Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: IsaMarie    21/02/2011    23 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 73 Buongiorno e buon inizio settimana!
Finalmente tutte le nostre coppiette tornano a casa, felici e contente!
Questo sarà un capitolo di passaggio, scusateci se non vi sembrerà molto interessante, ma ci vogliono anche questi!
Grazie come sempre a tutte coloro che ci seguono!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!


CAPITOLO 73


Piccolo inconveniente


Pov Edward


Eravamo ormai tornati a Forks e entro pochi minuti saremmo stati davanti a casa. Avevamo lasciato Jake e Leah al bivio per La Push e noi ci eravamo stipati tutti come sardine nell’auto di Emmett.
Il pomeriggio era trascorso sereno e ci eravamo divertiti come pazzi a giocare con la neve. Ci eravamo divisi in due squadre, naturalmente maschi contro femmine!
Il nostro ferito orgoglio virile reclamava a gran voce la vendetta, e ognuno di noi aveva preso di mira la propria ragazza. Nemmeno a dirlo, stavolta, avevamo stravinto alla grande… donne distrutte!
Ah, che soddisfazione!
E in quel modo ci eravamo presi la rivincita tanto agognata per le amare sconfitte del giorno precedente! Le avevamo riempite di neve da capo a piedi, mentre loro urlavano e ridevano a più non posso! Ci eravamo rotolati, spinti, abbracciati, baciati, felici come non mai.
Bella, poi, era veramente una frana, dato che aveva enormi difficoltà a stare in piedi… povera la mia cucciola: il suo già precario equilibrio sulle superfici piane, nella neve era ancora più minato e quindi si era trovata in netto svantaggio. Alla fine era quella che ci aveva rimesso più di tutte nella brigata, ma si era divertita da morire, subendo tutti i miei gelidi assalti senza mai prendersela o arrabbiarsi. Sapeva anche perdere, la piccola!
Quando poi eravamo rientrati in casa perché avevamo iniziato a sentire freddo, mi ero accorto subito che era malridotta: completamente gelata e bagnata, persino la maglia sotto la giacca, per non parlare dei pantaloni.
Le avevo consigliato di farsi una doccia calda per togliersi il freddo da dosso, e non solo di cambiarsi… avrei tanto voluto seguirla in bagno, ma quei cretini di mio fratello e di Jake mi avevano impedito di andare con lei, sostenendo che eravamo tutti lì per divertirci in compagnia e non per fare i maiali.
Avevo tentato di ribellarmi e di raggiungerla… il pensiero della sua sensuale prodezza, la sera precedente, non voleva assolutamente abbandonare la mia mente malata e continuavo a rivivere quegli erotici momenti come in un film senza fine… Cristo Santo, Bella mi aveva mandato in tilt!
Il mio già traballante autocontrollo aveva subito seri danni dopo quella licenziosa seratina… la mia ragazza aveva scoperchiato il vaso di Pandora e tutto l’impeto, il fuoco, la passione che avevo sempre faticosamente tentato di ingabbiare erano esplosi in una potente deflagrazione, lasciandomi in balia dei miei istinti più incontrollabili e sfrenati… percepivo il mio ardore cavalcare di nuovo libero come un mustang fiero e selvaggio…
Anche durante il viaggio dell’andata non ero riuscito a trattenermi e l’avevo stuzzicata in continuazione, godendo delle sue espressioni di piacere miste ad imbarazzo… anche se poi, alla fin fine, il giochino mi si era ritorto contro e dopo le sue sapienti carezze mi ero ritrovato con Super Cullen, sveglio, pulsante e terribilmente frustrato!
Pazienza, Edward! Ormai manca poco al vostro weekend… ancora due settimane e finalmente lei sarà tua, diventerà la tua donna!, mi ripetevo in continuazione, per tentare di domare i miei impulsi più animaleschi.
Dio, l’impresa era sempre più ardua, però!
Finita la doccia, Bella ci aveva poi raggiunto in cucina, dove le ragazze avevano preparato una favolosa cioccolata calda per tutti. Alla fine, verso le sei, eravamo partiti per tornare a casa.
Leah aveva guidato l’auto di Jake con tutte le ragazze a bordo, che (questione di vita o di morte, a loro parere) dovevano assolutamente spettegolare sul weekend di mia sorella e Jasper; invece noi maschi eravamo in auto con Emmett… a fare altrettanto!
Jazz ci aveva raccontato tutto quello che era successo, per filo e per segno, lasciandoci sbalorditi quando avevamo saputo della fuga di Alice sotto la pioggia battente, con conseguente caduta e svenimento; per non parlare poi del fatto che si era anche fatta male alla caviglia! Che testona!
Sapevamo che era una tipa tosta, cocciuta e dotata di un caratterino pepato, ma non pensavamo che potesse essere anche incosciente… nei prossimi giorni io e lei avremmo affrontato un serio discorsetto!
Per fortuna Jazz aveva tralasciato i dettagli intimi… anche se poi quel ficcanaso di Jake, aveva insistito talmente tanto per sapere se avessero fatto sesso che, alla fine, stremato dalle sue continue battutine e frecciatine, aveva confermato che più volte si erano lasciati travolgere dalla passione… assicurandoci che non aveva mai provato niente del genere... fare l’amore con Alice era stata l’esperienza più sublime della sua vita. Nonostante la sua consumata competenza in materia, le emozioni che avevano accompagnato ogni minimo gesto tra loro erano state talmente potenti da lasciarlo senza fiato.  Arrivato a questo punto io e Emm l’avevamo bloccato, intimandogli di non scendere in ulteriori, sconci dettagli.
Non mi faceva per niente piacere immaginare la mia tenera sorellina in quel tipo di attività; ma ero ugualmente felice per loro e specialmente per lei che non avevo mai visto così innamorata nemmeno con quello stronzo con cui stava prima. L’avevo osservata con attenzione quel pomeriggio, quando eravamo rientrati in casa; e avevo notato che, quando si rivolgeva a Jasper, sembrava completamente diversa dalla solita Alice… il suo tono di voce diventava una cucchiaiata di miele e sembrava persino timida e imbarazzata in alcuni momenti. Più volte lo avevo sentito farle qualche complimento o sussurrarle che l’amava, e quello che più mi aveva sorpreso era stato vederla arrossire compiaciuta. Era dolcissima e la luce che le illuminava il viso e gli occhi la rendeva più splendente e radiosa che mai.
Però, da un’altra parte, mentre Jazz ci spiegava cosa aveva provato, e vedendo Jake ed Emmett, dargli pienamente ragione, mi ero sentito un pizzico invidioso perché mi ero sentito tagliato fuori da tutto quel goliardico cameratismo… io e Bella non avevamo ancora fatto l’amore… d’accordo, mancava poco al nostro momento… ma mi sembrava di non riuscire più a resistere oltre…
Stava diventando estremamente problematico resisterle ogni volta, e la bramavo con ogni fibra del mio essere… volevo perdermi dentro di lei, immergermi nel suo meraviglioso corpo da dea… volevo che ci completassimo a vicenda… volevo diventare in tutti i modi parte di lei… non era solo desiderio fisico, ma una vera e propria esigenza di condividere quell’esperienza carnale e mentale con l’unico amore della mia esistenza.
A questo pensavo mentre, durante il ritorno, la tenevo stretta tra le mie braccia e le accarezzavo dolcemente i capelli… ma avevo la netta sensazione che non stesse bene… mi sembrava tremasse leggermente ed effettivamente, ora che eravamo entrati in città, con le luci dei lampioni ad illuminare anche l’interno dell’auto, mi ero accorto che Bella sembrava stravolta… le gote erano parecchio arrossate e gli occhi lucidi, per non parlare poi dei colpi di tosse che ogni tanto la scuotevano completamente. Senz’altro a causa del freddo si era presa un malanno!
Le toccai la fronte e sobbalzai spaventato: mi accorsi che scottava in modo incredibile! Non ero ancora un medico, ma mi resi conto immediatamente della gravità della situazione.
-Cristo, Bella, sei bollente! Hai senz’altro un febbrone assurdo!- esclamai, facendo sobbalzare tutti quanti. Nel frattempo Emmett era entrato in garage.
-Ehi, sorellina… stai male?- le chiese premuroso Jasper, impensierendosi all’istante.
-Sì, non mi sento per niente bene… ho continui brividi di freddo e sono tutta piena di dolori, la gola mi brucia come avessi del fuoco… e il naso mi pizzica… per non parlare del fatto che non riesco a tenere gli occhi aperti- si lamentò con voce quasi inesistente.
Scendemmo dall’auto ed io, con gesto perentorio, la presi in braccio, nonostante le sue deboli proteste; e la portai immediatamente in casa. Appena entrammo, la mamma ci corse subito incontro, andando ad abbracciare Alice e Jasper, e dopo qualche secondo spuntò anche Charlie.
Ma la loro attenzione venne subito calamitata da Bella in braccio a me.
-Oddio, Bella! Non dirmi che ti sei fatta di nuovo male?- si angustiò Charlie, facendo scoppiare a ridere gli altri, per il suo non tanto velato riferimento al suo equilibrio precario. Chissà quante volte Jasper o Jacob l’avevano riportata a casa in quelle condizioni, magari per qualche distorsione…
Ma nonostante le immagini divertenti delle sue numerose cadute rovinose che mi aveva raccontato lei stessa, io ero preoccupato e avevo poca voglia di ridere…  mi diressi in salone per adagiarla sul divano, mentre sentivo gli altri spiegare la situazione alla mamma. Per fortuna Charlie andò subito a chiamare il dottore per farla visitare al più presto.
-Ma papà! E’ solo un po’ di influenza, probabilmente dovuta al freddo!- si lamentò Bella; -Mi dici cosa dovrebbe venire a fare il dottor Sullivan? Non mi serve di certo il suo sapiente parere medico per prendere due aspirine…- continuò.
-Ad assicurarsi appunto che sia solo un colpo di freddo e che non ti sia beccata invece una polmonite!- le spiegò Charlie. Bella sbuffò sonoramente.
-Sei sempre il solito esagerato!- lo rimproverò. Decisi di dare un taglio a quella conversazione: ero veramente allarmato, perché quello non era un semplice raffreddore! Bella era troppo chiusa e aveva il respiro affannoso… aveva senz’altro bisogno di un antibiotico!
-Senti amore, fai la brava! Tuo padre ha ragione: il dottore ti deve visitare e su questo non si discute… ora ti porto su in camera, così ti infili un bel pigiamone caldo, che la mia amata sorellina farà ricomparire come per magia!- esclamai, rivolgendo un’occhiataccia ad Alice. Lei, rossa come un peperone, si precipitò al piano superiore probabilmente per tirare fuori dal nascondiglio segreto tutti i casti pigiami di Bella.
-Così aspettiamo il dottore e vediamo cosa dice, ok? Intanto ti misuri la febbre- le mormorai, inginocchiato accanto a lei. Chiuse gli occhi e annuì stanca. La presi in braccio e mi recai in camera sua, seguito da mia madre e Rosalie.
-Vai pure Edward, ci pensiamo noi a lei- mi sussurrò mia mamma, appena la adagiai sul letto; intanto spuntò Alice con tutti i suoi indumenti e riconobbi immediatamente il suo grazioso pigiama con gli orsetti, quello che indossava quando l’avevo baciata per la prima volta… che dolce ricordo…
Lo afferrai e lo porsi  a mia madre sorridendo come un perfetto ebete.
-Aiutala a infilare questo, mà… è il suo preferito- le spiegai. Mi chinai su Bella e le lasciai un bacetto sulla  fronte bollente.
-Amore, io scendo di sotto. Torno da te non appena arriva il dottore, ok?- le sussurrai. Lei aprì debolmente gli occhi e sorridendomi annuì. Uscii dalla stanza e scesi al piano inferiore dove, in salone, Charlie, Emmett e Jasper stavano chiacchierando allegramente. Avvicinandomi a loro mi accorsi che Jazz stava spiegando al padre, visibilmente felice e soddisfatto, come fosse stato meraviglioso il suo weekend. Ero certo che in camera di Bella, Alice stesse facendo la stessa cosa con la mamma.
Oltre alla nuova coppietta, era stata una giornata magnifica per tutti noi… peccato che non fosse finita altrettanto bene, vista l’indisposizione di Bella. Indisposizione che era stata unicamente causata dal sottoscritto! Maledizione, che idiota!
Avevo esagerato con la neve… mi ero fatto trasportare dal gioco come un bambino fuori controllo, non pensando assolutamente alle conseguenze… al fatto che Bella potesse risentire per tutto quel freddo! Avevo cercato di infilarle la neve da tutte le parti! Che stupido! Ma mi sarei senz’altro fatto perdonare, occupandomi di lei e restandole accanto per tutto il tempo necessario!
Dopo poco sentimmo suonare il campanello di casa e Charlie corse ad aprire. Il dottor Sullivan, un simpatico omone di mezz’età panciuto e dalla folta barba brizzolata (che già avevo avuto occasione di conoscere la matrimonio di Charlie e la mamma), fece il suo ingresso, e dopo qualche convenevole, si diresse in camera di Bella, con Charlie che gli faceva strada. Mi recai anch’io al piano di sopra e trovai il corridoio vuoto. Mi sedetti per terra, di fronte alla porta della sua camera e aspettai con una certa impazienza che il dottore terminasse di visitarla.
Nel frattempo i miei pensieri stavano indugiando sui giorni seguenti… sicuramente Bella non sarebbe potuta venire a scuola e quindi, tra le lezioni e il pianoforte con Ben, io e lei ci saremmo visti ben poco, purtroppo! Che sfiga pazzesca! 
Appoggiai la testa alla porta e sbuffai sonoramente. Fino a quel momento eravamo stati sempre insieme, quasi inseparabili; anche le lezioni che non avevamo in comune erano più sopportabili perché sapevo che entro poco tempo l’avrei rivista… e poi in mensa pranzavamo mano nella mano e dei bacetti ci scappavano sempre…
Invece con lei malata a casa, sarebbe stato faticoso ed esasperante per me far passare la giornata… Dio, ma perché facevo così fatica a starle lontano? Non ci riuscivo, era più forte di me… senza di lei mi sembrava addirittura che mi mancasse l’aria…
L’ultima volta che ci eravamo separati a lungo era stata l’altra sera, quando noi ragazzi, insieme a Jazz e Jake, ci eravamo recati alla casa al mare, e anche quella volta mi era mancata da morire… la mia testa era piena di pensieri e ricordi legati a lei, e non ero nemmeno riuscito a godermi appieno la serata. Possibile che da innamorati si cambiasse in modo così radicale? Non mi sembrava che Emmett e Rose, o Ben e Angela, o Jake e Leah fossero così succubi e dipendenti uno dell’altro! Eppure erano giovani coppie anche loro, novelle come noi… Mi sembrava che tutti loro riuscissero a mettere da parte la mancanza della loro metà quando lui o lei risultava assente… perché invece io dovevo stare così male? E mi ero accorto che lo stesso tipo di malessere lo provava anche Bella… Che pazzi, fuori di testa! Ci eravamo proprio trovati… eravamo due esatte metà che combaciavano alla perfezione, che si completavano a meraviglia e che da sole non valevano nulla… Ero sempre più convinto che io e Bella fossimo diversi… destinati in qualche modo a completarci a vicenda… lei era la mia anima gemella e ora, che ci eravamo trovati, niente e nessuno avrebbe potuto più dividerci… i sentimenti che provavamo uno per l’altra erano talmente intensi e sinceri da non poter essere intaccati in alcun modo!
Il rumore della porta che si apriva mi fece riscuotere dai miei pensieri: mi alzai immediatamente. Il dottor Sullivan e Charlie uscirono ed io salutai e velocemente mi fiondai in camera, volando al capezzale di Bella. Mia madre le stava rimboccando le coperte.
-Allora, mà? Che ha detto il dottore?- chiesi, preoccupato nello scorgere Bella nel letto così debilitata e priva di forze tra le coltri; accidenti, sembrava stesse peggio di prima!
-Era… come dicevo io… solo… un colpo di freddo- si lamentò con struggente debolezza, per poi chiudere nuovamente gli occhietti stanchi.
-Bé, quasi! Ha detto che ha la gola molto infiammata: si tratta di una formidabile laringite, dovuta al gelo umido che ha subito oggi…  le ha prescritto un antibiotico che dovrà assumere per tre giorni, e ha somministrato degli antipiretici per far scendere la febbre al bisogno…- intervenne mia madre, per spiegarmi la diagnosi del medico. Già, povera stella! Aveva avuto bisogno dell’antibiotico… come immaginavo!
-Per questa settimana deve starsene a letto al caldo… e potrà uscire di casa solo dopo che sarà completamente sfebbrata da almeno due giorni…- aggiunse per completare il quadro.
-Quindi, tesoro mio, questa settimana te ne starai a farti coccolare dalla sottoscritta e non ti voglio veder scendere da questo letto se non per andare in bagno- continuò, rivolgendosi a Bella, con atteggiamento affettuoso e premuroso. Bella non si mosse nemmeno e non rispose: si era addormentata. Povera piccolina mia, era proprio ko! Mi dispiaceva vederla così debole, ma notando lo sguardo amorevole che le stava rivolgendo mia madre, mentre cercava di coprirla il più possibile, ero contento che avesse finalmente qualcuno che si occupasse di lei…
Ed ero certo che, nei giorni a venire, le avrebbero fatto piacere le cure e le attenzioni che le avrebbe rivolto mia mamma. Era in generale una donna molto dolce e affettuosa, ma ogni volta che i suoi cuccioli si  ammalavano (anche se ormai eravamo grandicelli!), si trasformava in una vera e propria mamma chioccia, riempiendoci di coccole e vizi a non finire. Mi venne spontaneo chiedermi se le volte precedenti che si era ammalata, Bella fosse dovuta rimanere da sola in casa, senza nessuno che la potesse aiutare in caso di bisogno… Rosalie e Jasper comunque avevano il quotidiano impegno scolastico e Charlie, senz’altro, aveva dovuto andarsene in centrale. A immaginarla così bisognosa di cure ma senza nessuno che si occupasse di lei, il cuore mi si riempì di tristezza e dispiacere...
Mi avvicinai a mia madre che cercava di ripulire un po’ il comodino e la abbracciai forte, sorridendole colmo di gratitudine per essersi sempre occupata amorevolmente di noi.
-Grazie mamma… e non solo per Bella… ma anche per tutto quello che hai sempre fatto per noi… specialmente da quando è mancato papà… io… io… mi dispiace così tanto per quello che ti ho fatto passare… scusami… mi perdonerai mai?- sputai fuori, con la voce spezzata dal magone che mi aveva improvvisamente chiuso la gola; le lacrime avevano iniziato a scendere e non ne volevano sapere di fermarsi. Mia mamma mi scostò un po’ per potermi guardare in viso e con le manine mi asciugò le guance e gli occhi.
-Edward… sentimi bene… io non devo perdonarti proprio niente… tutti possiamo sbagliare e tu eri soltanto un ragazzino ferito e tremendamente arrabbiato… ma poi hai deciso di mettere da parte il tuo dolore e di andare avanti e ti sei ripreso alla grande! Tu non hai la più pallida idea di quanto oggi sia orgogliosa di te! Sei diventato più uomo e meno bambino: sei maturo, responsabile, sei uno studente modello, hai un vero e proprio talento per la musica, sei sempre pronto a dare una mano a chi ne ha bisogno, sei dolcissimo e protettivo con me e con tua sorella… e ora anche con la tua nuova famiglia! E l’atteggiamento strafottente con le ragazze che ti ha caratterizzato fino a poco tempo fa, finalmente è completamente sparito da quanto ti sei perdutamente innamorato di questa splendida ragazza che ti ama con tutta se stessa… ti assicuro, tesoro mio, che dovunque sia tuo padre in questo momento so per certo che anche lui è fiero di te…- affermò sincera, guardandomi negli occhi. Ero allibito, senza parole. Nonostante tutto l’amore che mia madre mi dava ogni giorno, incondizionatamente, dopo tutto quello che avevo combinato, avevo un enorme terrore che in qualche modo provasse anche solo una punta di rancore verso di me… e invece mia madre era orgogliosa… non potevo crederci! In quel momento ero felicissimo e un colossale sorriso spuntò sul mio viso, mentre la abbracciavo di nuovo, quasi soffocandola. Il rumore della porta interruppe quel nostro intimo momento; Charlie entrò.
-Ehm… scusate… ho interrotto qualcosa?- domandò imbarazzato. Evidentemente dai nostri visi e dagli occhi lucidi di entrambi, aveva compreso che non avevamo avuto una conversazione banale...
-No, vieni amore… avevo solo bisogno di mettere in chiaro due cosine col mio bambino… mi dispiace solo non averlo fatto prima…- si mortificò mia madre. No, non volevo che si sentisse in colpa per quello… ero io che avevo sbagliato e lei era stata fin troppo buona.
-Mamma ti voglio bene!- le mormorai, dandole un bacio sulla guancia. Lei mi accarezzò dolcemente e mi sorrise.
-Si è addormentata…- sussurrò Charlie, riportando la nostra attenzione sulla malata.
-Sentite… questa notte posso restare con Bella? Se avesse bisogno di qualsiasi cosa a causa della febbre alta sono certo che, testona com’è, non chiamerebbe nessuno…- chiesi loro, sperando che Charlie mi desse il permesso per passare la notte con la figlia. Non poteva pensare che avessi chissà quali secondi fini, non con la sua bambina in quelle condizioni!
-Per me non c’è problema, Edward- rispose Charlie; stavo per esultare, ma mia madre scosse immediatamente la testa.
-No, Edward… non se ne parla nemmeno! Ho appena detto che sei responsabile: tu domani hai scuola e devi dormire. Non ti preoccupare, starò io con Bella, stanotte- affermò. Sospirai affranto… volevo occuparmi di lei, ma in fondo sapevo che la mamma aveva ragione: se avessi passato la notte sveglio, senz’altro l’indomani avrei dormito in piedi. Zombie Cullen, mi avrebbero soprannominato a scuola!
-Ok, mamma, ma io ora ceno qui con lei. Non voglio lasciarla fino a quando potrò, ok?- cercai di impormi. Charlie sorrise compiaciuto dal mio atteggiamento così protettivo e mi diede una pacca sulla spalla e la mamma mi sorrise comprensiva.
-Non preoccuparti Edward: quando sarà pronta la cena, ti porterò su io un vassoio- affermò Charlie. Lo ringraziai e poi entrambi uscirono, lasciandomi solo con la mia dolcissima metà che dormiva.
La serata passò molto velocemente… ogni tanto qualcuno entrava per vedere come stesse Bella, che aveva continuato a dormire abbastanza tranquilla. La febbre era scesa un po’, stabilizzandosi sui 38°, anziché sui 39° abbondanti di quando eravamo appena arrivati. Io ne avevo approfittato per studiare un po’ e con le cuffie dell’ipod nelle orecchie, ero riuscito a portarmi parecchio avanti con i compiti della settimana, così che quando sarei tornato a casa dopo la scuola, avrei potuto stare più tempo possibile con Bella, senza pensare troppo allo studio.
Verso le undici poi, arrivò mia mamma per mandarmi a letto, assicurandomi che si sarebbe occupata lei dell’ammalata. Così mi avviai in bagno e dopo una veloce doccia bollente mi infilai sotto le coperte e in un attimo mi addormentai, sognando la pronta guarigione del mio angelo.
Mi sembrava passato solo qualche minuto quando la sveglia mi destò; invece erano già le cinque e mezzo del mattino! Mi alzai di scatto, e dopo essermi lavato e vestito velocemente, andai da Bella.
Entrai nella sua stanza cercando di fare meno rumore possibile e trovai entrambe addormentate: Bella nel suo letto e mia mamma sulla sedia a dondolo accanto a lei. Appena le feci una carezza, si svegliò subito.
-Edward, tesoro, cosa ci fai già in piedi? E’ ancora presto per te- sussurrò mia madre, dopo aver dato una rapida occhiata all’orologio.
-Non ti preoccupare mamma… so che, di solito, ti alzi alle sei per prepararci la colazione e quindi ho pensato di darti il cambio, così hai il tempo di farti una doccia con calma… e poi volevo passare un po’ di tempo anche con Bella, prima di recarmi a scuola… la rivedrò solo nel pomeriggio…- le spiegai.
-Vedi, caro? Sei dolcissimo e premuroso… e Bella è una ragazza fortunata- mormorò, dandomi un bacio sulla fronte.
-Sono io il fortunato…- ribadii convinto; -Piuttosto… come ha passato la notte?- le chiesi, ansioso.
-Non troppo bene… dopo la mezzanotte le è risalita la febbre e si è messa a delirare… si agitava in continuazione e ha chiamato numerose volte sua mamma, povera piccola…- mi spiegò triste. Immediatamente un groppo mi chiuse la gola e feci fatica a deglutire per cercare di non lasciarmi sopraffare da quella sensazione.
-Così l’ho svegliata per farle prendere un altro antipiretico e dopo poco si è tranquillizzata riprendendo a dormire più serena. Sai? Ti ama proprio tanto! Da quando le è scesa la febbre, ha continuato a parlare, ma le sue frasi, stavolta, erano tutte per te- sogghignò. Io sgranai gli occhi… oddio! E se Bella avesse detto qualcosa di molto, molto personale? Mi impietrii e mia madre, immaginando a cosa fosse dovuto quell’improvviso rossore che si era diffuso sulle mie guance, si affrettò a rassicurarmi.
-Non ti preoccupare, tesoro… erano solo parole d’amore… niente di compromettente…- mi spiegò, e si diresse alla porta… ma, una volta aperta, prima di uscire aggiunse maliziosa: -Bè… non troppo compromettente… te lo dice spesso “oddio Edward, mi fai impazzire!”?- e ridacchiando uscì, lasciandomi come uno scemo in piedi e in completo imbarazzo. Dopo qualche minuto passato a immaginare chissà quali cose fossero uscite dalle labbra della mia ragazza, mi ripresi, pensando che tanto ormai, il danno era fatto.
Mi avvicinai e le baciai la fronte: era calda, ma non bollente come la sera precedente. Non potei fare a meno di baciarle quelle labbra così carnose, e anche se avrei tanto voluto approfondire quel contatto mi imposi di non svegliarla; così mi sedetti e mi persi nell’osservare ogni più piccolo dettaglio di quel bellissimo viso a cuore. Sospirai al pensiero che di lì a poco mi sarei dovuto staccare da lei e non sarei tornato fino alle sei del pomeriggio. Per fortuna che esistevano i cellulari, almeno avrei potuto sentire la sua voce, sempre che si sentisse abbastanza in forze per parlare…
-Ehi… buongiorno…- mi sussurrò, Jasper, entrando in camera; -Vai giù a fare colazione, io l’ho già fatta. Così poi torni su a salutarla, magari nel frattempo si è svegliata- mi bisbigliò. Cavoli! Ma quanto tempo era passato?! Sorrisi tra me e me al pensiero di come perdessi completamente la nozione del tempo e di ciò che mi circondava quando ero con lei… anche solo ad osservarla…
A malincuore ascoltai il consiglio di Jasper e raggiunsi gli altri al piano inferiore, che già si stavano informando dalla mamma delle condizioni di Bella. Ingurgitai qualcosa molto velocemente col rischio di strozzarmi, mentre tutti ridevano e mia mamma mi rimproverava; poi mi rifiondai in camera da Bella. La trovai seduta sul letto che ascoltava, sorridendo, suo fratello. Immaginai l’oggetto della loro conversazione, o più che altro il soggetto… non avrei voluto interromperli ma non potevo sprecare quei pochissimi minuti che avevo a disposizione… loro avrebbero anche potuto parlare in un altro momento, io, invece, non potevo più aspettare, dovevo darle il mio buongiorno!
Bella si voltò verso di me e quando i nostri occhi si incrociarono, il mio cuore perse un battito... al mattino, con i capelli arruffati e il viso con ancora i segni del cuscino, e gli occhietti assonnati, era ancora più meravigliosa del solito… aveva anche le gote leggermente arrossate e gli occhi lucidi a causa della febbre e solo il guardarla faceva scattare dentro di me un bisogno assurdo di proteggerla e coccolarla!
-Amore! Come ti senti?- esclamai, correndo da lei e dandole un bacio sulle labbra rosse. Jasper scoppiò a ridere.
-Ah, ah! Temo che non ti possa rispondere! Finalmente siamo riusciti a farla stare zitta!- sghignazzò senza ritegno, mentre un cuscino lo colpiva in pieno volto.
-E’ completamente senza voce… la laringite ha colpito!- continuò imperterrito Jasper.
-Nooo! E io che speravo che ci saremmo potuti almeno sentire per telefono, oggi! Avevo già intenzione di chiamarti ogni cambio ora e di restare al telefono con te per tutta la durata della pausa pranzo!- mi lamentai, sedendomi accanto a lei e abbracciandola. Lei si imbronciò, facendomi sorridere.
-E dai, sorellina! Esistono anche i messaggini! Ve ne manderete quanti vorrete!- affermò Jazz; poi si alzò e le diede un bacio sulla guancia.
-Forza, fidanzato depresso! Salutala e andiamo che si fa tardi!- mi schernì, uscendo dalla stanza.
-Se mia sorella si ammalerà, vedremo poi chi sarà il fidanzato depresso!- gli urlai, facendo sghignazzare Bella, che alzò una mano per darmi un cinque. Ecco! Mi capiva al volo, che bisogno avevamo di parole?
-Edward Anthony Cullen!- il nome ben scandito dall’inconfondibile voce di mia sorella, notevolmente alterata, mi fece sobbalzare.
-Non mi starai mica augurando una malattia solo per far dispetto a Jasper, vero?!- mi ammonì, facendomi tremare, mentre il suo degno fidanzato sghignazzava facendomi boccacce derisorie dietro di lei! Dio, quando voleva, era terribile il folletto! Il giorno prima mi ero convinto che l’amore l’avesse addolcita un po’, ma evidentemente quell’atteggiamento docile e remissivo era riservato unicamente a Jasper! Beato lui! Anche se in quel momento gli avrei volentieri tirato il collo!
Bella la squadrò, cercando di non scoppiare a ridere alla vista di mia sorella sulla porta, visibilmente irritata, con le mani sui fianchi e del suo caro gemello che derideva il sottoscritto, ma non ci riuscì e, nascondendo il viso sul mio petto, la sentii sussultare, scossa dalle risate.
-Grazie… molto comprensiva, amore! Tu mi dovresti difendere! Lo sai che mia sorella arrabbiata è una furia!- le mormorai all’orecchio.
-Ah, che deficiente! Ma togliti di mezzo, per favore, che devo salutare come si deve la mia sorellina-cognatina! Con tutte quelle che mi hai sempre combinato, dovresti essere morto se fossi così tremenda!- esclamò mia sorella, che intanto si era avvicinata, spingendomi via dal letto. In un attimo la stanza si riempì: erano tutti venuti a salutarla prima di recarci a scuola.
Dopo vari saluti e baci, venni trascinato via da mio fratello, contro la mia volontà e caricato in auto a forza. Sbuffai mentre guidavo verso la scuola… sarebbero state giornate lunghe, noiose e solitarie!

ANTEPRIMA CAPITOLO 74

-No, figurati… è solo che… niente, niente! Mi mancavi e basta! Scusa Emm…- borbottò imbarazzato. Suo fratello gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò, mentre io intuii, da quel farfugliamento, che non mi avrebbe mai rivelato niente di quello che gli era capitato a scuola…

A causa di ciò, il mio umore divenne più tetro e cupo che mai. Ci avviammo in cucina… lui salì a posare giacca e zaino ed io aspettai buona buona, mentre nella mia mente vorticavano tante immagini di lui avvinghiato a qualche gallina… che entro poche ore sarebbe stata oggetto di un meritato strangolamento…
Dopo qualche minuto eravamo tutti riuniti e cercai di capire dagli sguardi di Alice e Rosalie, se a scuola fosse successo qualcos’altro; ma loro discutevano allegre con Esme e non facevano caso alle mie paranoie. Chissà… se loro erano entrambe così tranquille, mi sarei dovuta rilassare anch’io…
Ma ad un tratto mi venne in mente che, benché dotate e capaci come spie, non avrebbero sempre potuto trovarsi dove c’era il pericolo…
Il suono di un messaggio sul mio cellulare mi fece distrarre per un attimo e appena lo visualizzai, sgranai gli occhi, mentre il cuore prese a battermi veloce, e sentii un calore disumano salire pian piano dallo stomaco, imporporando tutto il viso.
Oh no!! Non potevo credere a quello che stavo vedendo… più che altro non volevo crederci… e invece la foto era proprio lì, nitida e inequivocabile, in bella mostra davanti a me!




V
i ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara


Ecco alcuni blog di bravissime autrici che meritano una visita!


Il sorriso in una pagina
Mad about you
yara's mind
Nel mondo di Elisa e Yara
Les mots de Chloè
L'anima delle stelle
silviettafanfiction
A casa di Lisa
USADDICTED
L'angolo creativo
Lalayasha

Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


the dark side of the moon di barbara_f
Solo per un week-end di Isabella v (sara_g)
Rock my life  di Isabella v (sara_g)
Testa o Cuore? di Isabella v (sara_g)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life di elisa1975
NASTY GAME di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Un'altra opportunità  di eli777
Farfalle colorate di Stupid Lamb
A volte, il destino... ti sorprende di yara89
La principessa dei mari di  bellsmarie80
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
Il precettore di porporina
L'altra metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un destino di loulou72
Red Dazzling Passion di Miss Simy Pattinson

Relazioni nascoste di Aleuname
La duchessa di essebi
Day by day... but? di _Betty_
La Donna del Re Supremo di Lalayasha

Ricominciare da zero di  yara89
Sogni Proibiti di  
Lele Cullen 
The Masquerade di Shona
   
 
Leggi le 23 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: IsaMarie