Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: IsaMarie    17/02/2011    20 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP. 72 Buongiorno a tutte!
Allora?! Passato bene San Valentino? Speriamo per voi di sì!
Bene, è giunto il momento di andare a recuperare i Jalice nella casa al mare!
Un bacione e grazie a tutte le lettrici che ci seguono!

BUONA LETTURA DA MANU E SARA!


CAPITOLO 72


Finalmente tutti felici!


Pov Bella


Ero seduta sui sedili posteriori della jeep di Jake, stretta tra le braccia del mio angelo meraviglioso. Davanti c’erano Jake e Leah mentre nell’altra auto Emmett e Rose. I due furbi piccioncini, con mal celata indifferenza, avevano praticamente costretto me ed Edward a salire sull’auto di Jake, in modo (ne eravamo tutti certi!) da potersi fare qualche coccola poco casta, belli indisturbati durante tutto il viaggio. Speravamo solo che Emmett riuscisse a rimanere concentrato sulla guida!
Il tragitto per fortuna era stato abbastanza tranquillo: le strade ormai erano piuttosto pulite, la tempesta si era placata e l’allegro, continuo chiacchiericcio di Leah e Jake, ci teneva compagnia.
Edward si era posizionato con la schiena appoggiata alla portiera, una gamba distesa lunga sui sedili e l’altra a terra, di modo da farmi sistemare in mezzo alle sue gambe, tra le sue possenti braccia, con la mia schiena completamente abbandonata al suo petto muscoloso, profumato e caldo.
Lungo tutto il percorso, mentre la playlist preferita di Jake risuonava nell’abitacolo dell’auto, mi ero goduta le stupende carezze di Edward, che man mano si erano trasformate, diventando sempre più audaci e imprudenti… praticamente non era riuscito, nemmeno per un attimo, a tenere le mani a posto!
Non aveva fatto altro che stuzzicarmi in ogni modo e maniera, pur sapendo che non eravamo soli… in quel preciso momento, mi aveva spostato i capelli su una spalla, dedicando mille attenzioni alla porzione di collo rimasta scoperta, al mio orecchio e alla mandibola, con quelle sue labbra carnose e calde che mi facevano ricoprire di brividi dalla testa ai piedi. Baciava, lambiva e mordicchiava il mio viso, facendomi contrarre lo stomaco dal desiderio che stava scatenando…
Dio, quanto avrei voluto far sparire tutti all’istante!
Ero molto accaldata, tutta un fuoco, ma cercavo comunque di calmare i miei bollori e di mantenere un minimo di controllo, ben sapendo che non potevo lasciarmi assolutamente andare, neanche al più piccolo sospiro o gemito se non volevo attirare l’attenzione dei nostri amici… la musica era ad un volume non molto elevato…
Edward, perfetto diavolo tentatore, assolutamente consapevole della profonda eccitazione che i suoi tocchi stavano scatenando in me, stava rincarando la dose, imperterrito e con una certa sensualissima spavalderia: aveva appena infilato una mano sotto il maglione, andando a stuzzicarmi una rotondità, pizzicando la mia punta già inturgidita, attraverso il pizzo del reggiseno e facendomi sussultare all’improvviso e causandomi un visibile inarcamento della schiena…
Sembrava quasi che dopo il rovente exploit della sera precedente, avesse deciso di lasciar perdere tutto il ferreo autocontrollo che lo aveva caratterizzato finora… e avesse deciso di farmi morire dal desiderio!
Ok, d’accordo… me l’ero cercata la sera prima, e ne ero stata anche parecchio soddisfatta, ci mancherebbe… ma non poteva provocarmi in quel modo, così dannatamente spudorato!
Una parte di me desiderava che lui la smettesse, perché se mai quei due pettegoloni di Leah e Jake ci avessero scoperto, conoscendoli, mi avrebbero fatta morire di vergogna per un bel po’ di tempo, tirando fuori questa storiella piccante ogni volta che se ne sarebbe ripresentata l’occasione…
Ma allo stesso tempo l’altra parte di me non faceva nulla per farlo desistere, perché non volevo assolutamente interrompere quel gioco così erotico a cui ci eravamo abbandonati…
Ero una contraddizione vivente!
Decisi, allora, di fare in modo che questo suo ‘divertimento’ (che, a giudicare dai sorrisi innocenti e divertiti che mi riservava quando mi voltavo per fulminarlo con un’occhiataccia, gli piaceva proprio tanto) gli si ritorcesse contro… così da ripagarlo con la stessa moneta…
Mi spostai leggermente, fingendo indifferenza, e mi posizionai su un fianco, dando la schiena agli altri passeggeri, in modo da coprire ai loro occhi il corpo di Edward, o perlomeno la parte di lui che mi interessava di più!
Una mia mano iniziò un lento percorso dal suo viso, al suo petto muscoloso, al suo addome sodo e scolpito in quella sua fantastica tartaruga, fino a scendere maliziosa a premere sul cavallo dei suoi pantaloni, facendolo sobbalzare per la mia audacia.
Mi sorrise malizioso, scuotendo il capo e inarcando il sopracciglio in una chiara espressione scettica, come se non credesse che avrei davvero posseduto il coraggio di continuare quella sfida eccitante; ma ancora non aveva capito che ormai, con lui vicino, partivo letteralmente per la tangente e se poi mi provocava in quella maniera, la mia razionalità andava a farsi benedire!
Anche attraverso la ruvida stoffa dei jeans, potevo chiaramente sentire il suo membro terribilmente marmoreo e vigoroso; e quando iniziai ad accarezzarlo con un movimento deciso, lo vidi socchiudere gli occhi e abbandonare la testa sul finestrino, completamente rapito dal vortice del piacere. La mia mano si muoveva su e giù sullo stesso punto dei suoi pantaloni… come reazione al mio tocco audace e provocante, i suoi occhi si strinsero, il respiro divenne un singulto e la mascella si contrasse, probabilmente nel tentativo di non mugolare per l’intenso godimento.
Sorrisi compiaciuta ed orgogliosa di me stessa:  ora non faceva più tanto il furbetto! L’unico problema era che nemmeno io riuscivo più a trattenermi: oddio, avevo una voglia assurda di sentire con le mani e con la punta della lingua la consistenza liscia e calda della sua pelle… i muscoli guizzanti del suo torace, gli addominali scolpiti, la durezza della sua eccitazione…
Le mie dita, guidate dalla mia irruenza, si intrufolarono nel denim dei jeans e iniziarono a slacciargli i bottoni, con movimenti lentissimi e provocanti. Alla prima asola saltata, di colpo aprì gli occhi, sgranandoli, e la sua mano afferrò il mio polso con una presa ferrea, bloccando in tempo la mia lussuriosa bramosia.
Arrossii immediatamente e abbassai il capo, colpevole e imbarazzata. Ma cosa diavolo mi era saltato in mente?! A pochi centimetri da noi c’erano Leah e Jake… e avrebbero potuto voltarsi a chiederci qualcosa in qualsiasi momento! Oddio, Edward mi stava veramente facendo impazzire… in tutti i sensi!
Sentii il suo respiro affannato e poco dopo la sua mano mi accarezzò dolcemente una guancia e mi afferrò il mento, avvicinando i nostri visi.
-Bentornata, pantera sexy… ma sarà meglio che ti ritrasformi subito nella mia dolce gattina, o potresti passare dei guai… enormi guai! Perché, se continui così, ti garantisco che ti salto addosso! E ti giuro che da ieri notte non me ne frega niente di nessuno, né tantomeno di Jacob e di Leah!- mormorò roco al mio orecchio, riportando, senza farsi troppi problemi, la mia mano sul suo cavallo dei jeans e  facendomi fremere al solo pensiero di lui sfacciato e senza controllo…
All’improvviso si avventò sulle mie labbra e la sua lingua irruppe violenta nella mia bocca alla frenetica ricerca della mia; nel frattempo, con ingorda possessività, la sua mano teneva ferma la mia nuca per impedire che mi allontanassi da lui anche solo di qualche millimetro…
Ero soggiogata dalla sua irruenza, dominata dalla sua erotica fisicità: portai entrambe le mani sui suoi setosi, profumati capelli e ci lasciammo trascinare in un bacio colmo di accesa passione, che mi fece comprendere quanto fossero sincere le sue parole. Ci staccammo ansanti ed accaldati e gli sorrisi, ancora leggermente in imbarazzo, ma più infuocata di prima.
-Ok, farò la brava… scusa…- sussurrai e lui mi sorrise.
-Non ti scusare mai per questo tipo di iniziative, piccola… adoro la pantera tanto quanto la gattina!- mi rispose, portando una mia mano dalla sua testa nuovamente sulla sua erezione.
-Ehi, voi due! Ragazzi, se riusciste a staccarvi per almeno due nanosecondi, capireste che siamo arrivati!- esclamò Jake, facendoci sobbalzare e facendo scoppiare a ridere Leah.  Eravamo talmente assorti dal nostro gioco lascivo che entrambi avevamo allentato i freni inibitori… e non ci eravamo nemmeno accorti di aver imboccato il viale che entro pochi metri ci avrebbe portato di fronte alla villa.
Ci sedemmo composti sul sedile e diedi un’occhiata parecchio imbarazzata al mio migliore amico attraverso lo specchietto retrovisore. Cavoli! Si erano accorti dei nostri strani movimenti! Di tutti! Ma lui mi sorrise e mi fece l’occhiolino, per rassicurarmi.
Appena la vista della villa si stagliò davanti a noi,  improvvisamente l’ansia e la paura mi assalirono. Edward mi strinse la mano in un gesto di conforto, ma sapevo che anche lui provava le mie stesse sensazioni… temeva che il nostro piano non avesse funzionato e iniziava ad agitarsi.
-Chissà se saranno ancora vivi? Soprattutto Jasper!- scherzò Leah.
-Leah!- la rimproverai.
-Bè, che ho detto?! Quel piccolo uragano sarebbe anche capace di risucchiare tuo fratello in un sol boccone!- continuò canzonatoria.
-E’ vero!- le diede man forte il suo fidanzato. Scossi la testa esasperata, mentre Edward sghignazzava.
-Voi due siete fatti uno per l’altra! Mai una volta seri, vero?!- li redarguii ancora. Non riuscivo proprio a rilassarmi e a trovare un buon motivo per ridere. La mia ansia mi aveva ormai stretto lo stomaco e un malessere si era diffuso in tutto il mio corpo.
-Uffa, Bells! Che palle! Rilassati, vedrai che stanno bene! Meglio di noi!- si lamentò Jake.
-Ehi, calma! Lasciate un po’ in pace la mia stellina! Specialmente tu, Jake!- si intromise Edward, abbracciandomi stretta.
-Sì, sì! Tu dalle anche corda, così potrebbe sprofondare nell’ansia più nera!- battibeccò Jake. L’auto si fermò proprio davanti all’ingresso principale e quella di Emmett e Rose, subito dietro la nostra.
-Ora, dateci un taglio e scendiamo!- li sgridai. Ci infilammo le giacche e scendemmo dall’auto. Subito le braccia di Edward mi avvolsero e mi strinsero al suo largo torace protettivo.
-Cucciola, stai tranquilla… vedrai che sarà andato tutto bene…- cercò di rassicurarmi, con scarso successo, il mio angelo. Cercai con lo sguardo Rose e lei ricambiò la mia occhiata preoccupata: era in ansia come me; anche Emm mi sembrava piuttosto nervoso.
-Che si fa ragazzi? Entriamo con la chiave o suoniamo? Non vorrei trovarmi di fronte… ehm, certe scene! Sai com’è Bellina, per quanto voglia bene al tuo fratellone, se dovessi assistere a… vabbè, hai capito… praticamente l’istinto sarebbe quello di rompergli tutte le ossa! Quindi…- tuonò falsamente allegro, Emmett.
-Deficiente!- lo apostrofò Leah, tirandogli un pugno sul braccio, facendolo però scoppiare a ridere.
-Sentite ragazzi… apriamo con la chiave, ma cerchiamo di fare molto rumore, in modo da palesare la nostra presenza… può anche darsi che abbiano già udito le auto arrivare…- Rosalie concluse quell’insulsa conversazione.
Ci avvicinammo all’uscio e proprio mentre stavo per infilare la chiave nella serratura, la porta si spalancò e ci ritrovammo di fronte ad una Alice a dir poco furiosa! Oh merda!
Sbiancai all’improvviso e a giudicare dai volti di chi mi circondava, la reazione era stata simile in ognuno di noi. Eravamo tutti ammutoliti, mentre lei continuava a fissarci veramente arrabbiata: si poteva quasi scorgere del fumo uscire dalla sua testolina.
A braccia incrociate sul petto, si spostò di lato per farci passare e, in religioso silenzio, sfilammo mesti e zitti ad uno ad uno di fianco a lei, per avviarci in salone. Appena varcammo la soglia della stanza, lo sguardo incupito e duro di mio fratello ci investì ed io, d’istinto, mi diressi tremante verso di lui. Una sua mano, alzata all’improvviso, mi fece gelare sul posto… non voleva nemmeno che mi avvicinassi!
Dio, che cosa avevamo combinato?! Perché eravamo stati così certi che le cose tra quei due si potessero sistemare?! Che stupidi presuntuosi!
-Sedetevi!- tuonò mio fratello, posizionandosi di fronte a tutti noi. Lo raggiunse anche Alice, che cominciò la sua solenne sfuriata...
-Ma come vi siete permessi di lasciarci qui, isolati?! Ma dico io! Cosa diavolo vi è venuto in mente?!- ci sbraitò contro, con la forza di un mini tornado.
-Scusate, ma… noi credevamo…- provò a spiegare Edward, nervoso come poche volte l’avevo visto, con le mani che passavano e ripassavano nei suoi capelli, già perfettamente spettinati senza bisogno di un ulteriore intervento da parte sua.
-Cosa?! Cosa credevate, Edward?! Eh? Che magicamente avremmo ripreso a parlarci civilmente?! O che smettessi di odiarlo… o, ancora meglio, che tra di noi all’improvviso potessero scoppiare l’amore e la passione?!- gli urlò, come una furia. Dio, era incavolata nera!
 -Ci avete fatto passare due giorni d’inferno, Bells! Mi hai veramente deluso! Ero stato chiaro sulle mie intenzioni, con te! E io, come uno stupido, mi sono fidato di te, mi sono fidato della mia gemella! Ero convinto che almeno tu, mi avessi compreso e avresti rispettato la mia decisione! Ma nossignore! Dovevi per forza cercare di giocare a Cupido anche con noi, vero?! Ma chi sei? Non ti riconosco più!- mi rimproverò gravemente mio fratello, interrompendo perfino la sfuriata di Alice.
Sentii immediatamente gli occhi pizzicarmi e le abbondanti lacrime premevano per uscire. Oddio, aveva pienamente ragione lui! Chi mi credevo di essere? Giocare con i sentimenti degli altri… come avevo potuto? Perché diavolo non mi ero limitata a stargli vicino e soddisfare la sua preghiera di venire lasciato in pace? Perché dovevo sempre strafare?
Edward, come un cavaliere senza paura, si alzò di scatto e gli si parò davanti, completamente irrigidito e le braccia lungo i fianchi con i pugni stretti. Trattenni il fiato. Maledizione, non volevo che adesso litigassero per causa mia…
-Jasper! Ora basta! Sono sempre rimasto fuori dalle vostre discussioni, perché mi sembrava giusto così. Ma vedi di darti una calmata e non ti rivolgere mai più in quel modo a Bella… o non rispondo più di me, te lo assicuro! Non è stata una sua idea esclusiva, anzi… per vostra informazione ci siamo dentro tutti! E comunque l’abbiamo fatto solo perché vi vogliamo bene e volevamo darvi una mano! L’abbiano fatto con le nostre migliori intenzioni e sinceramente speravamo di potervi essere d’aiuto sul serio!- esclamò amaramente Edward, facendomi preoccupare per la sua intromissione.
Jasper, dapprima sorpreso per la veemente reazione di Edward, ora aveva assunto un cipiglio scuro, che non presagiva nulla di buono... Una sola parola sbagliata ancora e sarebbe scoppiata una violenta lite tra le due persone che amavo di più al mondo…
Ma prima che io potessi pensare di intervenire, ci pensò Alice, frapponendosi tra i due.
-Edward, siediti, ora! Non abbiamo ancora finito di parlare e dopo il casino che avete combinato, dovrete ascoltarci fino in fondo! Ce lo dovete!- gli ordinò, spingendo Edward verso il divano. Lui, triste e scuro in volto, sospirò rumorosamente e si sedette di nuovo vicino a me, abbracciandomi. Gli ero grata: per il suo gesto e per le sue parole… un’ennesima dimostrazione del suo intenso sentimento per me. Gli sorrisi e intrecciai le nostre mani.
-Per una volta tanto sono d’accordo con quella!- esclamò Jazz, indicando Alice con un cenno del capo. Sobbalzai. Oh no! L’aveva chiamata ‘quella’… oddio, quei due testoni nemmeno per nome si chiamavano…
-E sapete su cos’altro siamo d’accordo io e lei?- ci chiese ancora, alzando un sopracciglio. Nessuno fece in tempo a rispondere o a muovere un muscolo, che Jazz, in un movimento fulmineo, si posizionò dietro Alice, abbracciandola e i due si aprirono in un sorriso radioso.
-Che amo questa meravigliosa creatura! La amo più della mia vita e non potrei mai più vivere senza di lei!- esclamò trionfante e colmo di gioia, mentre tutti noi ci eravamo trasformati in delle grottesche statue, esterrefatti, con gli occhi fuori dalle orbite e con le bocche spalancate.
-E io non posso vivere senza di te, tesoro mio!- cinguettò Alice e si lasciarono andare ad un bacio intenso e mozzafiato, che di casto aveva ben poco. Ma… ma… eravamo tutti in trance? Eravamo rimasti vittime di una visione collettiva? Avevamo tanto sperato nella loro riappacificazione e nel loro innamoramento che ora ce lo stavamo vivendo come la scena clou di una commedia romantica?
Non capivo più nulla…
Qualche istante perché i nostri cervelli elaborassero il tutto, e contemporaneamente ci alzammo tutti dal divano, gridando esultanti. Oddio, allora era tutto vero! Il piano aveva funzionato! Si erano parlati, chiariti, innamorati!! Dio, che gioia immensa!
In un attimo li circondammo ed io mi buttai tra le braccia di mio fratello che mi sollevò e mi fece roteare per la stanza, con un sorriso che non scorgevo sul suo viso da tantissimo tempo e un’espressione così beata, serena ed appagata che era contagiosa.
Ero talmente raggiante per loro, che calde lacrime avevano iniziato a scendermi sul viso per l’enorme felicità. Lo strinsi in un abbraccio infinito. Dio, quanto gli volevo bene! Incredibile: il mio fratellone innamorato… e Alice lo ricambiava! Lo sapevo io! Il mio Jazz aveva sofferto talmente tanto… ora se la meritava tutta quella gioia, se la meritava davvero!
Dopo qualche attimo ci staccammo e lui prese ad asciugarmi le guance.
-Queste non servono oggi… lasciale ai momenti tristi!- mi rimproverò fraternamente con dolcezza. Annuii, incapace di proferire una sillaba per l’eccessiva emozione. -Grazie, di tutto, sorellina!- sussurrò infine con un ultimo, caldo abbraccio.
-Ma quanto siete stronzi, però?! Ci avete fatto prendere un colpo!- esclamò Jake, interrompendo quel momento così intenso e facendoci scoppiare tutti a ridere.
Andai da Alice, letteralmente sovrastata dai suoi fratelli, che non finivano più di abbracciarla e mi feci spazio per andare a strapazzarla un po’ anch’io. Il suo viso era la chiara espressione della felicità che regnava nel suo cuore e quello di tutti noi, rispecchiava il loro giubilo.
-Oh Alice! Sono così contenta per te, per lui… per voi!- mi congratulai, abbracciandola. Ricambiò il mio gesto con tanto vigore, che capii ulteriormente quanto tutto quello che avevamo architettato, fosse andato a buon fine.
-Grazie, Bella! Non avremo mai abbastanza parole per esprimere la nostra sconfinata gratitudine per tutti voi! Sono stata proprio una stupida a non darvi retta subito, ragazze mie!- ci confessò Alice, rivolta a me e Rose, che intanto si era avvicinata dopo aver abbracciato Jasper.
-L’importante è che tutto si sia risolto per il meglio!- la rassicurò Rose. Spuntò anche Leah, che subito si rivolse ad Alice con un atteggiamento cospiratorio.
-Ehi, non vale… io sono rimasta indietro con i pettegolezzi! Ho deciso! In auto ci divideremo, femmine e maschi, così tu, Alice, potrai raccontarci tutto nei minimi particolari!- le sussurrò; quella ragazza era l’incarnazione della curiosità! Ma in quel lieto caso come darle torto? D’accordo, il desiderio di sapere, ma con dei precisi confini…
-Bè, non proprio tutti tutti i particolari!- mi intromisi immediatamente, cercando di porre dei limiti chiari e netti. Non avevo nessuna intenzione di ascoltare certi dettagli intimi di mio fratello!
-Eh no! Io non sono sorella di nessuno e voglio sapere tutto! E poi mi sono sempre immaginata Jazz molto, molto passionale e finalmente ho un’amica che mi può dare qualche informazione più che sicura- si lamentò subito. Dio, era una causa persa! Scossi il capo e mi allontanai da quella scomoda conversazione per avvicinarmi al mio amore; si era messo in disparte a telefonare.
-Sì, mamma! Davvero, non preoccupatevi più! Sono più innamorati che mai, anche se ci hanno fatto un bello scherzetto! Poi ti racconto… sì, saluta Charlie, ci vediamo per cena… ti voglio bene, mammina- lo sentii dire. Quel ragazzo era di una dolcezza infinita. Presa com’ero da tutta quell’euforia, non avevo nemmeno pensato che a casa Esme e papà erano forse ancora più in ansia di noi, aspettando notizie. Ma lui aveva subito pensato ad avvertirli… che cuore grande e generoso che aveva!
Lo raggiunsi e lo abbracciai più forte che potevo; in risposta lui mi prese per i fianchi, mi sollevò all’altezza del suo viso e mi diede uno dei suoi mitici baci mozzafiato, che mi facevano sempre girare la testa e cedere le gambe.
Non appena appoggiò le sue labbra carnose sulle mie, il mio cuore, il mio corpo e la mia mente partirono per mondi lontani… lentamente mi fece riappoggiare i piedi sul pavimento, e così le sue mani furono libere di accarezzarmi il collo, il viso e la schiena, regalandomi una serie di intensi brividi lungo la colonna vertebrale…
Il suo fragrante e intenso odore virile mi stava inebriando, mentre la sua lingua, esigente e possessiva, era impaziente di ricominciare un’umida e dolce danza con la mia; e quando le nostre bocche diventarono una cosa sola, le mie mani artigliarono la sua morbida chioma per aggrapparmi a lui il più possibile. Dio, quanto l’amavo!
Ci staccammo ansanti e senza fiato, quando sentimmo qualcuno schiarirsi la voce.
-Ehm… ragazzi! Scusate, non volevo interrompervi, ma vorrei scusarmi per il battibecco di prima, Edward- si intromise mio fratello. Edward si staccò da me e lo abbracciò felice.
-Non importa, Jazz, figurati… anzi, scusami tu per la mia eccessiva reazione… ma non volevo che Bella ne facesse le spese per tutti, perché stavolta non è stata sua l’idea- gli rispose, ormai tranquillo.
-Allora… chi dobbiamo ringraziare?- ci chiese Alice, mentre l’attenzione di tutti si era calamitata su Edward e Jasper. Probabilmente erano rimasti un po’ sorpresi anche gli altri per la loro discussione di poco prima, visto che i due erano sempre andati d’amore e d’accordo!
-Bè, folletta mia… a dirla tutta… è stata un’idea della mamma, partita però da una sibillina frase di Charlie- spiegò loro Emmett.
-Wow! Addirittura!- esclamò Jazz.
-Già, incredibile! Mamma e Charlie… - aggiunse Alice, visibilmente sorpresa come mio fratello. -Sapevamo che c’era anche il loro zampino, ma non immaginavamo di certo che fossero le diaboliche menti di un simile progetto! Certo che come agenti segreti avreste un futuro assicurato! Siete riusciti ad architettare un piano a dir poco perfetto e avete fatto combaciare ogni più piccolo dettaglio- si complimentò il folletto, ridendo e andando ad abbracciare mio fratello, che la strinse immediatamente a sé, fissandola con uno sguardo palesemente innamorato.
Per un istante rimanemmo tutti incantati da quella visione, ma poi ci pensò il solito Jake a riportarci con i piedi per terra.
-Ragazzi, ora che è tutto risolto, perché non ravviviamo un po’ il pomeriggio?- ci domandò strofinando i palmi uno sull’altro. Lo conoscevo come le mie tasche e sapevo cosa stava tramando… lo vedevo chiaramente fremere al solo pensiero!
-Eddai, Jake! Siamo grandicelli ormai!- finsi di lamentarmi. In effetti anche io non vedevo l’ora di scaricare un po’ tutta la tensione accumulata con un’epica battaglia.
-Non si è mai troppo cresciuti per una guerra… con le palle di neve!- esclamò Rosalie, capendo anche lei a cosa ci riferivamo.
-Evvai! E’ una vita che non giochiamo con la neve, vero Edward?- si entusiasmò Emmett, seguito da tutti gli altri.
Così ci vestimmo  a dovere e ci recammo in spiaggia, dove iniziammo a giocare e a divertirci come bambini piccoli, ormai completamente sereni. Era quella la felicità più autentica!


ANTEPRIMA CAPITOLO 73

Scendemmo dall’auto ed io, con gesto perentorio, la presi in braccio, nonostante le sue deboli proteste; e la portai immediatamente in casa. Appena entrammo, la mamma ci corse subito incontro, andando ad abbracciare Alice e Jasper, e dopo qualche secondo spuntò anche Charlie.
Ma la loro attenzione venne subito calamitata da Bella in braccio a me.
-Oddio, Bella! Non dirmi che ti sei fatta di nuovo male?- si angustiò Charlie, facendo scoppiare a ridere gli altri, per il suo non tanto velato riferimento al suo equilibrio precario. Chissà quante volte Jasper o Jacob l’avevano riportata a casa in quelle condizioni, magari per qualche distorsione…
Ma nonostante le immagini divertenti delle sue numerose cadute rovinose che mi aveva raccontato lei stessa, io ero preoccupato e avevo poca voglia di ridere…  mi diressi in salone per adagiarla sul divano, mentre sentivo gli altri spiegare la situazione alla mamma. 


V
i ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara


Ecco alcuni blog di bravissime autrici che meritano una visita!


Il sorriso in una pagina
Mad about you
yara's mind
Nel mondo di Elisa e Yara
Les mots de Chloè
L'anima delle stelle
silviettafanfiction
A casa di Lisa
USADDICTED
L'angolo creativo
Lalayasha

Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


the dark side of the moon di barbara_f
Solo per un week-end di Isabella v (sara_g)
Rock my life  di Isabella v (sara_g)
Testa o Cuore? di Isabella v (sara_g)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life di elisa1975
NASTY GAME di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Un'altra opportunità  di eli777
Farfalle colorate di Stupid Lamb
A volte, il destino... ti sorprende di yara89
La principessa dei mari di  bellsmarie80
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
Il precettore di porporina
L'altra metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un destino di loulou72
Red Dazzling Passion di Miss Simy Pattinson

Relazioni nascoste di Aleuname
La duchessa di essebi
Day by day... but? di _Betty_
La Donna del Re Supremo di Lalayasha

Ricominciare da zero di  yara89
Sogni Proibiti di  
Lele Cullen 
The Masquerade di Shona
   
 
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: IsaMarie