Love
in the Library
Kisses.
Da quando l'aveva baciato per
la prima volta, l'idea di rifarlo
era diventata un chiodo fisso.
La sera, in Dormitorio, doveva trattenersi dal saltargli
addosso. Non sembrava che Albus avesse gradito quell'intraprendenza che
aveva
mostrato all'anno scolastico, anzi: cercava di evitarlo, per quanto
fosse possibile,
rifugiandosi dal fratello ogni volta che poteva. Durante tutte le
lezioni
evitava di sedersi accanto a lui – come invece faceva prima
–, durante
le i pasti lo stesso; quando si allenavano per il Quidditch trovava
sempre una
scusa per modificare lo schema di gioco abituale, standogli il
più lontano
possibile. Scorpius, più che preoccupato, ne era
estremamente irritato; che
diavolo gli era preso? Se non aveva gradito che l'avesse baciato,
avrebbe
tranquillamente potuto dirglielo, invece che comportarsi da bambino.
Ebbe la sua risposta poco tempo dopo, durante le vacanze di
Natale. Né lui né Albus erano tornati a casa
dalla famiglia.
La Biblioteca era deserta, a parte lui e madama Pince, quando il
ragazzo entrò di corsa, cercandolo con gli occhi.
“Devo baciarlo; ho bisogno di
farlo” pensò Scorpius
alzandosi.
Albus lo precedette: ignorando le grida della bibliotecaria, si
fece strada tra i tavoli e le sedie, fino a raggiungerlo.
Gli prese il volto tra le mani e lo baciò.
Un bacio
è come
bere acqua
salata: bevi e
la tua sete aumenterà.