Salve
a tutti, gente di EFP!!!!!
Ora
vi chiederete che ci faccio io qui
con questa storia dopo averne iniziata e cancellata una
precedentemente. Posso
solo dirvi che ero insoddisfatta di quella fan fiction: il mio stile
non mi
piaceva, i personaggi non avevano sentimenti, sembravano vuoti e la
trama non
era ben definita nella mia mente; proprio per questo non sono riuscita
a
portarla avanti. Ma è da quest’estate che mi sono
cimentata in questa nuova
storia per la quale ho avuto da sempre in mente una trama ben precisa
che ho
arricchito con ulteriori particolari, descrizioni e idee che mi
venivano man
mano che la scrivevo: insomma era una storia viva. Così ho
deciso di portarla a
termine, di pubblicarla su EFP e di vedere cosa ne pensavate voi, miei
cari
lettori, della nostra coppia preferita immersa in un panorama
completamente
diverso da quello del manga e dell’anime. È un
esperimento al quale però tengo
molto, poiché il personaggio di Mamoru rappresenta una
figura alla quale noi
dobbiamo molto e che nonostante il suo lavoro rischioso, non
è sempre è
ripagata con la nostra gratitudine. Allo stesso modo tengo ai vostri
pareri e
alle vostre critiche, anche perché non sono ancora
pienamente soddisfatta del
mio stile e vorrei migliorarlo anche attraverso i vostri suggerimenti:
sono
completamente disponibile per quanto riguarda la correzione di errori e
consigli sul mio modo di narrare (troppo monotono, poco preciso
ecc…). Prima di
lasciarvi alla lettura del capitolo voglio fare alcune precisazioni:
questo è
un capitolo vero e proprio e non vi è né
un’introduzione, né un prologo; non ho
scelto una città precisa in cui far svolgere le vicende; i
nomi dei protagonisti
non sono quelli italiani, ma quelli originali tranne che per uno di
essi e
infine vorrei tranquillizzarvi dicendovi che la stesura della storia
è
completata: 11 capitoli di circa 1200 parole ciascuno. Con questo ho
concluso….vi auguro buona lettura!
Stella93mer
•
Capitolo 1
Ecco!
Come ogni mattina sono i
ritardo! Come ogni giorno di ogni mese di ogni anno della mia vita. Un
momento
questa non è la mia caratteristica principale! Ok cominciamo
la mia
presentazione da capo. Mi chiamo Usagi Tsukino, ho 23 anni e frequento
la
facoltà di psicologia, ho preso da poco la laurea triennale
e adesso intendo
specializzarmi. Perché ho scelto psicologia? In
realtà mi ha sempre attirato
l’idea di conoscere le persone in modo approfondito; non che
sia una tipa
invadente! Con “approfondito” intendo dire che
vorrei indagare nell’animo delle
persone e far emergere la parte più buona di esse. Insomma
vorrei fare la
psicologa. Io penso che uno dei modi per aiutare la gente sia sostenere
ognuno
nell’obbiettivo di essere in pace con sé stesso,
di essere in armonia con il
proprio animo. E questo non è naturale per tutti; alcuni
hanno bisogno di
confidarsi e di consigli per vivere serenamente ogni giornata, di
eliminare le
proprie paure e i proprio tormenti. Ovviamente ci sono altri modi e
altre
occupazioni che mirano ad aiutare la collettività, come
quella del poliziotto,
una figura che stimo e apprezzo moltissimo. Dopo questa parentesi sulle
mie
aspirazioni riprendo da dove ho interrotto. Sono le 8.00 h e tra
mezz’ora
dovrei essere all’università. Dico dovrei
perché ancora devo finire di
prepararmi e devo attraversare la città
nell’orario di punta.
Mission
impossible.
In
tutta fretta raccolgo i miei
lunghi capelli biondi in due piccoli chignon lasciando però
che da essi
scendano due lunghissime code. Lo so un’acconciatura un
po’ infantile, ma la
porto da così tanto tempo che se uscissi con i capelli
sciolti non mi
riconoscerei. Un abitino bianco di cotone che mi arriva al ginocchio e
un paio
di sandali argentati. Dopo passo al viso mettendo matita, mascara e un
velo di
phard. Dopo un bicchiere di succo d’ananas esco di casa in
tutta fretta, scendo
le scale come se dovessi fissare un record alle olimpiadi –
riuscendo quasi a
ruzzolare giù – ed entro in macchina. Accendo e si
parte. Ecco non faccio che
100m e sono già bloccata dal traffico. Attraverso una serie
di scorciatoie e
riesco ad arrivare a poca distanza
dall’università, ma ancora manca un tratto
di strada. Ovviamente gli ultimi metri sono impercorribili e non riesco
a
scorgere un posteggio. Ragioniamo. Potrei prendere quella strada, ma
è senso
unico. Ma se non lo faccio non arriverò mai in tempo! Prendo
una decisione e
imbocco la famosa via, quando mi ritrovo una volante della polizia che
procede
nel senso di marcia opposto. Quello giusto per la precisione. Ecco ci
mancava
solo questa! Il poliziotto scende dall’auto e mi fa segno di
accostare.
Inevitabile. Ok manteniamo la calma. Si avvicina un agente in divisa:
giovane,
sui 30, alto, capelli neri e occhi blu intenso. Mi rimprovera con il
solo
sguardo. Abbasso il finestrino.
<<
Signorina, non si è
accorta del cartello? Questa via è a senso unico!
>>.
Non
riesco a dire una sola parola,
quest’uomo mi ha intimorito con il suo sguardo e ora con il
suo tono di voce.
Ok ha ragione, ma un po’ di tatto!
<<
Lo so, ma sono in
ritardo! Devo arrivare all’università e
quest’ultimo tratto è bloccato per via
del traffico. Non potrebbe chiudere un occhio? >>
Chiedo con tono
supplichevole. Nella sua
espressione neanche un attimo di esitazione.
<<
Mi dispiace ma non posso
fare eccezioni per nessuno. Innanzitutto patente e libretto
>> .
Ormai
rassegnata apro lo
sportellino del porta oggetti per prendere i documenti e li porgo
all’agente
che dopo averli controllati procede con la stesura del verbale.
<<
Ecco a lei i documenti e
la copia del verbale con l’importo della multa da pagare
entro 60 giorni.
Arrivederci >>
<< Grazie e
arrivederci! >>
Rispondo
abbastanza sgarbatamente.
Quanto mi ha innervosito il comportamento di questo agente. Mi ha quasi
indotto
ad avere un ripensamento sull’importanza della polizia.
Cioè lo so che è da
sciocchi pensare ciò, ma poteva fare un’eccezione!
Sono sicura di aver
incontrato il più antipatico degli agenti. Sì
deve essere così. Tant’è che una
volta sono andata a denunciare uno scippo e in quel caso incontrai un
poliziotto gentilissimo che mi guidò
nella presentazione della denuncia e mi offrì addirittura un
caffè!
Dopo
questa disavventura arrivo a
lezione con mezz’ora di ritardo, beccandomi
un’occhiataccia da parte del
professore. Prendo posto e cerco di seguire le spiegazioni e di
prendere
appunti, ma la mia mente non riesce a pensare ad altro. Ore dopo, al
momento
della pausa pranzo, non faccio altro che sfogarmi con la mia amica
Minako. Lei
è…. Bè lei è Minako e
basta. È unica! Nel vero senso della parola. Fisicamente
mi assomiglia molto, tranne per il fatto che lei porta i suoi lunghi
capelli
biondi quasi sempre sciolti o legati con un fermaglio. Caratterialmente
è un
vero uragano di allegria. E anche di pazzia. Così quando le
racconto cosa è
successo prima di arrivare a lezione, lei non si pronuncia per quanto
riguarda
la multa, ma a un certo punto mi interrompe e domanda: <<
Almeno l’agente
era carino? >> con una faccia sognante. A quel punto la
mia rabbia
scompare e scoppio a ridere. Ecco questa è Minako. Riesce a
metterti di buon
umore anche se sei in bestia con una sola frase o parola.
Il
resto della giornata passa
senza intoppi. Dopo le ore di lezione nel pomeriggio io e la mia amica
andiamo
a fare un po’ di shopping e ovviamente mi rilasso
perché questa è una delle mie
attività preferite! Potrei svaligiare interi negozi,
soprattutto di scarpe:
sandali, zeppe, scarpe con il tacco o senza, nei più
svariati colori e
materiali. Dopo aver speso un patrimonio ritorno a casa. Piccola ma
accogliente. Non mi piacciono le case esageratamente grandi, ma
l’arredamento
per me è essenziale. Quando i miei mi hanno regalato questo
appartamento per
poter raggiungere più facilmente
l’università, per me era solo un insieme di
muri che stavano in piedi per costituire delle stanze. Ma nel giro di
pochi
mesi l’ho trasformato in un ambiente degno di essere chiamato
casa. Ho pitturato
le pareti con colori caldi, ho sostituito l’arredamento
precedente, tutto in
metallo e spoglio, con dei mobili in legno. Così ora ho una
casetta con una
zona soggiorno, una cucina in legno con la zona pranzo, un bagnetto e
una
cameretta interamente nuova (quella precedente faceva pena). Il tutto con i miei soldi.
Infatti lavoro in un
locale qui vicino e, mettendo da parte del denaro e rinunciando alla
mia
attività preferita – ahimè è
stato difficile – sono riuscita a completare il
tutto. Quindi posso dire che le spese folli di questa sera insieme a
Minako
sono state una specie di premio di consolazione con, per finire in
bellezza, un
enorme cono al cioccolato. Ecco un altro mio difetto: la
golosità. Lo so sono
piena di difetti, ma penso di avere anche qualche pregio; inoltre io
sono così
e non cambierei per nulla al mondo.
Ecco
il primo
capitolo…cosa ne pensate? Fatemi sapere!!! Ciao a tutti J