridoio molto lungo,corse per non perdere
altro tempo,quando sentì delle voci. Se c’era qualcuno
forse potevano trovare una via di fuga insieme.
La voce veniva da dietro una porta.
-Devi rispettare i miei tempi.- Era la voce di Hermione. Stava per entrare,quando una seconda voce parlò.
-sai quanti giorni sono trascorsi? – E questa era una voce conosciuta.
-So che lo sai… e ancora non ne hai parlato con nessuno.
-Ginny lo sa. – Cosa c’entrava ginny?
- A già la ragazza pel di carota lo sa, e quindi?posso
toccarti?posso prenderti per mano? Strapparti qualche bacio?camminarti
semplicemente accanto?
Subito dopo la porta si spalancò Harry si buttò di
lato,nascondendosi dietro una colonna. Hermione corse nella parte
opposta a dove era nascosto lui. Non tentò di fermarla,era
troppo curioso di scoprire chi l’avesse fatta scappare,chi non
poteva tenerla per mano.
Un ragazzo,alto e biondo lasciò la stanza poco dopo. A Harry gli
si gelò il sangue. Draco Malfoy si stava guardando intorno e poi
continuò a camminare nella stessa direzione di Hermione.
Harry si sedette a terra e abbandonò la borsa con i libri
accanto a lui. Hermione,la sua migliore amica lo aveva tradito.
A forza si rialzò da quel pavimento duro e freddo e si diresse a lezione di pozioni,
-Potter sei in ritardo di dieci minuti ,dieci punti in meno per
Grifondoro,uno per ogni minuto- disse Piton mentre faceva comparire gli
ingredienti e il procedimento della pozione da preparare,ma Harry
stranamente non ebbe niente da obbiettare.
Harry si sedette e non alzò gli occhi dal suo calderone.
Hermione notò il suo comportamento ma lo collegò alla
stizza per i punti persi e il ragazzo sopravvissuto non le diede
neanche il tempo di tirargli su il morale che scappò via
dall'aula.
Avete mai desiderato rivivere
lo stesso giorno dal principio? Ginevra Wesley ancora non lo sapeva,ma
quello certamente sì.
-Brava signorina Wesley ,quindici punti in più per Grifondoro. -
esclamò la professoressa Mec Granit. Ginny sorrise contenta,era
riuscita finalmente a trasfigurare quel dannato bicchiere.
Se lì era meritati proprio quei punti,tanta fatica finalmente premiata.
Non voleva dirlo forte,ma da un poco di tempo a questa parte finalmente
si sentiva felice. Aveva paura a dirlo,perché si sa quando sei
felice la paura che qualcosa possa rovinare tutto è sempre alta.
Ma lei era raggiante,finalmente Harry la ricambiava e quei giorni insieme con lui erano stati meravigliosi.
L'ora di pranzo dopo un’estenuante mattinata era arrivata e Ginny
radunò le sue cose e si diresse nella sala Grande.
-Ciao Hermione- la salutò accomodandosi.
-Ciao Ginny. -
- Ehi che succede?- chiese subito allarmata dal tono dell'amica.
-Niente. - fece subito l'altra.
-Ho capito quando me ne vorrai parlare avvertimi.
Hermione si domandò come facesse Ginny a comprenderla
così bene. Sarà che si conoscevano da quando ancora non
sapeva come si baciavano i ragazzi?undici anni erano veramente pochi
per sapere certe cose.
Alzò lo sguardo dal suo piatto,dove una ciambella giaceva ormai dilaniata e iniziò- Abbiamo litigato.
-Questo lo avevo capito. Continua...
- Vuole che dica agli altri che stiamo insieme.
La rossa annuì- Posso capirlo.-
Hermione sussultò - Cosa? -
- Non ti arrabbiare con me, ma lui vuole semplicemente che tutti sappiano che stai con lui. Sono cose da uomini. -
-Non ti seguo.-
-C'è la fila dietro di lui,e vuole che sia ben chiaro con chi stai. E' geloso Hermione. - spiegò Ginny.
-Non può essere geloso,e poi non c'è nessuna fila. -
-Proviamo?- disse la rossa.-Chiedi a Nevil di passarti qualcosa. -
Per dimostrarle che non era come diceva lei fece come diceva.
-Nevil mi passeresti le patate?
- Certo Hermione subito. Senti ma vorresti studiar...-rispose quello,ma fu interrotto da Ginny.-Grazie Nevil-
-Erano per te? - chiese Nevil.
-Si ...
Nevil non disse più niente e poi continuò a parlare con Dean.
- Era solo gentilezza. -rispose Hermione.
-Bene allora continuiamo. Eccone un altro.
Michael Corner ,corvo nero camminava verso di loro.
-Chiedigli di un libro.- disse la rossa .
Ancora una volta obbedì.
- Ciao Michael hai finito con il libro di pozioni? -
-O ciao Hermione,sì,ma te lo ridò a una condizione: che
vieni con me sabato a Hosmede. - rispose quello sfrontato e
sorridendole come se volesse abbagliarla.
- O mi dispiace ma non posso, devo studiare. -rispose Hermione imbarazzata.
- ok,sarà per un ' altra volta.
-Certamente. - ma la grifoncina si pentì all'istante di aver
risposto a quella maniera. Non voleva dargli false speranze. Draco
l'avrebbe strangolata a questo punto.
- Dobbiamo continuare? - Chiese Ginny non appena il corvonero si allontanò dal loro tavolo.- Voltati. -le ordinò.
Hermione pensò che ormai non avesse più niente da perdere e si girò.
Cornac MecLigue la stava fissando e ammiccava verso di lei.
-O ti prego. -supplicò a quel punto.
- E poi,pensa se Harry o Ron lo venissero a sapere da altri. Sarebbe
meglio che glielo dicessi tu. A proposito dov'è Harry?
- Non so dove sia,ma oggi Piton l’ha trattato male e aveva un
diavolo per capelli. Comunque ho capito. Lo farò,anche
perché non voglio più litigare,me ne sono pentita subito.
Ma questo non glielo diremo mai.-
Hermione sorrise e Ginny altrettanto. Quest'ultima si alzò e
disse- Ma certo,non gli fa male stare un po’ sulle spine. Resta
sempre un furetto. Vado a cercare Harry.-
Dopo aver girato a zonzo per quasi tutto il castello Ginny trovò Harry nella guferia che accarezzava Edvige.
-Harry! - lo chiamò.
Ma quello non rispose.
Harry, che hai?-
A quella piccola domanda il ragazzo scoppiò.
-Che ho?lo vuoi sapere? Ho sentito due fidanzati che litigavano e sai chi erano?
Ginny non parlò mortificata dal tono di voce di Harry.
- Erano Draco Malfoy ed Hermione Grenger. La stessa Hermione Grenger
che mi ha sempre sostenuto,confessato tutto,con la quale ho condiviso
tutto. Lo stesso Draco Malfoy che ci ha sempre detestati,insultati.
Figlio di un uomo che ci ha quasi uccisi.
-Harry!- un sussurro di Ginny.
- E tu lo sapevi,lo sapevi e non mi hai detto niente. - Detto
ciò il ragazzo sopravvissuto le voltò le spalle per
rientrare nel castello lasciandola li.
Lo sapeva lei che non avrebbe dovuto confessare che era felice. Ma non gli avrebbe permesso di andarsene.
-Harry -gridò- non spettava a me dirtelo e non tocca a noi
giudicare. Ti senti tradito e lo capisco ma non puoi reagire
così. E poi Harry lei è la mia migliore amica,ci saranno
sempre dei segreti tra noi.
- Come dovrei reagire ,sentiamo. Tu sei la mia ragazza,non ci dovrebbero essere segreti tra noi-
-e infatti io non ti nascondo nulla di me,ma ciò che Hermione mi confida resta tra me e lei. -
-Cosa dovrei fare? - disse Harry indispettito.
-Lasciala spiegare! - continuò ginny.
-Adesso ho solo voglia di stare solo. - e questa volta se ne andò.
Ginny era spiazzata,sapeva che non l'avrebbe presa bene,ma quella le
sembrava veramente una reazione esagerata. Se l'era presa non solo con
Hermione,ma anche con lei. Non l'aveva ascoltata. Scese di corsa le
scale piangendo. Aveva giurato di non piangere più per harry ma
quel ragazzo sembrava non essere capace per quanto lo amasse di non
ferirla e lei piangeva non per il dolore ,ma perché non voleva
più cedere.
Scappava alla confusione, cercando di raggiungere il suo dormitorio, la
sua stanza,il suo letto per potersi così sfogare. Continuava a
correre,finché non si sentì afferrare per un braccio,si
voltò così di scatto.
-Ginny che succede? - Hermione le stringeva il polso.
- oh Hermione. - disse buttandosi sopra di lei.- Harry sa di te e di
Draco e si è arrabbiato con te per averlo tradito e con me per
averlo tenuto allo scuro.-
Hermione strinse l'amica e impallidì. Harry sapeva.
-Scusami ginny,non dovevo coinvolgerti.-
Ginny alzò il capo - è solo uno stupido,non sentirti in colpa. -
Hermione fissò il volto dell'amica e le sorrise. Eccola
lì la sua Ginny,forte anche quando debole. Lo sguardo della
rossa volò alle spalle di Hermione e impallidì,ciò
che portò anche Hermione a voltarsi.
Avete mai desiderato rivivere lo stesso giorno dal principio?Draco Malfoy avrebbe avuto una lista lunghissima.
- A già la ragazza pel di carota lo sa, e quindi?posso
toccarti?posso prenderti per mano? Strapparti qualche bacio?camminarti
semplicemente accanto? - Draco era la furia in persona.
Perché Hermione non capiva il suo desiderio di viverle accanto
nella normalità,come due ragazzi semplici,non mezzosangue e
purosangue. Come due ragazzi che si amano.
Lei se ne era andata e lo aveva lasciato lì a guardarsi intorno
e a combattere con l'istinto di correrle dietro. Ma non lo avrebbe
fatto. Perché non sarebbe servito a niente,perché non lo
avrebbe ascoltato,perché l'avrebbe aggredita e poi perché
era dannatamente orgoglioso.
Uscì da quell'aula e si recò a lezione di pozioni,non che
rischiasse qualcosa,altronde avere per padrino il professore doveva pur
valere qualcosa e poi Piton piuttosto avrebbe tolto più punti ai
buoni grifondoro.
Entrò nell'aula e sentì di nuovo quella spiacevole
sensazione che da ventuno giorni a questa parte non provava più.
Hermione lo ignorava. Era arrabbiata lo sapeva,ma anche lui lo era e
non avrebbe ceduto molto presto. A costo di spezzarsi la schiena,ma non
avrebbe ceduto,questa volta no. Non le avrebbe permesso di nascondersi.
Le ore passarono in fretta,ma mai tanto in fretta da non permettergli
di logorarsi il fegato a vederla lì e non poterla toccare,quando
avrebbe voluto tanto scuoterla per bene e poi baciarla fino allo
sfinimento. Solo un piccolo diversivo fornitogli da Potter che perdeva
punti. Ma aveva altro cui pensare che a quel ragazzo e le sue sventure.
Anche lui era scuro in faccia e stranamente non aveva protestato con la
mezzosangue per quell'ingiustizia.
Dopo due ore estenuanti con la Sprite nelle serre poteva rivederla
anche se da lontano. Si accomodò al suo tavolo e come al solito
la scrutava. Parlottava con la rossa. A Draco piacque pensare che
parlassero di lui. Quel pensiero lo cullò,fino a farlo sorridere.
- La tua bella neanche ti guarda e tu sorridi? -
- Ciao anche a te Blaise. -disse Draco.
- Essere così sarcastici non ti servirà. -
Il biondo ragazzo alzò le spalle come per dire pensa quello che
credi e continuò a guardare la sua bella,come la chiamava Zabini.
-Ma che fa parla con Paciok? pensavo che nessuno parlasse con lui. - Si lasciò sfuggire Blaise.
Draco osservò meglio Hermione parlò con quella sottospecie di cosa e lui le passò un vassoio.
-Bene bene,le cose si fanno interessanti. - ancora un commento e il moro sarebbe stato sicuramente schiantato.
Michael Corner si era fermato al davanti a lei e sorrideva,imbarazzata ma sorrideva. Ma cosa stava succedendo?
Guardò ancora e vide Cornac MecLigue che ammiccava verso di lei.
Draco scattò in piedi ma il braccio di Blaise lo costrinse a risedersi.
- Che diavolo vuoi fare? farti espellere? - Zabini era più alto
di lui ma nonostante ciò dovette impiegare molta forza per
trattenerlo.
-Lasciami -
-Calmati, vieni usciamo. - sempre nella sua morsa lo spinse via dalla
sala grande. Il biondo se lo scrollò di dosso appena fuori.
- Vatti a fare una passeggiata.- gli suggerì l'amico.
E quello senza rispondere iniziò a camminare velocemente nel
corridoio senza sapere bene dove stesse andando. Aveva deciso per caso
di farlo impazzire? Ci stava andando vicino. Non solo lo ignorava ma
anche civettava con altri. Perchè lui aveva visto bene ,
civettava.
-Draco. - una voce femminile lo chiamò. Ma non si fermò.
-Aspettami, che hai? - figurarsi se avrebbe risposto.
-Ok camminiamo. - E la ragazza riuscita ad affiancarlo tacque.
Ancora lui non disse nulla,osservò per un attimo la ragazza e
notò che aveva il fiatone,così si fermò.
-Meno male mi stava venendo un infarto. - commentò la ragazza.
-Eveline,perché mi hai seguito?- le chiese.
- Sembravi avessi bisogno di parlare con qualcuno.- disse quella.
Draco strinse gli occhi per scrutarla e le parve sincera. Si
guardò in torno erano in qualche corridoio,tanta la furia che
non sapeva dove questa l'avesse portata.
-Allora mi dici che c'è?-
-niente-
-Non avevo dubbi-lo punzecchiò Eveline.
-D'accordo ho visto qualcosa che mi ha dato molto fastidio.
-Adesso è tutto chiaro. - lo prese in giro quella.-Riguarda Hermione? -
- Si - ammise finalmente.
-è per quello che mi hai raccontato ieri sera? - chiese allora.
- Si-
-Sta tranquillo Draco,ti ama,me lo hai detto tu.Troverà il
coraggio di parlarne ai suoi amici. Non avere paura. - provò a
rincuorarlo lei.
- Io non ho paura. - rispose prontamente lui.
La biondissima ragazza alzò gli occhi al cielo - Certo che ne
hai,di perderla. E poi avere paura è normale. Tutti abbiamo
paura. Io più di tutti.-
Draco osservò gli occhi della ragazza diventare lucidi e questo lo spinse ad abbracciarla.
-Non devi avere paura,ci siamo noi a proteggerti,non può farti niente.- cercò di rassicurarla.
La strinse ancora un po’, e poi la lasciò andare. Lei gli sorrise- Grazie-
Ma qualcosa turbò la serenità di quel momento. Poco
lontano da loro Ginny Wesley ed Hermione Granger parlavano.
Finchè la rossa vide Draco Malfoy abbracciare una ragazza.
Hermione si voltò per capire cosa avesse catturato l'attenzione
della sua amica e per una volta nella sua vita desiderò di poter
scomparire.
Il suo ragazzo abbracciava Eveline.La abbracciava come aveva
abbracciato lei. Guardò fino a quando non le fu troppo e poi
scappò.
- Hermione- questa volta Draco le corse dietro, questa volta non c'era
spazio per il suo stupido orgoglio,doveva spiegargli. Era soltanto un
grande fraintendimento.
Angolo scrittrice:
Eccomi qui...Con un capitolo come si deve...Bello lungo...Prima le belle notizie. HO SUPERATO L'ESAME. Vi ringrazio per aver scritto tutti quegli in bocca a lupi,ho detto a tutte CREPI. aahahahah....
Adesso passiamo al capitolo,spero che vi sia piaciuto,è un pochino complicato,ma credo abbastanza discorsivo,non penso dia problemi di comprensione. Aspetto di leggere le vostre recensioni Bacini Mapi.
Risposta recensioni:
Barbarak:Eccola qui la vita reale,le ansie e le gelosie.Resisti non passerà molto tempo,Draco sarà costretto a parlare e svelarsi altrimenti potrebbe perderla. Grazie mille sei sempre molto carina,baci.
Nikky97: Benvenuta.Non sai che gioia leggere la tua recensione,spero non sia l'ultima, far sognare è proprio il mio obbiettivo,mi fa piacere che tu li abbia capiti e apprezzati.Mi lunsinghi con tutti questi complimenti. Bacio Mapi.
Aladoni:Grazie dell'incoraggiamento,spero che continuerai a leggere e commentare. Benvenuta anche a te:D
Angy:Lo so era proprio corto. Ma di più non potevo fare per via dell'esame e dello scarso tempo che mi ritrovavo.Con questo capitolo sono perdonata?